Già, io e lei facevamo l’amore anche con il cervello, anzi, soprattutto con quello. Le donavo il piacere, quello che mi riusciva fare meglio e la saziavo con i miei morsi e i miei baci, lenti, come amavamo noi. E tutta quella distanza che c’era stata fino a prima, fino a quella notte, sembrò scomparire. I 381 chilometri che ci separavano, fino a prima, sembrarono fuggire nel mondo bastardo della realtà terrificante di un amore a distanza, sempre desiderato e voluto.