Crossover
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Autore: nick nibbio    18/07/2013    3 recensioni
Nell'eterna lotta tra bene e male è finalmente giunto un eletto in grado di cambiare l'equilibrio tra queste due forze: un giovane ragazzo che, da semplice sognatore, diventerà protagonista e, insieme a molti grandi personaggi dei manga e delle anime, trasformerà il sogno in realtà
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga, Film, Libri, Videogiochi
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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48. Altrove Ciao a tutti e finalmente ben ritrovati^^.
Sì lo so che sono di nuovo in super ritardo ma già nel precedente capitolo vi avevo detto che vi avrei fatto aspettare un po’ ma non immaginavo che quel << un po’ >> sarebbero stati quasi quattro mesi XD!
In compenso ho tirato fuori questo bel capitolo che è molto ricco e pieno di sorprese, non aggiungo altro^^.
Detto questo, sperando che continuerete a seguirmi, vi auguro buona lettura.
 
 
Sconfitto Raptomort, rimaneva solo un altro avversario: il nono generale infernale Uncinato nonché fratello maggiore del terribile Abominon.
 
All’interno del Marchio del Diavolo lo scontro tra il Sun’s Warrior Blu e il nono generale continuava senza esclusione di colpi.
“SHINRA TENSEI!” in quel momento Uncinato attivò nuovamente la tecnica capace di respingere l’avversario.
BOOM!
“Non illuderti!” ma Nick resistette all’attacco affondando le ali nella sabbia.
Ora!” il generale infernale approfittò della distrazione avversaria per ricoprire il braccio destro di magma incandescente e calarlo “PUGNO DI’ LAVA!” facendolo diventare gigantesco.
“Mente: Difesa!” mentre il Sun’s Warrior si servì di una delle quattro energie per bloccare l’attacco.
“L’avevo prevista!” questo, però era stato calcolato dal generale infernale che gli apparve dietro e…
KAPOM!
Lo colpì con lo stesso attacco a distanza ravvicinata schiantandolo contro la barriera.
Nick si rialzò boccheggiando mentre si teneva la spalla sinistra ferita.
“Tsk! La tua natura di soleano ti permette di resistere anche al magma incandescente!” nel vedere che il corpo dell’avversario non aveva riportato ustioni, Uncinato digrignò i denti “Però noto con piacere che la tua spalla è malridotta e la tua forza comincia a sfumare!” ma notò che era comunque riuscito a ferire l’avversario.
 
“E’ solo un graffio, niente di più!” rispose Nick mentre disattivò le quattro energie “Ma noto che anche tu stai perdendo qualcosa!” e fece notare all’avversario un particolare.
“Tsk!” anche Uncinato aveva notato che le sue ali erano ormai prive di volti: gliene rimanevano solo due “Se mi distrugge anche questi, rischio davvero di essere sconfitto. È vero, anche senza di questi sono sempre fortissimo ma subirei comunque i danni che al momento ho evitato!” e capì che doveva chiudere la partita “Inoltre Rap si è ritirato! Ci mancava solo che il Drago Rosso si trovasse contro tre draghi divini. Potrei anche ritirarmi e riorganizzare tutto ma dubito che Rap sarà di nuovo disposto ad aiutarmi. Senza considerare che il sommo Abhadon non farà passare liscia la mia resa!” e, dopo aver fatto il resoconto mentale della situazione, pensò a un modo per uscire vincitore dallo scontro.
Ancora un piccolo sforzo: mi mancano solo due facce e poi Uncinato sarà vulnerabile!” dall’altra parte Nick stava stringendo i denti per restare cosciente “Sono al limite! Lo scontro e questa dannata carta mi stanno prosciugando le forze. Devo cercare di concludere alla svelta e filarmela da qui insieme ad Alan!” ed era preoccupato per il suo amico ancora trasformato in una statua di pietra “Se perdo, Uncinato lo distruggerà senza pensarci due volte!” ed era questa la sua paura “L’unica buona notizia è che gli altri hanno messo in fuga Raptomort!” anche se trovava una piccola consolazione nell’aver percepito la ritirata dello stregone oscuro.   
 
“E va bene! Poniamo fine a questa storia!” la voce del generale infernale riscosse Nick dai suoi pensieri.
“Era ora: cominciavo a prendere sonno, sai?” lo provocò il Sun’s Warrior anche lui pronto a chiudere la partita.
“Uhuhuh! Allora ti canterò la ninna nanna ideale!” ghignò il generale infernale “MMMHMM!” per poi iniziare a concentrarsi mentre…
 
SCRATCH! SCRATCH!
Gli ultimi due volti presenti sulle sue ali cominciarono a rompere la membrana.
“Che cosa sta combinando!” si chiese Nick confuso.
“MMHM!” nel frattempo Uncinato continuò a concentrarsi “AAAARRRGGGHHH!” per poi lanciare quel grido e…
 
CRACK! CRACK!
 
I volti uscirono dalle ali e si trasformarono in due grandi mostri neri.
“Ma che diavolo hai combinato!”Nick non capiva cosa avesse fatto l’avversario.
“Semplice mi sono momentaneamente liberato dei volti che mi rimanevano dando loro vita propria. Ora voglio proprio vedere come riuscirai a distruggerli!” rispose l’avversario trionfante.
“Avevi un simile asso nella manica e non l’hai tirato fuori prima. Perché?” Nick non capiva perché l’avversario non si fosse servito prima di questa mossa.   
“La cosa non ti riguarda: ora devi solo morire! ALL’ATTACCO!” ma Uncinato non gli concesse una spiegazione e lanciò all’attacco le sue creature per poi seguirle a ruota.
“Ci mancava questa!” commentò Nick che fece altrettanto.
 
Non ebbe nemmeno il tempo avvicinarsi che le due creature tesero le mani in avanti e…
 
BOOM! BOOM!
 
Si servirono di un doppio Shinra Tensei che colpì in pieno il Sun’s Warrior.
Dannazione!” che non si aspettava quella mossa ma le sorprese non erano finite “Ci mancava questa!” una gigantesca meteora gli stava piombando addosso mentre uno dei mostri era stato ricoperto da un Susanoo nero simile a un Oni a sei braccia e l’altro aveva fatto apparire dal nulla delle catene nere che gli bloccarono gli arti.
“VISTO! I MIEI CARI AMICHETTI SONO DOTATI DEI MIEI STESSI POTERI E LE SORPRESE NON FINISCONO QUI!” da sopra il meteorite Uncinato aveva preparato dieci Nuclear Darkos sui polpastrelli delle dita“Ora!” e li lanciò.
 
Merda!”Nick era bloccato di sotto dai due mostri mentre sopra c’era Uncinato.
 
FRABBBOOMMM!            
 
Una potente esplosione invase l’intera area provocando un profondo cratere nel deserto.
“MUAHAHAHAH! MUAHAHAAH!” nel vedere l’ottimo lavoro che aveva compiuto, Uncinato scoppiò in una maligna risata “Piaciuta la sorpresa! Non ti sento, sei morto? HAI PERSO SUN’S WARRIOR! MUAHAHAHAH!” e dopo aver di nuovo schernito l’avversario che riteneva ormai spacciato scoppiò nuovamente a ridere.
“RIDE BENE CHI RIDE PER ULTIMO!” ma dall’alto esplose la voce del Sun’s Warrior che piombò in picchiata sull’avversario avvolgendo le gambe dell’energia dello Spirito“SPIRIT STORM KICK!” e...
 
KAPOM! KAPOM! KAPOM!
 
Colpì l’avversario in piena faccia con una rapidissima serie di calci turbinanti, schiantandolo contro la voragine.
“AAARRRGGGHHH!” quando sbatté contro la sabbia, Uncinato si lasciò sfuggire questo lamento.
“Anf! Se stai per chiedermi come ho fatto a salvarmi, è stato grazie al teletrasporto!” sicuro che questa fosse la domanda dell’avversario, Nick gli dette subito una veloce risposta.
“Groar!” ma con sua sorpresa, vide che non aveva colpito Uncinato bensì uno dei mostri neri che dopo quel lamento si liquefò.
“L’ho mancato!” e questa scoperta non fu gradita.
 
RRRUUBLLEE!
 
Non ebbe nemmeno il tempo per digrignare i denti che la sabbia intorno a lui tremò e ne uscì una moltitudine di tentacoli neri con la punta a forma di testa di drago.
“Ecco l’altro!” Nick capì subito che l’ultimo mostro nero stava facendo la sua mossa che non tardò ad arrivare.
“GROAR!” dalle bocche partirono numerosi fantasmini, creature d’argilla, lame nere e getti elementari tutti diretti verso un unico punto.
“Arte del Fuoco: DANZA DEL FUOCO DIVINO!” ma Nick non si fece trovare impreparato e…
 
WAMP!
 
Attivò una colonna di fuoco che bloccò tutti gli attacchi e bruciò i tentacoli.
“DRAGO D’ACQUA!” il Sun’s Warrior non si fermò e lanciò l’attacco di Marina contro il terreno facendolo tremare.
 
CRASH!
 
Il mostro nero uscì dal suo nascondiglio pronto a lanciare una sfera nera contro Nick.
“Troppo lento! LINGUE DI’ FUOCO!” ma questo usò l’attacco di Luce che…
 
WAMP!
 
Colpì in pieno l’avversario bruciandolo.
“E con questo hai perso la tua assicurazione sulla vita Uncinato!” ormai rimaneva solo il nono generale infernale ed era fatta.
“Me ne sono procurata un’altra più vantaggiosa!” rispose Uncinato ghignante.
“Dannato bastardo!” e quando Nick vide che cosa questo teneva stretto nella mano strinse i pugni dalla rabbia.
 
Nella mano sinistra del nono generale infernale era stretta la statua di Alan.
“Uhuhuh! Pensavi davvero che quei servi fossero la mia arma segreta? Sbagliato, erano solo un diversivo!” il demone rivelò il suo piano senza troppi problemi “Se poi ti stai chiedendo che fine ha fatto la tua copia che faceva da guardia all’angioletto... è semplicemente sparita quando gli ho lanciato uno dei miei Darkos in piena faccia!” e anche di come si era liberato della copia del Sun’s Warrior impegnato ad affrontare i due mostri neri.
“Dannato, lascialo andare!” il Sun’s Warrior quasi ordinò all’avversario di mettere giù l’angelo.
“Sono io a tenere il coltello dalla parte del manico!” rispose il generale premendo leggermente sulla testa della statua “Disattiva la trasformazione!” per poi ordinare a sua volta all’avversario di gettare la spugna “Ora!” e strinse ulteriormente.
Merda!” Nick era con le spalle al muro e fu costretto a tornare normale (sempre soleano per capirci).
“Bravo!” ghignò Uncinato “Ora resta fermo!” ma non contento, volle infierire e…
 
BANG!
 
“Tsk!” colpì Nick alla spalla sinistra con un raggio laser.
“Ops! Scusa amico!” il ghigno sul volto del generale si allargò ulteriormente mentre...
 
BANG! BANG!
 
“AAARRRGGHHH!” con due raggi colpì l’attaccatura delle ali del Sun’s Warrior rendendole inutilizzabili e questo fece molto male.
“Ecco il lamento che volevo sentire!” rise diabolico il demone e...
 
BANG! BANG!
 
“AAAAARRRGGGHHH!” Colpì anche le gambe all’altezza delle ginocchia facendo crollare Nick a terra. 
 
SCHIAF!
 
Il generale, però, non era soddisfatto del lavoro svolto e afferrò il collo dell’avversario con la coda.
“Vieni qui! Non crederai che sia già finita!” il generale lo sollevò fino a quando poté guardalo negli occhi “Per sicurezza ti priverò di ogni energia residua! Ringrazio Jirobo la cui morte mi ha dato un interessante potere!” e con voracità, aspirò le forze di Nick fino all’ultima goccia.
“Ggh!” che sentì le sue energie completamente risucchiate.
“Ne avevi davvero poca!” commentò Uncinato un po’ deluso.
 
Il nono generale infernale allentò la presa sul collo del Sun’s Warrior facendolo crollare a terra e poi gettò via la statua come un inutile straccio.
“E’ giunta l’ora di dirci addio!” con un ghigno stampato sul volto, Uncinato si alzò in volo per poi fermarsi a circa trecento metri di altezza e cominciare a caricare il suo attacco finale.
 
“N-Non riesco a m-muovermi!” gemette Nick mentre tornò al suo aspetto umano “Finisce così?” si chiese mentre gli occhi cominciarono a chiudersi.
Alzati!” poi una voce risuonò nella sua mente mentre un ricordo riaffiorò nella sua mente prossima a spegnersi.
 
FLASHBACK DI’ QUALCHE MESE FA NEL FANTASY
 
“Ahi!” fece Nick durante uno dei tanti allenamenti sul Fantasy crollando esausto a terra.
“Forza tirati su!” lo incitò una voce alquanto impaziente.
“Non ce la faccio più Drako! Ti prego facciamo una pausa!” il castano chiese all’amico drago qualche minuto di riposo.
“Uff e va bene!” capendo che il suo giovane amico era al limite, il << drago >> acconsentì solo che il suo aspetto non era quello col quale si erano conosciuti all’inizio.
 
Drakondros o Drako, com’era stato ribattezzato dal castano, si presentava come un giovane ragazzo sui vent’anni circa e dalla corporatura alta e snella; la carnagione ambrata era messa in risalto dai lunghi capelli biondi tenuti in ordine da una treccia mentre davanti erano aperti ai lati; gli occhi erano simili a due topazi. Indossava un’aderente maglietta nera senza maniche che metteva in risalto il fisico, un paio di pantaloni grigi tenuti fermi da una cintura di cuoio. Ai piedi indossava semplici scarpe nere.
             
 “Comunque ti ricordo che, quando ho aspetto umano, devi chiamarmi Edward Elric, o più semplicemente Ed!” per poi ricordargli che quando era umano il nome cambiava.
“Non capisco perché voi draghi cambiate i vostri nomi quando avete aspetto diverso!” per Nick non aveva senso.
“Perché tutti noi draghi dobbiamo passare inosservati tra gli umani quando ci mimetizziamo tra di loro. Non possiamo mica dire i nostri nomi come se niente fosse!” gli rispose semplicemente il biondo sedendosi vicino all’amico.
“E allora perché non hai lo stesso cognome di tuo fratello che, tra parentesi, non ti somiglia nemmeno un po’!” fece il castano che proprio non capiva come Ed e Gerard fossero fratelli.
“Stai scherzando vero? Non voglio avere niente a che fare con Khellendros o Gerard, come si fa chiamare da umano. E poi, anche se siamo fratelli, apparteniamo a due razze diverse: lui è un drago Blu mentre io un Drago Antico!” gli rispose l’Elric accigliato.
“Non hai risposto alla mia domanda!” gli fece notare Nick.
“Lui ha il cognome che dovrebbe adottare nostro padre che è un drago Blu mentre io ho quello di nostra madre che era una draghessa Antica, contento!” rispose secco il biondo.
“Non c’entra niente che tu sei il più piccolo dei due, vero?” chiese il castano con un sorrisetto bastardo.
“MENZOGNA! IO NON SONO UN PICCOLO FAGIOLO MINUTO!” ma quella parola era tabù per Ed che reagiva sempre male quando la sentiva tanto da diventare paranoico^^ “E POI, SOLO PERCHE’ SONO USCITO DALL’UOVO UN NANOSECONDO DOPO DÌ LUI, NON VUOL DIRE CHE IO SIA IL MINORE!” e non sopportava nemmeno di essere trattato come il secondogenito^^.
“CHE BISOGNO HAI DI’ GRIDARE, SCEMO!” gridò Nick alzandosi in piedi^^.
“SEI TU CHE MI’ HAI FATTO INIZIARE, MOCCIOSO!” gli sbraitò contro Ed facendo altrettanto.
“MA FAMMI IL FAVORE NANO!” gli gridò contro il castano con la venuzza pulsante.
“CHI SAREBBE IL NANO, MICROBO!” ruggì di rimando il biondo con la doppia venuzza^^.
 “UN CERTO TIPO CHE MI’ TROVO DAVANTI!” gli rispose il castano che era pronto a menare le mani.
“ORA TI FACCIO VEDERE IO!” gridò l’Elric e…
 
FLASH!
 
