CAPITOLO 1 - Solo come sempre

Mia madre mi diede un leggero bacio sulla guancia e mio padre mi stritolò in un abbraccio affettuoso. Quelli che dicevano che era un uomo freddo, insensibile, erano tutti degli emeriti idioti. Non esisteva persona migliore di suo padre, ne era sicuro.
<< Bada a te stesso, ci vediamo domani.. >> mi disse con la sua voce profonda.
Fissai i suoi occhi azzurri come il ghiaccio con tristezza. Già, badare a me stesso, assai difficile. Mi trattenni dal piangere. “Un Malfoy non piange. Un Malfoy non ama. Un Malfoy non soffre” mi disse mio nonno Lucius una volta. Ma papà mi diceva sempre di non ascoltarlo. Dopottutto lui era in prigione. Mai dare ascolto ad un criminale.
Mentre tutti i ragazzi presente sul binario nove tre quarti salutarono i genitori in modo esagerato perché si sarebbero rivisti soltanto a Natale, lui avrebbe dovuto aspettare solo domani. Suo padre, Draco Lucius Malfoy, insegnava Pozioni alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Probabilmente il professore più odiato di tutti.

Gli ultimi studenti salirono velocemente sul treno, mentre questo iniziò a mettersi in movimento.
<< Hugo, hai preso Grattastinchi?! >> disse una donna dai capelli biondicci raccolti in uno chignon. Hermione Granger, “la strega più brillante della sua età” la chiamava sempre suo padre anche se mi raccontò una volta che da giovane la chiamava sempre la “Mezzosangue Zannuta”. Ma a quei tempi c’era ancora la guerra. Era tutto diverso.
Vidi con la coda dell’occhio Weasley gemere, come dargli torto. Quella palla di peli, ormai avrà avuto più di vent’anni, un miracolo, non in senso positivo, che quel coso era ancora vivo, era semplicemente odiosa e anch’io avrei tentato di toglierlo dalle balle il più presto possibile. Peccato che non sia facile con una madre così sveglia.
Feci un cenno con la testa a Rose, la sorella di Hugo che era nel suo stesso anno, prima che la mia visuale fosse impedita da mille teste rosse. Sbuffai, dirigendomi verso lo scompartimento che ormai era riservato a me. Ossia: ero sempre lì e nessuno osava e voleva avvicinarsi. Rose era simpatica e metà scuola si era messa intesta una possibile storia d’amore tra noi due. Ma a me non piaceva, era una conoscente, se così la potevo chiamare. Mi salutava sempre e a volte mi chiedeva come stavo, ricevendo come risposta scontata “bene grazie”. Nessuno che si degnò di dirgli che non era vero, anche se si capiva. Tuttavia non poteva lamentarsi. Era la ragazza che si interessava di più a lui.
Mi lasciai cadere sui sedili e chiusi gli occhi. L’unico che mi teneva sveglio era Sev, il mio barbagianni. Portava il nome del padrino di mio padre, se ne parlava sempre a casa mia. Mio padre diceva che era il suo esempio perché quasi un simbolo di amore. Era una persona fantastica e lo stimava anche se non l’aveva mai conosciuto. Sbuffai di nuovo, una mia abitudine ormai, quando il primogenito di Potter aprì la porta dello scompartimento ed entrò insieme a Fred , Hugo e Frank. Erano sempre insieme loro quattro. Si erano chiamati i Nuovi Malandrini. Frank era l’unico a non fare parte della famiglia Weasley-Potter, ma essendo figlio di uno dei migliori amici del Prescelto, era cresciuto insieme a James.
<< Eccolo lì, il nostro Scorpiuccio! >> mi prese in giro troppo bonariamente James.
Gli feci un mezzo sorriso, anche se era più un ghigno triste, e i quattro se ne andarono.

Nessuno mi prendeva in giro o mi faceva dispetti. E in alcuni momenti avrei desiderato che invece fosse così. Li sentivo solo parlare alle spalle, indicarmi e ridere, o imitarmi, ma mai un duello, uno scherzo odioso o un incantesimo “non fatto apposta”. Invece niente di tutto ciò. Perché? A loro io facevo solo schifo. Figlio di Mangiamorte, ecco cos’ero. Preferivano lasciarmi in pace per “non essere contagiati”. Non mi facevano mai niente perché pensavano li potessi avadakedavrizzare. E quelle occhiate di disprezzo, pena, odio le ricevevo ogni giorno. Quelli che mi stavano più vicini erano Rose e Albus. Rose mi salutava sempre e a volte mi chiedeva come stavo. Albus è in dormitorio con me, essendo smistato a Serpeverde, come tra l’altro anche sua sorella Lily. A volte ci parlavamo, ma non poteva permettersi di farsi vedere con me. La reputazione...

Quando arrivai a Hogwarts ebbi il permesso della preside di saltare la cena. Mi rinchiusi nel mio dormitorio fissando il soffitto. Tutti gli studenti che mangiavano insieme allegramente... Vomitevole... Tanto sarei stato da solo per tutto il banchetto. E dello smistamento non me ne fregava niente. Mi faceva sempre così tanto male tornare a Hogwarts. A casa mi divertivo con i suoi genitori e con gli elfi, mentre quando ero di nuovo a Hogwarts... Ero solo. Solo come sempre.

NdA
Non so come mai, ma ho deciso di impegnarmi a scrivere una FF di più capitoli per la prima volta. Mi immagino Scorpius, che dovrà affrontare i pregiudizi che ha creato suo padre. Essendo stata vittima di bullismo per vari anni, so come ci si sente e spero davvero che questa storia mi prendi molto. Ho programmato di pubblicare un nuovo capitolo ogni settimana circa. Non so quanti capitoli diventeranno, ma penso sicuramente più di dieci, tutti più o meno di questa lunghezza, forse un po' più lunghi. Recensite please! :)
Baci,
TornadoSeverus <3