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Autore: Kelian    19/07/2013    3 recensioni
Naruto scova indizzi su dove trovare Sasuke ed, ovviamente, si precipita ma arrivato davanti all'entrata del nascondiglio avrà una sorpresa.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden, Contesto generale/vago
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Titolo: Il bacio del serpente
Autrice: Kelian
Fandom: Naruto
Raiting: Giallo
Pairing(s): SasuNaru
Warning(s): OOC
Disclaimer: I personaggi di questa storia non sono miei ma appartengono a Naruto, li ho usati per puro divertimento mio e di chi la leggerà, non a scopo di lucro.
Note: Salve a tutti! Sono ancora qui XD Ultimamente mi sono scoperta molto prolifica anche se al momento si tratta solo di one-shot. Allora, cosa dire di questa storia? Ho messo OOC ma non so se sia giusto, i caratteri mi sembrano quelli ma non ne sono del tutto sicura, così, per non sbagliare, ho inserito quella nota. Se ho sbagliato e qualcuno nelle recensioni volesse correggermi in modo da mettere a posto, ne sarei molto grata. Detto questo vi lascio alla lettura di questa storiella scritta per svagare me ma soprattutto voi e se solo ci sono riuscita anche con solo uno di voi lettori non potrei esserne più fiera! A presto! Baci, Kelian.
 
 
Una corsa contro il tempo mentre il vento gli sibilava nelle orecchie. Saltò da un ramo all’altro senza troppa attenzione ormai abituato a farlo da molti anni, il suo pensiero era incentrato sulla sua missione, per lui troppo importante per dedicarsi ad altro. I capelli corti e biondi vibravano ad ogni balzo e gli occhi azzurri erano stretti per la determinazione del padrone. Finalmente era vicino, finalmente stava per raggiungere il suo obbiettivo e niente e nessuno lo avrebbe fermato, parola di Naruto Uzumaki.
Erano anni che lo inseguiva ed ancora non lo aveva preso perché Sasuke sapeva comparire e scomparire come un fantasma senza lasciare alcuna traccia tranne che nella sua anima. Ogni volta che si incontravano per lui era una stilettata al cuore che aumentava la sua determinazione di riportarlo a Konoha perché ne era parte anche lui, non importava se ora era considerato un nukenin, per lui sarebbe sempre stato il suo migliore amico e lo voleva al suo fianco.
Ancora un balzo e si ritrovò su una rupe dove si fermò solo qualche secondo per guardare ciò che gli permetteva la visuale. Ormai mancava poco, lo sapeva, lo sentiva dentro di se come una fiamma che bruciava nel suo corpo ed aumentava d’intensità mano a mano che si avvicinava al suo obbiettivo.
Riprese a correre incurante dei rami che avrebbero potuto graffiarlo, non avrebbe sentito alcun male nemmeno se gli avessero tagliato un arto perché non c’era tempo per pensarci, non c’era tempo per niente. Strinse i denti e fece un ultimo balzo prima di atterrare davanti all’entrata di quella che sembrava una caverna in mezzo al bosco.
“Eccola” sussurrò mentre stringeva i pugni lungo i fianchi per la rabbia ed il desiderio di rivedere Sasuke solo per sistemare la cosa una volta per tutte.
Fece qualche passo verso l’entrata buia poi qualcosa lo fermò; una mano gli coprì la bocca ed un braccio lo strinse alla vita bloccandogli gli arti lungo i fianchi impedendogli di usare una qualsiasi tecnica. Cercò di liberarsi ma tutto era inutile, il suo assalitore era troppo forte.
“Sapevo che saresti arrivato” gli disse una voce famigliare all’orecchio e subito brividi caldi gli scesero lungo la schiena e le forze sembrarono abbandonare il suo corpo lasciandolo del tutto inerme nelle mani dell’avversario che aveva già riconosciuto visto che quella voce lo inseguiva nei sogni ogni notte. Cercò di parlare ma non uscì nemmeno un suono dalla gola larga quanto una capocchia di spillo per l’emozione, ma in realtà non serviva, il suo corpo diceva all’avversario tutto quello che c’era da sapere.
Naruto cercò di guardare con la coda dell’occhio il ragazzo dietro di lui ma era troppo scostato per poterlo vedere. Avrebbe voluto parlargli, chiamarlo per nome, ma la mano sulla sua bocca gli impediva ogni suono così rimase zitto ed aspettò di venire liberato o trascinato dentro la caverna poco distante.