Dopo un lampo di luce, tornò al suo vero aspetto.
“Ora chi è il piccolo?” ghignò il drago con l’enorme lingua all’infuori.
“Così non vale!” protestò il castano voltandosi dall’altra parte.
“Ok, la pausa è finita!” dichiarò il drago abbassando l’enorme testa verso il futuro Sun’s Warrior “Oggi t’insegnerò una magia unica nel suo genere che può essere insegnata solo da un drago!” e introdusse cosa avrebbero fatto in quel giorno.
“Una magia che può essere insegnata solo da un drago? E quale sarebbe?” chiese il ragazzo curioso.    
“Si chiama magia Ammazza - draghi, meglio nota come Dragon Slayer!” gli rispose il drago “Grazie ad essa gli umani possono parzialmente acquisire le caratteristiche di noi draghi, usarne i poteri e anche di tenere testa a uno di noi!” per poi fornirgli una spiegazione più dettagliata.
“Tenere testa a un drago?” Nick credeva di non aver capito bene.
“Esatto! In pratica, quando avrai appreso e padroneggiato questa potente magia, sarai capace di resistere meglio alla fatica, lanciare attacchi elementari più potenti, nutrirti dell’elemento stesso per recuperare le forze, proprio come facciamo noi draghi!” gli rispose Drako “L’elemento cambia a seconda del tipo di drago che ti alleva. Io, per esempio, posso nutrirmi della maggior parte degli elementi presenti in natura, ma quello che mi piace di più sono le nuvole!” per poi spiegargli che il potere cambiava a seconda del drago e poi i suoi gusti personali.
“Nuvole? Tu mangi le nuvole? Sbaglio o soffi sempre fuoco!” ma il castano non ricordava questa particolarità dell’enorme amico.      
“Potrei anche soffiare fulmini o altri elementi, ovviamente entro un certo limite. Non per niente sono un drago Antico, cioè uno degli antenati delle varie razze!” gli ricordò Drako.
“Già e poi tutti gli altri si sono formati successivamente!” continuò Nick che conosceva quella storia
 
Per essere più precisi, i vari draghi avevano come antenati comuni i draghi Antichi, che esistevano sin dall’epoca dei dinosauri. A seguito dei cataclismi che si erano susseguiti nel corso di milioni di anni, i draghi Antichi per sopravvivere si adattarono a numerosi ambienti, evolvendosi in maniera diversa tra di loro sia nell’aspetto che nel soffio che divenne singolo, dando vita a diverse razze: cromati, metallici, marini, terrestri e celesti. Tuttavia alcuni draghi Antichi riuscirono a conservare le loro caratteristiche ma, essendo pochi, s’incrociarono con le nuove razze continuando a preservare la loro specie e a far sviluppare la altre che non avevano problemi ad accoppiarsi con draghi di altri colori. Drako era uno degli ultimi esemplari ancora in vita e sapeva che era compito suo permettere la continuazione della specie, ma non si era mai accorto che Beryl aveva una cotta per lui sin da quando erano cuccioli^^ (non vi ricorda qualcosa^^).
 
“Toglimi unna curiosità: che sapore hanno le nuvole?” chiese il castano davvero curioso.
“Oh, variano: le normali sanno di pasta al forno per esempio!”e Drako non gli negò una risposta “Quelle temporalesche poi hanno il sapore del peperone ripieno!” e nel ricordarne il sapore si leccò le labbra.      
“Non farmi venire l’acquolina in bocca per favore!”e quelle pietanze stuzzicarono non poco l’appetito del ragazzo “Ma non capisco a cosa possa servirmi!” per poi sollevare un dubbio più concreto.
“Ci sono due validi motivi!”gli rispose il drago tornato con le << zampe per terra >> “Il primo è che questo potere ti renderà ancora più pericoloso per i demoni. Siamo noi draghi, non gli angeli, i nemici naturali dei demoni e un Dragon Slayer, che è un umano capace di usare la nostra forza, è ancora più pericoloso di un drago vero e proprio!” e già il primo motivo era molto vantaggioso “Il secondo invece è più funzionale. Il Dragon Slayer può mangiare l’elemento del suo drago e farlo vuol dire recuperare le forze nelle situazioni più impensabili. Potrebbe diventare la tua arma segreta contro un demone particolarmente forte!” e il secondo motivo era altrettanto vantaggioso.
“Wow, allora vale la pena apprendere questa magia!” al solo pensiero di poter fare le stesse cose del suo amico, Nick aveva gli occhi a stelline^^.
“C’è solo una piccola fregatura!” ma ovviamente un simile potere comportava anche un rischio “Un Dragon Slayer soffre di Cinetosi, cioè non può viaggiare su un mezzo di trasporto senza stare male!” e questo era un bel problema per Nick che viveva nel ventunesimo secolo dove tutti usavano mezzi di trasporto per spostarsi “Ma non devi preoccuparti: per fortuna c’è un metodo speciale che riduce gli effetti allo 0,01%” per fortuna, però, anche per quello c’era una soluzione^^.
“Cominciavo a sudare freddo!” e questo fece tirare un respiro di sollievo al castano “Però c’è una cosa che non mi va molto a genio!” per poi sollevare un dubbio.
“Cioè?” chiese il drago.
“Il termine Dragon Slayer non mi piace. Io non sono un Cacciatore di draghi, ma un vostro amico!” per Nick quel termine non andava bene.
“Il termine, indipendentemente dal significato, vuol dire anche qualcosa in più!” gli rispose Drako “E poi sarai costretto a uccidere dei draghi: alcuni di noi si sono uniti ai demoni e per noi sono reietti!” aggiungendo che c’erano anche dei suoi simili tra le fila dei demoni di Abhadon.
“In quel caso, userò questo nome ma per il resto no!” ma Nick continuò a rimanere della sua idea.
“E che nome avresti in mente?” chiese Drako molto curioso.
“Dragon Knight, Cavaliere del Drago: perché noi due siamo compagni di battaglia e gli altri draghi non fanno eccezione!” rispose il castano sicuro.
“Dragon Knight!” il drago Antico lo ripeté dubbioso per poi “AHAHAHAH! Mi piace! Vada per Dragon Knight: tu sarai il primo a usare questo termine!” ridere di gusto e accettare “Allora, cominciamo!” e dette inizio all’allenamento.
“Sono pronto!” rispose Nick con un sorriso.    
 
FINE FLASHBACK
 
“La mia arma segreta!” dopo aver ricordato di quel giorno, gli occhi di Nick tornarono a illuminarsi “Ehi, non me n’ero accorto, Uncinato ha dimenticato di colpirmi il braccio destro!” solo allora si ricordò che c’era un arto che non era fuori uso “E va bene, è il momento di usare il tuo insegnamento amico mio! Cominciamo a mangiare!” e si preparò a fare una bella scorpacciata di nuvole che attraversavano liberamente il marchio.
  
“Uhuhuh! Ci siamo!” intanto Uncinato aveva appena finito di preparare il suo letale attacco “LA TUA FINE E’ GIUNTA SUN’S WARRIOR! STAI PER CONOSCERE LA VERA POTENZA DEL MIO GIGA NUCLEAR DARKOS! PER TE E’... MA CHE DIAVOLO!” era pronto a lanciare una potente sfera quando si accorse che qualcosa non andava.
 
WOSH!
 
Dal basso si era alzata una forte corrente che stava attirando a se le nuvole e diversi elementi presenti sul campo di battaglia in un unico punto: esattamente dove si trovava Nick.
“Gnam… Gnam!” che stava ingurgitando tutto con una fame incredibile mentre le forze stavano rapidamente tornando.
“No! Non è possibile!” Uncinato non riusciva a credere ai suoi occhi “Tu non puoi essere un Dragon Slayer, non è assolutamente possibile!” eppure sapeva che ciò che stava accadendo poteva essere fatto solo da un drago o da un Dragon Slayer.
“Gnam! Ora che ho mangiato mi sento carico!” in quel momento Nick finì il suo spuntino e “AAAAAHHHHHH!” con quel grido si librò in volo verso il generale infernale “TI’ SEI DIMENTICATO UN BRACCIO AMICO!” e concentrò tutte le sue forze nel pugno destro.
 
“CHE COSA!” nel vedere che aveva dimenticato di colpire un arto Uncinato si morse un labbro “SPARISCI DRAGON SLAYER!” e furioso oltre ogni limite, lanciò il suo attacco contro Nick: ora aveva un motivo in più per eliminarlo.
“Temo di doverti deludere: non sono un Dragon Slayer. IO SONO UN DRAGON KNIGHT!” ma Nick lo corresse subito e “KODAI RYU NO… SUISEI!” e con tutta la voce che aveva in corpo, lanciò il suo attacco << Cometa del Drago Antico >> contro Uncinato.
 
FRABOM!
 
Il contatto tra il pugno di Nick e il Darkos di Uncinato causò un’altra potente esplosione, tuttavia i due attacchi non si annullarono.
“NON IMPORTA IL NOME CHE USI DANNATO, SEI COMUNQUE UN’AUTENTICA SPINA NEL FIANCO!” ruggì il nono generale infernale immettendo tutte le sue energie nell’attacco.
“LIETO DI’ ESSERLO!” rispose il Sun’s Warrior che continuò a spingere con tutte le sue forze.
“MUORI! MUORI! MUORI!” tuonò Uncinato folle di rabbia continuando a spingere il suo Darkos.
 
“GROAR!”
 
Poi un autentico ruggito partì dall’attacco di Nick.
“CHE COSA!” fece incredulo il demone mentre vide apparirgli davanti la forma di uno dei suoi nemici naturali.
“AAAAAAAHHHHH!” questa era la forma che il colpo aveva assunto sotto la spinta del Sun’s Warrior che, alla fine, ruppe l’attacco avversario e…
 
KAPOM! FRABOM!
 
Colpì il bersaglio in pieno stomaco.
“AAAARRRGGHH! DANNATO MOCCIOSO!” ruggì il generale ormai sconfitto.
“CHE TI SERVA DI’ LEZIONE UNCINATO: NESSUNO FA DEL MALE A UN MIO AMICO SENZA PAGARNE LE CONSEGUENZE!”per Nick questa era una vera e propria punizione “AAAAAAAHHHHHH!” e spinse per l’ultima volta.
“AAAAARRRRGGGHHHH!” per un istante a Uncinato parve di trovarsi davvero di fronte a un immenso drago. Infine quella forza straordinaria trionfò su di lui disintegrandolo completamente e lasciando solo la sua gemma che fu afferrata all’ultimo momento dalla mano del Sun’s Warrior ormai esausto.
 
“UUUUOOOAAAAAAHHHHH!”
 
Lanciando un grido liberatorio che esplose come un autentico ruggito mentre…
 
CRICK! CROCK! CRASH!
 
Il Marchio del Diavolo si frantumò e poi esplose in mille pezzi mettendo la parola fine alla battaglia contro il nono generale infernale.
 
“Uh!” in quel momento Alan riaprì gli occhi e si alzò in piedi “Ma cosa è successo!” tutto ciò che ricordava, era l’inizio del duello di Duel Monsters e poi il vuoto totale “Nick! NICK DOVE SEI!” per poi chiamare a gran voce il suo protetto. 
“ALAN!” la voce del Sun’s Warrior si fece sentire dall’alto.
L’angelo alzò la testa e vide che Nick stava precipitando esausto verso il suolo ma sembrava felice.
“NICK!” il Nikkò lo prese al volo “Ma che accidenti è successo?” e gli chiese che cosa fosse successo.
“Eheh! Un sacco di cose!” gli rispose il castano con un sorriso soddisfatto “Puoi darmi una mano? Sono esausto!” per poi chiedergli aiuto.
“Sì, nessun problema!” gli rispose Alan mettendo il braccio del castano sulla spalla “Ti curerò dopo, ora raggiungiamo gli altri!” e si librò in volo verso l’accademia.
“Tranquillo, loro hanno già finito la loro battaglia!” gli rispose Nick soddisfatto.
“Allora mi dovrete raccontare parecchio!” gli rispose l’angelo con un sorriso.   
 
Pochi minuti dopo Nick e Alan giunsero davanti all’accademia e ad accoglierli furono tutti i Sun’s Knights insieme ai tre ragazzi, Yaphisan con moglie e sorella e i cinque draghi.
 
“Questa si che è una sorpresa!” commentò Nick quando li vide tutti lì.
“Ben tornato giovanotto!” lo accolse il Sandtimes.
E così sei tu il famoso Nick. Io sono Sara Sibilla Sandtimes, molto piacere!” Sara si presentò al castano con un leggero inchino.
Io invece sono Jasmine Jade Sandtimes, la moglie di Yaphisan!” e la sorella non fu da meno.
“Il piacere è tutto mio signore!” rispose il Sun’s Warrior con un cenno del capo “Mi scuserete se non vi stringo la mano ma… EHI!” poi si ritrovò l’intero gruppo di ragazzi addosso.
“PER FORTUNA STATE BENE SIGNOR NICK!” il primo a esplodere fu Naruto che gli strinse forte il braccio sinistro.
“AHIA” e questo fece saltare il castano che era ancora ferito^^.
“SCEMO! NON LO VEDI COM’E’ RIDOTTO!” a peggiorare le cose ci si mise Sakura Haruno che nello strappare l’Uzumaki dal castano, tirò ulteriormente il braccio ferito.
“CHE DOLORE!” a danno del castano che temeva di perderlo^^.
“MA CHE DIAVOLO COMBINI!” Ino riprese sonoramente l’amica.
“CHE VUOI TU!” ruggì l’Haruno mentre stava sbatacchiando il povero biondino^^.
“NON VEDI COME E’ RIDOTTO IL SIGNOR NICK! GLI STAVI PER STRAPPARE UN BRACCIO!” le gridò contro la biondina.
“Va bene, però ora lasciatelo!” chiese gentilmente Jessie ma le due se ne stavano dicendo troppe per ascoltarlo^^.
 
“Lasciate fare a me!” Erza decise di farsi sentire “Ehi, voi due!” e si rivolse a Sakura e Ino.
“CHE VUOI!” gridarono le due insieme.
“Levatevi di torno!” rispose la rossa con sguardo fermo “Oppure…” ma quella parola cambiò improvvisamente sguardo “Vi metterò in castigo come solo noi draghi sappiamo fare!” che divenne gelido.
“IIIHHHHHH!”
Facendo venire i brividi a quasi tutti i presenti^^.
 
“Come sempre, sei la solita Erza!” commentò Nick con la gocciolona.
“Questa potrebbe essere la volta buona che ti mangio!” rispose la Scarlett con un sorriso.
“La prossima volta!” e il castano sembrava conoscerlo bene quel sorriso.
“Lascia che ti aiuti!” poi gli si avvicinò Aruka che lo prese per il braccio buono.
“Grazie!” e il castano la lasciò fare.
“Svelto ragazzo, prendi una pillola della vita!” nel vedere le sue condizioni, Asuma non vedeva altro modo perché il ragazzo si rimettesse subito.
“No, prima devo chiudere queste ferite!” ma la verde aveva in mente altro e…
SPLUT!
Sputò dalla bocca una sostanza verde che cominciò a spalmare sulle ferite.
 
“CHE SCHIFO!”
Commentarono tutti.
“Quella è una medicina!” ma Gerard li illuminò “Aruka è un drago verde delle foreste e la sua razza può riprodurre qualsiasi sostanza naturale legata alle piante: curative o tossiche!” che fu rapida e precisa.
“In altre parole lo sta curando!” concluse Shikamaru sollevato.
“Però fa impressione!” commentò Tenten leggermente disgustata.
“Tranquilli amici! Aruka sa quello che sta facendo!” disse Brake divertito mentre si gustava un lecca-lecca.
“Sei disgustoso!” a Saeko quel modo di fare la schifava.
“Detto da te è un complimento << baka >>!” rispose il ragazzo dai capelli bianchi mentre cominciò ad allontanarsi.
“CHE HAI DETTO DANNATO!”ruggì la Busujima che partì in quarta.
“Ma che hanno quei due?” chiese Gaara confuso.
“Secondo me sono innamorati!” commento Kankuro “E’ vero che è un drago ma da umana non è male!” facendo capire che un pensierino su Saeko lo farebbe^^.
“Allora, buona fortuna amico, ma sta attento alla sua saliva acida!” lo avvisò Angel mentre si avvicinava al nonno parallelo.
“Saliva acida?” e questo bloccò il marionettista del gruppo.
“Già, devi sapere che i draghi neri sputano acido e manipolano le ombre!” gli rispose Oscar con un sorriso bastardo “E si dice che siano sadici durante l’accoppiamento!” avvisandolo di una diceria sulla razza della draghessa^^.
“C-Credo che cercherò una più normale!” rispose allora lui che non apprezzava quel genere di accoppiamento^^.
“Ti avviso che io sono già impegnata!” la Scarlett si tirò fuori.
“Io amo solo Drakondros!” stessa cosa fece Aruka che nell’immaginarsi vicino a lui divenne rossa^^.
“Almeno deciditi a dichiararti!” la riprese Gerard col tic nervoso all’occhio destro “E, rispondendo alla tua domanda giovane Gaara, tra Saeko e Brake non c’è proprio niente: salvo poche eccezioni, draghi neri e bianchi non si sopportano!” e avvisò il rosso che aveva preso un abbaglio.
“Grazie per l’informazione!” rispose il rosso.
Potremmo diventare amiche!” nel notare il modo di fare della Schilt, Hinata era sicura che lei e la verde sarebbero potute andare d’accordo.
Un drago e un umano amici? Non è una cosa nuova!” commentò Rayearth che sapeva della storia dei Dragon Slayer senza però immaginare che il fondatore del gruppo dei Sun’s Knights fosse uno di loro.
 
