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Autore: goldenfish    17/07/2013    1 recensioni
Sono tondi e inespressivi, ma puoi trovarci riflesso di tutto. Immagini capovolte, pensieri deviati e cinici, volti di persone che non conosci e che non conoscerai mai, conchiglie e magari anche una sirena, una voce lontana, un litigio, un gatto che fa le fusa. Loro stanno li ad osservare dietro uno strato di vetro che distorce la realtà e la trasformano in un mandala confusionario e psichedelico.
Sono gli occhi dei pesci che raccolgono e immortalano ogni racconto, ogni frammento di ogni vita, ogni secondo, ogni pensiero.
E io, semplicemente, li raccolgo, li traduco e li riscrivo.
Genere: Dark, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La cetonia spillata






Quanto amavi quella cetonia? Quante volte l'avevi ammirata e quante volte ti eri perso tra i suoi colori brillanti. Sembrava un gioiello. Dello stesso colore dello zaffiro, scintillava sotto la luce fredda della lampada.
I peletti dorati spiccavano sulle minuscole gambette formate da numerosi segmenti.
E gli occhi? Quei meravigliosi occhi composti che parevano dimanti incastonati in un alveare, ti fissavano immobili.
Accarezzavi le elitre rigide e immaginavi quanto sarebbero state belle mentre riflettevano la luce del sole. Ai giochi cromatici che avrebbero potuto creare quando l'insetto, da vivo, si appoggiava sui fiori colorati.
Quelle tonalità magnetiche ti catturavano come una calamita, ti affasinavano.
Ti trascinavano verso un tunnel psichedelico e splendente. Le scanalature del suo esoscheletro creavano perfette combinazioni. Una poesia di sfumature e intensità. Ti domandavi spesso se gli egiziani provassero una cosa simile, mentre le passi, delicato, un dito sulla testolina.
Ti stupisci di come creature insensibili come gli uomini, possano sterminarne centinaia per farne delle spille. 
La tua collezione non ha mai potuto vantare esemplare più magnifico. Spillata sull'addome occupa una teca tutta sua.
Si erge, fiera nel centro.
Tu sapevi bene come si fa per ucciderle. Semplicemente si lasciano morire soffocate con l'acetone. Non cambiano mai colore, perchè le loro invidiabili sfumature sono di natura fisica e non scompaiono.

Dopo la morte rimangono esattamente uguali a come sono in vita.

Non mutano mai.

Sono eterni.

Gli baci le elitre blu.

Non si è decomposto. E' perfetto. Esattamente come quando era in vita, parecchi anni or sono.

Non come quell'altra. Quel corpo putrescente e molliccio che sta chiuso nella tua soffitta.
Quel corpo, che ora non è più neanche umano. Ha ancora addosso il vestito della festa, di cinque anni prima, quando l'hai conosciuta.
E sul vestito è appuntata una spilla. Un fiore giallo intenso e dei brillanti di cristallo.

Una spilla anonima ora che il suo centro è stato privato dell'oggetto più prezioso.






  
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