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Autore: cucciola1cucciola2    18/07/2013    5 recensioni
Questa storia è un esperimento sul cartone animato Angel's friends, infatti i personaggi di quest'opera sono umani e vivono sulla terra.
Il giorno del settimo compleanno si Sulfus e del sesto di Raf,Angelie e Malachia, i genitori della bambina, morirono in un incidente stradale mentre stavano venendo alla festa per il compleanno dei due bambini. Raf, anche se molto piccola, capì cosa fosse successo ma non volle per nessuno motivo allontanarsi da Sulfus e così venne addottata. Dopo molti anni di vita insieme i due capiscono nel loro cuore è cresciuta una forte emozione che li lega da tempo. Questa emozione è l'amore che crescerà giorno dopo giorno nei loro cuori per poi sbocciare in tutto il suo splendore.
Anche se è la seconda fanfic che faccio su questa coppia, vi prego di essere clementi e di farmi sapere cosa ne pensate.
Cucciola1cucciola2
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio, Quasi tutti, Raf, Sulfus | Coppie: Raf/Sulfus
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                       Ti amo ma è un segreto
Capitolo 3: Nuove emozioni


Quella mattina il sole splendeva, come se volesse cancellare tutto ciò che era successo quella sera.

Raf aprì piano piano gli occhi infastidita dai raggi del sole che provenivano dalle tende.

Si guardò intorno in cerca di un qualcosa che le facesse capire che cosa fosse successo, poi in un attimo l'immagine di Jack e della festa fecero capolino nella sua mente, spazzò via quelle immagini e osservò meglio dove si trovava, di certo non era la sua camera e sentiva un battito regolare sotto di lei. Osservò il ragazzo sul quale stava appoggiata, Sulfus.

"è bellissimo quando dorme, sembra così innocente e buono." pensò Raf continuando a guardarlo.

Sentiva qualcosa dentro di lei che cominciava a mutare, come se qualcosa da lì a poco sarebbe cambiato, non fece in tempo a capire di cosa si trattasse perchè un mugolio la destò dai suoi pensieri... Sulfus aprì i suoi meravigliosi occhi d'orati che a contatto con il sole risplendevano ancora di più; Raf fece in tempo a riappoggiarsi sul suo petto facendo finta di dormire.

Qulcosa di caldo e morbido era su di lui, poi si ricordò di tutto quello che era successo, della festa e di quel maiale che aveva messo le mani su Raf e che ora era in prigione.

Accarezzò i capelli della ragazza che pian piano aprì gli occhi guardandolo con una strana scintilla nello sguardo.

"Buongiorno..." disse Sulfus con la voce ancora impastata dal sonno

"buongiorno" disse Raf a sua volta.

"Stai un po' meglio?" chiese lui dolce

"Si, dovremo raccontare tutto alla mamma, penso." disse Raf

"Si, forse hai ragione. Andiamo, le parleremo dopo aver fatto colazione." disse Sulfus e così Raf tornò in camera sua mentre Sulfus indossava un paio di jeans scuri e una maglietta nera con delle fiamme sopra, Raf invece indosso un pinocchietto blu con una maglia lunga bianca con scritto love al centro in rosso.

Quando si furono vestiti scesero le scale e si avvicinarono alla tavola piena di leccornie, Amie stava preparando delle cialde mentre James leggeva il giornale.

"Eccoli i miei tesori, com' è andata la festa?" chiese Amie; sul volto di Raf si disegnò un espressione di terrore che Sulfus notò subito per poi stringerle la mano dandole forza.

"Mamma, che ne dici di darci la colazione?" chiese Sulfus guardando negli occhi la madre; a quella risposta Amie per poco fece cadere le cialde sul pavimento mentre James alzò lo sguardo dal giornale.

"Si si, certo figliolo..." disse Amie porgendo un piatto di cialde ad ognuno.

"Mamma, io non ho fame, vado da Uriè... torno per pranzo.." disse Raf con un espressione di vuoto negli occhi. Sulfus la guardò spaventato, doveva stare proprio male.

"Raf" cercò di fermarla Sulfus ma lei si voltò a guardarlo con gli occhi colmi di pianto.

