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Autore: 29sm    18/07/2013    0 recensioni
Ho bisogno di sfogarmi e di parlare di cose che nessuno sa della mia vita apparentemente perfetta. Il primo capitolo parla della figura paterna che non ho mai avuto, il resto dei capitoli non so di cosa parlerà, ma tutto ciò che scrivo è a scopo liberativo. Non ho montato nulla di ciò che ho scritto, è la mia verità ed è dura parlarne, soprattutto ammettere a me stessa che a 18 anni vivo ancora in una favola dove tutto dovrebbe essere come vorrei io.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La mia è una vita perfetta vista da fuori: ho una famiglia completa, due genitori che lavorano e possono darmi ciò che voglio, due sorelle sulle quali potermi appoggiare, vivo in una villa e mio padre si sta occupando di costruire case nelle quali andremo io e le mie sorelle quando vorremo mettere su famiglia e avere una vita dipendente, ho un ragazzo da tre anni, conosco molta gente e ottengo buoni risultati a scuola. La verità? La mia vita è perfetta solo all’apparenza. Ho una famiglia e una casa che mi fa sentire tutto tranne che in un posto sicuro dove poter stare tranquilla. Ho una madre alla quale tengo molto, ma a causa del suo carattere pesante e protettivo mi ha portato a deluderla tante volte, soprattutto a sua insaputa, mentendole. Ho un padre che non si può definire tale, forse per questo anche da piccola, non l’ho mai chiamato “papà”; ha passato la vita a lavorare per costruire una villa che nessuno voleva, fino alla nascita della mia seconda sorella non ha mai passato una vacanza al mare con me e mia madre ed ora che ho raggiunto quasi i 18 anni mi rendo conto di non aver avuto un padre, ma una persona che ogni sabato mi da la paghetta, che ogni volta che sbaglio è capace solo di rinfacciarmelo e ogni volta che faccio qualcosa di giusto non è capace di dare nessuna soddisfazione; ho avuto accanto un uomo che ormai vedo solamente la domenica a pranzo perché torna a casa ad orari serali dove io son già a letto a dormire, che sta mandando in rovina la mia famiglia costruendo case che ci mettono alle strette, che ancora oggi dopo 18 anni non si rende conto che con tutto il lavoro che sta facendo, sta rovinando tutto: ha perso la sua prima figlia, ha perso sua moglie, ha perso gli amici e presto perderà quei pochi rapporti che gli rimangono, ma sarà troppo tardi. Da quando è nata la mia ultima sorella, ovvero sette anni fa, mia madre si è sempre sfogata con me ed è stato duro per me ascoltare la tristezza che mia madre provava a causa di un uomo che credeva diverso, ma ancora più brutto è stato vedere la propria madre, l’unica persona che sia sempre stata con te, cadere in depressione a causa sua. Mia mamma ha dovuto allontanarsi da casa per stare con mio padre, ha perso i suoi amici e a causa del lavoro di mio padre ha perso anche i pochi legami che aveva stretto qua, indovinate perché: quando si chiamavano le coppie a cenare da noi, lui stava lavorando. Quest’uomo arrivava sempre tardi ai miei compleanni, alle mie recite, alle mie feste di fine anno perché stava lavorando; ho giocato a pallavolo per nove anni e le poche volte che mi veniva a vedere, sapeva solo darmi dei consigli da allenatore su come migliorare perché sapete…  Lui non ha tempo per le sue figlie, ma per giocare a pallavolo dopo il lavoro, sì. Mia madre ha messo a luce una bambina arrivata anche in un momento sbagliato dove la mia famiglia stava cadendo in rovina a causa dei lavori di mio padre il quale si è riscattato prendendo i soldi della polizza vita di mia nonna e inseguito alla nascita di mia sorella, mio padre lavorava sempre di più e mia madre era sempre a casa da sola a crescere tre figlie da sola, con sua suocera che sapeva solo darle addosso per i suoi modi di educarci e un uomo che sapeva solo giudicarla per gli stessi motivi, quando lui non c’era mai, non c’è mai e penso che non ci sarà mai. Ho visto i miei litigare per anni tutte le domeniche sere e ogni sera tutt’ora quando mio padre torna all’una di notte, sento le urla delle loro litigate che vengono dal piano di sotto e il disprezzo saliva sempre di più ogni volta che lui si comportava così di fronte a tutte noi e mentre tutte, compresa mia madre, piangevamo lui, ma il ricordo più indelebile di un tatuaggio rappresenta la lite dove mio padre tirò uno schiaffo a mia madre. L’ho detto solo ad una persona in tutta la mia vita. Me ne sono sempre vergognata. Mi son sempre vergognata della persona che sul certificato di nascita è identificato come mio padre. 
  
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