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Autore: MssAgrippina    18/07/2013    1 recensioni
La storia partecipa al contest "New Generation's Adventures and Loves".
Nove mini capitoli su James Sirius e le sue peculiari capacità!
Vi lascio ai brani:
• La verità è che Will non si accorgeva di niente. James diceva sempre che se gli fosse scoppiata una guerra sotto il naso lui l’avrebbe scambiata per una puzzetta e, in quel momento due rosse dall’aria equivoca – mentalmente e mutamente – davano ragione a James.
•“Tu non farai niente di tutto ciò, starai zitto, farai cenni con la testa, non dirai cose melense, e soprattutto, e dico soprattutto, non dirai di avere una relazione di sesso con me!”
“Noi non abbiamo una relazione di sesso noi siamo una coppia!”
•“Sapevo ti sarebbe piaciuto hai un gusto così delicato! Lily insisteva su tazzine rosa a cuori dalla vocina gracchiante che intonava vecchie glorie di Celestina, roba vomitevole insomma!”
James Potter in certi momenti si ricredeva e dai suoi piani omicidi escludeva quella santa donna di sua madre portando al primo posto della lista sua sorella Lily e la sua diabetica indole alla vita.
Leggete e recensite Madame e Messer!
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dominique Weasley, Famiglia Potter, James Sirius Potter, Scorpius Malfoy, Sorpresa
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Capitolo uno: Bradipo detective



Andava di fretta, come suo solito. James Potter. Schivava, colpiva, strattonava e calpestava persone e bestie senza nemmeno prendersi la briga di scusarsi. Non che in casi normali l’avrebbe fatto ed essendo questo un caso normale non si turbava minimamente di importunare donne, uomini e bambini che in quel momento gli impacciavano la strada. Spazzatura immonda pensava mentre allentando il passo, arrivava alla sua destinazione. La gelateria Fortebraccio.

Quell’oligofrenico … l’unico motivo per il quale si trovava lì di prima mattina e per la quale di gran carriera si era smaterializzato da casa portandosi per sbaglio dietro il gatto era perché quell’idiota di Will auto - definitosi suo migliore amico anni addietro, gli aveva fissato un appuntamento per una questione a detta di lui urgente. Urgente un emerito zufolo!  Pensava lui conoscendo molto bene il suo migliore amico inebetito che molto probabilmente anzi sicuramente l’aveva convocato lì per porli una delle sue domande esistenziali, che ringraziando Godric preferiva intelligentemente non mettere su pergamena del tipo: “Se nulla avesse un senso, ma noi sappiamo già che quest’affermazione non può avere senso, quindi a conti di ciò tutto deve aver necessariamente un senso?”.
La verità e che leggeva troppi libri Babbani quel ritardato!
E lui, l’ebete era per giunta in ritardo, per le mutande oscene di Agrippa!

“Ciao James!” E questa rincoglionita chi è?  Seduta a un tavolino ben ombreggiato della gelateria Fortebraccio, con un tomo scolastico tra le mani un’elegante donzella lo stava salutando invitandolo a fargli compagnia.
Come se avessi tempo da perdere io!
Will mi ha detto che ti avrei trovato qui!” Razza di troglodita mentecatto senza possibilità di salvezza io ti uccido!
“Io sapevo che ci avrei trovato lui!”. Da come poteva ben notare, la giovincella, non si aspettava di certo che lui le rispondesse in quel modo brusco e maleducato e in cuor suo ringraziò la non presenza della sorella che solitamente innanzi ai suoi modi a volte cavernicoli s’imbestialiva fino all’inverosimile diventando della stella colorazione dei suoi capelli mentre gli sbraitava dietro le più invettive offese che in vita sua avesse mai sentito.

Non poco si poteva raccontare di James Potter e, di certo tutti a Hogwarts conoscevano la sua indecente capacità di cambiare umore tra due battiti d’ali del suo inscindibile boccino d’oro, la sua scarsa attitudine alle regole e il suo sconfinato menefreghismo riguardo al mondo. E nel mondo era compresa anche lei, possibile che quel disgraziato del mio pseudo migliore amico si sia eletto Cupido in una competizione cui partecipava solo lui?

