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Autore: sxds    17/07/2013    3 recensioni
Gli omicidi del Jake di Cuori continuano. Ieri è stato ritrovato il cadavere di un quarantenne, Oliver Queen, con il biglietto da visita dell’assassino. La carta del Jake di Cuori.
Tutti si chiedono “Ora chi si prenderà?”
Mi chiamo Mary Watson. Ho diciannove anni.
Sto per essere uccisa.
Grazie a chi leggerà. Questa ff non è tutta rose e fiori. Sappiate che m'impegnerò per farla un po' dark-horror.
SXDS *AVVISO: PER ORA INCOMPLETA!*
Genere: Horror, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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CAPITOLO 11.
Just love.

 


"Oh, l'amore, quanto può essere bello. Può farti dimenticare che siamo solo marionette a questo mondo."





Socchiudo gli occhi.
David se n’è andato poco fa con uno sbrigativo « tornerò » che però non ha fatto che preoccuparmi, più che infondermi tranquillità.
Ora sono sola. Non so di preciso dove. Una grotta, suppongo. Solo che non pensavo che, nel bel mezzo di una prateria, ci potesse essere una grotta così lunga.
E buia.
L’abbiamo percorsa fino all’estremità. È un nascondiglio non così perfetto, perché molto visibile.
L’assassino che lavora per Jake ci ha inseguiti fino ad un pezzo, poi David mi ha fatta andare a destra e lui a sinistra.
Confuso, stordito e al buio l’uomo se n’è andato. Chissà cosa gli farà Jake.
Papà.
E se avessi sbagliato strada? Da quando ci siamo divisi sono andata sempre dritta. Dritta dritta dritta…
Sono inciampata, anche. Non è possibile che David mi abbia mandata qui se poi non sapeva come ritrovarmi.
Ma lui – sono certa – saprà a memoria ogni anfratto della grotta.
Spero.
Mi abbraccio le gambe. Fa davvero freddo, qua.
Cosa faremo io e David? Certo una grotta non è il posto migliore per… Per… Per cosa? Fare quello che stavamo facendo prima? E poi, cos’era? Non so cosa mi è preso. Ma quindi David mi aveva baciata e se n’era pentito, oppure no? Mentre la mia mente vagava disperata, chissà lui dov’era.
 
Guardo Jake rincorrere come gatto e topo l’uomo che ha inseguito me e Mary.
Oh, Mary. Se penso a lei il mio audace comportamento, non riesco a concentrarmi su ciò che accade.
Dopo poco Jake torna. Solo. Probabilmente l’altro uomo sarà morto. Capita. Accadrà anche a me se muovo un minimo passo errato.
Il più famoso assassino fa uscire da una siepe un altro uomo, decisamente più anonimo, e un ragazza.
Non ci posso credere: è Minnie.
Come ha potuto schierarsi con Jake? Anche io sto – in teoria – con Jake, però. Ma non è la stessa cosa. Lei sta con Luke.
E capisco.
Jake le dice un paio di cose, le strappa un po’ la camicia e le ordina qualcosa. A quel punto lei si arrotola su la gonna.
Il piano del mio capo è semplice: vorrà attirare Luke, che non avrebbe nulla da temere, con Minnie. O almeno così crede.
Per fare poi cosa? Attirarmi da lui per salvare mio fratello? È astuto, ma troppo classico. Un cliché insomma.
Mi nascondo di più nell’oscurità dietro la casa. Se mi muovessi troppo sarei un uomo morto.
"Ehm. Luke, posso?" dice Minnie, quando mio fratello ignaro del pericolo le apre la porta.
A vederla così, nessuno le direbbe di no.
Si baciano toccandosi ogni parte del corpo. Luke sposta Minnie contro il muro di mattoni senza sapere che sta offrendo le spalle alla morte.
La ragazza annuisce a Jake, che ora è a pochi passi da Luke.
Dio, come vorrei poter intervenire. Ma sarebbe stupido ed avventato.
Ed è così che, a denti stretti, lascio che rapiscano mio fratello.
Quando l’uomo “anonimo” di prima passa vicino al luogo dove sono io, con la mente corrucciata perché forse ha sentito qualche mio passo, silenzioso gli attacco un chip localizzatore alla gola, che gli s’intrufola nella carne. Non c’è modo di toglierlo se non mutilarsi. Rapido corro via.
Quello strilla come un’oca.
"Jake! C’è qualcuno qui!"
Ma l’altro non gli dà ascolto: "Sarà stato un coyote, vieni."
Devo tornare dalla mia Mary.
 