“Ehi ragazzi, che cosa stiamo facendo ancora qui? Entriamo dentro e portiamo Nick in infermeria. Ha bisogno di riposo!” poi la giovane Jasmine consigliò a tutti di rientrare nell’accademia.
“Sì andiamo! Ci sono altre cose da fare adesso!” concordò Yaphisan ed entrò per primo seguito da tutti gli altri mentre…
 
“TORNA QUI!” Saeko continuava a inseguire Brake con un bastone di legno in pugno.
“Quant’è bello fare un po’ di footing!” mentre il drago bianco se la rideva di gusto^^.
 
Al secondo piano dell’edificio la misteriosa creatura impossessatasi del giovane Marcelle aveva osservato tutto e ora stava riflettendo sul da farsi.
“Davvero molto divertente!” commentò ad alta voce mentre cominciò ad avviarsi per il corridoio “Questi scontri hanno liberato una notevole quantità di energia e anch’io ne ho approfittato un po’. Sfortunatamente non sono riuscita a prenderla tutta ma ormai ci siamo quasi!” per poi aprire e chiudere la mano artigliata “Ancora poco e potremo risolvere la questione Jaden! E non temete voi altri: troverò dei buoni compagni di giochi anche per voi!” era quasi pronta a fare la sua mossa.
 
 
OBLIVION!
 
Raptomort era in ginocchio al cospetto del suo signore e padrone e attendeva il suo castigo.
“Raptomort, mi hai profondamente deluso!” iniziò a dire la suprema entità del male.
“Lo so mio signore! Non ho scusanti!” lo stregone non tentò nemmeno di dire qualcosa: sapeva benissimo che tutti avevano seguito lo scontro.
“Hai fallito su tutta la linea e per questo devi essere severamente punito!” Abhadon gli apparve davanti “Ora mi chiedo quale sia la punizione migliore per te!” era indeciso su quale fosse il miglior castigo da infliggere allo stregone.
“Scelga lei, mio signore. Sono pronto anche all’Antidemificazione, se necessario!” ma per lui sarebbe andata benissimo anche la morte.
“No!” ma Abhadon non era d’accordo “Avrai fallito, è vero, tuttavia sei uno dei guardiani delle bestie apocalittiche ed è difficile trovare dei rimpiazzi per loro! E poi questo scontro ha avuto una piega inaspettata!” c’era qualcosa che aveva attirato la sua attenzione.
“Si riferisce a Yaphisan Saganon Sandtimes?” chiese lo stregone non osando alzare lo sguardo.
“No, non a lui!” ma l’oscura entità aveva notato dell’altro “Quel Sasuke Uchiha ha del potenziale. Forse adesso ha rifiutato la nostra offerta ma sono sicuro che in futuro cambierà idea!” infatti, si riferiva all’Uchiha minore.
“In effetti, ha il cuore avvolto nell’oscurità, ma è ancora una patina ancora molto sottile. Dovremo aspettare parecchio prima di tentarlo di nuovo!” commentò Raptomort che concordava col suo signore.
“E allora aspetteremo pazientemente, tanto sappiamo già cosa succederà!” Abhadon sapeva aspettare “Per adesso puoi ritirarti Raptomort, non ho ancora pensato a una punizione adatta! Quando sarà il momento, sarai punito!” per poi congedare il suo servo “Quanto sono cattivo, la tua punizione ti sta già aspettando!” ma aveva già pensato al giusto castigo per lui.
“Sì, sommo Abhadon!” lo stregone si alzò e fece per correre via ma poi ricordò una cosa “Ah, forse c’è un’altra informazione interessante mio signore. Durante lo scontro ho percepito degli altri osservatori!” che riferì subito.
“Altri osservatori? Ti riferisci per caso alla creatura ossessionata da uno dei Sun’s Knights?” chiese Abhadon incuriosito da quest’altra entità di cui non conosceva la natura e le intenzioni.
“Non solo mio signore. Oltre a questa, c’erano altri due che osservavano!” rivelò lo stregone “Non so dire chi siano e dove si trovino, ma credo che abbiamo attirato l’attenzione!” poi, dopo un rapido inchino, corse via.
“Altri due eh! Sarà meglio essere pronti a dar loro il benvenuto!” commentò Abhadon “Decimo Generale ora è il tuo turno!” per poi rivolgersi a uno dei suoi demoni più potenti.
“Ho capito!” rispose questo completamente avvolto da una palandrana nera.
 
“Fossi in te, attaccherei adesso! Sono tutti stanchi e a corto di energie. Saranno delle facili prede!” commentò uno dei generali infernali presenti.
“Non ci sarebbe gusto a schiacciare dei vermi già infilzati all’amo!” rispose il decimo generale con tono superbo “Aspetterò un po’ prima di abbattermi su di loro!” avrebbe distrutto Nick e il suo gruppo al massimo delle loro forze “Creerò il rosso per eccellenza con il loro sangue!” e già lo scenario che si prospettava era assai macabro.
“Hai carta bianca ma non deludermi!” lo avvisò Abhadon.
“Vedrai che cosa ne farò di loro Abhadon. Aspetta e vedrai!” rispose il decimo generale che, non mostrava rispetto nei suoi confronti. Poi sparì.
“Uhuhuh!” ma all’oscura entità questo non importava affatto “Sarà meglio preparare una piccola sorpresa!” mentre la sua diabolica mente stava pensando a un piano alternativo.
 
NELLE STANZE DEL DEFUNTO UNCINATO

SLAM!

Le porte furono spalancate di botto e Raptomort vi entrò.
“E’ mia! E’ mia! La collezione di fumetti di Uncinato è… Eh!” ma la sua euforia fu bloccata da un panorama desolante: la stanza era stata interamente svuotata.
“SONO STATO FREGATO!”
Il povero stregone fece una faccia in stile Urlo di Munch^^.
“Diciamo che è stato solo troppo lento maestro!” rispose una voce femminile alle sue spalle.
“Tu…” lo stregone si voltò con sguardo allucinato verso la nuova arrivata “E’ opera tua vero Lady!” che aveva superato il limite^^.
Davanti allo stregone era apparsa una ragazza alquanto curiosa.
Indossava un succinto abitino di velluto rosso sangue, il corpetto aderente dalla scollatura a cuore era chiuso, dalla vita in su, da un nastro si seta rossa che terminava sulla profonda scollatura a cuore con un bel fiocco di seta nera; le maniche aderenti erano lunghe fino ai gomiti decorate con strati di pizzi neri tempestati di brillanti. Le calze nere autoreggenti con tanto di giarrettiere di pizzo rosse facevano capolino dalla gonna cortissima a campana orlate da raffinati merletti neri, un piccolo grembiulino di seta rossa a forma di cuore era legato in vita da un bel fiocco dietro la schiena; i piedini minuti calzavano stivaletti di lucidissima pelle nera con tanto di tacchi a spillo d'argento. Indossava ancora guantini di pizzo nero, un collarino di velluto dello stesso colore decorato con pendenti e orecchini a goccia di rubini. Dalla pelle candida del viso spiccavano due grandi occhi nocciola truccati di nero, labbra rosso sangue, i capelli scuri e ricciuti che le arrivavano fino alle spalle erano tenuti in ordine da una fascetta di pizzo rosso e nero usata come un cerchietto sui riccioli scuri.
Questa ragazza si chiamava Ladyash o più semplicemente Lady ed era allieva e segretaria di Raptomort. Anche se non sembrava, la ragazza era una potente strega appartenente alla razza delle Furie, i demoni vendicativi per eccellenza; solo che, anche se diabolica e sadica, aveva un piccolo difetto almeno per la sua razza: lei non uccideva le sue vittime, soprattutto se maschi e, come direbbe lei, << bonazzi! >>. Infatti, era una yaoista sfegatata e adorava fare giochini molto perversi con le sue vittime: più erano belli, più ci trovava gusto. Quando i demoni di Abhadon la reclutarono, ignoravano questa sua particolarità che manifestò non appena vide molti di loro dotati delle qualità che cercava^^. In molti chiesero che fosse mandata via ma Abhadon aveva notato l’incredibile potenziale della ragazza e obbligò Raptomort a fargli da mentore col compito di raddrizzarla. Lo stregone accettò il malaugurato compito e, dopo nemmeno un giorno voleva scappare da lei che lo aveva preso di punta: infatti, era l’unica in tutta Oblivion che lo fregava come un allocco facendogli firmare contratti magici inviolabili di ogni genere^^. Il povero stregone le provò tutte per liberarsi di lei ma fu tutto inutile e alla fine fu costretto a tenerla con sé.
Nonostante il suo sadismo, Lady aveva anche un lato dolce che manifestava solo con un’altra demone con cui aveva stretto un legame fraterno tale da volersi bene come sorelle! Ciò voleva dire che per i demoni di Abhadon era nata una minaccia peggiore di quella dei Sun’s Warriors: le cosiddette Diablo sisters i cui passatempi preferiti erano molestare i maschietti più sexy e torturare il povero Raptomort che agli inizi creò l’associazione dei Demoni Anonimi Maltrattati che chiuse per mancanza di fondi^^. Un’altra delle vittime preferite che la mora adorava torturare era il povero Malfork che aveva la fobia dei corvi e dei vestiti da cameriera anche a causa sua^^.
 
“Io?” fece la strega con occhi innocenti “Crede davvero che io abbia approfittato della vostra assenza e di quel cretino schizofrenico di Uncinato e fatto razzia di tutta la roba che c’era qui dentro? Ma non dite scemenze, non ne sarei mai capace!” mentre le spuntavano aureola e alette da angelo^^.
“NON PRENDERMI IN GIRO MOCCIOSA!” ruggì Raptomort che aveva molta rabbia repressa a causa della sconfitta “PENSI CHE SIA COSI’ CRETINO DA FARMI FREGARE DA TE IN OGNI OCCASIONE?” e con fare minaccioso la prese per le spalle “DIMMI DOVE HAI MESSO LA MIA NUOVA COLLEZIONE OPPURE…” ma…
KAPOM!
Ricevette un sonoro cazzotto in faccia dalla sua dolce allieva^^.
“Che mi fai? Mi spelli viva fino a quando non te lo dico? Mi sculacci fino a quando non sanguino? Mi bruci qualche arto?” che lo guardò con un ghigno bastardo “Spiacente bello, non puoi toccarmi! Ti ricordo che uno dei tanti contratti limitativi che ti ho fatto firmare ti proibisce di toccarmi con intenzioni omicide!” rinfrescandogli la memoria.
“Piccola Furia pestifera!” ringhiò Raptomort mentre si rialzava in piedi “Però non mi risulta che tu abbia il permesso di colpirmi o di rubarmi ciò che è mio. Sono sempre un tuo superiore!” rivendicando il suo ruolo di tutore e maestro.
“In teoria è così, ma non oggi!” rispose la mora con un sorriso bastardo mentre…
PUFF!
Un ennesimo contratto apparve nelle sue mani.
“Un altro dei tuoi dannati contratti! Questa volta non lo firmo!” per lo stregone non era giornata.
“Non è necessario: questo è un ordine immediato del Sommo Abhadon. Ha deciso una punizione adatta per te!” rispose lei e lo lesse ad alta voce.
 
PUNIZIONE

Io Abhadon, la pura entità dal male stabilisco la punizione per lo stregone Raptomort, vice della 14° armata infernale e guardiano del Drago Rosso.
Per una settimana sarai privato di ogni potere e ruolo all’interno della mia legione infernale e, come ciliegina sulla torta, per tutto questo periodo sarai il fedele servitore della qui presente Ladyash. Dovrai accontentare ogni suo desiderio senza discutere e soddisfare ogni sua perversione. Ti è proibito vendicarti su di lei o la sua << sorellina >> in qualsiasi modo sia durante sia dopo il castigo, pena l’Antidemificazione immediata per mia malefica mano.
Durante questa settimana, ogni tuo potere e ruolo saranno trasferiti a Lady che potrà usarli come meglio vorrà salvo servirsene per tradire (in tal caso la tua punizione verrebbe meno; ma io non ci conterei! KUKUU!).
La punizione avrà effetto immediato nel momento in cui ci sarà un qualsiasi contatto fisico tra te e Ladyash.

ABHADON, IL PURO MALE


Ps: I beni di Uncinato passano automaticamente a Lady e non potrai rivendicarne la proprietà.


Pps: Lady ora è autorizzata a farti assumere anche sembianze umane! Divertiti.

 
Dopo la lettura del contratto ci furono alcuni secondi di silenzio, poi…
NOOOOOOO! TUTTO MA NON QUESTO!”
Il povero stregone crollò in ginocchio pallido come un lenzuolo^^.
“MUAHAHAHAH!” se la rise nel frattempo Lady “Hai capito mio caro? Adesso sono io che comando per un’intera settimana!” e questa era una maledizione per lo stregone “ADESSO ASSUMI SEMBIANZE UMANE!” e dette l’ordine che Rap odiava di più.
FLASH!
Lo stregone fu avvolto da una luce nera e quando questa si estinse, fu sostituito da un giovane.
Si presentava come un alto moro dal fisico glabro e scolpito dalla pallida carnagione. Gli occhi normalmente gialli erano diventati due gemme di ossidiana ma erano sempre feroci. Indossava una semplice tunica nera aperta in modo da mostrare il petto e un pantalone di seta nera. Per il resto era scalzo. In realtà Rap era la versione aliena di Voldemort o, com’era conosciuto da giovane, Tom Orvoloson Riddle.
“NOOO! LA PEGGIORE DELLE UMILIAZIONI!” per un tipo orgoglioso come Raptomort era un’infamia assumere l’aspetto degli esseri umani^^.
“Zitto e non seccare: ti ricordo che non puoi opporti!” ghignò la mora che schioccò le dita “Questi abiti ti staranno benissimo!” e il ghigno si allargò…
PUFF!
“Sei meschina!” fece Raptomort sfoderando il musetto da cane bastonato^^.
Il povero stregone ora indossava un abito da cameriera:il suo corpo ora era rivestito da un abitino di seta color rosa. L'ampia gonna vaporosa era molto corta, infatti, s’intravedeva la sottana di pizzo bianco. Le delicate calze di velo bianche erano mantenute da un reggicalze di pizzo chiaro. Ai piedi scarpine di vernice nera lucida con tacco, alle mani guanti di pizzo bianco. In testa un cerchietto bianco. E per completare il tutto, aveva un grembiulino color rosa confetto a forma di cuoricino pieno di pizzi e trine.
“Ora si che sei il mio servo perfetto!” rise la mora mentre girava intorno al suo maestro in versione timida cameriera^^.
“Io non ti avrei mai fatto una cosa del genere!” fece lo stregone… Pardon la cameriera “ACCIDENTI! NON SONO MAI STATO OFFESO COSI’! WUAAAAAAHHH” per poi piangere come una fontanella^^.
“Kukuku! E non sai ancora cosa ti farò in questi sette giorni mio caro schiavetto!” rise diabolica Lady.
“CHESHIRE TI PREGO VIENI AD AIUTARMI!” capendo di essere nei guai, lo stregone si appellò all’unico che poteva aiutarlo.
“Mi dispiace padron Tom, ma non posso!” rispose una voce roca e da uno sbuffo di fumo comparve un gatto.
All’apparenza era un comune gatto nero con la testolina che aveva delle striature rosse e occhietti rosso acceso; al collo, tenuto da un nastro rosso sangue, indossava un campanellino d’oro e una giacchetta nera a coda di rondine. In realtà questa creatura era uno stregatto oscuro proveniente da una dimensione alternativa nota col nome di Abyss: i suoi abitanti erano conosciuti col nome di Chain. Cheshire era uno dei più forti del suo mondo ma, a seguito di eventi imprevisti, fu battuto da un umano e scagliato nel vuoto. Raptomort lo trovò per puro caso ormai agonizzante e privo dell’occhio destro. Lo stregone non era il tipo da salvare altre creature ma quella volta, un po’ per curiosità, un po’ per un suo antico desiderio, lo salvò, curandogli le ferite e creandogli un nuovo occhio. Da allora Cheshire divenne il famiglio del terribile stregone nonché unico che poteva chiamarlo col suo vero nome ed essere affettuoso con lui. Lo stregone si affezionò così tanto a lui da decidere di allontanarlo dal campo di battaglia e assegnargli sempre incarichi di spionaggio.
Dal canto suo Cheshire si era realmente legato allo stregone e rispettava ogni suo ordine. Anche se di meno, si era affezionato anche a Lady che gli portava sempre dell’ottimo tonno e dei bellissimi gomitoli, mentre odiava Abhadon. Ubbidiva ai suoi ordini solo perché era il suo padrone a dirglielo altrimenti era capace di soffiare contro la terribile entità.
 