"Ho solo bisogno di stare un po' da sola e stare con Uriè mi farà bene. Non preoccuparti." disse e uscì di casa. Sulfus abbassò lo sguardo e tornò a sedersi. Quand'ebbe finito di fare colazione Amie gli fece una domanda, la domanda che Sulfus si aspettava:" Che cosa è successo ieri alla festa?"

Amie pronunciò quelle parole con voce rotta, Sulfus non la gurdò, si limitò a tenere lo sguardo basso mentre tutte le immagini della sera prima si affollavano nella sua mente.

"Allora?" chiese insistente Amie sul punto di piangere, James poggio il giornale e gli occhiali, prestando completa attenzione al figlio.

Sulfus alzò lo sguardo, colmo di lacrime e osservando i suoi genitori, raccontò tutto quello che era successo. Amie e James ascoltavano in silenzio, senza interrompere il discorso, sapevano che per Sulfus non doveva essere stato facile trovare il coraggio per rivivere quella scena disumana a cui aveva assistito.

Nel frattempo Raf era corsa a casa di Uriè con le lacrime agli occhi, sapeva che i suoi genitori avrebbero saputo ogni cosa quella stessa mattina, e non voleva per nessun motivo assistere alla confessione. Non ce l'avrebbe fatta a rivivere quel momento, il momento più traumatico della sua vita dopo la morte dei suoi veri genitori.

Bussò alla porta e le venne ad aprire Uriè stessa.

"Posso entrare?" chiese Raf ascigandosi come poteva le lacrime che, però, non smettevano di scendere calde e copiose sul suo viso.

"Si certo, vieni andiamo nella mia stanza. Lì potra stare un po' più tranquilla." disse Uriè e dopo aver avvisato i suoi genitori dell'arrivo di Raf, salì insieme a lei nella sua stanza.

Si sedettero sul letto e Raf racconto di com'era finita la giornata e delle paure che la tormentavano, la paura che quel ragazzo sarebbe ritornato e che non ci fosse stato più Sulfus a salvarla dalle mani di quel mostro. Uriè l'ascoltava e cercava di capirla in qualche modo ma ciò che le era successo non era capibile se non provandolo di persona.

Qualcuno poi bussò alla porta, Uriè diede il permesso di entrare e una donna molto simile ad uriè entrò.

"Uriè, ho preparato due tazze di tisana alla camomilla per te e Raf." disse cordiale la donna che in realtà era la mamma di Uriè.

"Grazie mamma" rispose Uriè prendendo una delle due tazze.

"Grazie" disse Raf prendendo la tazza tra le mani.

"Di nulla" disse la madre e se ne tornò di sotto.

Continuarono a parlare tranquille sorseggiando la tisana.

Intanto a casa Zolfanello...

Sulfus aveva raccontato tutto l'accaduto ed entrambi i genitori erano rimasti ad ascoltare in silenzio, stupefatti da ciò che era successo e da come Sulfus era intervenuto aiutando Raf.

"Sei stato bravo Sulfus, bravissimo. Nonstante ciò che è successo hai saputo prendere in mano la situazione e salvare Raf da quel mostro!" disse James.

"Grazie papà, ma ora bisogna pensare a far restare quel mostroin prigione per il resto della sua vita." disse Sulfus

"Povera Raf, chissà come si deve sentire ora. Non so come abbia fatto a dormire questa notte." disse Amie

"Ha dormito con me, tra le mie braccia. Si è addormentata sul mio petto e sembrava tranquilla come se si sentisse protetta." disse Sulfus

Intanto a casa di Uriè...

Raf e Uriè avevano finito la tisana e avevano parlato per molto tempo, Raf dopo un po' decise di ritornare a casa e decise di passare per il parco per fare una passeggiata e prendere una boccata d'aria.

Mentre camminava ripenso a come Sulfus l'aveva salvata, a come l'aveva stretta tra le sue braccia, a come l'aveva accudita quella notte e pian piano cominciava a capire che forse ciò che li legava non era un sentimento fraterno, era molto di più...

Senza nemmeno accorgersene arrivò a casa, bussò alla porta e le venne ad aprire Sulfus.

