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Autore: Bertu    17/07/2013    6 recensioni
Lui: Giacomo Jack Zanni, 19 anni, capitano e unica punta della squadra di calcetto della scuola, rappresentante di classe, presidente del consiglio di istituto e sogno erotico di tutte le studentesse del Leonardo. Migliore amico di Giorgia e perdutamente innamorato di lei da sempre.
Lei: Giorgia Marton, ragazza semplice a cui piace giocare a pallavolo, cantare, ballare e spettegolare con Alessandra. Anche se lo nega è alla ricerca del grande amore, ma intanto si consola con la compagnia di Jack.
L’altro: Gianluca Tinti, 28 anni, architetto sexy con quel qualcosa in più che affascina ogni essere di sesso femminile. Conosce Giorgia per caso e non riesce più a fare a meno di lei.
La sua caratteristica: ottiene sempre quello che vuole.
Chi sceglierà Giorgia?
Il ragazzo o l’uomo?
Il migliore amico o l’ignoto?
Pronte a scegliere con lei?
Trailer : http://www.youtube.com/watch?v=7Zzeh2dmMA4
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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UN NUOVO MESSAGGIO
Capitolo 2
 

“Chi sei Gianluca?” pensò Giorgia mentre andava con Ale in bagno durante la ricreazione.
L’amica interruppe il corso dei suoi pensieri.
- Ehi Giorgi! Cosa ne pensi? -
La ragazza tornò dalla nuvole al pianeta Terra.
- Scusa cicci… non ti stavo ascoltando. Cosa hai detto? -
- Non sei impaziente di vedere Fausto tra dieci minuti? –
- A dir la sincera verità… no. Sei tu quella che ha la passione per Fausto, non io – disse Giorgia continuando a fissare il cellulare.
 
Ale si lavò le mani e fissò l’amica dallo specchio sopra il lavandino.
- Se non mi dici quello che sta succedendo ti rubo Ugo dalle mani – disse minacciandola con un dito ancora insaponato.
- Beh, tanto te l’avrei detto lo stesso. Ho ricevuto una strana mail, e nella mia casella segreta. Non è che è stato tuo fratello? –
Ale scoppiò a ridere.
- Cicci! Mio fratello ti amerà da quattro anni ormai, da quando hai messo per la prima volta piede in casa mia, ma non ha mai avuto neanche il coraggio di chiederti l’amicizia su FB! E poi è firmata “Alberto”? -
- No, è di un certo Gianluca. Ma potrebbe aver usato un nome falso! –
La risata di Ale si fece ancora più fragorosa.
- Mio fratello che si inventa un nome falso per scriverti all’indirizzo segreto? Ascolta Giorgia, io gli voglio bene, ma questa cosa è troppo intelligente per i suoi standard! -
 
La campanella suonò, le due tornarono in classe, presero gli zaini e si diressero in palestra.
- Non sei felice di vedere Fausto? È talmente sexy! -
- No, Ale. Fausto lo lascio tutto a te. Io preferisco prendermi uno dei geometri –
L’amica sorrise, maliziosamente.
- Bene, non sai quello che ti perdi. Forza, andiamo a cambiarci -
 
Dallo spogliatoio delle ragazze, che si trovava a un piano diverso rispetto a quello dei maschi, proveniva il solito chiacchiericcio. Amanda stava dispensando consigli su un compito di recupero che si sarebbe tenuto l’ora dopo, Laura stava sbavando sulle gambe di Flavio, che avrebbe visto tra pochi minuti, ed Elisa era in piedi al centro della stanza, per fare ammirare a tutte il suo perizoma nuovo.
- L’ho preso apposta per la festa che si terrà questo sabato. In queste occasioni, bisogna avere la biancheria giusta! – disse ammiccando.
- Hai ricevuto l’invito? – chiese Laura, con gli occhi che brillavano – Dicono che sia la festa più esclusiva della scuola! Organizzata ormai da anni dai ragazzi della 5°A geometri, che sono dei fighi assurdi! Hai ricevuto il biglietto? Dicono che ti puoi presentare solo con quello, altrimenti non puoi entrare! – la sua voce era piena d’ammirazione.
- A dir la verità, non l’ho neancora ricevuto. Ma oggi facciamo ed. fisica con quella classe, no? Quindi non dovrei preoccuparmi più di tanto -.
 
