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Autore: crazy640    29/01/2008    11 recensioni
Salve è la mia prima ff,spero vi piaccia! Se qualcuno gli avesse detto che quello era il suo futuro,avrebbe sicuramente riso. Lui sapeva che nel suo futuro c'erano Ron,Hermione,c'era il suo lavoro da Auror... E soprattutto c'era lei. Ginny.
Genere: Romantico, Commedia, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Io e te per sempre'
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harry 2

Salve a tutti,volevo ringraziare chi aveva letto il primo capitolo della mia ff e chi lo aveva recensito.

Se avete qualche consiglio da darmi sapete che sono sempre beneaccetti!

Chiedo scusa fin da ora per eventuali errori di battitura eo d'ortografia...

   BUONA LETTURA!

 

Non si era aspettato quella reazione.

Senza dire una parola,Hermione gli aveva gettato le braccia al collo,abbracciandolo e lasciando cadere a terra i libri che fino a pochi istanti prima aveva fra le mani.

Sentiva il cuore martellargli in petto come un cavallo impazzito ed era sicuro che da quella distanza così ravvicinata riuscisse a sentirlo anche lei.

Harry rimase fermo,immobile fra le sue braccia.

Sentiva su di sè lo sguardo curioso di Teddy,a pochi passi da lui che osservava sorpreso quella scena,incerto se fare domande o meno.

Doveva staccarsi da quell'abbraccio prima di far vincere i ricordi,pensò sentendo i riccioli soffici di lei sul suo viso.

Gentilmente,ma con fermezza mise entrambe le mani sui fianchi di Hermione e la spinse via da sè,costringendola a sciogliere l'abbraccio.

Ora lei era davanti a lui,incerta su cosa dire o fare.

Sorrise a quel pensiero:Hermione Jane Granger era senza parole.

Restarono alcuni istanti in silenzio,soltanto guardandosi in volto per cercare di scoprire tutte le differenze che si erano create sui loro volti in quei tre mesi.

Era diventata una donna.

Aveva perso quell'aria spaventata che gli aveva visto negli occhi durante i sette anni di scuola ed era diventata anche molto attraente:i suoi occhi,la sua bocca,era tutto perfetto.

Era anche cresciuta in altezza,anche se non sarebbe mai arrivata al pari suo e di Ron,ma adesso riusciva ad arrivargli quasi alle spalle.

-Sei diverso...-gli disse lei dando voce al pensiero che passava anche nella mente di Harry.

-Tre anni sono lunghi-le disse lui con un sorriso leggermente imbarazzato.

Perchè sentiva quel senso di inedeguatezza?In fondo era Hermione,la conosceva fin da quando era bambina e portava i calzini corti!

La donna si grattò un braccio,profondamente a disagio:non era stata un'uscita felice,pensò Harry desiderando solo che quell'incontro non fosse mai avvenuto.

Fortunatamente a rompere l'imbarazzo che si stava creando ci pensò Teddy,stufo di aspettare.

-Zio Harry!-lo chiamò per attirare la sua attenzione.

Harry lo guardò e si ricordò dove si trovavano e la promessa fatta al bambino.

Anche Hermione si era voltata verso il bambino e lo fissava curiosa.

-Arrivo subito Teddy-disse Harry.

Si pentì subito di aver detto il nome del bambino:era stato proprio lei a sceglierlo poche ore dopo aver visto il bambino e ora sicuramente avrebbe capito di chi si trattava.

Infatti lo sguardo negli occhi della donna confermava tutti i suoi dubbi.

-Teddy?Teddy Lupin?-domandò,mentre uno strano luccicchio apparve nei suoi occhi.

Harry si maledì ancora una volta per non aver tenuto la bocca chiusa e annuì.

Si voltò di nuovo verso il bambino e lo vide che stava cercando di mettersi in piedi su una panchina poco distante da loro.

Senza guardare Hermione,si diresse verso Teddy e afferrandolo sotto le braccia lo fece salire sulla sua spalla destra,sapendo che non si sarebbe lamentato.

-Quante volte ti ho detto di non arrampicarti lì sopra?-gli domandò facendo la voce cattiva.

Sentì la risata di Teddy e si lasciò scappare un sorriso,prima di far andare il bambino a testa in giu',arrivando quasi a fargli toccare il terreno con la testa.

Teddy rise ancora piu' forte e afferrò ancora piu' saldamente un braccio di Harry.

Harry allora lo rimise sulla sua spalla,ridendo insieme al bambino.

Tornò a posare lo sguardo su Hermione;aveva raccolto i libri da terra ed ora li teneva stretti al petto,come se cercasse in qualche modo di proteggersi da lui e da Teddy.

Fece qualche passo verso di lei,sempre con Teddy sulle spalle,e una volta arrivato davanti a lei si accorse dei suoi occhi lucidi.

-Tutto bene?-le domandò preoccupato.

