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Autore: CathCarey    17/07/2013    2 recensioni
La magia del primo amore consiste nel non sapere che esso può sempre finire.
Questa storia totalmente autobiografica racconta il mio primo amore, i fatti non sono assolutamente inventati.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: Bondage | Contesto: Contesto generale/vago
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Come ci siamo arrivati a volerci così tanto male non so. Come ci siamo permessi di dirci che ognuno fa quello che può.





6 Gennaio
    
    Udite udite ! Mario si era lasciato con quella Giusy, ma questa non era la cosa più sconvolgente, la cosa più strana e insolita è che si fidanzò con un'altra ragazza.
Questa ragazza si chiamava Sara, e la morte a confronto è decisamente più bella di lei!
Ma come era possibile? mi aveva tormentato con la sua ex, ci eravamo lasciati per la sua ex, e venivo a scoprire che si era fidanzato con un'altra! Non me ne capacitavo, ero arrabbiata, ero così facile da dimenticare?
Mi disse che tra loro due era stato subito amore a prima vista, un colpo del fulmine, alla faccia del colpo di fulmine pensai, lei era un cesso tremendo, cioè anche la sua ex Giusy era un cesso, ma la nuova fidanzata non si poteva proprio vedere.
Uscimmo e ci parlò di lei, e io cercavo di non prestarci attenzione, ma era impossibile.
Andammo come sempre al centro commerciale, e per puro caso incontrammo anche Vincenzo.
Ma anche io avevo una novità.
Ero uscita con Antonio, Antonio era un amico di Vincenzo, e anche un amico di Mario, dopo mesi che non uscivo con nessuno ero alle prese con nuovo uscente, ma purtroppo tutto finì prima che incominciasse, Antonio mi piaceva molto, credevo che con lui sarei riuscita a dimenticarmi di Mario, ma purtroppo lui per giorni non si fece ne vedere ne e sentire e compresi che era stata solo un uscita con un bacio di poco conto.
Io, mia cugina, Mario, e Vincenzo andammo tutti e quattro al bar e ci sedemmo,e tra un discorso e l'altro Vincenzo affermò che tra uscenti non si poteva rimanere amici, e invece io affermavo il contrario che invece si poteva, anche se infondo dentro me la pensavo come Vincenzo.
Allora gli chiesi il motivo " Perchè secondo te non si può? "
E Vincenzo rispose che con me non si poteva rimanere amici, e tutt'oggi mi chiedo come mai la pensasse così, cosa c'era di sbagliato in me? perchè con me non si poteva? e mai riuscirò a darmi una risposta a questo dubbio.
E poi Mario mi ferì disse una cosa che mi fece malissimo.
" Io sono uscito con poche ragazze, ma uscire con te era proprio una noia." come minimo avrei dovuto alzare i tacchi e andarmene, invece no, rimasi la in silenzio, ferita, e con l'amaro in bocca, volevo urlare, sprofondare, e volevo piangere, perchè mi ferì, e tutti quanti se ne accorsero perchè quando lo disse cambiai immediatamente espressione.
Stava sputando veleno su di me.
E ci rimasi male, il mio cuore era spezzato, come era possibile che avesse questa opinione di me?
Per me lui era l'immenso.
Poi ci alzammo e andammo via, ma in mente avevo solo quelle parole che mi facevano male.
Adriana mi disse che forse non lo fece apposta, che non lo pensava veramente, ma lo pensava, eccome se lo pensava, mi giocavo la testa.
Mi trattava come se non esistevo più, eh già, ormai il centro del suo mondo era Sara e non avrei mai potuto competere con lei.
Passò un po' di tempo e conobbi la sua nuova fidanzata Sara, dio santo la odiavo immensamente, così brutta, e falsa. a Sara dava fastidio che il suo ragazzo uscisse con me e Adriana, ma intanto davanti a noi faceva la bella faccia, uscivavamo spesso con lei, e vedere Mario baciarsi con un'altra era per me uno strazio, vedere che facevano le stesse tenerezze che facevamo quando stavavamo insieme, era una tortura.
Quanto eravamo falsi, c'era talmente tanta falsità nei nostri gesti, e la prima falsa ero io , che abbracciavo e baciavo Sara e la trattavo come amica, si ero squallida.