“Cheshire vorrebbe davvero portarvi via ma il contratto vale anche per me. Se Cheshire vi aiuta, rischia di essere buttato nel pozzo del Nexus!” il piccolo famiglio gli spiegò quali sarebbero state le conseguenze per la sua intromissione che equivalevano a sparire per sempre.
“NO! TUTTO MA NON QUESTO!” e questo per il povero stregone era un’autentica condanna a morte: non poteva sopportare di perdere il suo gatto.
“Tranquillo Rap, mi prenderò cura io del piccolo Cheshire in questi giorni!” ma Lady si dimostrò più comprensiva verso lo stregatto che adorava quanto i suoi famigli.
“SORELLONA! E’ FATTA?” poi si sentì una nuova voce provenire dal corridoio.
“ECCOME!” rispose Lady “FORZA SORELLINA VIENI A DIVERTIRTI!” e la invitò a venire.
“No!” sapendo chi era Raptomort si fece piccolo, piccolo^^.
“Ed eccomi qua!” nella stanza fece il suo ingresso, la cosiddetta sorellina di Ladyash.
Indossava un semplice pantalone rosso tutto strappato mentre il petto era coperto da una semplice camicetta di seta che a stento copriva il suo prosperoso seno e in mezzo risplendeva una gemma rosa scura. I lunghi capelli rosé scendevano lisci fino alle natiche e le incorniciavano il pallido volto messo in risalto dagli occhi dello stesso colore. Cosa curiosa era la presenza di due lunghe corna simili a orecchie di elfo che le spuntavano ai lati. Era la già presentata Lucyferia, uno dei pochi generali infernali donna.
Davanti a tutti gli altri demoni era sadica e spietata ma con Lady sorrideva gioiosamente come una ragazzina. Con lei condivideva di tutto, passione per lo yaoi compresa^^.
 
“Ma che bel vestitino che hai!” rise la rosa avvicinandosi allo stregone che era più pallido dell’intonaco “Sei così carino che quasi, quasi ti do un bel bacino!” e aveva pronte le carnose labbra.
“Alt sorellina!” ma Lady la fermò “Prima di divertirci dobbiamo fare un giro di tutta Oblivion! È l’ora della nostra scorribanda tra i maschietti sexy! “ ricordandole che avevano un importante impegno^^ “E tu vieni con noi!” e prese di forza il suo maestro.
“Aiuto! Qualcuno che legge questa fic, può essere così gentile da venirmi a dare una mano? Prometto di esaudire un suo desiderio!” che si appellò al buon cuore dei lettori (C’è nessuno che si offre? No! Non sembra^^.).
“E’ VERO! ABBIAMO UN SACCO D’I MASCHIETTI DA MOLESTAREI!” rispose euforica Lucyferia “Cominciamo con la decima!” propose poi.
“Sì!” rispose Lady “Andiamo a caricare i nostri ragazzi prima che partano per il fronte!” avrebbero consolato i poveri sventurati^^.
“ALLORA ANDIAMO!”
Le due alzarono il pugno al cielo e partirono alla carica trascinandosi dietro il povero Rap.

“QUALCUNO MI’ AIUTI!”

Gridò il poverino disperato^^.
“Fatevi forza padrone!” Cheshire non poteva dire altro^^.
 
 
Nel frattempo, in un luogo lontano diversi anni-luce dalla Terra….

In una grande sala nota col nome di << Sala dei Giganti >>, dei misteriosi alieni smisero di vedere le immagini riflesse su un grande specchio che aveva mostrato lo scontro contro Raptomort.

 
“Se la memoria non m’inganna, quello era lo stregone saturniano Raptomort!” commentò uno di loro completamente all’ombra “Avevo sentito dire che era morto da più di sette secoli!” ma ciò che aveva visto, dimostrava che era solo una diceria.
“Non c’è che dire, è davvero un portento! Non è da tutti affrontare così tanti nemici e sopravvivere!” commentò un altro ammirando la forza dello stregone.
“Quel Raptomort è solo misera feccia! Avrei potuto battere lui e quei patetici umani con una mano legata dietro la schiena!” ma un altro non era d’accordo e fece l’arrogante.
“Gilgamesh, fratello mio, non dire idiozie!” ma una voce profonda lo riprese.
A parlare era stato un alieno seduto su un grande trono fatto di un materiale simile all’oro. Era un gigante di cinque metri e mezzo dal corpo imponente e definito e rosso come il sangue. Era in parte umano e per metà drago: aveva grandi ali membranose, coda, artigli, zanne, corna e testa lunga. I freddi occhi color verde acido, lo rendevano spaventoso. Il suo nome era Vorkie Drago del Sangue.
 
“Scusami fratello! Ho semplicemente detto la verità!”rispose l’altro di nome Gilgamesh. Identico a Vorkie, variava solo per il colore della pelle che era d’oro spento mentre gli occhi erano rossi (e sarebbero fratelli?).
“Allora non hai visto bene lo scontro!” gli rispose la creatura rossa alzandosi dal suo trono “Tre degli umani che hanno affrontato Raptomort erano guerrieri universali. È vero, sono ancora agli inizi, ma il loro potere non è da sottovalutare!” e spiegò il motivo del perché aveva ripreso il fratello.
“Non vedo nessuna differenza. Potresti batterli senza nessuna fatica!” ribatté l’altro senza cambiare tono di voce “Tu sei un guerriero universale anche migliore di loro!” rivelando un’incredibile verità: il fratello era uno dei quattro eletti dall’universo.
“Non vale la pena usarlo contro degli umani che non possono nemmeno venire qui sul Sole che IO ora controllo!” rispose freddo Vorkie rivelando il pianeta in cui si trovavano .
 
Sì, quello era il mondo di Nick: il Sole. La stella che illuminava il nostro sistema solare era stata conquistata diversi secoli fa da un gruppo di soleani sovversivi, di cui Vorkie era il capo.
Ora il Sole non era più il mondo che Nick e altri sui simili ricordavano: Vorkie aveva spodestato e incarcerato il re, preso forzatamente sua moglie, ucciso senza pietà tutti quelli che gli si erano opposti e instaurato una vera e propria tirannia.
    
“Ciò che mi da pensiero è l’umano che è giunto poco fa insieme all’angelo. Avete visto tutti quanti che aveva delle ali blu!” ma Vorkie sembrava preoccupato per il colore delle ali di Nick e non sbagliava. Per fortuna non aveva potuto vedere il combattimento all’interno del Marchio del Diavolo o sarebbero stati guai.
“Teme che possa essere un soleano blu, mio signore?” chiese un altro dei soleani lì presenti.
“Sciocchezze! I soleani blu sono stati sterminati da tempo: non ne esiste più nemmeno uno!” ghignò Gilgamesh sicuro di quello che diceva.
“E’ vero, i soleani blu sono stati uccisi tutti! Tuttavia non dobbiamo escludere la possibilità che ce ne sia scappato uno!” il tiranno voleva essere sicuro che quel colore non esistesse più.
“Chiedo perdono mio signore, ma perché temete a tal punto i soleani blu?” chiese uno dei presenti.
“Non è necessario che voi lo sappiate!” rispose secco Gilgamesh che non voleva far trapelare niente.
“Ritengo invece che sia giunto il momento di rivelare il motivo dei nostri timori, fratello!” ma Vorkie decise di rivelare questo segreto che solo lui e il fratello conoscevano.
“Sbaglio o avevamo detto che non ne avremmo mai parlato con nessuno!” ma il fratello non era d’accordo e cercò di dissuaderlo.
“E’ così, ma ora ritengo sia giunto il momento di spiegare a questa ristretta elite di guerrieri fidati il motivo dell’epurazione dei soleani blu!” gli rispose Vorkie che si sedette nuovamente sul suo trono “Ascoltatemi con attenzione e badate di non rivelare mai a nessuno questo segreto se vi è cara la vita!” e dopo questo preambolo “Tempo fa, dopo la nostra vittoria, decisi di consultare un indovino sul futuro del mio regno. Egli mi disse che c’era solo qualcuno capace di fermarmi e di farci crollare tutti: un soleano blu un giorno giungerà e solleverà il Sole intero contro di noi segnando la mia rovina!” per poi rivelare quest’incredibile quanto scioccante verità “Ora avrete tutti capito il motivo dell’epurazione di tutti i soleani blu. Poco importa se sono maschi o femmine, piccoli o anziani: uno di loro, un giorno, renderà vano ogni mio sforzo di conquista! Non deve rimanerne in vita nemmeno uno: questo è il mio ordine!” che stava dietro la morte di chissà quanti soleani che erano stati brutalmente uccisi solo per il colore della loro pelle.
 
“M-Mio signore! È dunque questa la verità?” chiese il primo dei soleani ad aver parlato dopo lunghi secondi di silenzio.
“Esattamente!” rispose Vorkie alzandosi in piedi “Hai forse qualcosa da obiettare!” e fissare questo con occhi glaciali.
“N-No, però…” stava per rispondere questo ma…
SCRATCH!
“Non esistono << però >> o altre obiezioni alle parole di mio fratello!” la testa di questo venne strappata di netto come carta dalla mano di Gilgamesh apparsogli dietro mentre il corpo si accasciò al suolo con un tonfo sordo.
“Che questo serva da monito a tutti voi: se direte a qualcuno questo mio segreto o vi opporrete, morirete nello stesso modo di Ivan. Mi sono spiegato?” lo spietato tiranno non batté ciglio alla morte di un suo sottoposto e poi si rivolse a tutti gli altri emanando un’aura funesta.
“Come desidera!” risposero tutti quanti inginocchiandosi.
“Molto bene!” fece soddisfatto il tiranno “Gatta Nera presentati al mio cospetto!” per poi chiamare uno dei suoi sottoposti.
“Comandi mio padrone!” rispose una femmina apparsa dal nulla.
Era metà umana e metà lince, dal corpo snello e proporzionato di circa due metri completamente nero, salvo per i lunghi e setosi capelli ramati; aveva inoltre una lunga coda che si muoveva ipnotica. Si notava un seno prosperoso nascosto da una membrana naturale tipica di tutti i soleani che avvolgeva le parti intime che si toglieva col semplice comando mentale. Era la migliore spia di Vorkie: se lui le dava un ordine, lei lo portava a compimento senza mai fallire.
 
“Vai sulla Terra e raccogli tutte le informazione possibili su di loro!” le ordinò il tiranno facendo apparire i volti di tutti i coloro che avevano combattuto contro Raptomort e anche quello di Nick “Hai carta bianca: scopri tutto quello che c’è da sapere e poi riferiscimelo. Hai due giorni di tempo!” stabilendo anche un termine entro cui eseguire l’ordine.
“Come desidera!” rispose questa alzando gli occhi color nocciola “E se qualcuno si oppone?” per poi chiedere come dovrà comportarsi con possibili scocciatori.
“Uccidi senza pietà l’inutile feccia umana che ti si opporrà!” rispose secco “Ora va!” per poi congedare la sua spia.
“Agli ordini!” e così com’era apparsa, allo stesso modo sparì.
 
“La riunione è finita, lasciatemi solo!” poi Vorkie si rivolse a tutti gli altri “E portate via quell’immondizia!” non prima di aver ordinato di far sparire il corpo del soleano brutalmente ucciso dal fratello.
“Sì!” gli altri eseguirono trascinandolo via e poi uscirono dall’enorme sala.
 
“Stai rischiando fratello!” disse Gilgamesh che era rimasto nella sala.
“Non temere, so quello che faccio!” gli rispose l’altro “Adesso scusami fratello, la mia regina mi attende!” e senza aggiungere altro, volò verso una porta laterale della sala.
“La tua regina?” ghignò beffardo il soleano ormai rimasto solo “Finché avrà quella fastidiosa cintura di castità, non potrai mai prenderla!” che era più che motivato “Però, per una soleana come lei, varrebbe la pena provarci all’infinito. Beh, andiamo a cercare qualche bel tesoro da aggiungere alla mia collezione!” e dopo quel commento sparì come un fantasma.
 
 
Nel frattempo Vorkie aveva già percorso un lungo corridoio che lo aveva portato in una piccola sala oltre la quale vi erano le stanze della regina del sole.
“Eccoci qua!” ghignò il tiranno che si fissò a uno specchio per qualche istante “Sempre splendido!” fece soddisfatto “Oggi ti conquisterò, mio fiore di rara bellezza!” ed entrò convinto nelle camere della regina “Eccomi mia… WUUAAAHHH!” ma il benvenuto fu tutt’altro che accogliente.
 
“GROAR!”
Infatti, si ritrovò accerchiato da tre ippogrifi grandi quanto elefanti e due sfingi delle stesse dimensioni.
“Come sempre fanno impressione!” commentò Vorkie, saltando all’indietro.
“Vattene, non voglio vedere nessuno!” disse secca una voce femminile dall’altra parte della stanza.
 
A parlare era stata la regina del Sole: Gatta Rubia Blazecharm Ieracosfinge Rossa.
Era un’alta soleana di quasi cinque metri e mezzo dal manto scarlatto. Il fisico alto e snello era simile a quello umano se non per i piedi felini, le mani artigliate, una lunga coda leonina e grandi ali piumate. Il viso identico a quello umano era incorniciato dai lunghi capelli rossi simili a una criniera e illuminato dagli accesi occhi verdi. Le parti intime ben sviluppate erano sempre coperte dalla membrana naturale che si levava a comando. Il fondoschiena era protetto da una cintura di castità che la proteggeva dagli attacchi dei maschi che non fossero il suo legittimo sposo. 
Era un raro esemplare di soleano Sfinge e, proprio per questo, venerata e ricercata da molti per la sua ipnotica bellezza e maestosità.
Vorkie la desiderava da millenni e voleva farla sua ma la cintura di castità che appariva magicamente in sua presenza gli impediva di farla sua (quando il tiranno era assente, spariva nel nulla). A rendere ulteriormente difficoltoso il suo desiderio era proprio Gatta che non si faceva complimenti a prenderlo a calci in faccia ogni volta che si avvicinava troppo.
 
“Suvvia mia bellissima regina, non siate timida e lasciate che vi abbracci!” imperterrito e con gli occhi a cuoricino, Vorkie tentò per l’ennesima volta di conquistarla ma…
 
KAPOM! CRASH!
 
“SPARISCI BASTARDO!” ruggì la soleana che, con uno scatto fulmineo, gli apparve davanti e lo colpì con un potente pugno che lo sfracellò contro il muro.
“Quanto adoro queste dolci carezze!” fece il tiranno con gli occhi a forma di cuore e la coda che scodinzolava felice^^. Si vedeva che aveva perso la testa per lei se scambiava i pugni per delle carezze^^.
“Ne vuoi delle altre!” ringhiò la rossa avvolta dalle fiamme che erano l’elemento tipico dei soleani rossi.
“QUANTE NE VUOI MIA AMATA!” esplose Vorkie al settimo cielo e…
KAPOM! KAPOM! KAPOM! KAPOM!
Fu accontentato con una scarica di legnate della regina che, non contenta, cominciò allegramente a strozzarlo^^.
 
“IHIHIHIH! Che stronzo!” una delle due sfingi di fronte a quella scena si rotolò a terra dalle risate.
“Hai ragione! IHIHIIH!” stessa cosa fece l’altra.
Queste due sfingi erano i famigli di Gatta (ogni soleano ne aveva sempre o due o tre): si chiamavano Frozen e Blaze.
Frozen era una sfinge dal manto bianco e dai folti capelli rossi mentre Blaze era nero e dai capelli dorati tutti all’indietro. Erano molto legati alla loro padroncina e non esitavano a proteggerla in qualsiasi situazione. Manipolavano rispettivamente il ghiaccio e il fuoco; ma il loro punto forte era la loro terribile parlantina sboccata capace di far infuriare anche la più pacifica delle creature^^.
 
“Mi piacerebbe tanto che lo ammazzasse!” commentò l’ippogrifo dal manto striato.
“Se fosse così facile, il nostro protetto sarebbe già libero a quest’ora!” gli fece notare l’altro dal manto nero e il petto bianco e sapeva che Vorkie non moriva per così poco.
“Se solo potessimo fare qualcosa, ma siamo confinati in queste stanze, ahimè!” concluse il terzo dal manto ramato.
Questi tre ippogrifi erano i famigli del legittimo Re del Sole: i loro nomi erano Tigre (il primo), Silvestro (il secondo) e Kyuubi (il terzo) e manipolavano la terra, il vento e il metallo.
Come detto, erano i famigli del vero re del Sole. Per volontà del loro protetto e di sua moglie, erano rimasti liberi e avevano l’ordine di proteggere Gatta fino alla morte, per questo motivo, nonostante fossero molto orgogliosi, collaboravano con Frozen e Blaze senza dire nulla.
 
“DECIDITI A CREPARE MALDETTO!” nel frattempo Gatta strinse con tutta la sua forza quel collo squamoso che avrebbe voluto vedere rompersi.
“Quanto siete tenera, mia bellissima regina!” ma Vorkie non sentiva nemmeno la pressione tanto era l’infatuazione che aveva verso di lei “Vi prego, concedetemi un bacio!” e attese fremente il contatto con le labbra della soleana dei suoi sogni^^.
KAPOM!
“Ah!” ma ricevette un potente calcio alle parti basse che lo fece crollare a terra dolorante^^.
“Ti è piaciuto!” fece lei con un ghigno beffardo “Se non ti basta, te li taglio!” aveva bisogno di rifare la manicure^^.
“Ho afferrato, mia amata, non siete ancora pronta a ricevere il mio immenso amore nei vostri confronti!” e quella prospettiva fece desistere il tiranno dal continuare e decise di ritirarsi.
“Bravo, vattene e non tornare mai più!” disse lei voltandogli le spalle.
 