Lei annuì velocemente.

-Si,scusa...-

-Allora,vogliamo andare?-domandò Teddy,questa volta veramente stufo di aspettare.

-Lo sai che quando parlano gli adulti devi alzare la mano.

La signora Weasley penserà che sei un bambino maleducato-gli disse Harry,alzando lo sguardo verso il piccolo.

-Zio se alzo una mano rischio di cadere-gli fece notare il bambino.

Harry ed Hermione sorrisero alle parole del bambino.

Restò un attimo in silenzio,indeciso se fare le presentazioni o salutarsi,ma ormai era inutile far finta che quell'incontro non fosse accaduto.

Si voltò verso Hermione e le sorrise.

-Hermione,ti presento mio nipote Arthur Lupin.

Teddy lei è Hermione Granger Weasley-disse poi rivolto al bambino.

Non aveva il minimo dubbio che lei e Ron fossero sposati,per questo l'aveva presentata con entrambi i cognomi,ma sorrise per lo sguardo sorpreso che lei gli aveva rivolto:sapeva perfettamente che cosa si stava domandando in quel momento.

Voleva sapere come faceva a sapere del suo matrimonio.

Nonostante i tre anni di lontanza,riusciva ancora a capire ogni espressione del suo viso ed era certo se sarebbe stato lo stesso con Ron.

Hermione si avvicinò a Teddy e gli sorrise.

-Piacere di conoscerti Teddy-gli disse.

Il bambino allungò una mano,e strinse quella della donna.

-Io già ti conosco-disse poi,con voce quasi orgogliosa.

Hermione lo fissò sorpresa ed Harry,a quelle parole,non potè trattenere un sorriso.

-Ho visto le tue foto con lo zio Harry!-le disse come se fosse la cosa piu' naturale del mondo.

Hermione sorrise ed annuì.

Restarono di nuovo in silenzio,senza sapere di nuovo cosa dire,ma questa volta era davvero ora di andare.

-Scusaci Hermione,ma noi dobbiamo andare dentro-disse Harry.

La donna annuì.

-Mi ha fatto piacere rivederti...Salutami Ron-le disse dopo un attimo di incertezza.

E Ginny.

-Lo farò.

Mi ha fatto piacere conoscerti Teddy-disse rivolta di nuovo al bambino.

Il piccolo le rivolse un sorriso prima di afferrare i capelli di suo zio come se fossero delle briglie per cavalli e guidarlo dentro la biblioteca.

La donna gli guardò entrare nell'edificio ridendo e,mentre guardava Harry mettere a terra il piccolo Teddy,seppe che cosa fare.

 

 

 

 

-TU HAI INCONTRATO HARRY?-le domandò Ron,sorpreso dalle sue parole.

Hermione non aveva perso tempo:dopo aver lasciato Harry ed il bambino,si era smaterializzata di fronte all'entrata del Ministero della Magia.

Una volta entrata dentro,si era avviata a passo spedito verso l'ufficio di Ron al Ministero della Magia e gli aveva raccontato tutto quello che le era capitato.

Harry aveva ragione:il suo nome da due anni e mezzo era Hermione Granger Weasley.

Si erano sposati sei mesi dopo la Battaglia di Hogwarts e,anche se alle volte avevano delle litigate furiose che facevano tremare i lampadari e le pareti di casa,sapeva che la sua vita non sarebbe stata completa senza Ron.

Lui era l'amore della sua vita,anche se avevano impiegato anni a dirselo.

Però,nonostante l'amore che aveva per Ron,sentiva un vuoto alla bocca dello stomaco fin dalla fine della Battaglia...fin da quando Harry era sparito nel nulla.

Lo avevano cercato dappertutto,in tutti i posti che fossero legati a lui da qualche memoria felice,ma inutilmente.

Aveva passato mesi con Ron a scervellarsi per cercare di capire dove fosse,ma alla fine il rosso aveva deciso di interrompere le ricerche.

-Non tornerà,quindi smettiamola di cercarlo-le aveva detto.

Si sarebbe fatto mettere sui carboni ardenti piuttosto che dirle che si sentiva tradito del suo migliore amico,ma lei non aveva bisogno di parole.

A lei bastava uno sguardo per capire il suo Ron.

Così avevano abbandonato le ricerche,e si erano concentrati sul loro amore e sul loro matrimonio.

Quella festa era stata un'occasione per tutta la famiglia e per tutti gli amici di dimenticare le cose terribili che erano successe pochi mesi prima.

Per mesi George Weasley aveva lasciato il negozio chiuso a Diagon Alley,indeciso se venderlo o meno,non uscendo di casa se non per andare a trovare il fratello al cimitero.

Poi aveva deciso che era ora di reagire:Fred non avrebbe voluto vederlo ridotto in quello stato.

-Al mio posto si sarebbe fatto sicuramente una risata-aveva scherzato,anche se tutti sapevano che non era assolutamente vero.

