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Autore: Anansy90    29/01/2008    7 recensioni
Il suo corpo era sempre stato freddo come il marmo. Eppure, quella notte, lo aveva sentito bruciare. Si era sentito umano.
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Lentamente riprese coscienza del mondo circostante. Aprì gli occhi e si guardò attorno.
La tenue luce dell’alba traspariva dai tendaggi color ruggine, creando un effetto quasi onirico sulla stanza. L’atmosfera che vi regnava era rilassante, distensiva, unica.
Si sistemò più comodamente sul letto, le pregiate lenzuola in raso candido come la neve che lo avviluppavano piacevolmente. Infine abbassò lo sguardo sulla donna che dormiva appoggiata al suo torace.
Il cardinale Caterina Sforza aveva un’espressione tranquilla, come se niente al mondo avesse il potere di turbarla. I lunghi capelli biondi le ricadevano dolcemente sulla delicata pelle d’alabastro, un braccio lo abbracciava e sembrava possessivamente attirarlo a sé. Il giovane rimase a fissarla, non riuscendo in alcun modo a distogliere gli occhi da lei.
Avvertiva il suo calore: lo avvolgeva, colmava ogni parte del suo essere. Un sospiro gli sfuggì dalle labbra. Come aveva potuto quella splendida creatura cercare calore proprio in lui, che in prima persona non ne possedeva?
“Abbracciami”
Le parole che gli aveva rivolto la sera precedente gli tornarono in mente, irruenti…
“Sua Eminenza…”
Il suo debole tentativo di sottrarsi a lei…
“Voglio soltanto… sentirti più vicino a me”
Gli aveva preso le braccia e se le era portate ai lati della vita, poi aveva alzato lo sguardo per fissarlo dritto negli occhi. Lui, che in ogni situazione sfoggiava indifferenza, si era sentito sopraffare dall’intensità che quel gesto racchiudeva in sé e per la prima volta si era sentito indifeso. Nessuno, neanche il più spietato dei vampiri incontrati fino ad allora lo aveva mai fatto sentire in quel modo.
“Solo per stasera… restami accanto”
Gli aveva passato una mano dietro la nuca, tirandolo perentoriamente a sé. Non era riuscito a contrastarla, un’inibizione sconosciuta che non glielo permetteva.
“Ti prego, non lasciarmi”
Le loro labbra si erano incontrate, lievemente, dolcemente, e poi sempre più ardentemente. Per la prima volta il ragazzo aveva provato emozioni cui non era riuscito a dare un nome, che non avrebbe mai creduto di poter avvertire nel corso della sua esistenza.
Il suo corpo era sempre stato freddo come il marmo. Eppure, quella notte, lo aveva sentito bruciare. Si era sentito umano.
Per un breve istante, accarezzandole il volto con tremante reverenza, gli era sembrato di sentire il proprio cuore battergli in petto. Proprio come se ne avesse avuto uno.
Per la prima volta la nascosta, minima parte umana del suo animo era venuta fuori, trascinandolo in un vortice di sensazioni indescrivibili da cui si meravigliava di essere uscito indenne.
“Sua Eminenza…”
Lei aveva alzato il viso sul suo. Aveva sorriso, incitandolo a continuare.
“Perché?”
“Perché lo desideravo. Da troppo tempo”
“Perché… proprio io?”
Si era sentito incredibilmente fragile mentre le faceva quella domanda. Un’altra sensazione a lui completamente ignota.
“Noi due siamo uguali, Tres”
Caterina aveva sorriso mestamente mentre gli diceva quelle parole, e nella sua mente il giovane aveva capito che aveva ragione.
Due esseri costretti ad una freddezza innaturale, l’uno per sue specifiche meccaniche, l’altra per il ruolo che ricopriva, all’eterna ricerca di un qualunque calore, di qualcosa che riuscisse a renderli finalmente umani.
L’aveva attirata a sé e stretta in un abbraccio, che a lui era sembrato più intimo della loro precedente unione. E poco più tardi, in preda ad un’appagata stanchezza, si erano addormentati.
Non aveva mai dormito, la sua costituzione non lo richiedeva. Le rare volte che aveva chiuso gli occhi era stato per auto-rigenerarsi dopo degli scontri particolarmente violenti. La quiete di un sonno ristoratore non gli era mai appartenuta. Ma quella notte la sua natura di macchina sembrava essere completamente scomparsa.
E mentre tornava alla realtà, ad osservare la donna tra le sue braccia, pensò che l’avrebbe sempre protetta da qualunque pericolo.
Dopotutto, era il massimo che una macchina potesse fare.


Rinnovo la mia personale tradizione: prima di buttarmi su delle longfic, mi cimento con le oneshot per prendere un po’ di confidenza coi personaggi. Il risultato di questo primo tentativo sono un Tres e una Caterina piuttosto OOC ^^’’’ Siate clementi: sono sempre in tempo a migliorare!
Ho deciso di provare con una Tres X Caterina perché trovo che questi due personaggi siano particolarmente simili, concetto che ho riportato anche nella fic stessa. Al contrario di ciò che molti pensano io non vedo molto bene Caterina insieme ad Abel, per il semplice fatto che il povero Krsnik sarebbe giusto un po’ pedofilo (vero Chiara?)^^
Cosa dire… Beh, spero che non mi arrivino pacchi bomba per posta. Questo mi sembra abbastanza XD
  
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