Quando sento dei passi in lontananza, nella grotta, gli vado incontro.
Oh, il mio David.
So che è lui, è il mio sesto senso.
"Dave…" mi appendo al suo collo, e per qualche misterioso motivo inizio a singhiozzare come una bambina.
Lui mi abbraccia e mi impedisce di scostarmi per non farmi vedere in quelle penose condizioni.
"Shh, shh…" mi accarezza i capelli, "sei stata bravissima." E mi bacia. Provo l’emozione del nostro primo bacio, ma mille volte amplificata, perché ora Dave va baciandomi con più passione e scioltezza.
Non so quanto tempo dopo ci stacchiamo, ma entrambi sappiamo, guardando l’uno negli occhi dell’altra, che ci apparteniamo.
Sono io ad interrompere l’abbraccio. Lui mi fa spostare.
"Luke?" chiedo, perché so che è andato da lui.
Scrolla le spalle muscolose. "L’hanno rapito."
"C… Cosa!? Ma adesso che si fa? Non sappiamo dove lo portano!" divento piuttosto logorroica.
Mi tappa la bocca con un bacio delicato. Sulle labbra, sussurra: "Tu hai così poca fede in me, piccola."
Deglutisco a vuoto. In quel momento a nessuno importa di Luke. Mi sento un’egoista irrecuperabile, quando lo stringo a me e ricambio il bacio. Questa volta lui resta fermo.
"Ho inserito un chip in un uomo di Jake. Lo troveremo presto. Lui e la puttana."
Ci sono molte cose che non collego.
"Inserito un chip? Come? E chi è la puttana? Jake?"
Il suo sguardo mi dice di no.
Ci sediamo per terra e pregusto un lunga spiegazione di ciò che faremo. O farà. Non lo so se mi vuole fra i piedi.
Ha un leggero tic alla mano. Cerca di nasconderlo ma ha paura per il fratello. Gli stringo l’arto per dargli tranquillità e fermezza. Spero di riuscirci.
"Forza, spara" lo sprono.
"Allora…" si passa una mano fra i capelli che sembrano più scuri all’ombra. "Partiremo domattina all’alba. Penso che abbiano ridotto male, quei bastardi, la mia auto. Però per fortuna io e Luke teniamo un mezzo di riserva non molto distante da qui. Dovrebbe avere carburante."
Mi guarda. Non so se si aspetta un “okay” o qualcosa di simile, così annuisco.
Prosegue "Seguiremo le tracce che l’uomo ha lasciato col chip." Dalla tasca dei jeans estrae un aggeggio che sembra un minuscolo tablet sui 3 pollici, privo di tasti se non Accensione, che espande una luminescenza azzurrina nella grotta. È un po’ inquietante. Porgo la mano aperta perché ci posi l’affare. Quando ce l’ho a un palmo dal viso e posso contemplarlo meglio, capisco un po’ di più.
Da lontano non si vedeva, ma ora ci sono dei percorsi segnati sotto la lettera A – autostrade, immagino. Poi sentieri azzurri e dei bollini rossi in quattro punti vicini fra loro.
"I posti dove sei già andato?"
"Esatto."
"Ma questo coso fin quanti chip può localizzare?" chiedo curiosa, ridandoglielo.
Lo accarezza con fermezza, come se fosse l’ultima spiaggia.
"Cinquantacinque."
Strabuzzo gli occhi, ma lui guarda l’affarino e non me. "Cosa? Davvero? Forte."
Annuisce.
Lo vedo fiacco.
Gli poso una mano sulla spalla.
"Perché non dormiamo un po’?" propongo. Non gli passa neanche lontanamente l’idea di negare.
Ci ritroviamo stesi su quel suolo sassoso, con le felpe che avevamo addosso a farci da materassi, l’uno premuto contro l’altra per "sfruttare il calore corporeo". O almeno così ha sostenuto Dave con un ghigno malizioso dipinto in volto.
Io sono tremendamente agitata.
La verità è che non ho mai dormito con un ragazzo.
Ascolto il suo respiro regolare. È sveglio. Cerco di settare il mio al suo, perché non mi senta respirare maldestramente.
Siamo schiena contro schiena.
Chiudo gli occhi, e crollo dal sonno.
 
Mi risveglio durante la notte con un suo braccio che mi stringe la vita, e tutto il suo corpo contro il mio.
Oh merda. Oh merda. Oh-
"Sei sveglia?"
Sobbalzo.
"Ehm… Sì."
La mia voce impastata dal sonno è ridicola, così David sghignazza.
La sua grande mano mi preme contro lo stomaco. È la sensazione migliore di sempre. Forse anche di baciarsi. Forse.
"E’ ancora presto: dormi piccola."
Ormai ha il completo controllo di me. Abbasso le palpebre e mi metto a sognare.
Nel mio sogno c’è David. C’è anche Luke. E una ragazza sfocata ed indistinta, che David chiama “puttana”. Io sono una spettatrice esterna, mentre i fratelli picchiano la ragazza indifesa. Urlo e strepito, ma non si fermano.
Riapro gli occhi. È ancora buio. David è ancora lì.
Mi rendo conto che non so quasi nulla di lui.

NOTE AUTRICE ;)
Salve a tutti. Innanzitutto questo capitolo non è molto lungo, un po' sbrigativo effettivamente... Però mi piace, spero sia lo stesso per voi. Mary si rende conto che sta mettendo la sua vita nelle mani di uno sconosciuto, o quasi. Che deciderà di fare? Nel prossimo capitolo (spoiler) accennerò alla sua famiglia, sennò sembra che sta qua sia una senza cuore nè sentimenti xD
Beh ditemi che ve ne pare.

PS: assolutamente leggetevi questa storia 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1768868
M
erita ve l'assicuro!

Un'altra cosa: volevo creare un gruppo o una pagina FB. Cosa pensate sia meglio? Gruppo o pagina? ditemelo nelle recensioni ci tengo ;)
Sxds.
  
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