Sussultò quando sentì un sibilo e girò la testa di scatto ma i suoi movimenti vennero bloccati e la testa venne tirata di lato, subito un dolore penetrante gli saettò nel collo in due punti precisi e poco distanti. Non aveva visto l’essere che lo aveva morso ma non ci voleva molto a capire che si trattava di un serpente. Pochi secondi dopo, quando il veleno gli entrò in circolo, perse i sensi ed entrò in un mondo buio senza alcun rumore.
Sasuke guardò il corpo inerte e legato del biondo mentre accarezzava distrattamente il suo serpente.
Il veleno che era stato somministrato non era mortale, non per ninja come Naruto quantomeno, provocava solo la perdita dei sensi per qualche ora e lui aveva impiegato quel tempo a trasportare il corpo nel suo nascondiglio e legarlo stretto ma non tanto da fargli del male perché non era questa la sua intenzione nonostante tutto.
Naruto era il suo nemico giurato ma soprattutto era il suo migliore amico, era stata dura lasciare Konoha sapendo chi stava lasciando e quali sarebbero state le conseguenze del suo tradimento, ma in realtà poco gli importava, dopotutto lui l’aveva inseguito, per odio o per amore non aveva importanza, la cosa che contava davvero è che aveva continuato a cercarlo in tutti quegli anni.
Il moro fece un triste sorriso abbassando gli occhi sull’animale, unica compagnia di quegli ultimi mesi in cui aveva aspettato l’arrivo di Naruto perché se l’altro l’aveva trovato era stato per suo volere lasciandogli piccole tracce che solo lui avrebbe potuto scovare, rimanendo sempre nello stesso luogo per molto tempo. Anche un Genin sapeva che erano errori grossolani da fare se non si voleva essere trovati.
Non credeva che l’amico fosse diventato così bravo; ora erano quasi alla pari mentre prima che lasciasse il Villaggio della Foglia c’era una netta differenza, una distanza che lui aveva ritenuto incolmabile ma, ovviamente, si sbagliava. Ora sapeva cosa c’era dentro il corpo di Naruto, lo aveva visto nella sua testa attraverso lo Sharingan, e conosceva la potenza di quel demone ma mai avrebbe pensato che qualcuno sarebbe riuscito a domarlo, non una belva come quella eppure quell’usorantokachi ce l’aveva fatta contro ogni probabilità. Non era riuscito a non ammirarlo per quello.
Il serpente sibilò piano sotto le sue dita, quasi come fosse un gatto che faceva le fusa.
Guardò di nuovo Naruto, sapeva che l’effetto della tossina sarebbe svanito di li a poco ed infatti già il corpo iniziava a muoversi torpido, impacciato nei movimenti dalle corde che aveva usato per legarlo. Ancora poco e avrebbe aperto gli occhi. Un sorriso gli increspò le labbra a quel pensiero; fece un gesto svogliato ed il serpente sparì poi iniziò ad aspettare che il biondo riprendesse i sensi.
“Dove mi trovo?” la voce rimbombò improvvisa nella caverna venata da una punta di panico, ma niente di più, mentre il corpo si muoveva ancora incapace di capire di essere bloccato dalle funi “Perché non vedo niente?”
“Il coprifronte” rispose Sasuke con voce piatta, senza dimostrare alcuna emozione anche se aveva il cuore in tumulto ed i muscoli contratti “Te l’ho abbassato sugli occhi”
“Perché??” fu la pronta risposta, probabilmente uscita dalle labbra del giovane senza essere passata davvero per il suo cervello.
“Così non potrai vedere…”
“Ma io voglio!!” la voce era dura, determinata. Non poteva pensare di aver passato così tanto tempo a cercarlo, ed ora che lo aveva così vicino, non poteva nemmeno vederlo. No, era una cosa inconcepibile per Naruto, davvero impensabile.
“Non puoi” la voce monocorde raggiunse l’orecchio del biondo e senti una rabbia feroce montargli dentro portandolo a muoversi con maggior impegno per liberarsi ma le corde continuavano a tenerlo legato aumentando la sua frustrazione facendolo ringhiare.
“Allora perché mi hai lasciato gli indizi per farti trovare solo da me?”
Sasuke sussultò, sorpreso dall’acume del ragazzo steso al suo fianco poi un sorrisetto scaltro si disegnò sulle sue labbra.
“Te ne eri accorto quindi” disse divertito “E pensare che ero convinto che un baka come te non ci sarebbe mai arrivato” ed una risata invase lo spazio angusto, così aliena alle orecchie del biondo per averla sentita davvero pochissime volte e mai in quegli ultimi anni. Poco dopo lo sentì muoversi, percepì che si stava avvicinando a lui e rimase in attesa di sapere cosa sarebbe accaduto. La cecità che gli aveva procurato gli dava davvero fastidio perché odiava non vedere cosa stava succedendo nonostante glielo dicessero tutti gli altri sensi ma voleva avere la sicurezza che i sentimenti che stava provando non interferissero con le sue sensazioni, tradendolo.