"Raf.." disse con un dolce sorriso accarezzandole d'istinto una guancia. Raf divenne rossa al contatto con la sua mano mentre dei brividi si impossessavano del suo corpo; lui si accorse del suo rossore e divenne rosso anche lui ritirando la mano e facendola entrare.

Sì, questa era la prova che ciò che li legava non era fraterno ma qualcosa di più, forse.. forse amore?

Amie e James guardarono dispiaciuti la "figlia" mentre lei accennava ad un piccolo ma amaro sorriso.

Raf salì in camera e Sulfus la seguì.

"Raf aspetta!" disse Sulfus correndo nella sua direzione, Raf si girò di scatto e si ritrovò tra le braccia del ragazzo, che la stringeva al suo petto; Raf sentiva il cuore di lui battere velocememte e lo stesso faceva il suo, sembravano essersi messi d'accordo. Chiuse gli occhi assoporando quell'emozione che la faeva sentire libera, la faceva sentire viva e completa.

Sulfus la strinse di più a sè chiudendo gli occhi a sua volta, si sentiva strano e sapeva che quell'abbraccio non era un abbraccio fraterno, no... qualcosa dentro di loro stava cambiando, i loro sentimenti nei confronti dell'altro stavano mutando.

Dopo un tempo indecifrabile a loro, si staccarono guardandosi negli occhi, oro e zaffiro che brillavano al solo contatto tra loro mentre le guance di entrambi diventavano rosse.

"Grazie" una sola e piccolissima parola che uscì dalla bocca di Raf come a volerlo ringraziare di tutto ciò che Sulfus aveva fatto, stava facendo e farà per lei. Raf aveva la certezza che non l'avrebbe mai abbandonata, qualunque cosa sarebbe successa. Rimasero a guardarsi per molto tempo finchè la madre li chiamo a mangiare.

Si sedettero l'uno di fronte all'altro e cominciarono a mangiare ciò che Amie aveva cucinato.

Tutti mangiavano senza proferire parola mentre Raf e Sulfus si guardavano di sottecchi arrossendo se i loro occhi entravano in contatto.

Amie e James notarono tutti gli sguardi che i due si lanciavano e capirono che presto tutto sarebbe cambiato. D'altra parte non erano fratelli e anche se erano cresciuti insieme come se lo fossero, nessun essere umano poteva comandare al proprio cuore.

Quand'ebbero finito di mangiare Sulfus propose a Raf di andare a fare una passeggiata al parco e lei accettò. Salirono in camera per mettersi qualcosa di più comodo.

Raf scelse una maglietta a maniche corte bianca con degli shorts di jeas chiari e delle converse bianche. Pettinò i lunghi capelli biondi e li acconciò in una coda bassa, poi si mise un filo di trucco e uscì dalla stanza.

Sulfus invece optò per una maglietta a maniche corte blu con dei pantalocini corti fino al ginocchio neri, indossò le converse blu e uscì dalla stanza.

Incontrò Raf nel corridoio che chiudeva la porta della sua stanza, rimase abbagliato da tanta bellezza: l'abbigliamento chiaro faceva risaltare la pelle abbronzata e i capelli biondi che le incorniciavano il viso reso stupendo da meravigliosi occhi color zaffiro che ora, a contatto con gli occhi d'orati di Sulfus, brillavano di un emozione nuova.

La raggiuse in pochi passi e le allungò la mano. Lei l'osservò imbarazzata, poi piano piano porse la sua mano e scesero le scale.
Uscirono di casa incamminandosi verso il parco.


Angolo autrice:
Come promesso ho lasciato anche il terzo capitolo. Spero che il numero 2 non vi abbia traumatizzato:) Tornando a questo capitolo, tra i due sta nascendo qualcosa, o meglio è già nato qualcosa ma solo ora i due capiscono di non poterlo tener dentro all'infinito. Nel prossimo capitolo cosa succederà? Riusciranno a confessare tutto il loro amore sperando che per l'altro sia la stessa cosa o cercheranno di nascondere quel fortissimo sentimento nei loro cuori? Sta a voi scoprirlo nel prossimo capitolo:) A prestissimo
Cucciola;)

 

  
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