“Sono Nivia un’amica di Will!”
“Ti è forse sembrato che io ti abbia chiesto di presentarti?” Le sputò in faccia con rabbia – maledicendolo mentalmente – prima di smaterializzarsi a casa di quell’emerito cretino del suo migliore amico infermo di mente che a breve sarebbe passato a miglior vita per mano sua!
 

*

 

Will dormiva sogni tranquilli. Accovacciato sotto le lenzuola delle Holidey Harpies, che si ostinava con cocciutaggine a utilizzare anche in pieno agosto, russava alla bella e meglio infischiandosene alla grande del gufo che con ostinazione e sdegno da ben cinque minuti continuava a beccargli l’orecchio sinistro dal quale a sua insaputa grondava un filo di sangue.

Avrebbe continuato a dormire fino a ora di pranzo se un tornado d’insulti e scalpitii non si fosse abbattuto prima nella sua stanza e poi direttamente sul suo corpo.
“Da quando in qua organizzi appuntamenti all’insaputa dell’appuntamentario?”
“Appuntamentario non esiste Jim!” Biascicò contro il cuscino. A volte il suo migliore amico, soprattutto nei momenti di panico, coniava parole assurde per le quali Matilda Bath era certo, si sarebbe rivoltata malamente nella tomba. E, pensandoci bene quei momenti di “massimo panico” da qualche mese a quella parte erano all’ordine del giorno ma, solo pensandoci bene e in quel momento con un risveglio traumatico e un gufo sfarfallante, che con regalità gli aveva appena cacato in testa, Will non aveva di certo il tempo per soffermarsi su un suo stesso acutissimo pensiero.

“La ragazza non è stata di tuo soddisfacimento? Simon è una bella ragazza!”
“Io non ho bisogno del tuo aiuto vuoi incidertelo bene in quella testa di cazzo che ti ritrovi?” Continuava sonoramente a canzonarlo James mentre con molta nonchalance si ripuliva i capelli con un ben eseguito gratta e netta e, indossava il pantalone di una tuta e la prima maglia del suo cassetto.
“È da mesi che non esci con una ragazza ho solo accelerato il corso degli eventi!” Parlare con il suo migliore amico alle volte era del tutto inutile, da lì a breve avrebbe iniziato a insultarlo di santa ragione aggiungendo qualche divertente e malsano modo per ucciderlo ma, c’era abituato così mentre con calma si preparava la colazione, James seduto su una delle sedie della cucina sproloquiava senza riserve.
“ … e vorrei ben dire! Che poi potrei benissimo già avere una relazione, con una splendida persona e quindi non aver bisogno di certe imboscate bizzarre e pleonastiche!”.

“Hai una relazione? Sono il tuo migliore amico dovrei saperne qualcosa?”. Tutto si poteva spettare da quella quieta e soleggiata mattinata d’agosto ma mai, neanche in un ipotetico futuro in una dimensione parallela avrebbe potuto immaginare di ascoltare codeste parole pronunciate dal suo migliore amico “una relazione”. Una relazione della quale lui però non sapeva nulla, com’era possibile che gli fosse sfuggito un avvenimento di tale portata? “Ti ho posto un esempio bradipo alienato!”
“Tu menti! Tu menti a me! Da quanto va avanti questa frequentazione clandestina? E lei chi è?”.
Preso in contropiede il suo migliore amico, non avrebbe potuto che confessare, già pregustava la vittoria di tale discreto interrogatorio.
Annotare bene: ricordarsi di far richiesta per l’intelligenze una volta messo piede fuori da Hogwarts.

“Non c’è nessuna relazione – stava confessando – ci siamo visti ogni tanto qua e la … ok?” Che razza di confessione era quella? Possibile che il suo migliore amico James Potter avesse un problema con una giumenta in calore?
“Ti piace?”

Sentirlo annuire nello stesso momento in cui mandava giù con voracità gli ultimi pezzi di bacon e uova strapazzate non l’aveva di certo aiutato nel suo intento di non affogarsi ma, in cuor suo sapeva bene che tale confessione si poteva definire una manna del cielo per lui che conosceva bene James Potter.
“E lei lo sa? Hai considerato l’eventualità di metterla al corrente di tale cosa?”
“Will, sono James Potter non un Tassorosso fattone?
” 

 



   
 
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