Vorkie si alzò senza problemi e si avviò verso l’uscita ma prima di varcarla “E’ solo questione di tempo: prima o poi troverò la chiave che chiude quella dannata cintura e ti farò mia e allora diventerò il vero Re di questo mondo!” rivelò i suoi progetti futuri.
“Non ci riuscirai mai!” gli ringhiò contro Gatta con occhi felini “Il Sole non sarà mai tuo!” era sicura che un giorno sarebbe avvenuto il miracolo.
“Non sarà mai mio? Ma io lo comando già!” rispose beffardamente il malvagio soleano “Sia questa stella che Saturno sono miei, i ribelli sono stati sterminati, il Re è mio prigioniero e vostra figlia è la ricercata numero uno. È lei ad avere la chiave della mia vittoria finale e non ho nessuna fretta. Tanto non c’è nessuno che possa fermarmi!” sembrava che tutto fosse sotto il suo controllo, c’era solo un’ultima pratica da risolvere: trovare la figlia della regina che aveva la chiave della cintura di castità sparita da molto tempo.
“Non la troverai mai. Mia figlia è piena di risorse!” Gatta aveva piena fiducia in lei “Se solo i Sun’s Warriors fossero qui, loro...” e anche nel gruppo a cui Nick stesso apparteneva.
“I Sun’s Warriors!” quelle due parole fecero cambiare umore a Vorkie “E dove sarebbero? Perché non sono qui?” che divenne terribilmente serio e freddo “Loro non esistono più. Sono solo un lontano ricordo. NON SONO NIENTE!” ruggì poi furioso e…
ZOCK! ZOCK! ZOCK!
Delle lame rosse si conficcarono nel muro dietro la regina rimasta immobile.
“GRR!”
Quel gesto fece subito scattare in avanti i cinque famigli che si misero in sua difesa.
“Che c’è? Questo nome ti mette paura?” lo provocò Gatta mantenendo i nervi saldi “Fai bene a temerli! Quando loro torneranno, sarai tu a cadere!” e gli sbatté in faccia la cruda verità.
“Io non ci metterei la mano sul fuoco!” rispose secco il tiranno “Tornerò tra tre giorni! Spero che, per allora, mi accoglierete con dolcezza!” e se ne andò.
 
Un istante dopo, Gatta crollò in ginocchio presa dai singhiozzi.
“Gatta!” Frozen corse subito da lei.
“Non ascoltare quello stronzo con un manico di scopa infilato nel di dietro!” seguito da Blaze che la consolò a modo suo.
“Non pianga!” Tigre strusciò il muso sulla sua spalla.
“Altrimenti farà piangere anche noi!” disse Silvestro che tra i tre era quello più sensibile.
“Sia forte! Lo sia anche per la vostra famiglia!” cercò d’incoraggiarla Kyuubi.
 
“Perché!” singhiozzò la soleana “Perché non tornate fratelloni! Il vostro popolo ha bisogno di voi. Noi abbiamo bisogno di voi!” pregava ogni giorno che quello fosse solo un brutto sogno “Nick, Lello, Luce, fratelloni miei!” e rivedeva sempre i volti dei componenti di quel gruppo di cui quei tre facevano parte “DOVE SIETE!” per poi tirare fuori tutto il suo dolore.
“Torneranno!” le rispose Frozen.
“Vedrai che quei dieci coglioni ritorneranno!” Blaze ne era sicuro.
“E quando avverrà, Vorkie cadrà!” anche Tigre ne era sicuro.
“Insieme a tutti i suoi maledetti seguaci!” continuò Silvestro.
“E tutti noi torneremo a sorridere!” Kyuubi ne era convinto.
“Sniff!”quelle parole fecero calmare un po’ la rossa che sorrise debolmente “Grazie di essere qui con me!” e li abbracciò tutti.
 
SEGRETE DEL SOLE
 
In questo luogo erano rinchiusi tutti quelli che si opponevano al volere di Vorkie e, sempre che non gli giurassero fedeltà, erano condannati a restare lì in eterno.
Tra i prigionieri ve ne erano alcuni molto importanti che, se liberati, avrebbero potuto cambiare le cose sulla loro stella: il Re del Sole e la sua guardia reale.
“Maestà, come state!” chiese preoccupato uno dei prigionieri.
“Potrei stare meglio Ryo!” si limitò a rispondere un altro ormai abituato a quella domanda.
“E con questa, siamo a quarantaseimila ottocento novantadue volte che lo hai ripetuto quest’oggi!” fece ironicamente un altro prigioniero al primo.
“Che fai? Conti le volte che Ryo fa questa domanda?” chiese incredulo un altro.
“Ahimè, non abbiamo nient’altro da fare e queste catene che ci bloccano movimenti e poteri non aiutano a fare altro!” gli rispose questo.
“Quanto vorrei uscire da qui e prendere a calci qualcuno di quei bastardi!” si rammaricò un altro.
“Non sei il solo amico mio!” confermò un altro.
 
In un’unica cella erano rinchiusi sei soleani: erano incatenati da catene magiche che sigillavano i loro poteri e limitavano i loro movimenti. Costoro erano il Re deposto da Vorkie e i cinque capitani della guardia reale.
 
Il re si chiamava Alessandro Pericle Aquila d’Argento chiamato più semplicemente Alex.
Era un soleano di circa sei metri, dal corpo verde scuro striato con linee d’argento. Il corpo scolpito era umano mentre testa, piedi e ali erano quelle di un aquila reale. Il volto era messo in risalto dagli occhi nocciola mentre sotto il becco cresceva una barbetta incolta. Nonostante la lunga prigionia non aveva perso un briciolo della sua forza d’animo: era sicuro che presto sarebbe venuto qualcuno a salvare il suo mondo.
Era il legittimo sovrano del Sole e sposo di Gatta, tuttavia non era diventato Re per diritto di nascita, bensì per aver superato una prova speciale che si svolgeva solo in caso il precedente sovrano morisse senza aver avuto eredi: la cosiddetta prova del Nucleo. Tra i milioni di pretendenti al trono, solo lui era riuscito a completare quella prova consistente nello scendere fino al nucleo del Sole, attraversarlo << a nuoto >> e affrontare se stessi.
Nei cento anni successivi alla sua nomina aveva regnato con giustizia e temperanza ma, quando Vorkie fece la sua comparsa, perse in un istante tutto quello che aveva di più caro: la sua famiglia, i suoi amici, la corona e la libertà. Ciò che gli rimaneva era solo sperare in un aiuto esterno e, anche se aspettava da quasi tre secoli, non aveva intenzione di cedere.
 
Gli altri cinque soleani invece erano i capitani della guardia reale: le cosiddette tigri reali perché erano tutti dei soleani tigre.
Il primo ad aver parlato si chiamava Ryo Tigre Rossa: capo del gruppo e braccio destro del Re.
Era in parte umano e metà tigre reale dal manto rosso. Il fisico scolpito era alto quasi sei metri; gli occhi invece erano blu scuro.
Tra i cinque era il più anziano e impulsivo: sempre pronto ad aiutare i suoi compagni e il suo Re verso cui aveva piena fiducia. Anche lui tentò la prova del Nucleo ma fallì lasciando vincere Alex.
Quando Vorkie attaccò il regno, lui combatté strenuamente contro Gilgamesh ma fu inevitabilmente sconfitto. Da quando era rinchiuso, non faceva altro che preoccuparsi per la salute del Re e della Regina e anche per il suo famiglio, una grande tigre dai denti a sciabola di nome Fiamma Bianca che gli era stata portata via.
 
La seconda tigre si chiamava Sami Tigre Bianca.
Era un soleano tigre dal folto manto bianco dal fisico scolpito di cinque metri e mezzo a cui erano abbinati occhi azzurri.
Lui era il più riflessivo e ironico. Esattamente come Alex e Ryo tentò la prova del Nucleo ma fallì fermandosi a metà del percorso, anche se la prese con filosofia.
Quando Vorkie attaccò il regno, affrontò tre sottoposti del tiranno che riuscirono a batterlo dopo un duro scontro. Sami cercava sempre di tirare tutti su di morale e sperava che i suoi cari stessero bene.
 
La terza guardia si chiamava Kimo Tigre Verde.
Il suo manto era di un verde acceso abbinato a un fisico scolpito e a luminosi occhi blu che mostravano la sua incredibile forza d’animo.
Tra i cinque era il più tranquillo e accorto. Lui non aveva partecipato alla prova del Nucleo perché non interessato al trono: era diventato un membro del gruppo a seguito di una raccomandazione del suo defunto maestro.
All’attacco di Vorkie, lui combatté insieme a Shido contro un migliaio di intrusi avendo la meglio ma poi si trovò di fronte Gilgamesh che lo atterrò insieme a Ryo e Shido.
 
La quarta guardia era appunto Shido Tigre Ambra.
Il suo manto era color Ambra; non mancava un alto fisico ben piazzato e luminosi occhi blu notte.
Tra i cinque era il più ghiottone e allegro. Nemmeno lui partecipò alla prova del Nucleo perché troppo preso dal cibo^^.
Insieme a Kimo combatté contro un migliaio di intrusi avendo la meglio ma non poté nulla di fronte a Gilgamesh.
 
L’ultimo membro delle cinque tigri era Simo Tigre Indaco.
Il suo manto era di un acceso colore simile a quello blu ma molto più chiaro abbinato a un fisico scolpito di cinque metri e luminosi e sereni occhi azzurri.
Tra i cinque era il più giovane: lo dimostravano le sue dimensioni ridotte rispetto agli altri; per questo non partecipò nemmeno alla prova del Nucleo.
Simo ebbe la fortuna di nascere con un colore simile a quello blu mentre i suoi cari erano tutti soleani di quello sventurato colore.
Durante l’attacco di Vorkie lui portò al sicuro la figlia del Re affidandole tutte le speranze dei suoi genitori. Venne, poi catturato dai seguaci di Vorkie e rinchiuso.
Quando seppe dell’atroce fine della sua famiglia, pianse amare lacrime e giurò di vendicarli e di liberare il Sole.     
 
“Non temete maestà, presto usciremo da qui e cacceremo il tiranno!” di questo Ryo ne era sicuro.
“Già fremo al solo pensiero!” anche Sami non vedeva l’ora di poter uscire a scatenarsi.
“Non tema maestà, sono sicuro che vostra moglie e vostra figlia stiano bene!” sapendo che i pensieri del re erano principalmente rivolti alle due femmine, Shido cercò di consolarlo su questo.
“Sulla principessa ne siamo sicuri al mille per mille, mentre sappiamo tutti com’è la regina quando si arrabbia!” Kimo conosceva bene il carattere di Gatta e sapeva che una come lei non si sarebbe piegata facilmente a Vorkie e aveva ragione.
“E poi ci sono ben cinque famigli a proteggerla e nemmeno loro ci scherzano!” continuò Simo sicuro che Frozen, Blaze, Tigre, Silvestro e Kyuubi stavano facendo un ottimo lavoro.
“So bene come sono le mie donne!” rispose il re con un sorriso “Ciò che mi preoccupa è altro. Quando torneranno i Sun’s Warriors!” ma la sua preoccupazione era un’altra.
“Già!” ma anche Ryo si chiese dubbioso quando quel potente gruppo sarebbe finalmente tornato.
“Se loro fossero qui, sono sicuro che Vorkie e quel dannato di suo fratello scapperebbero con tutti i loro sgherri!” Sami era sicuro che nessuno potesse battere questo potente gruppo di cui Nick faceva parte.
“Se fossero stati qui, non sarebbe successo niente!” Kimo era sicuro che molte morti si sarebbero potute evitare.
“Sì, ma loro non ci sono e nessuno di noi sa dove siano finiti!” ma Shido fu più realista.
“Un giorno torneranno e allora, il nostro mondo sarà libero!” di questo Simo ne era sicuro.
“Hai ragione Simo. Per questo dobbiamo essere pazienti e attendere!” concordò il Re “Questo, però, non vuol dire che resteremo qui a battere la fiacca: dobbiamo farci trovare pronti per allora!” ma era anche consapevole che anche loro dovevano farsi trovare pronti.
“Ben detto!” concordò Ryo.
 
“Sprecate solo tempo, patetica feccia!” ma a frenare il loro entusiasmo ci pensò, niente meno che Gilgamesh stesso che stava facendo quattro passi.
“Che vuoi tu, infame!” gli ringhiò contro Ryo che tirò le catene che lo legavano con tutta la forza che aveva.
“Attento micino rischi di rovinarti quella bella pelliccia che ti ritrovi!” lo provocò il fratello del tiranno con un ghigno stampato sul volto “Parlavate dei Sun’s Warriors eh! Di sicuro sono tipi di una certa fama ma la feccia resta sempre feccia. Basteremmo io e mio fratello a farli fuori tutti quanti! Anzi, io sarei più che sufficiente!” per poi deridere il gruppo.
“Attento a come parli Gilgy, potresti pentirtene amaramente!” ma Alex lo provocò con un nomignolo e un sorriso bastardo.
“Come osi storpiare il mio grande nome, bastardo!” e quella provocazione ottenne l’effetto desiderato, provocando le ire del soleano dorato che alzò minacciosamente una mano verso l’alto.
“Oso eccome! Ti ricordo che sono il vero Re di questo pianeta e che al momento vi servo vivo!” gli rispose Alex alzandosi in piedi e fissandolo dritto negli occhi.
“E noi lo seguiremo sempre!” e fu affiancato da Ryo e compagni.
“Tsk! Consideratevi fortunati, inutile feccia!” rispose Gilgamesh che abbassò la mano “Ahimè, ci servite vivi tutti e sei. Ma non sperate di cavarvela in eterno: verrà il giorno in cui avremo ciò che vogliamo e allora vi ucciderò con le mie stesse mani!” e lui non aspettava altro.
“Spera che non saremo noi a farlo per primi!” gli rispose a tono la tigre rossa che desiderava vendicarsi.
“Divertente!” e quella provocazione fece ghignare il drago d’oro come non mai “Ci si vede feccia!” e senza aggiungere altro, se andò via.
 
“Vattene pure, vile traditore del tuo popolo. Noi non perderemo la speranza!” dissero compatti i sei.
“Questo è parlare!” fece una voce nuova che i sei non avevano mai sentito.
“Chi va là!” proprio come un felino, Ryo si mise in posizione.
“Non so chi tu sia ma sei avvertito: anche se siamo incatenati, venderemo cara la pelle!” seguito da Sami alla destra dell’amico.
“E se sei un seguace di Vorkie, sta pur sicuro che morirai!” ringhiò Simo alla sinistra di Ryo.
“Fatti vedere codardo!” lo provocò Shido con tutti i peli della coda dritti.
“Siamo qui!” anche Kimo era determinato a combattere.
“Calmatevi ragazzi!” ma Alex invitò le cinque tigri a rinfoderare gli artigli e sedersi e, una volta che lo ebbero fatto “Ti prego di scusarli: è molto difficile fidarsi delle voci misteriose che parlano all’improvviso in una cella!” si rivolse al misterioso interlocutore.
 
“Non ti preoccupare. Era una cosa che avevo già messo in conto!” rispose la voce e poi nel vuoto si aprì un portale dorato mostrando chi aveva parlato.
“Una femmina umana?” fecero tutti sbalorditi.
 
Era una donna di razza asiatica dal corpo alto e snello dalle tonalità della luna; lunghi capelli neri e brillanti occhi rossi. I lunghi capelli neri, erano acconciati in un'alta coda da dove spuntavano dei paramenti mistici bianchi con la mezza luna nera. Un lungo abito nero con lo strascico finale le fasciava il corpo alla perfezione. Le maniche lunghe e voluminose le arrivavano quasi per terra e sulle spalle aveva due occhi bianchi stilizzati, il profondo spacco frontale, nei cui bordi s'intravedeva l'occhio bianco, rivelava le lunghe e atletiche cosce avvolte da alti stivali neri con il tacco alto fin sopra al ginocchio, al collo indossava una collana con cristalli neri e un pendente di cristallo nero a forma di mezza luna.    
 