Giorgia, intanto, aveva finito di cambiarsi cercando di non riderle in faccia. Si sistemò i pantaloncini neri e si fece la coda. Ale teneva in mano i cellulari e i portafogli di entrambe.
- Hai indossato quei pantaloncini per far colpo sul mio Fausto? – le domandò con un tono metà tra il curioso e l’arrabbiato.
- Certo scema! Così mi uccidi! – disse ridendo e uscendo dallo spogliatoio. – No, mia madre ieri è uscita e si è dimenticata di stirarmi gli altri. Così ho dovuto indossare questi oggi. Fausto non c’entra niente, giuro! –
- Bene, perché lo sai che è solo mio! –
- E di sua moglie! – disse Giorgia, facendole una linguaccia.
- Piccoli dettagli. L’ha sposata perché io non ero neancora nata. Vado a salutarlo, ciao! – e detto questo, corse verso il prof. che stava compilando il registro seduto al banco che fungeva da cattedra.
 
Fausto Folli, il sogno erotico segreto della sua migliore amica.
Quando l’aveva incontrato per la prima volta, l’anno precedente, Alessandra era rimasta a bocca aperta: lo trovava affascinantissimo. Non le importava dell’età, 57 anni non sono da sottovalutare, dei capelli bianchi e della moglie.
Era affascinate, basta.
E avrebbe passato volentieri il resto della sua vita con lui, se solo non avesse avuto un figlio… della moglie non si preoccupava più di tanto.
 
Il prof, da canto suo, aveva mostrato molta stima nei confronti della nuova studentessa. Alessandra era la più sportiva della classe: praticava atletica leggera dall’età di nove anni, con risultati soddisfacenti, e aveva un fisico fantastico.
Inoltre, avevano scoperto di condividere la stessa passione per il rugby e si scambiavano opinioni accese sulle partite disputate la settimana prima.
Ale aveva convinto il suo adorato Fausto a far giocare a rugby la classe e Giorgia, con una soddisfazione enorme, aveva eseguito un placcaggio perfetto su Elisa, cosa che le aveva dato una soddisfazione ancora più grande.
 
Anche quel giorno non facevano eccezione: scherzavano e ridevano come se si conoscessero da anni e anni. La cosa non era sfuggita ai compagni e alle compagne di classe, ma Ale era troppo benvoluta perché qualcuno mettesse in giro un pettegolezzo.
 
- Ragazze e ragazzi… oggi facciamo una partita di pallavolo con i geometri. Mi raccomando: date il vostro meglio e puntate in alto. Andate a prendere i palloni, forza – disse il  prof, quando finì di compilare il registro.
 
Ale stava terminando di aggiornare Giorgia sulla bellezza di Fausto, quando qualcuno le chiamò toccando un braccio.
- Ciao bellissime! – esordì il ragazzo.
- Ciao Jack! Come stai? – domandò Giorgia, gettandogli le braccia al collo e baciandolo sulla guancia.
Giacomo Zanni, rappresentate d’istituto e capitano della squadra di calcio della scuola, era stato il suo vicino di casa per tre anni, prima che i suoi si trasferissero in un appartamento in centro.Giorgia lo considerava il fratello che non aveva mai avuto e tutt’ora, si sentivano tutti i giorni e, frequentando lo stesso istituto, si vedevano ancora più di prima.
Capitava spesso che andassero a vedere un film insieme o che si ritrovassero in piazzetta per un gelato, ma non era mai successo nulla di più.
Ale lo conosceva meno, ma aveva intuito il legame che li univa. Aveva chiesto spesso, e continuava ancora a chiedere, se ci fosse stato qualcosa di più, ma alla domanda Giorgia scuoteva la testa vigorosamente.
- ALE! Ma sei scema? È come un fratello per me! Un fratello figo, lo ammetto, ma pur sempre un fratello! -
Era inutile indagare se Giorgia non aveva voglia di rispondere.
 
