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Autore: Steffa    29/01/2008    2 recensioni
< Che posso fare, Sora? E' troppo forte per noi due soltanto... > parlò, mostrando le palme in segno d'impotenza.
Sora in risposta gli urlò tacitamente < Ma non possiamo arrenderci in questo modo! >
Roxas si voltò, come a guardare qualcosa in tutto quel candore < Li senti, non è vero? > gli domandò quindi.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve gente!! Dunque, oggi aggiungerò anche l'ultimo capitolo, perchè domani sarò impegnata e non potrò... Che triste salutare questa mia prima fic... E' stato bello, ma non sarà certo l'ultima... Quindi continuate a seguirmi!! E recensite!!!!!!!!!! Baciozzi!!





Sora sapeva di essere svenuto, steso sul pavimento freddo, un dolore acuto alla nuca, percaèiva il key-blade poco distante da lui. Ma non riusciva e non poteva muoversi.

< Sora.... > sentì una voce sconsolata chiamarlo. < Roxas! Sei tu! Aiutami... Anche tu sei il detentore, aiutami! > lo supplicò allora. Il ragazzo si mostrò quindi nella sua mente, l'espressione angustiata.

< Che posso fare, Sora? E' troppo forte per noi due soltanto... > parlò, mostrando le palme in segno d'impotenza. Sora in risposta gli urlò tacitamente < Ma non possiamo arrenderci in questo modo! > Roxas si voltò, come a guardare qualcosa in tutto quel candore < Li senti, non è vero? > gli domandò quindi.

Sora fece per chiedergli di chi stesse parlando, quando all'improvviso sentì come un'esplosione, la presenza dei suoi amici; c'erano anche Kairi e Naminé e come vedendole perfettamente, Sora capì che stavano tenendosi la mano. "Kairi..." pensò Sora.

Naminé, quindi, lasciò la mano della ragazza e la sua figura minuta e graziosa, si mosse verso di loro, invisibile agli occhi degli altri. Arrivò vicino ai due con un dolce sorriso in volto < Sora, chiama Xeron per nome. > gli disse con la sua flebile voce. Il ragazzo non capì < Chi è Xeron? > le domandò confuso.

La ragazza alzò leggermente le spalle, per farle poi ricadere un attimo dopo, come a mostrae che la risposta era così ovvia < E' il Nessuno di Riku. Se tu lo chiami, lui verrà da te. > disse semplicemente. Sora e Roxas rimasero entrambi stupefatti < Riku ha un Nessuno? > domandarono all'unisono. Namine annuì con il suo solito sorriso dolce < Da quando Riku cedette all'oscurità per la prima volta, ha dato vita a Xeron, il suo Nessuno. Ma lui non ne è a conoscenza. Xeron non si è mai mostrato, è venuto qui, restando nascosto nei recessi della fortezza. > spiegò in poche parole lei.

Sora annuì < Bene, Roxas, possiamo farcela! > esclamò. L'altro gli sorrise ed annuì a sua volta < Apri gli occhi allora. > lo esortò. Il ragazzo guardò Naminé tornare da Kairi e riprendere a stringerle la mano, ma non c'era più tempo da perdere.

Sora aprì gli occhi.



La vista tornò lentamente ferma davanti agli occhi di Sora. Scrollando lento il capo, si alzò con cautela, riuscendo per poco a non crollare di nuovo al suolo. L'uomo si voltò verso di lui, con sguardo maligno < Ti sei già svegliato? > domandò con un ghigno.

Sora non rispose, sentì il peso del key-blade tornare nella sua mano e l'impercettibile respiro dei suoi amici dall'altra parte della stanza. Fu quello a dargli la forza di resistere, aveva uno scopo per cui lottare e non si trattava più di vendetta, ma di amore: amore per i suoi amici. Roxas si materializzò accanto a lui, impugnando la sua arma, pronto al combattimento.

L'uomo rise apertamente < Oh, ora siete in due? > continuò a domandare sarcastico.