“Mi presento, il mio nome è Yuko Ichihara e sono una terrestre!” si presentò la mora con un leggero inchino.
“Yuko Ichihara, sei per caso una maga?” chiese Alex mantenendo la calma.
“Sì, re Alex e sono una delle migliori!” rispose la mora che tirò una boccata alla pipa che aveva in mano.
“Che cosa vuoi da noi maga di un altro mondo!” Ryo passò subito al punto e aveva già pronti gli artigli.
“Io sono una strega che esaudisce i desideri in cambio di un pagamento di egual valore!” iniziò la mora “Sono giunta da voi per esaudire il vostro desiderio!” per poi rivelare il motivo del suo arrivo.
“Esaudire il nostro desiderio? Vuoi dire che ci libererai in cambio di un pagamento?” chiese Sami che fu preso da un fremito che non provava da molto tempo: la possibilità di essere libero.
“Ma con che cosa vuoi che ti paghiamo: non abbiamo nulla da offrirti in cambio!” anche Simo sentiva il profumo della libertà ma si rendeva conto che non avevano nulla da poterle offrire.
“Io sono un ottimo cuoco: potrei cucinare qualsiasi cosa e in qualunque momento!” se ne uscì Shido che aveva la passione per la cucina.
“Se poi accetti anche i pagamenti in natura…” mentre Kimo pensò a questa possibilità, ma il solo pensiero lo fece diventare rosso come un pomodoro ed era color indaco^^.
“Sei ancora troppo timido amico!” gli dissero i suoi compagni.
“No!” ma l’Ichihara fermò altre possibili proposte “Non è necessario che voi mi vendiate questi servigi: il pagamento per aiutarvi è già stato eseguito!” e avvisò i sei che il prezzo di egual valore era già stato dato.  
“Sei già stata pagata? Da chi?” le chiese il re.
“Per rispetto della privacy dei miei clienti, non posso dirvelo!” rispose la mora “Tuttavia, il mio aiuto non consisterà nel farvi evadere da questa prigione col rischio che vi finiate nuovamente. Ciò che farò sarà indirizzarvi sulla giusta strada!” aggiungendo queste strane parole.
“Che cosa vuoi dire?” le chiese Ryo che, così come i compagni, non comprese le parole della mora.
“Voi non siete in grado di battere e cacciare il tiranno!” che fu più diretta “Almeno non al momento.” ma per evitare malintesi, fu più chiara.
“In parole povere, ci stai dicendo che ci fornirai un aiuto per battere Vorkie in un tempo futuro!”intervene Alex interpretando in questo modo le parole della mora.
“Vedo che siete acuto Re Alex!” si complimentò Yuko “Esatto, in virtù del pagamento ricevuto, vi fornirò un aiuto per migliorare le vostre capacità entro un periodo che in termini terrestri andrà da qui a tre anni, sei mesi e sette giorni. In questo periodo, vi allenerete in un'altra dimensione creata apposta per gli allenamenti mentre qui resteranno delle vostre proiezioni astrali che inganneranno i vostri carcerieri!” ed espose in cosa consisteva il suo aiuto.
“Tre anni e mezzo di allenamenti?” la cosa non dispiaceva per niente a Ryo “La vostra proposta è allettante ma non capisco il motivo dell’aiuto vostro e di questo misterioso benefattore. E poi, perché dovremo aspettare tutto questo tempo? Un anno di duro allenamento è più che sufficiente!” ma espose i suoi dubbi.
“Posso dirvi solo questo: allo scadere di questo termine il vostro mondo tornerà libero grazie a due guerrieri che conoscete bene e ai loro compagni!”rispose Yuko che rimase sul vago ma quelle parole…
“Vuoi forse dire che…” scossero il cuore del Re che trattenne il fiato.
“Tutto a suo tempo!” si limitò a rispondere l’Ichihara.
Sì, torneranno!” pensò sicuro l’Aquila D’Argento “Non so perché ci vorrà così tanto né se possiamo completamente fidarci di te. Ti chiedo solo una cosa: chiunque sia il benefattore, digli che gli sarò eternamente riconoscente!” che accettò l’aiuto.
“Sarà fatto!” confermò la mora “E ora cominciamo. Mokona!” per poi rivolgersi a qualcuno e…
 
“MOKONA MODOKI E’ COSI’ EMOZIONATO!” dal portale venne una curiosa creatura simile a un coniglio dal soffice pelo bianco, una gemma rossa incastonata sulla fronte e un orecchino dello stesso colore sull’orecchio destro che spalancò la boccuccia creando un portale celeste.
“E quello che cos’è?” fecero tutti increduli.
“Lei sarà la vostra guida nel vostro viaggio! Vi riporterà qui esattamente un minuto prima dello scoccare dell’ora X. Trattatela bene, mi raccomando!” rispose loro la mora raccomandandosi di aver cura della buffa creatura. 
“E così, quindi, che inizieremo il nostro viaggio. Meglio di niente!” commentò Simo che la buttò sul ridere.
“Spero solo che, dove andremo, ci sia tanto buon cibo!” per Shido era importante poter finalmente mandare giù qualcosa di buono.
“E va bene! Abbiamo aspettato per trecento anni, cosa saranno altri tre anni e mezzo!” disse Sami convinto.
“Ho sempre sognato fare un viaggio!” rise Kimo anche se non si aspettava di viaggiare in quel modo.
“Dovremo lasciare la nostra terra quindi?” mentre Ryo fissò intensamente il suo re.
“Non abbiamo altra scelta!” gli rispose lui.
“Vi posso assicurare che non ve ne pentirete!” li incitò Yuko che schioccò le dita facendo cadere le catene a terra liberando così i sei prigionieri.
 
“Ci fideremo di te Yuko Ichihara!” disse Alex e si avviò per primo verso il portale “Gatta, Nami tornerò presto!” rivolgendo quest’ultimo pensiero alle due donne e poi lo attraversò.
“Forza Tigri Reali seguiamo il nostro Re e diventiamo forti!” Ryo incitò i suoi compagni a fare altrettanto.
“Sì, andiamo!” risposero questi e attraversarono il portale che si chiuse dietro di loro.
“Mokona va! L’avventura inizia!” sulla schiena della piccola palla di pelo spuntarono due grandi ali piumate e, aperto un portale, lo attraversò.
“Buona fortuna ragazzi, ne avrete bisogno!” disse la mora che schioccò nuovamente le dita facendo comparire delle proiezioni astrali dei sei per poi chiudere il portale.     
 
Sulla Terra.

In una stanza buia si era appena chiuso il portale col quale la strega dimensionale stava parlando con il Re del Sole e compagni.

“Abbiamo fatto la nostra mossa signori! Ora dobbiamo solo aspettare il seguito!” la strega dimensionale si voltò soddisfatta verso i suoi interlocutori.
“Ottimo lavoro signorina Yuko!” si complimentò una donna mentre si accese un sigaro “Che ne dite di accendere la luce adesso. Non serve più nascondere la nostra presenza!” che ordinò di accendere la luce.
“Certo, nessun problema!” rispose una voce anonima che schioccò le dita e la serranda della finestra si aprì.
Yuko e i suoi misteriosi interlocutori si trovavano in un lussuoso appartamento sito al piano più alto di un importante albergo della città di New York City. Sedute nelle quattro poltrone della lussuosa stanza vi erano undici persone.
“Vale la pena fare il punto della situazione, miei cari e graditi ospiti!” disse un alto uomo la cui identità era celata da un soprabito nero con tanto di cappuccio che gli nascondeva la parte superiore del volto e si sedette su una poltrona bianca “Al momento Abhadon ha sguinzagliato nove dei suoi venti generali infernali più il vice della quattordicesima e al momento la vittoria del gruppo di Nick è stata schiacciante. Tuttavia, adesso sono imprigionati in una dimensione satellite dalla quale è facile entrare ma non uscire e la causa è una creatura che sembra avercela con uno dei ragazzi!” e riassunse brevemente la situazione dei Sun’s Knights e del Sun’s Warrior facendoci capire che erano loro gli altri osservatori di cui parlava Raptomort “Mentre sul Sole sembra essere avvenuto un colpo di stato che merita la nostra attenzione da qui ai prossimi tre anni e mezzo. Yuko c’è un modo per ridurre al minimo il contatto tra Terra e Sole fio alla scadenza del tempo che hai predetto?” per poi riassumere la situazione sul Sole e chiedere alla strega dimensionale una soluzione.
“Ci sono alcuni incantesimi che potremmo utilizzare, ma per questi è necessario un pagamento diverso rispetto a quello che mi avete fatto voi!” gli rispose la mora.
“Otto dei dieci sacri amuleti del Sole, simbolo dell’appartenenza al gruppo dei Sun’s Warriors non è un prezzo più che adeguato?” chiese la donna che si era accesa il sigaro rivelando quale era stato il pagamento di ugual valore per aiutare il Re Alex e compagni.
Era una donna di quasi trent’anni, vestita con un elegante abito verde scuro che le nascondeva le forme, i lunghi capelli platinati le scendevano lisci fino alle spalle e le incorniciavano l’ambrato volto su cui erano poggiati degli occhiali rotondi che mettevano in risalto gli occhi azzurro cielo.
 
“Questi oggetti hanno un valore inestimabile Sir. Integra Hellsing: già uno solo di essi equivale a un centinaio di servizi. Tuttavia ci sono pagamenti che nemmeno tutti e dieci insieme potrebbero raggiungere!” le rispose calma la strega dimensionale rivelando l’identità di uno dei suoi interlocutori.
“E allora che cosa servirebbe?” chiese un alto uomo dal sorriso quasi diabolico.
Era un alto moro di due metri e dal sorriso diabolico. Indossava un completo nero (Ovvero giacca a doppio petto e calzoni) camicia immacolata, un foulard scarlatto annodato al collo a mo' di farfallino, stivali da cavallerizzo di lucido cuoio nero, con sopra un impermeabile rosso sangue, guanti candidi su cui vi erano incisi alcuni antichi e intricati pentagrammi rossi, occhiali tondi gialli celavano i suoi occhi spaventosi mentre sui lunghi capelli neri vi era un grosso cappello rosso sangue.
 
“Un pagamento a parte nobile Alucard!” gli rispose la mora che nel fermarsi a guardarlo fu presa da un fremito che non aveva mai provato “Quant’è bello!” pensò tra se con le guance che divennero rosse^^.
“Evita di osservarmi in quel modo strega. L’unica donna alla quale sono devoto, oltre alla mia qui presente padrona, è Sara e, finalmente, è tornata in vita!” ma il moro, meglio noto come Alucard le fece subito capire che non aveva alcun interesse verso l’Ichihara ma pensava alla Sandtimes appena risorta.
“Se non sbaglio è stata la fonte della tua dannazione, vero zietto?” gli chiese sarcastico un altro dei presenti.
Era un uomo di trent’anni circa, alto sul metro e 86. I suoi capelli color argento scendevano liberi fino alle spalle e un ciuffo attraversava la fronte, mettendo in risalto i suoi occhi azzurri e la carnagione chiara. Indossava un cappotto rosso aperto che copriva un’aderente maglia nera, le mani erano protette da un paio di guanti dello stesso colore. Indossava dei pantaloni di pelle nera e molto aderenti, chiusi in vita da una cintura di cuoio, mentre ai piedi aveva degli eleganti stivali.
 
“Tu avresti fatto lo stesso per la tua donna Dante?” gli rispose Alucard fissando divertito l’uomo dai capelli bianchi.
“Io ho una donna? E da quando? Ho una ragazza e nessuno me l’ha fatto notare!” rispose ironicamente questo.
“Sei una lagna fratello!” lo rimproverò un altro uomo identico a lui che gli sedeva di fianco.
Era identico i tutto e per tutto a Dante salvo per il modo di vestire e come teneva i capelli, cioè all’indietro col gel. Indossava un lungo giubbotto azzurro all’interno foderato di rosso che copriva una camicia nera orientale; le gambe erano protette da aderenti pantaloni neri e non mancavano stivali di pelle dello stesso colore. Nella mano sinistra teneva stretta una katana dal manico bianco.   
 
“Siamo gemelli Vergil, dovresti esserlo anche tu!” gli disse l’altro.
“Credo di non avere questo punto in comune con te!” gli rispose secco l’altro.
“Cavolo fratelli, siete uno spasso!” li provocò un altro ragazzo dai capelli bianchi ma molto più giovane di loro.
Era un ragazzo di circa vent’anni dalla corporatura molto sviluppata. A differenza dei fratelli maggiori, lui portava i capelli a caschetto. Il braccio destro era avvolto da bende. Indossava un lungo giubbotto rosso e blu che quasi toccava terra, una camicia rossa, jeans scoloriti e stivali neri. Alle dita della mano sinistra aveva diversi anelli mentre al collo erano appesi degli auricolari.
“Grazie Nero!” gli risposero all’unisono i due.
 
“Ehm… Scusate! Vorremmo tornare all’argomento principale!” intervenne una giovane ragazza dai corti capelli biondi e dagli occhi azzurri come il cielo che indossava un’aderente uniforme rosso sangue con tanto di simbolo all’altezza del cuore che risaltava il fisico minuto e anche ben sviluppato.
“Seras ha ragione signori. Altrimenti il nostro arrivo in questa dimensione non servirebbe a nulla!” disse un’altra avvenente donna con voce suadente ma anche molto decisa.
Era una donna molto alta e dal fisico da urlo. Indossava una camicia nera aperta di qualche bottone in modo da mettere in mostra parte del sodo seno. Le sinuose gambe erano coperte da un pantalone nero a vita bassa molto aderente e delle scarpe con tacchi a spillo le coprivano i piedi. Per completare il tutto, il viso di questa “dea” era incorniciato da lunghi capelli biondi che scendevano lisci fino alle spalle e illuminato dagli occhi azzurri come il cielo mentre sulle labbra, con un leggero rossetto, era stampato un sorriso enigmatico. 
“Trish non ha tutti i torti! Siamo venuti qua lasciando a metà molto lavoro e i demoni non aspettano!” l’appoggiò un’altra donna dagli occhi di colore diverso.
Era una donna sulla trentina, carnagione chiara, alta, snella e molto sexy. I capelli neri erano tenuti corti, mentre gli occhi avevano la particolarità di essere di colore diverso: il destro verde smeraldo, il sinistro rosso sangue, una cicatrice orizzontale le attraversava il naso. Indossava una camicetta bianca tenuta un po’ aperta in modo da mostrare un ciondolo con attaccato un rubino che pendeva sul seno e un gonnellino verde scuro; non mancavano stivali neri.
“Tranquillizzati Lady! Il tempo della dimensione I.N. è fermo da quando siamo venuti qui!” la rassicurò l’uomo incappucciato rivelando che ne lui ne i presenti venivano da quella dimensione ma provenivano dalla stessa di Nick “Ora ci sono demoni molto più pericolosi da affrontare!” e sapeva che i servi di Abhadon erano a un livello superiore rispetto a quelli che molti dei presenti affrontavano normalmente.
“Però... c’è una cosa che non capisco: perché ci sono anch’io?” chiese timidamente l’unica ragazzina del gruppo.
Era una bimba di circa dieci anni. I sui lunghi capelli biondi erano legati dietro la testa da un’alta coda e il viso sempre solare era illuminato dagli occhi azzurro cielo. Indossava un abito a pezzo unico interamente bianco che la rendeva ancora più luminosa e scarpette azzurre leggermente rialzate. Sul petto pendeva un ciondolo a forma di cerchio alchemico al cui centro vi era un frammento di una pietra azzurra.
“Mi sembra ovvio, piccola Patty: anche tu avrai il tuo momento di gloria e l’occasione per sviluppare le tue capacità!” le rispose l’incappucciato usando un tono più solare “E poi non volevi fare la conoscenza di Millennium Falcon e di altri personaggi manga? In questa dimensione ce ne sono tantissimi e, quando sarà il momento, potrai conoscerli tutti!” dandole un altro motivo per spiegare la sua presenza.
“Non preoccuparti piccolina, ci penserò io a proteggerti!” la rassicurò la ragazza di nome Seras con un solare sorriso “E non ti mordo!” aggiungendo questo curioso particolare.
“Potrei affezionarmi a te sorellona!” le disse di rimando la piccola che vedeva nella bionda la sorella maggiore che non aveva mai avuto.
“Mi sa che dovrò farmi valere di più!” disse tra se Lady mentre Trish si limitò a sorridere.
 
