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Autore: chibi_shinigami    17/07/2013    2 recensioni
Lituania e Polonia sono amici da molto e nel frattempo tra loro è nato un sentimento più forte di una semplice amicizia...Ma quando Russia decide di mettersi in mezzo, il loro diventerà un amore impossibile
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Lituania/Toris Lorinaitis, Polonia/Feliks Łukasiewicz, Russia/Ivan Braginski
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Sì sono ancora viva. Sì, lo so che sono tipo 2 mesi che non aggiorno. Sì siete autorizzati a linciarmi v.v. Detto ciò finalmente pubblico il nuovo capitolo. Abbiate pietà v.v.
 
 
 
Lituania si rivestì e si asciugò le lacrime. Andò nella stanza dove aveva lasciato Polonia per vedere  se se  ne fosse andato. Ma quando aprì la porta lo trovò raggomitolato sul letto, profondamente addormentato. Toris sorrise con dolcezza, era così tenero… Ma doveva andarsene prima che Russia lo trovasse. Si avvicinò al ragazzo e gli toccò lievemente la spalla. Feliks aprì gli occhi e mormorò qualcosa ancora mezzo addormentato. Lituania avrebbe potuto perdersi per ore in quei bellissimi occhi color smeraldo, ma non aveva tempo. “Po, Russia è già qui, devi andartene subito” disse Lituania carezzando dolcemente il volto del biondo. “Liet…credo di non sentirmi, tipo, totalmente bene… ” “M-ma tu scotti! Questa non ci voleva…Scappare da qui in queste condizioni è difficile! Forse è meglio se resti qui, se facciamo attenzione potrebbe non scoprirti.” rifletté Lituania. “Liet…” “Si?” “Ti amo.” “Anche io Feliks.” Toris si chiese se l’amico lo avesse ascoltato, ma in ogni caso dubitava che se ne sarebbe andato di lì, non ne aveva le forze. Rimase per un attimo a guardare con dolcezza il ragazzo, lasciando scorrere le dita nei suoi capelli biondi. Poi però si ricordò che se Russia non lo avesse visto in giro l’avrebbe punito, perciò decise lasciare Polonia a riposare e di tornare a lavoro.
Uscì dalla stanza e si trovò di fronte al russo. “Cosa facevi in quella stanza?” “N-niente è vuota!” “Se è vuota allora possiamo…” lasciò intendere il resto della frase cingendo il collo del lituano, spingendolo verso la porta. Liet fu pervaso dal panico: e ora? Avrebbe scoperto Feliks, avrebbe fatto del male entrambi, e… Non osava immaginare, o meglio non ci riusciva perché il terrore non gli lasciava pensare razionalmente. “Russia-san…” la voce tremolante del piccolo Lettonia interruppe quel momento di tensione e paura. Toris approfittò del momento per allontanarsi più che poteva. Almeno Russia non lo avrebbe stuprato in quella stanza. Si stupì nel vedersi così rassegnato, quasi compiaciuto del fatto che Ivan lo desiderasse, seppure per punirlo o per usarlo come uno sfogo. Scosse la testa, per scacciare quei pensieri. “Io…lo faccio per Feliks… Assecondo Russia solo perché non faccia del male a lui…” Non sapeva se era ciò che pensava davvero o ciò di cui cercava di convincersi. In ogni caso, quella situazione che inizialmente sembrava un sogno era mutata in un incubo. Non c’era nulla che andasse per il verso giusto. Si chiese se ci fosse stata una speranza per loro due. Se Ivan avesse smesso di essere così violento avrebbe potuto fare qualcosa.  Ma la natura delle persone non si può cambiare. Arrivò in cucina, vide un coltello poggiato sul tavolo vicino al tagliere, probabilmente Lettonia l’aveva dimenticato lì prima andare dal russo. Lo prese in mano, per rimetterlo a posto. In quel momento un’idea gli attraversò la testa, ma subito si sentì in colpa per averla pensata. Senza di lui Polonia non avrebbe potuto fare nulla, soprattutto se stava male ed era in casa di Russia. Eppure era un’idea tentatrice… la soluzione a tutto era lì a portata di mano, non avrebbe più sofferto. Ma il suicidio è una soluzione tanto semplice quanto egoista, e Liet non lo era. Ripose il coltello nel cassetto e si sentì in colpa per ciò che aveva pensato. Notò un’anta di uno degli armadi aperti e quando si avvicinò per chiuderla vide una dozzina di bottiglie di vodka vuote. Pensò a Russia e a come sembrasse frustrato quando era tornato a casa. “Se è diventato così deve aver avuto una vita difficile… ” si ritrovò a pensare. E gli venne in mente la prima volta che l’aveva incontrato, quando era sotto il domino dei Tartari. Provò un moto di compassione per l’uomo che era costretto a servire. No, non era una persona egoista.
 
Ok. Chiedo scusa. Ma gli esami, gli impegni e  soprattutto la pigrizia mi hanno impedito di continuare… Poi mi è pure caduta un’unghia. Però ho pensato un sacco a come far procedere questa ff: tipo pensavo di metterci la mafia russa(?) e Estonia che cerca di uccidere Liet, ma tipo Polonia si sacrifica per lui e alla fine per motivi random rimangono solo Toris e Ivan e tipo decidono di ricominciare tutto da capo insieme. Ma poi tipo ho pensato che era troppo mainstream. Ma quante volte ho ripetuto “tipo”? Polonia si è impossessato di me. Ok. Comunque volevo ringraziare tutti quelli che mi seguono, soprattutto Adam_96 che mi recensisce ogni capitolo e mi da tanti consigli *o*. E la mia Baka_Chan\Dede che mi motiva a scrivere. Cooooomunque… Prometto che al massimo in 2 settimane avrete il prossimo capitolo. A presto e grazie a tutti *^*!
 
   
 
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