21 Febbraio.

Ahahahahahahah!
Organizzammo una cena insieme a Mario e Sara, e la famiglia di Mario, non l'avessimo mai fatto...
Io e mia cugina andammo a Casa di Mario, dio che nostalgia, rientrare in quella casa e vedere quel divano blu, quel divano dove stavo per fare l'amore , quel divano dove c'eravamo scambiati i più intimi sguardi, le più intime carezze.
Quella casa, quell'odore, il suo profumo.
Era tutta una falsità, finti sorrisi, falsi sguardi, e novità novità ero uscita con un'altro ragazzo, ma a me non piaceva, ero ancora troppo presa da Mario per uscire con qualcuno, e odiavo me stessa perchè gli davo ancora il diritto di influenzare la mia vita.
Mi odiai perchè senza di lui non riuscivo più ad uscire con nessuno, quante volte avevo detto di no agli altri pensando a lui.
Non avevo più un briciolo di dignità, non avevo amor proprio niente, perchè io volevo solo lui.
La serata procedeva bene, avevo lasciato il mio uscente con un banalissimo " Non funziona"
Uscimmo fuori e fumammo una sigaretta tutti e quattro fuori a quel portone, quel portone dove c'eravamo abbracciati, dove c'eravamo baciati, quanti ricordi..
Quando all'improvviso nel parlare io dissi una battuta , non l'avessi mai detta..
Era del tutto fuori luogo, e sono consapevole del fatto che forse non avrei dovuta dirla.
Restava il fatto che per quella battuta successe il finimondo e litigammo io e Mario, amaramente e molto aspramente, lui mi rinfacciò delle cose bruttissime, e mi disse che Sara era la SUA ragazza, la SUA ragazza.
Il mio cuore andò in frantumi, mancava poco e sarei scoppiata a piangere.
Volevo giustificarmi, volevo fare qualcosa ma non aveva senso.
Uscimmo fuori, e parlammo nuovamente da soli, vedevo la rabbia, e il disprezzo nel suo sguardo, e dio preferivo morire, perchè non sopportavo che mi guardasse così, avrei voluto solamente morire.
La sua ragazza per fare pace ci fece abbracciare, e io mi attaccai al suo petto, come una bambina che aveva bisogno di essere protetta, mi vennero le lacrime agli occhi, rimanemmo ancora da soli , ma c'era troppa freddezza nell'aria.
Non ce la facevo quel silenzio mi faceva morire, gli chiesi se poteva abbracciarmi, e lui mi disse " Perchè dovrei? "
E in quel momento avrei voluto uccidermi, come potevo essere così stupida? in quel momento volevo solamente andarmene via.
E non mi abbracciò e per me fu peggio di quando mi lasciò.
Mi odiava, mi odiava, ero consapevole del fatto che mi odiava.
E non lo sopportavo il suo odio, potevo sopportare tutto ma non il suo rancore, e la serata terminò, parlavamo le sue parole così affilate, le mie così vaghe..  Pensavo : "ti sto dicendo mille frasi adesso , ma vorrei dirtene solo una e non riesco.
Volevo dirgli che lo amavo e che mi dispiaceva da morire, avrei voluto solamente sentirlo mio come un tempo.

Angolo autrice : Ringrazio tutti quanti per seguire la mia storia, mi scuso per non aver specificato di cosa si trattasse esattamente la mia battuta ma è davvero troppo intimo e personale e non me la sento di scrivere.
Spero con tutta me stessa che andrete avanti a leggere i capitoli, vi ringrazio siete fondamentalissimi.

  
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