Il moro si accosciò al suo fianco e lo fece girare sulla schiena per poterlo guardare meglio. Avevano passato così tanto tempo lontani che ancora non poteva crederci perché, dopotutto, Naruto gli era mancato davvero più di ogni altra cosa ed aveva scoperto che ciò che provava per lui non era solo amicizia e nemmeno invidia. Quel corpo inerme era davanti a lui, avrebbe potuto fargli tutto quello che voleva perché il ragazzo biondo non poteva opporsi in alcun modo eppure non aveva nessuna intenzione di prenderlo così, sarebbe stato troppo meschino.
Quel pensiero gli bloccò il fiato in gola. Non si era mai fatto nessun problema. Aveva ucciso, aveva tradito, aveva ingannato, senza nessun rimpianto eppure il solo pensiero di fare a lui qualcosa contro la sua volontà gli provocava un disagio insostenibile. Forse era per quello che aveva sempre rinnegato l’amore, aveva paura che non sarebbe riuscito a portare a termine la sua missione ma ora era tutto finito e non aveva più nulla da perdere.
Forse.
Naruto rimase immobile steso sulla schiena senza sapere cosa stava succedendo. Non sentiva più l’altro muoversi nè parlare. Era quasi certo che non era andato via a meno che i suoi sensi non lo avessero davvero tradito, cosa di cui dubitava, quindi non capiva perché Sasuke non facesse più niente.
“Ehi baka. Ci sei ancora?” gli rispose solo il silenzio e, sotto il coprifronte, aggrottò le sopracciglia cofuso “Sasuke sto parlando con…” ma non finì la frase perché labbra sottili, dure ed un po’ screpolate, si posarono sulle sue chiudendogli la bocca lasciandolo di sasso.
La paralisi passò dopo qualche secondo e subito iniziò a dimenarsi con forza staccandosi dalla bocca dell’altro ragazzo.
“Ma sei impazzito?” chiese con rabbia, totalmente stordito dal bacio appena ricevuto. Aveva immaginato qualche volta di dargliene uno e come sarebbe stato ma riceverlo così all’improvviso gli aveva fatto montare dentro una furia incontenibile “Se è uno scherzo non è per niente divertente!”
“Chi ha detto che è uno scherzo?” chiese Sasuke con la sua solita calma prima di prenderlo per il colletto nero della felpa per attirarlo di nuovo a se e dargli un bacio più approfondito fiondandosi dentro quella bocca calda ed invitante che gli aveva fatto nascere dentro di se un desiderio quasi accecante, ma doveva trattenersi e non andare oltre, doveva farlo e basta anche se non sapeva se ci sarebbe effettivamente riuscito soprattutto perché ora sentiva il compagno ricambiarlo con uguale passione.
Si allontanò lentamente e guardò il viso di Naruto ora arrossato mentre il suo fiato corto gli giungeva alle orecchie aumentando la sua voglia come benzina sul fuoco.  Doveva smetterla immediatamente, prima che fosse troppo tardi e facesse qualcosa di irreparabile. Con un movimento fluido, controvoglia, evocò di nuovo il serpente.
“Dormi ora” sussurrò piano al suo orecchio dopo essersi su verso di lui mentre il rettile sibilava piano con estremo piacere all’idea di affondare nuovamente i denti in quella carne morbida.
“No! No non voglio!” esclamò di slancio Naruto quasi con terrore mentre riprendeva a dimettersi per sfuggire al morso che arrivò poco dopo implacabile ed inevitabile facendolo ricadere nel buio totale indotto dal veleno.
Quando si svegliò le corde non legavano più il suo corpo ma il coprifronte era ancora abbassato sui suoi occhi. Lo rialzò cercando di essere veloce ma il corpo era ancora intorpidito dai residui della tossina. Non appena il suo sguardo fu libero si guardò attorno e si ritrovò solo, probabilmente Sasuke se ne era andato da molto tempo e, questa volta, senza nessun indizio per poterlo seguire.
Si chiese perché si fosse fatto prendere, non credeva che fosse solo per dargli qualche bacio, almeno non all’inizio, ma poco importava perché lui l’avrebbe trovato di nuovo e gliel’vrebbe chiesto, di certo non si dava per vinto così facilmente dopo tutti quegli anni.
Raccolse le sue cose riunite poco lontano da lui ed uscì all’aria aperta socchiudendo gli occhi per il riverbero del sole poi saltò sul primo ramo e partì per tornare al villaggio pensando alla prossima volta che l’avversario gli avrebbe lasciato indizi per farsi trovare.
   
 
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