Tutti erano ormai tornati alla routine quotidiana che avevano prima del ritorno di Voldemort e della Battaglia di Hogwarts.

Dopo tutti questi anni era un caso raro che parlassero di Harry.

Ron,aveva passato mesi insieme a suo padre per aiutarlo ad uscire da una profonda crisi depressiva nel quale Mr Weasley era caduto dopo la morte del figlio,interessandosi a quello che piu' piaceva al padre:il mondo dei babbani.

Avevano passato ore insieme a parlare di tutti quegli oggetti che per Ron erano senza interesse,mentre per suo padre erano così pieni di fascino e alla fine Ron si era lasciato contagiare dalla sua passione per tutto quello che era babbano e seguire le orme di suo padre sfruttando poi le sue conoscenze lavorando per il Ministero,mentre Hermione lavorava come Auror.

Quella mattina quando Hermione si presentò nel suo ufficio lo trovò con una strana maschera piena di liquido viola sugli occhi.

Era rimasto lo stesso ragazzo che aveva conosciuto ad undici anni:i capelli rossi che lei adorava che gli ricadevano folti fino alle spalle;il corpo muscoloso modellato da tutti quegli anni di Quidditch,e il viso coperto da piccole efelidi.

Quando si era accorto della sua presenza le sue orecchie erano andate a fuoco,ma lei aveva fretta di raccontargli quello che era successo per chiedergli spiegazioni.

Gli aveva raccontato per filo e per segno il suo incontro con Harry e lui non l'aveva mai interrotta.

Era rimasto anche lui sorpreso quando aveva saputo di Teddy Lupin,ma non aveva detto altro.

Quando lei aveva finito il suo racconto,era calato il silenzio nell'ufficio.

-Cosa facciamo adesso?-gli domandò cercando di non sembrare troppo pressante.

Voleva vedere di nuovo Harry,avere delle spiegazioni,sapere cosa era stato della sua vita in tutti questi anni,ma non voleva che suo marito si sentisse in qualche modo messo sotto pressione.

Ron si era lasciato andare contro lo schienale della sedia e aveva alzato le spalle.

-Continuiamo la nostra vita-disse poi tranquillamente.

Hermione lo guardò poco certa di aver capito bene le sue parole.

-Ron...-

-No Mione!-disse di nuovo.

-Ma se almeno provassimo....-cercò di convincerlo lei.

-A fare cosa?A dargli la possibilità di illuderci di nuovo?

Ti sei dimenticata quello che ci ha fatto,quello che ha fatto a Ginny?-le domandò lui con una voce che non accettava repliche.

Si era alzato con uno scatto dalla sua poltrona e in pochi passi si era avvicinato la finestra che,grazie ad un incantesimo,dava su una pianura ricoperta di neve.

No,Hermione non aveva dimenticato:aveva passato ore a consolare Ginny dopo la scomparsa di Harry,rassicurandola che presto lui sarebbe tornato,ma cercando con quelle parole di convincere piu' sè stessa che l'amica.

-No affatto,ma voglio delle risposte!-gli disse alzando leggermente la voce.

-A che serve?Lui non aveva piu' bisogno di noi e chi ha abbandonato neanche fossimo delle scarpe vecchie-disse con rabbia,dandole le spalle.

Non le piaceva vedere suo marito in quello stato e non poter fare niente per aiutarlo,ma lei aveva bisogno di sapere.

-Ron...Ti prego,fallo per me!-gli disse,come ultimo tentativo.

Il rosso tornò a guardarla per alcuni istanti,senza parlare,poi si passò una mano fra i capelli folti.

-Non posso...Tu lo sai quanto ti amo e sai che farei tutto per te...ma non questo-le disse.

Lei avvertì una nota di tristezza nella sua voce,che la portò ad alzarsi e ad andare di fronte a lui.

Gli prese il viso fra le mani e incontrò i suoi occhi:in un'attimo era tornato ad essere il piccolo Ronald Weasley di undici anni bistrattato da tutti e isolato per la sua condizione economica e la sua famiglia numerosa.

Lo prese fra le braccia lo baciò piu' volte sul collo,sapendo che quello gli avrebbe restituito la fiducia in sè stesso.

Pian piano la stretta di lui attorno alla sua vita si attenuò e lui rialzò lo sguardo ad incontrare i suoi occhi.

-Naturalmente tu andarai di nuovo a parlare con lui-aveva detto Ron sicuro.

Lei annuì.

-So che neanche urlando con tutto il fiato che ho in gola riuscirei a farti cambiare idea,perciò mi arrendo...

Però promettimi una cosa-le disse senza lasciare i suoi occhi.

-Tutto quello che vuoi-disse lei.

-Non permettergli di ferirti di nuovo-le disse.

Hermione sorrise,leggermente commossa da quelle parole e lo baciò.

-Te lo prometto...-

   
 
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