- Bene trottola! Adesso che ho visto te poi – disse tirandole i capelli che aveva raccolto in una coda. La ragazza rispose con una linguaccia.
- Ѐ meglio se le lasci stare i capelli, Jack. Oggi Giorgi è convinta che diventerà pelata come suo padre – disse Alessandra, mentre saltellava sul posto per sciogliere i muscoli allenati.
Giorgia sbuffò mentre Giacomo cominciava a ridere a crepapelle.
- Mi avevi promesso che non ne avresti parlato con nessuno delle mie paranoie. Un brutto cesso Ale, ecco cosa sei! Almeno mi rimane Jack, lui non mi prenderebbe mai in giro. Sa che i miei pugni fanno male, vero Giacomino? -
 
Per tutta risposta Jack la prese in spalle, come se fosse un sacco di patate, e cominciò a portarla in giro per la palestra, minacciando di farla atterrare a terra se non assumeva un comportamento adatto a una signorina.
In risposta lei gli tempestò la schiena di pugni. Ma si vedeva che stavano solo scherzando, avevano un modo tutto loro per dimostrarsi affetto.
 
Fortunatamente Fausto interruppe quel momento e ordinò a Jack di rimettere la signorina Marton in terra.
- Ѐ la giocatrice di pallavolo migliore della classe. Se volete metterla KO, questo non succederà sotto i miei occhi -.
 
Giacomo diede retta al prof e rimise l’amica a terra.
Tuttavia non la lasciò andare subito: la tenne stretta incrociando le braccia dietro la schiena della ragazza e la fissò intensamente negli occhi.
- Come sta Maria, trottola? – chiese poi.
- La nonna sta bene, grazie. Adesso non va più a messa a piedi, ma in bici. Devi vederle come le sta bene il giubbetto rifrangente giallo. Sembra un pulcino fosforescente! –
- Ricorda che se avete bisogno di qualcosa, io sono sempre disponibile. Ho la patente, posso portarvi ovunque. Mi prometti, Giorgia, che metti da parte l’orgoglio e mi chiamerai se ne avrai di bisogno? –
- Jack… -
- No, trottola. Promettimelo –
 
Giorgia gli appoggiò una mano sulla guancia e giurò che l’avrebbe chiamato in caso di bisogno.
- Sei come un fratello, Jack. Ti voglio un bene dell’anima. Ora andiamo a giocare, prima che il prof ti rimproveri di nuovo. E tranquillo che vi schiaccerò! -
E con questo prese posto in campo, sotto rete.
 
***
 
Giorgia aveva giocato a pallavolo per ben sette anni. Aveva interrotto solo l’anno prima: avevano introdotto un allenamento in più alla settimana e lei non riusciva a studiare come voleva. Quando poi aveva preso sette in economia, aveva capito che era arrivato il momento di smettere. Avrebbe conservato tanti bei ricordi nel suo cuore e quello le bastava.
 
Poteva sempre sfogare la sue frustrazioni nelle partite a scuola, anche se la nana faceva parte della sua squadra.
Quel giorno, precisamente, aveva commesso un errore dietro l’altro e la 4°E aveva perso clamorosamente.
A nulla era valso l’impegno degli altri atleti: non appena avevano individuato il fottuto anello debole della catena avevano trovato anche il modo per vincere la partita.
- Grazie Elisa – disse Giorgia furente, quando la campanella suonò, decretando i vincitori – come sempre hai dato il tuo peggio. Brava! Complimenti! Dovrei farti un applauso! –
 
Prima che la discussione degenerasse, però, arrivò Jack, che prese Giorgia per mano e la tirò in disparte.
- Trottola, non devi fare la cattiva! Almeno non in questa tenuta! Ti servirebbero almeno una frusta e un completo di pelle nera, come quello di Catwoman. Comunque, vorrei darti questo -
 
Davanti a una dozzina di ragazze curiose, tra cui la stessa nana e Laura, Giorgia ricevette l’invito per la festa più esclusiva della scuola. Essere invitata poi da Giacomo Zanni, rappresentante di classe, e per questo organizzatore della festa, era un privilegio enorme.
- Grazie Jack! Mi piacerebbe tantissimo…! Ma c’è un problema: i miei sono fuori sabato e non mi piace uscire in motorino quando so che rientrerò tardi e decisamente sbronza… Non è che…? -
Giacomo si mise a ridere, pizzicandole un fianco.
- Bellissima, non ti devi preoccupare. Ti vengo a prendere io, in macchina. Come sempre, direi… Comunque il tema di quest’anno è il fluo. Quindi puoi mettere quei trampoli rosa choking  che hai indossato per il mio compleanno. Non sei felice? – le chiese.
 