“Tornando a noi, quale sarebbe il pagamento di egual valore necessario per attivare l’incantesimo che hai in mente?” l’incappucciato decise di riprendere il discorso che era stato interrotto e chiese all’Ichihara dei chiarimenti attirando nuovamente l’attenzione su di lei.
“Ciò che è necessario è al momento nelle mani di quattro persone sulle cui spalle pende un grande peso!” rispose la mora “Due di loro sono Sun’s Knights: mi riferisco a Zane Truesdale e Aster Phoenix mentre gli altri due appartengono al gruppo noto col nome di Alba, Itachi Uchiha e Kisame Hoshigaki.” Rivelando i nomi dei quattro in questione.
“Davvero un gruppo eterogeneo!” commentò Integra “Due sono nostri futuri alleati mentre gli altri due dei criminali con dietro una fedina penale tale da meritare la pena di morte immediata!” non capendo il legame che questi avevano tra di loro.
“Eppure sono tutti e quattro degli umani dotati di poteri niente male!” continuò Alucard che vide in loro questo punto comune “Senza considerare che uno dei criminali ha conquistato il cuore della piccola Kaeleena!” e fece notare il forte sentimento nato tra la Sandtimes e l’Uchiha maggiore.
“Inoltre Itachi e Zane hanno instaurato una forte rivalità creando un inevitabile contatto!” mentre Vergil trovò un altro punto in comune tra l’Uchiha e il Truesdale.
“Ma tra gli altri due? Che cos’è che hanno in comune?” si chiese Dante mettendo un dito sul mento.
“Ciò che tutti e quattro hanno in comune è che presto dovranno combattere e compiere una scelta!” e ci pensò Yuko stessa a rispondere alle domande dei presenti.
“Che tipo di scelta!” chiese l’incappucciato guardandola fissa da sotto il cappuccio.
“Lo capirai al momento giusto!” gli rispose la mora che non aggiunse altro.
“Ho capito!” l’incappucciato si alzò dalla poltrona e si avvicinò alla finestra “Di sicuro loro sono delle pedine che non possiamo muovere come vogliamo quindi lasceremo che sia il fato a decidere per noi!” e decise di dare tempo al tempo “Ora, però, c’è un problema che richiede la nostra completa attenzione signori miei: la spia di questo Vorkie Drago del Sangue!” ora c’era altro cui pensare “Se la lasciamo fare, delle persone innocenti potrebbero pagarne le conseguenze e questo non possiamo permetterlo. Dobbiamo tenerla d’occhio e ridurre al minimo il numero d’informazioni da raccogliere: non deve sapere nulla né dei Sun’s Knights né di Nick, tantomeno su di me!” e doveva proteggere a tutti i costi, le identità di molti, la sua compresa.
“Allora perché non la uccidiamo? Così ci togliamo il pensiero!” propose Alucard che si leccò avidamente le labbra con una lingua due volte più lunga del normale.
“E’ fuori discussione!” ma Integra scartò subito quest’ipotesi “Non sappiamo niente delle capacità di questa spia se non il nome in codice. Inoltre rischieremo di attirare le attenzioni non solo dei soleani guidati da Vorkie, ma anche di Abhadon e compagni e al momento non possiamo permettercelo!” ed elencò i motivi sul perché non potevano uccidere la spia.
“Aggiungiamo poi che è una soleana e il suo sangue è letale per quelli come te!” aggiunse l’incappucciato.
“E allora che si fa?” chiese Dante leggermente annoiato.
“Terremo d’occhio i movimenti della Gatta Nera!” gli rispose la Hellsing “Ognuno di noi andrà in un luogo in cui è sicuro che potrà raccogliere informazioni e l’anticiperemo con qualunque mezzo!” esponendo il suo semplice quanto efficace piano.
“Un’ottima strategia!” rispose Alucard che si levò tanto di cappello all’idea della sua signora “E tu sei d’accordo?” per poi rivolgersi al misterioso incappucciato.
“Sì, è fattibile!” rispose accennando a un sorriso da sotto il cappuccio “I luoghi da tenere sott’occhio sono i seguenti: i villaggi di Konoha e di Sumo, la città di Domino dove vi sono gli archivi dell’accademia, la cittadina dove vivono i Kinomoto e i luoghi in cui al momento si trovano i due Sun’s Knights!” che espose brevemente dove era possibile trovare informazioni sui membri del gruppo “Io andrò nella città dove vivono i Kinomoto, voi scegliete gli altri posti. Teniamoci sempre in contatto, mi raccomando!” e scelse il luogo dove sarebbe andato.
“Io penserò a tenere d’occhio l’archivio nella città di Domino!” Alucard scelse il suo.
“Io vado a Sumo a tenere d’occhio gli archivi!” Vergil invece scelse il villaggio della sabbia.
“Io penso a Konoha!” mentre Dante scelse il villaggio segreto della Foglia.
“Io andrò a cercare Zane Truesdale!” mentre Nero avrebbe pensato a tener d’occhio il fratello maggiore di Syrus.
“Mentre noi, con la scusa di fare un po’ di shopping, andremo da Aster Phoenix!” Trish parlò a nome delle ragazze presenti.
“Io resto qui a dirigere le comunicazioni. Ricordatevi, niente azioni che diano nell’occhio!” mentre Integra, come un abile capo, scelse di restare nell’appartamento per dirigere le operazioni.
“Io ho altro da fare. Con vostro permesso, vado a preparare ciò che serve per l’incantesimo!” mentre Yuko fece capire di non voler essere disturbata.
“Molto bene, andiamo!” dopodiché l’incappucciato dette il via all’operazione e tutti sparirono per mezzo del teletrasporto andando direttamente nei vari posti scelti.
“Sarà stata una buona idea seguirlo?” si chiese Integra riferendosi all’uomo incappucciato.
“Possiamo fidarci di lui. Sarà il tipo che agisce nell’ombra, ma di certo è dalla nostra parte!” la rassicurò l’Ichihara con uno dei suoi soliti sorrisi “Posso dirti che in seguito avrà un ruolo fondamentale: non per niente è l’unico, con Nick Nibbio Blu a poter ricostruire il gruppo dei Sun’s Warriors!” rivelando alla Hellsing che lui e Nick avevano un destino in comune.
“Spero che tu abbia ragione!” le rispose Integra “Così come mi auguro che tu non ci tradirai!” per poi guardare fissa l’Ichihara.
“Saranno le mie azioni a parlare per me!” si limitò a rispondere la mora e uscì dalla stanza lasciando Integra da sola.
“Lo spero!” si limitò a pensare questa ad alta voce.
 
In uno dei tanti nascondigli di Alba.

Itachi Uchiha era sdraiato a letto e dormiva profondamente.

“Tsk! Ce ne vuole prima che si riprenda del tutto!” commentò Kisame seduto al suo capezzale.
“Si può sapere che cosa è successo?” chiese un altro membro dell’organizzazione criminale più simile a una pianta carnivora che a un uomo, dal corpo in parte bianco e in parte nero e dai capelli verde erba.
“E’ solo il risultato dell’ultima missione, niente di preoccupante Zetsu!” gli rispose lo spadaccino che rimase sul vago.
E’ in questo stato da due mesi ormai e solo adesso sta iniziando a migliorare!” ma questo, usando un tono di voce completamente diverso, espresse il suo disappunto sulle condizioni dell’Uchiha “Abbiamo un importante progetto da realizzare, ricordi? Non possiamo fare a meno di lui al momento!” e rinfrescò la memoria dell’Hoshigaki.  
“Non ti preoccupare, tempo qualche altro giorno e tornerà come nuovo!” lo rassicurò questo mantenendo la calma.
“Lo spero!” rispose Zetsu che, dopo queste parole, sparì immergendosi nel sottosuolo.
“Uff!” Kisame si lasciò sfuggire questo sospiro e poi tornò a fissare Itachi “Mi avete chiesto di nascondere la faccenda e lo sto facendo ma non riuscirò a nasconderla per sempre. Spicciatevi a riprendervi o saranno guai molto grossi!” sperando che il moro si riprenda al più presto.
Da quando avevano contribuito a sconfiggere la settima armata infernale erano passati ben due mesi. In quel periodo Itachi aveva aperto gli occhi solo una volta e aveva chiesto al compagno di tenere segreta la faccenda dei demoni di Abhadon per poi assopirsi nuovamente dicendo di avere qualcosa d’importante da fare.
“I demoni di Abhadon sono davvero problematici. Non potremo nascondere per sempre la loro presenza ai nostri compagni, quindi vedete di svegliarvi alla svelta e decidere sul da farsi o sarò costretto ad agire da solo!” lo spadaccino della nebbia si rendeva perfettamente conto che gli avversari che avevano affrontato non erano semplici da battere ma sapeva anche che bisognava informare gli altri e lo avrebbe fatto al più presto, salvo che il compagno non decidesse diversamente.

Nella mente di Itachi.

L’Uchiha camminava ansimante attraversando un lungo e stretto corridoio. I suoi abiti erano completamente strappati e il petto nudo presentava segni di graffi e bruciature e il braccio sinistro era lussato.
Dove sei!” si chiese il moro guardandosi intorno con gli occhi privi dello Sharingan.
Non riesci ancora a vedermi con i tuoi soli occhi Itachi?” fece una voce profonda mentre qualcosa piombò dall’alto spaccando il pavimento dove si trovava il moro che si spostò all’ultimo momento.
“Ora non mi scappi! Arte del fuoco: Tecnica della Palla di Fuoco Suprema!” che cercò di approfittare del momento per colpire il misterioso avversario con una delle sue tecniche di fuoco.    
E’ inutile! Il fuoco non ha effetto su di me!” ma all’avversario bastò un movimento per spegnere le fiamme e poi un’enorme zampa artigliata fu tesa in avanti e afferrò l’Uchiha. 
“D-Dannazione!” che non riuscì a liberarsi.
Ormai ti ho preso Itachi, arrenditi!” e ciò che lo aveva preso gli ordinò di arrendersi mentre due enormi occhi rossi lo fissavano famelici.
“N-Non illuderti!” ma l’Uchiha non era il tipo da cedere così facilmente e continuò a resistere a quella potente presa.
Ma come era giunto a quella situazione? Perché si ritrovava davanti a una misteriosa creatura che cercava di ucciderlo? E soprattutto, perché non stava usando lo Sharingan per liberarsi?


FLASHBACK DI’ UN MESE FA!

Non era passato molto tempo dallo scontro con la settima armata infernale e dal secondo duello tra Itachi e Zane, conclusosi con un secondo pareggio. Da allora l’Uchiha non aveva ancora ripreso conoscenza.
In realtà il suo spirito era cosciente e vagava senza meta in uno spazio infinito rivivendo gli eventi che lo avevano portato a diventare quello che era adesso.
“Per quanto tempo ancora dovrò sopportare questo peso!” si chiedeva mentre davanti a lui comparivano i volti dei suoi cari che lui stesso aveva ucciso. Erano anni che viveva con quel grande peso nel cuore che lo faceva sprofondare sempre di più nel buio. Ormai c’era solo una ragione che lo teneva in vita, o almeno così credeva fino a poco tempo prima; ora se ne erano aggiunte altre due: la rivalità nata con Zane Truesdale e non meno importante, l’amore nei confronti di Kaeleena.
Per lui che si considerava un grande egoista, tutto questo era strano: i sentimenti contrastanti e anche così profondi che erano nati da quegli incontri erano così forti da spingerlo a volere qualcosa di più, qualcosa che qualcuno come lui riteneva di non meritare.
“Pensavo che avrei percorso una strada a senso unico e invece ho trovato un bivio e ora non capisco quale strada prendere!” davanti ai suoi occhi apparvero i volti di coloro che lo avevano fatto dubitare della sua  scelta e non riusciva a capire come ciò fosse avvenuto.
“Ti ho detto il mio scopo, Itachi Uchiha. Qual è invece il tuo!” in quel vuoto risuonò la voce di chi aveva permesso quegli incontri: Nick.
“Che cosa te ne importa!” rispose il moro più a se stesso che all’immagine del Sun’s Warrior che appariva e scompariva intorno a lui ripetendo la stessa domanda.
“Tu sei proprio come me Uchiha. In realtà vuoi dimostrare a tutti la tua forza!” a questa si aggiunse quella del Truesdale che lo guardava dall’alto in basso.
“Io non sono come te Truesdale. Tu non sai niente di me!” gli rispose Itachi cercando di rimanere impassibile.
“Stai cercando di convincere me o te stesso!” ma il volto di quello che ormai era diventato il suo rivale non la smetteva di guardarlo con un ghigno stampato sul volto.
“Sei molto più di quello che credi di essere!” gli disse Nick con uno sguardo comprensivo.
“Basta! Basta! BASTAAAAAA!” quelle parole per Itachi erano simili a pezzi di vetro che gli si conficcavano nella testa e alla fine gridò tutta la sua rabbia.
I volti dei due sparirono e lui si ritrovò da solo o almeno così avrebbe voluto: ce n’era un altro che il suo cuore rifiutava di rimuovere, quello di Kaeleena che fino a allora era rimasta in silenzio.
“Mi dicesti che il biglietto del futuro è bianco. Lo pensavi davvero oppure no?” le chiese abbracciandolo da dietro.
“Lo pensavo veramente!” rispose il moro senza voltarsi “Ora, però, c’è qualcosa che devo fare e mi chiedo se sia davvero quello che voglio!” ammettendo di essere roso da un dubbio che in quel mese si era rafforzato sempre di più “Fino a poco tempo fa, credevo che la mia vita si sarebbe conclusa nel modo che  avevo deciso io ma poi…”ma non riuscì a proseguire.
“Va bene così! Tutti abbiamo i nostri dubbi!” gli rispose la Sandtimes “Riuscire a superarli ci permette di migliorare noi stessi e svelare la verità!” e dopo quelle parole, si staccò dall’Uchiha e sparì.
“La verità!” sussurrò il moro rimasto completamente da solo “Qual è la mia verità? Che cosa voglio realmente? Fino a poco tempo fa, credevo di saperlo ma adesso non lo so più!” e giunse al nocciolo della questione “Che cosa voglio davvero!” e guardò verso il vuoto sperando di trovare una risposta.
Vuoi davvero saperlo?” e questa gli giunse da un punto imprecisato.
“Chi ha parlato!” Itachi non conosceva quella voce “Dove sei?” e si guardò intorno confuso.
Sono qui, davanti a te!” gli rispose la voce.
“Dove?” il moro seguì la direzione della voce ma non vide nulla salvo due fiochi bagliori rossi.
A quanto pare, non sei ancora in grado di vedermi!” concluse la voce con una certa delusione “D'altronde è comprensibile. Per tutti questi anni non hai fatto altro che mentire a tutti e soprattutto a te stesso. I tuoi occhi non sono più in grado di filtrare l’oscurità!” e sembrava conoscere bene la storia di Itachi.
“Tu mi conosci?” gli chiese l’Uchiha colto da una curiosità che non aveva più da tempo.
Ti sono sempre stato vvicino Itachi Uchiha e non c’è nulla che non sappia di te!” gli rispose la voce “La domanda giusta da fare è: tu sai tutto di te stesso?” per poi porgli questa domanda...
“No, non so nulla di me!” ammise a se stesso il moro.
E’ già un inizio!” rispose la voce misteriosa “Adesso conoscerai qualcosa di te!” e si dimostrò disponibile a illuminargli la mente.
“Che cosa vuoi farmi conoscere!” gli chiese il moro.
Lo vedrai da te ma c’è una condizione cui devi sottostare: dovrai batterti contro di me senza servirti dello Sharingan!” gli rispose il suo misterioso interlocutore senza girarci troppo.
“Perché vuoi che mi batta contro di te, che non riesco nemmeno a vedere e senza lo Sharingan per di più?” Itachi non riusciva a capirne il motivo.
Perché non serve un’abilità innata per vedere oltre le illusioni!” gli rispose la voce e poi il mondo vuoto cambiò diventando un lungo e interminabile corridoio “E’ probabile che ci vorrà del tempo, quindi avverti il tuo amico Kisame di vegliare su di te, io ti aspetto qui! Ti avverto che questo sarà un vero e proprio scontro per la vita e il fallimento equivarrà a morte!” per poi raccomandarsi con l’Uchiha di svegliarsi e avvisare il suo partner e avvisarlo poi delle conseguenze della sconfitta.
Itachi fece così, poi tornò in quel lungo corridoio ed ebbe inizio il suo combattimento contro un avversario invisibile.

FINE FLASHBACK!            



