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Autore: Aetherios    18/07/2013    2 recensioni
Perchè Dio può abbandonare uno dei propri figli? Può lasciare che esso vaghi sulla terra senza meta?
Genere: Dark, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*Una torre solitaria.

Una palazzo più alto degli altri, semplicemente quello più vicino al cielo.

Ero salita lassù semplicemente per capire se la presenza di Dio era ancora su me, ma non sentivo nulla.

La terra era semplicemente popolata da esseri che non avrei mai creduto potessero esistere.

Vampiri, angeli che avevano tradito il proprio padre ma soprattutto demoni, quella una delle peggiori razze mai incontrate.

Eppure anch'essi erano nati da Lui no? Lui era il principio e bene o male eravamo tutti suoi figli, solo che alcuni avevano smarrito la strada e non avevano intenzione di ritrovarla.

La razza più estesa sulla terra però erano gli umani, non avevano poteri e la maggior parte di loro credeva poco in Dio.

Avevano iniziato guerre in sue nome, avevano deciso che la sua volontà era quella di sterminare un altro popolo solo per ottenere conquiste economiche.

Loro erano la razza peggiore, non si rendevano conto che più andavano avanti e più l'oscurità li avvolgeva, un'oscurità fatta di progresso, di tecnologia e di sentimenti sempre meno condivisi.

La terra era un enorme buco nero, la cose belle veniva attirate verso il fondo per poi scomparire, le cose brutte diventavano sempre più forti e capaci di resistere a questa attrazione.

Il mondo era spacciato e io, pazza, avevo deciso di tentare di migliorarlo.

Il paradiso non era più la mia casa da molto tempo, da quando Lui mi aveva mandato giù per una breve missione di ricognizione, io non ero più tornata su.

Ciò che avevo visto sulla terra mi aveva spinto a rimanere.

Mi alzai e mi avvicinai al bordo, un vento freddo, che non percepivo da molto, mi accarezzò la pelle, un piccolo messaggio dall'alto per dire ''Ehi, ci sono, anche se non mi vedi''.

Sorrisi e lasciai un piede nel vuoto, l'aria mi mancava nel petto ma non sentivo il suo bisogno, volevo solo volare.Mi diedi una piccola spinta e le mie ali spuntarono velocemente a sorreggermi, questo mi diede modo di atterrare elegantemente a terra.

Infilai le mani nei miei jeans logori e iniziai a camminare fra i vicoli scuri di quella sconosciuta cittadina, non avevo il senso dell'orientamento, vagavo e andavo semplicemente dove percepivo cattiveria sovrannaturale.

Partivo, uccidevo e mi spostavo.

La mia vita era scandita semplicemente da questo, chi mi passava sotto le mani moriva, semplicemente perché non stava compiendo il volere di Dio, e il Suo volere contava pi di tutto per me.

Una figlia ubbidiente, così mi avrebbe definito qualcuno, ma perché io mi sentivo sempre fuori posto?Qualunque cosa non era mai abbastanza per Lui, mi guardava sempre con quello sguardo dolce e comprensivo e io ci vedevo semplicemente compassione nei miei confronti, come se dicessero ad un bambino ''E' bravo ma non si applica''.

All'improvviso un rumore, uno strano scricchiolio alle mie spalle, chiusi gli occhi inspirando.

Mi bloccai e mi girai, dietro di me c'era un tipo strano, uno di quei motociclisti vestiti tutti di pelle con una bandana sulla testa.

Mi sorrise, ma non era uno spettacolo gradevole, era semplicemente un ghigno che si era dipinto sulla sua faccia, un ghigno malefico.''Sangue d'angelo, delizioso''.

Disse lui avvicinandosi, io non mi mossi di un centimetro, anzi, speravo che ci avvicinasse di più per poter cancellare quel ghigno dal suo viso.*

-Hai perso Dio, non è colpa tua, ma neanche colpa mia, quindi...

*Una mia mano sfrecciò sul suo volto, una spada luminescente apparì all'improvviso tagliando la guancia del demone.''Brutta troia, ti ammazzo'' *

-Ti perdono anche per questo, confessa i tuoi peccati figliolo.

*Dissi severa mentre lui ripartiva alla carica, una piccola giravolta e la lama della mia spada incontrò il collo del demone facendogli saltare la testa.Il sangue zampillò sul mio viso ma io rimasi impassibile mentre il corpo si dissolse nell'aria rimanendo solo residui scuri sull'asfalto. *

-Hai perso la testa, io te l'avevo detto di calmarti.

*Alzai le spalle facendo scomparire la spada e cercando di ripulirmi il viso.Infilai le mani in tasca e tornai a camminare aspettando solo un altro scontro. *

   
 
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