Per risposta, Giorgia diede un pugnetto alla spalla del ragazzo, per poi mettersi a ridere.
Poi prese Jack a braccetto e gli chiese di accompagnarla davanti allo spogliatoio.
Quando furono arrivati, Giorgia lo salutò con un bacio sulla guancia.
- Ci vediamo in giro trottola. E sabato vengo a prenderti. Puntuale, alle nove e mezza davanti a casa tua. Andiamo a farci un aperitivo e poi alla festa. Ciao bellissima, ci vediamo in giro – e se ne andò lasciando una scia di sospiri dietro di sé.
 
Giorgia si diresse verso la sua borsa, si spogliò, si mise una maglietta pulita e poi si concesse un attimo per guardare la busta che aveva accuratamente appoggiato vicino a sé. Era di un arancio sgargiante, con il suo nome in nero sul davanti.
L’aprì. Il biglietto, anch’esso arancio riportava che:
 
Giorgia Marton è invitata alla festa annuale della 5°A che si terrà quest’anno in località Dosso del Fieno sabato alle ore 22.30
È una festa a tema fluo, più si è colorati, meglio è :D
Non mancare, ci divertiremo :)
 
- Wow Giorgia! Sei stata invitata proprio da Giacomo! Io pagherei oro! -
Era stata Laura a interrompere il corso dei suoi pensieri. La poveretta era una brava ragazza, solo che non riusciva a uscire dalla sua condizione di “sfigata”. Un po’ per i genitori che controllavano ogni suo passo e la tenevano sotto una campana di vetro, un po’ per lei che si era ormai rassegnata della sua posizione.
 
Era sempre gentile con tutti, ma era quel genere di ragazza che ti considera la propria migliore amica dopo neanche due secondi di chiacchiere.
- Beh, ci conosciamo da così tanto tempo… è come un fratello maggiore. È il mio migliore amico maschio – sottolineò, guardando Ale alla sua destra – se vuoi te lo posso presentare – propose poi la ragazza.
Laura diventò tutta rossa, mentre si affrettava a sistemare le scarpe e il deodorante nello zaino. Ma era così agitata che il tappo del prodotto volò per tutta la stanza per finire proprio ai piedi di Giorgi.
 
Lei lo raccolse e lo portò alla proprietaria, sventolando l’invito davanti al naso di Elisa.
E poi, decise di dare un po’ di balsamo al suo spirito.
- Tu hai ricevuto qualche invito? - chiese alla nana, nonostante sapesse già la risposta.
- Neancora. Ma sono sicura che ci vedremo alla festa – rispose quella guardando il pavimento.
- Beh, lunedì ci saprai dire se il tuo nuovo perizoma ha funzionato. Saremo tutte in ascolto… come sempre, aggiungerei –

Elisa, con il fumo che le usciva dalle orecchie e gli occhi furenti, uscì dallo spogliatoio veloce come il fulmine, seguita da altre ragazze.
Come sempre, rimasero solo Ale e Giorgi nella stanza. La campanella stava per suonare, ma non avevano affatto voglia di andare in classe.
- Secondo te cosa dovrei rispondere a tuo fratello? – chiese Giorgia aprendo la sua casella di posta.
- Giorgi, per l’ennesima volta... Alberto non è così intelligente! – le rispose l’amica specchiandosi e sistemandosi il trucco –Però puoi reggergli il gioco. Magari è divertente, un diversivo alla noiosa quotidianità –.
 
Giorgia si sistemò gli occhiali e poi iniziò ad attorcigliarsi una ciocca di capelli.
Pensò un attimo e poi iniziò a digitare, leggendo ad alta voce.
 