Non riesci davvero a fare nulla. Ed io che m’illudevo di aver trovato un degno protetto!” fece sconsolata l’enorme creatura a cui apparteneva la voce.
“P-Protetto!” riuscì a dire il moro mentre veniva stritolato da quella potente presa.
Esatto! Io sono lo spirito che celi dentro di te!” gli rispose questo “Ma non serve aggiungere altro: non riesci neanche a vedermi e questo è perché ti rifiuti di vedere oltre l’illusione. È molto meglio per te farla finita qui e adesso. Addio Itachi Uchiha!” e aumentò la stretta sul moro che…
“AAAARRRGGGGHH!” gridò il suo dolore con tutta l’anima “NON MI’ ARRENDERO’ PROPRIO ADESSO! HO ANCORA MOLTO DA FARE!” cercando inutilmente di liberarsi.
Ciò che devi fare adesso è aprire gli occhi!” sentenziò implacabile lo spirito.
“NO! IO… Ma dove?” Itachi stava per ribattere ma, quando riaprì gli occhi, si rese conto di essere libero e di trovarsi in un luogo che non conosceva.
Si trovava in una grande e buia prateria sferzata da un gelido vento notturno. Davanti a lui vi era una grande foresta da cui si stagliava un piccolo altopiano.
“Che sia questo l’aldilà?” si chiese il moro “Il mio viaggio terreno è quindi finito senza che potessi realizzare ciò che volevo!” e cadde in ginocchio “E’ finita!” per poi abbandonarsi completamente sul manto erboso “Mi dispiace Sasuke, ma non ci rivedremo mai più! Mi dispiace Zane, il nostro incontro non si concluderà mai più! Mi dispiace Kaeleena, non potrò mai più rivederti e dirti che ti amo!” e ripensò a ciò che aveva lasciato in sospeso e che non avrebbe mai più potuto terminare piangendo amare lacrime.
Era ormai rassegnato a restare lì immobile per l’eternità quando un fischio più forte del vento attirò la sua attenzione.
“Che cos’è!” e alzò leggermente la testa dal manto erboso e sgranò gli occhi.
Una meteora stava cadendo dal cielo e poco dopo, con un potente boato, s’infranse sul misterioso altopiano.
“Che cosa significa?” non capiva il perché ma sentiva ogni centimetro del suo corpo invaso da una strana energia “Che sia un segno a non arrendermi!” si chiese rialzandosi in piedi per poi aprire e chiudere le mani piene di fili d’erba “Forse…” poi la sua attenzione fu attirata da un rumore di passi.
Si voltò verso la sua destra e vide l’impensabile “Un bambino?” non riusciva a capire da dove fosse apparso.
Davanti a Itachi era apparso un bambino di circa cinque anni con indosso semplici pantaloncini neri e una maglietta a mezze maniche dello stesso colore. I capelli color dell’ebano con ai lati delle saette dorate coprivano parte del viso ambrato.
“Ma che cosa ci fa qui un bambino? Per di più vestito in quel modo!” l’Uchiha cominciava a non capirci più nulla.
Osserva!” poi nella sua mente risuonò la voce dello spirito con cui stava combattendo “Osserva e saprai qual è il tuo scopo!” che voleva mostrargli qualcosa.
“Sei tu! Allora questo non è l’aldilà!” e nel sentire la voce dello spirito Itachi capì che non era ancora morto.
Certo che no!Ti trovi in un’altra dimensione: una molto speciale in cui tutto ha avuto inizio! Qui sei solo un’ombra: puoi guardare senza essere visto e nient’altro. Quindi guarda!” gli rispose lo spirito.
“E che cosa dovrei… Cosa!” Itachi stava per ribattere quando si accorse che dal nulla era apparso un branco di lupi stava inseguendo il bambino “Dannazione!” e, seguendo l’istinto, corse verso il piccolo per proteggerlo ma “L’ho attraversato!” questo gli passò attraverso come fosse un fantasma e la stessa cosa fecero le belve.
Tu sei come un’ombra, ciò che puoi fare è solo osservare!” gli ripeté lo spirito.
“Ma così facendo quel bambino morirà!” l’Uchiha non riusciva a capire il perché ma sentiva di dover proteggere quel bambino a tutti i costi.
Lui sta perpetrando la sua scelta. Se non è abbastanza forte da perseguirla, allora morirà!” gli rispose lo spirito sbattendogli in faccia la cruda verità.
“La sua scelta? È solo un bambino, dannazione!” ma Itachi si rifiutava di permettere una cosa del genere.
Non importa l’età che hai: quando scegli il tuo destino, devi accettarne le conseguenze!” ma le parole dello spirito non ammisero obiezioni.
“Le conseguenze!” pensò il moro e ricordò che anche lui aveva fatto una scelta del genere e strinse i pugni.
In quel momento vide il misterioso bambino saltare in alto per evitare l’attacco di un lupo ma nell’atterraggio perse l’equilibrio e cadde a terra: la sua ora era giunta.
“Avrà anche fatto una scelta, ma per lui non è ancora il momento di arrendersi!” ma Itachi si rifiutò di restare lì inerme a vedere la fine di una vita così giovane e, conscio di questa scelta, sentì il suo corpo invaso da una strana energia che in qualche modo entrò in sintonia col bambino e questo…
SCRATCH!
Attivò nel piccolo una trasformazione: un’energia rossa lo avvolse completamente e, con un unico movimento della mano, tutti i lupi furono tranciati in due.
“Ma che cosa è…” per un istante negli occhi di Itachi si poté notare la sorpresa ma poi capì “Lui è una forza portante?” che quel bambino in futuro sarebbe stato una delle prede di Alba.
Così com’era apparso, lo strato rosso che ricopriva il corpo del bambino sparì. Il piccolo sporco del sangue dei lupi si girò debolmente verso Itachi e, quasi come riuscisse a vederlo, gli sorrise sussurrando qualcosa e poi cadde a terra privo di sensi.
“Che-Che cosa significa!” Itachi le aveva capite e non riusciva a credere a quello che aveva sentito.
E’ così difficile da capire?” gli chiese lo spirito “E’ la tua ultima sorpresa, la tua eredità che ha preso vita e che, in futuro, contribuirà a cambiare molte cose del tuo mondo. Quello che stai vedendo è realmente successo poco tempo fa, il resto lo scoprirai col tempo!” per poi fargli capire che quello che aveva visto era solo un frammento di quello che quel bambino avrebbe fatto in futuro.
“Io…Io dovrò dargli la caccia, o se non lo farò io, ci penseranno gli altri membri di Alba!” ma l’Uchiha, ancora incredulo, pensava a quello che avrebbe fatto Alba.
Non succederà!” gli rispose lo spirito “Adesso, però, è tempo di tornare al presente!” e tutto sparì.
“La mia eredità!” Itachi riaprì gli occhi e si ritrovò stretto nell’enorme zampa di un drago “E così sei tu il mio spirito!” capendo subito che era lo stesso essere che lo aveva portato fin lì.
 Era un grande drago dalle squame color del rame. Le ali da pipistrello capaci di creare un potente vento col semplice battito, all’interno erano blu elettrico, la lunga coda di lucertola potrebbe spaccare in due una montagna. Non mancavano lunghe corna, grossi artigli e zanne aguzze. Gli occhi erano interamente rossi con pupilla verticale.
Finalmente riesci a vedermi Itachi! Ebbene sì, io sono il Drago Tiranno, il tuo spirito!” gli rispose calmo l’enorme spirito “E noto con piacere che ora hai sbloccato il tuo vero potere!” e poteva vedere il cambiamento nel suo protetto.
“Il mio vero potere dici? Non mi sembra di essermi trasformato!” ma l’Uchiha maggiore non notava nessun cambiamento fisico “Adesso lasciami!” e, senza nemmeno aspettare una risposta, con un semplice movimento delle braccia si liberò dalla presa del drago.
Hai davvero voglia di fare sul serio eh? E non stai nemmeno usando lo Sharingan!” che non si sorprese minimamente dell’azione del moro.
“Non mi serve lo Sharingan per vincere le mie battaglie!” gli rispose il moro apparendogli davanti e appoggiando il palmo della mano destra sulla fronte dello spirito “Questo è per avermi fatto perdere tempo per un mese intero. U~ēbudoragon (che vuol dire << Onda del Drago >>)” e dette queste parole…
BOOM!
AAARRRRGGGHH!” il grande drago fu schiantato a terra completamente incapace di muoversi.
“Ho vinto!” si limitò a dire il moro che atterrò sul petto dell’enorme creatura.
Già ed era proprio quello che mi aspettavo da te!” gli rispose il Drago Tiranno che riuscì a inclinare la testa verso di lui “Hai sconfitto un drago con un semplice attacco: un’impresa non da poco. Ma ci sono due motivi per cui ci sei riuscito!” ma volle fargli capire che la sua vittoria non era dovuta alla semplice forza, c’era dell’altro dietro.
“Non dirle nemmeno, le conosco già!” ma in cuor suo Itachi aveva già compreso quali erano “C’è solo una cosa che non capisco: cos’è questo potere? Qual è la sua natura?” ma non capiva quale era il risultato.
I tuoi occhi!” gli rispose lo spirito “Tu sei il portatore del leggendario Occhio del Drago: un potere incredibile e allo stesso tempo molto pericoloso! Con esso sei capace di vedere e sentire ciò che avviene in qualsiasi posto presente o passato che sia, e questo accumula in te un enorme potere. Questo potere è, però, molto pericoloso: il suo troppo e sbagliato utilizzo fa perdere la coscienza di sé rendendo incapace di capire cos’è realmente importante!” spiegandogli in cosa consisteva il suo potere e quali erano i rischi.
“Occhio del Drago, è dunque questo il mio potere?” fece l’Uchiha che sentiva gli occhi avvolti dalle fiamme, talmente era grande il potere che vi fluiva.
Sì e vegliare su di te è il mio scopo e immenso onore!” gli rispose il Drago Tiranno che fu avvolto da una candida luce bianca “Sconfiggendo me, hai sbloccato i tuoi poteri di Sun’s Knight e anche ottenuto l’arma che ti permetterà di bilanciare l’enorme potere di cui sei portatore!” e avvolse il corpo del suo protetto diventando un’armatura.
“Aspetta un attimo, mi stai dicendo che io sono ufficialmente entrato in quel gruppo di ragazzini guidati da Nick!” nel vedersi l’armatura addosso si sentì confuso.
Non hai nessun obbligo a unirti a loro ma adesso anche tu dovrai combattere contro Abhadon e i suoi seguaci e questo non puoi deciderlo tu!” il suo spirito gli fece capire che non c’era alcun obbligo a unirsi a un gruppo se non lo voleva, ma non era la stessa cosa per quanto riguardava i demoni “Prendi, questa è la tua arma!” poi davanti al moro apparve un oggetto.
Era un’ascia bilama: le lame erano fatte di pura luce che poteva risplendere anche nelle tenebre più fitte, mentre l’impugnatura era fatta di legno bianco perfettamente lavorato arricchito con intarsi neri.
“Incredibile!” nel prenderla in mano e nel muoverla Itachi la ammirò senza parole: mai in vita sua aveva visto un’arma perfetta come quella.
Questa è l’Ascia di Luce, una delle cinque armi di luce. Non è solo un’arma con cui falciare vite ma anche un modo per controllare il tuo nuovo potere!” lo illuminò il Drago Tiranno “C’è una cosa che devi promettermi: non usare mai il tuo nuovo potere sugli umani o le conseguenze saranno molto pesanti!” e lo avvisò di essere cauto col potere dell’Occhio del Drago.
“Puoi stare tranquillo, non lo farò!” e Itachi acconsentì “Però… proprio su nessuno?” ma in quel momento gli era venuto in mente Zane e già s’immaginava che cosa gli avrebbe fatto^^.
Zane è l’unica eccezione! Anzi, se mi dai una mano a pestare il suo spirito mi fai un favore!” ma il Drago Tiranno la pensava allo stesso modo^^.
“Kukuku!” fecero insieme i due nell’immaginarsi che cosa avrebbero fatto a quei due^^.
Direi che ora puoi svegliarti Itachi!” e dopo quel momento di follia, il Drago Tiranno congedò il suo protetto.
“Certo! Ma ora?” gli chiese l’Uchiha mentre cominciò a sparire da quel mondo onirico.
Al momento molti dei Sun’s Knights sono imprigionati in un’altra dimensione!” e lo spirito lo avvisò dell’attuale situazione del gruppo.
“Hai qualche suggerimento?” a Itachi bastava sapere questo, poi avrebbe fatto il resto.
Sembra che qualcuno si sia già mobilitato per salvarli. Il lavoro nostro e dei Sun’s Knights ancora qui è un altro: una creatura aliena si sta avvicinando al nostro pianeta con intenzioni poco chiare e tutti gli spiriti ancora presenti se ne sono accorti. Dobbiamo trovarla e capire che cosa vuole!” ma il suo spirito gli fece capire che quello che dovevano fare era altro, cioè organizzare un comitato di benvenuto adeguato per un visitatore alieno.
“Allora non perdiamo tempo! Prima finiamo questa storia, meglio è!” anche se non lo dava a vedere Itachi era fremente e poi si svegliò del tutto.
 
Itachi si risvegliò sul letto in cui aveva dormito per più di due mesi e lentamente si alzò.
“Ben svegliato Itachi, hai fatto un bel sogno?” lo salutò Kisame che per ammazzare il tempo si era messo a leggere qualche pergamena.
“Direi di sì!” gli rispose l’Uchiha mentre fece scricchiolare tutte le ossa del corpo e si rimise in piedi.
“Lieto di questo. Ora, però, dovremo dire loro qualcosa!” lo avvisò lo spadaccino della nebbia e lo informò che Zetsu era venuto diverse volte per sincerarsi delle condizioni dell’Uchiha.
“Dopo, ora c’è un’altra cosa da fare!” ma Itachi aveva altro per la testa mentre afferrò l’Ascia di Luce nascosta tra le coperte.
“E quella da dove esce fuori?” Kisame non l’aveva mai vista e volle sapere come il partner se l’era procurata.
“Ora sono anch’io un Sun’s Knight!” gli rispose questo facendo apparire il Drago Tiranno dietro di lui.
“Incredibile, avete davvero un bell’animaletto con voi!” disse l’Hoshigaki dopo un attimo di stupore “Mi chiedo se ho la stessa fortuna!” e sperava di averne uno simile.
Spiacente Kisame Hoshigaki ma tu non hai uno spirito!” lo avvisò lo stesso Drago Tiranno che non volle creargli false speranze.
“Peccato!” si limitò a dire lo spadaccino sconsolato “Per quanto riguarda il lavoro che avete detto, in cosa consiste?” per poi cambiare argomento.
“Dobbiamo organizzare un piccolo comitato di benvenuto per un ospite inatteso. Se non hai niente da fare, puoi darmi una mano!” ed estese l’invito anche al partner.
“Perché no, ho davvero bisogno di un po’ di moto!” gli rispose lo spadaccino che era stanco di non far niente.
Allora andiamo!” disse il Drago Tiranno senza obiettare alla decisione del suo protetto e il terzetto scese in campo.
 
“Sun’s Knight? Che cosa sarebbe?” una volta che i tre furono usciti dalla stanza, Zetsu emerse dal terreno e la parte bianca lo chiese a quella nera.
Non ne ho idea: è la prima volta che lo sento!” gli rispose questa che per la prima volta non sapeva dare una risposta “La cosa ancora più strana è che Kisame stava parlando con qualcosa d’invisibile!” e non aveva nemmeno capito chi fosse << l’animaletto >> di cui l’Hoshigaki stava parlando.
“E poi chi sarà mai questo visitatore inatteso di cui Itachi stava parlando se è rimasto a letto per quasi due mesi?” e questa era un’altra domanda a cui non sapeva dare risposta.
Seguiamoli e lo scopriremo!” concluse la parte nera.
“Ottima idea!” concordò quella bianca e il membro di Alba s’inabissò di nuovo sotto terra.      
 
NEL PROSSIMO CAPITOLO
Nick e compagni fanno un rapido resoconto della situazione e a risolvere alcuni dubbi sulla decima armata ci penseranno gli anziani dei draghi.
La misteriosa Gatta Nera arriva sulla Terra e, sotto mentite spoglie, inizia la sua raccolta d’informazioni ma si troverà davanti diversi ostacoli.
Nel frattempo a Oblivion Abhadon programma qualcosa e poi si vedranno le mini avventure di Ladyash e Lucyferia con Raptomort alle calcagna^^.
 
Questo e altro nel prossimo capitolo.
Un ringraziamento ad Alextintura, Ladyash e Ninja 767 per la creazione del Re Alex, la strega Diabolica Ladyash e la Regina Gatta.

Questa è l’immagine a grandi linee di Lady.

http://karmaburn.com/files/screenshots/pandora_hearts/alice0201.jpg

Lucyferia è un personaggio di mia invenzione ispirato al manga anime di Elfen Lied.

http://th08.deviantart.net/fs71/PRE/f/2012/329/1/c/kaede_lucy_by_majingokuable-d5m6iom.jpg

EDWARD ELRIC E’ IL PROTAGONISTA DEL MANGA/ANIME FULL METAL ALCHEMIST

http://cdn1.cdnme.se/cdn/8-2/143002/images/2009/veryveryhat_27987424.png
Questo è il volto di Drako.
http://images1.wikia.nocookie.net/__cb20120402050737/dragonheart/images/4/40/Draco.jpg

Questo è il misterioso uomo incappucciato

http://khsquare.altervista.org/images/membro-della-organizzazione.jpg

ALUCARD, INTEGRA E SERAS SONO PERSONAGGI DEL MANGA/ANIME HELLSING

http://wakpaper.com/large/Hellsing_wallpapers_125.jpg

DANTE, VERGIL, NERO, TRISH, LADY E PATTY SONO PERSONAGGI DEL VIDEOGIOCO DEVIL MAY CRY

http://fc08.deviantart.net/fs70/i/2013/240/e/1/dante_vergil_nero_by_mightyhamster-d6k4woq.jpg
http://images4.wikia.nocookie.net/__cb20130220031211/devilmaycry/images/f/f5/Trish_4.jpg
http://images4.wikia.nocookie.net/__cb20080218174628/devilmaycry/images/3/3e/Lady_3.jpg
http://www.pureanimegallery.com/d/4152-1/patty-say-that-again.jpg

YUKO ICHIHARA VIENE DAL MANGA/ANIME XXXHOLIC

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/9/91/Yuko_Ichihara.jpg

LE CINQUE TIGRI REALI SONO LE VERSIONI SOLEANIZZATE DEI PROTAGONISTI DELL’ANIME I CINQUE SAMURAI.

http://image.forumfree.it/1/9/6/9/0/0/5/1221586057.jpg

QUESTO E’ L’ASPETTO DEL DRAGO TIRANNO.
    
 http://www.cardgame-club.it/images/istore/11/11-3159.jpg
L’occhio del drago è ispirato al manga/anime di Tenjou Tenge.          
 
Ci sentiamo ad Agosto. Auguro buone vacanze a tutti voi che andate al mare o siete liberi.           
  
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