Sora prese fiato ed urlò con tutto il fiato che aveva in corpo < Xeron!!! >

Tutti i presenti lo osservarono stupiti. L'uomo perse il ghigno dal volto, non riuscendo ad intuire per la prima volta quello che il ragazzo avrebbe voluto fare; Riku sentì uno strappo al cuore ed una nuova forza nascere dentro di lui. D'improvviso una voce lo spostrofò dalle spalle < Avanti, tocca a noi. > disse semplicemente Xeron, passandogi accanto ed oltrepassando la barriera d'energia poco più a vanti. Riku seguì l'impulso irresistibile di obbedirgli e sotto gli occhi increduli delgi altri, senza che potessero fermarlo, raggiunse assieme al suo Nessuno, Roxas e Sora. Kairi si portò una mano alla fronte, sospirando di sollievo < E' tutto a posto, ormai... > mormorò senza saperne il perchè.

Sora sorrise ai sue nuovi venuti, mentre nelle loro mani comparivano le loro armi < Ciao Xeron. > lo salutò con un gesto. Quello gli rispose cn un cenno < I convenevoli a dopo, prima facciamo fuori questo megalomane. > esclamò il ragazzo. Gli altri tre annuirono ed insieme si prepararono a combattere.

L'uomo davanti a loro aveva ora un'espressione di raccapricciante orrore: quattro detentori del key-blade e tutti e quattro contro di lui.

Prima che i ragazzi potessero attaccarlo, tentò con un gesto disperato di sorprendere nuovamente Sora dalle spalle, ma il suo attacco fu sventato prontamente da Xeron, che lo colpì, facendolo allontanare. I quattro gli si strinsero attorno; la battaglia fu dura e cruenta, ma finalmente riuscirono ad avere la meglio. Il colpo di grazia lo diede Sora. L'uomo cadde a terra in ginocchio < Maledetti... Ma l'oscurità tornerà! > esclamò un momento prima che la sua figura venisse risucchiata dalle tenebre.



I quattro key-blader si guardarono l'un l'altro, con grandi sorrisi in volto. Riku, non sapendo come, era a conoscenza dell'identità di Xeron, non appena il suo sguardo si posò su di lui per studiarlo: era alto quanto lui, i capelli lunghi fino alle spalle, neri come la notte, gli occhi identici ai suoi, verdissimi. Portava un soprabito nero, come quello che un tempo indossava lui.

< Riku, questo è Xeron, il tuo Nessuno. > lo presentò Sora, raccontandogli cosa gli aveva detto Naminé. Riku ascoltava in silenzio, continuando a scrutare l'altro. Xeron alzò le spalle < Beh, ci incontriamo infine... > e detto questo gli tese la mano; una volta che Riku glila strinse, una luce verde li circondò ed i due tornarono ad essere uno. Dopo essersi salutati, Sora e Roxas fecero altrettanto.

I due rimasti si voltarono verso i loro amici, che ancora li fissavano a bocca aperta. Kairi fu la prima a reagire, corse verso di loro, saltando al collo dei due amici. < E' tutto a posto. > commentò Sora, mentre gli altri li raggiungevano entusiasti.



< La pace è tornata in tutti i mondi! > esclamò il re, quando finalmente atterarono al Castello Disney. Era l'ora di tornare a casa per tutti. Dopo un lungo giro di saluti, Sora, Riku e Kairi furono rispediti alle Destiny Island da Merlino.

Non appena giunsero a casa, una voce di ragazza si alzò nell'aria < Ehi! Levati di dosso! > Sora voltò il capo e vide Riku steso a terra, sopra una ragazza minuta, che lo guardava con rabbia.

< Scusa è stato Merlino... > cercò di giustificarsi il ragazzo, offrendo un aiuto per rialzarsi. < Oh si, capita tutti i giorni di finire pestata dal primo che si materializza in mezzo alla strada! > commentò lei, alzandosi senza aiuto, ma scoppiando a ridere subito dopo < Io sono Alchimé! > disse, alzando una mano in segno di saluto. Sora e Kairi risero apertamente, mentre Riku arrossiva leggermente.

< Sarà sicuramente interessante tornare a casa... > commentò Sora, prima guardando Kairi con dolcezza e stringendole la mano, quindi fissando il suo migliore amico e quella nuova ragazza.









Allora, ragazzi... Questo è un arrivederci alla prossima fic... Spero vi sia piaciuta questa... Quindi sciau!! Baciozzi!! *.*
  
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