Ehi amico!
Grazie per gli auguri. Sarò presente alla tua festa sabato, costi quel che costi. Non ti preoccupare.
Hai fatto molto bene a porre quella domanda; infatti in ufficio possiamo bere solo analcolici. Durante la festa di Natale di tre anni fa, felici per un contratto importantissimo appena firmato, abbiamo decisamente esagerato con gli alcolici. Una segretaria è stata licenziata perché aveva fotocopiato le sue tette per poi appendere i fogli al muro.
Ci siamo dovuti rivolgere agli alcolisti anonimi e da allora non possiamo più bere niente di pesante, neanche un caffè corretto. E se per caso qualcuno di chiede una bottiglia di vino o un semplice bicchiere, fa finta di non aver sentito. La disintossicazione è lunga e dura e bisogna aiutarsi in ufficio. Siamo o no una grande famiglia?
Fammi sapere se hai bisogno di qualche altra informazione.
Buona giornata e buon lavoro .
Gio.
 
- Che te ne sembra, vecchia? -
-  Fantastica cicci! Quando torno a casa sondo il terreno con mio fratello e ti faccio sapere. Ma continuo a ripetere che è un piano troppo intelligente per lui. Vediamo se ti risponde ancora, poi massimo lo metto all’angolo e minaccio di denunciarlo per stalking. Ora però è il mio turno di raccontarti una cosa stupenda. Stavo giusto aspettando che andassero via tutte –.
 
Ale si sedette accanto all’amica e la raccontò di come, pochi minuti prima, Fausto l’aveva invitata a vedere la partita della nazionale di rugby.
- Certo, non sarà un appuntamento in piena regola visto che ci saranno anche la moglie e il figlio… però è meglio di niente – la voce di Alessandra era piena di speranza.
Non lo avrebbe mai ammesso, ma considerava davvero quell’uscita con la famiglia il loro primo appuntamento.
 
Era rimasta vittima del suo fascino senza tempo, i suoi capelli neri senza la minima ombra di grigio e le rughette che si creavano sotto gli occhi quando sorrideva.
- Cicci… lo sai che non devi crearti inutili aspettative, vero? -
- Giorgi, ma cosa credi… è una partita di rugby, non un appuntamento galante al ristorante –
- Promettimi che, se ne avrai di bisogno, mi chiamerai. Ti verrò a prendere con Jack -.
 
Alessandra le gettò le braccia al collo e la baciò sulla guancia.
- Anche se è il giorno dopo la festa? E probabilmente non riuscirai a distinguere tuo padre da tua madre? -
- Ehi! È successo solo una volta e poi ho confuso la voce al telefono. Ma si… lo farei. Sei la mia migliore amica e ti voglio bene -.
 
Si erano conosciute il primo giorno delle superiori. Con il corso degli anni, l’amicizia non aveva fatto nient’altro che crescere.
Si volevano bene.
Si definivano soulmates.
Avrebbero fatto di tutto l’una per l’altra.
- Hai fatto il compito di eco? Io mi sono persa alla prima riga! Non ho capito un cazzo! -
- Certo cicci! Però mi devi passare gli appunti di storia –.
- Tu. Completi. Me – disse Ale, scandendo bene ogni parola.
 
Complementari.
 

 
Ciao ragazze :D
Che ne pensate di questo secondo capitolo? Vi è piaciuto? Spero vivamente di si ;)
Giorgia è convinta che sia il povero Alberto il mittente e non abbandonerà tanto presto questa idea :D
Abbiamo conosciuto anche il fantastico e fighissimo Jack, il migliore amico maschio di Giorgi. Nascerà qualcosa, come continua a dire Ale? Bah, vedremo :P
Ringrazio tutte le gentilissime donzelle che leggono questa originale e vi mando un grande grande bacione :D
Fatemi sapere cosane pensate di questo nuovo delirio. Ho bisogno delle vostre impressioni che, non mi stancherò mai di ripetere, sono IMPORTANTISSIME per me :D:D:D:D
Se volete aggiungermi su FB cercate Bertu Efp :) spero di fare tante chiacchiere con voi :D:D e vi ricordo di cercare la citazione nascosta, così da potermi chiedere il più grande spoiler della vostra vita xD 

Io, giuro solennemente, risponderò sinceramente quindi non sta che a voi tempestarmi di domande xD
Naturalmente la citazione non appartiene a me, ma all'autore e al traduttore (ragazze... non dimentichiamoci di loro xD)
Love love love
Robi
   
 
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