Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
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Autore: DeniRevenger_    19/07/2013    2 recensioni
E' incredibile quanto la tua passione di una vita, porti a realizzare il tuo futuro.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Joe Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella strada compiuta poche ore prima, mi pareva interminabile. Come avevo potuto fallire in quel modo assurdo? In quale strano universo parallelo ero finita? Io, Lexie Fox, ventunenne sempre stata perfetta in ogni occasione mi si presentasse, avevo mandato a puttane tutto quanto. Che avrei fatto ora? Sarei dovuta tornare a lavorare da Dunkin Donuts, per far in modo di raccimolare qualche soldo per avverare il mio sogno? Volevo sfondare, anche al costo di sgobbare in quel posto tutto il giorno. Se avressi raccolto qualche soldo, sarei voluta partire per New York e magari puntare alla New York Academy of the Dramatic Arts. Ma rimaneva sempre un sogno per me. Sì, è vero che la mia famiglia ha un ottimo lavoro e problemi di soldi non ne abbiamo ma avevo comunque ventun'anni ed ero stanca di pesare su di loro. Infatti, da quando avevo diciotto anni, lavoravo e alternavo la danza. Con i miei sforzi, ero riuscita a comprarmi un'auto, anche se la distrussi dopo poche settimane, quando andetti a sbattare contro quella maledetta sequoia nel giardino di nonna. Arrivammo nel vialetto di casa. Mamma mi scaricò e disse che sarebbe andare a far spesa perché per tirarmi su di morale, avrebbe cucinato per me un ottimo pranzo messicano. Messicano, dato che il mio patrigno è per metà messicano e per metà americano. La prima cosa che feci entrando in casa fu quella di togliermi i bikerboots, lasciarli all'ingresso e poco dopo, correre al piano di sopra, in camera mia. Il mio mondo parallelo. Dove tutto spariva. Lì dentro, vivevamo solo io e la danza. La danza ed io. Aprì la porta e vidi il mio gatto che dormiva sul mio cuscino viola peloso a forma di cuore. Normalmente, l'avrei cacciato gridando ma quel giorno, ero talmente triste che la prima cosa che feci, su prenderlo in braccio ed inziare ad accarezzarlo. Era così bello, il mio Mr. Jiggles. Era stato il regalo per il mio ventesimo compleanno, quella grossa palla di pelo grigia con qualche ciuffetto rosso sparso qui e là. Lui capì che stavo male ed iniziò a leccarmi la mano. Decisi di farmi una doccia. Ne avevo proprio bisogno di una bella doccia ghiacciata, per schiarirmi le idee sul da farsi. Mi levai quei pochi vestiti che avevo addosso e mi misi sotto il getto gelido del box doccia. Era una sensazione meravigliosa. Mi sentivo al sicuro, lì dentro. Era incredibile il fatto che sotto la doccia, mi sentissi così sicura del mio corpo. Vedevo le mie gambe lucide sotto l'acqua, i lunghi capelli nero corvino scendermi lungo i lati del tronco. Persi la condizione del tempo. Dopo all'incirca un'ora, dovetti uscire perché avevo notato che il mio cellulare, riflesso sullo specchio, indicava l'una e trenta. Mi asciugai di fretta e furia, mi diedi un'occhiata veloce e pensai che forse era il momento di fare qualche cambiamento. Ma non avevo tempo di pensare troppo, quindi corsi giù. Non appena aprì la porta, sentivo un profumo squisito che saliva dal piano inferiore. Mamma ai fornelli, era la migliore. Entrai in camera, ancora in accappatoio, presi un completino intimo e una maglia larga del mio patrigno da indossare per il pranzo. Non appena scesi, mamma disse che mi vedeva più serena ed intuì il fatto che sicuramente, avevo passato ore sotto la doccia. Il pranzo era pronto, avevo talmente fame che spazzolai tutto in un attimo. Poco dopo, sentii il mio cellulare vibrare e vidi un numero sconosciuto. Mi adentrai per il salotto e andetti fuori in cortile. Decisi di rispondere. Una voce maschile. Quella voce che riconoscerei anche da lontano anni luce. Mi disse: -pronto? Ciao, tu devi essere Alexandra! Io sono Joe Jonas, piacere! Volevo dirti che mi dispiace molto per essere dovuto andare via questa mattina, credimi! Sono qui con Meredith e mi ha riferito che hai avuto un piccolo imprevisto durante l'audizione. Però per quel poco che hai fatto, dice che sei stata bravissima! Senti, in teoria le ragazze le avevamo già entrambe ma una di loro, dice di non poter affrontare tutto questo. Tu, invece? Pensi di potercela fare? Io ero ancora terribilmente scossa dalla mattina, figuriamoci con questa chiamata. Con tutta la gioia che potessi avere, risposi: -sì, assolutamente! Sì, sì e ancora sì! Lui mi disse che il giorno dopo avrebbe voluto vedere noi ragazze. Mi diede l'indirizzo e mi disse fin da subito che voleva anche un rapporto amichevole. Non potevo crederci, quella giornata orrenda, era diventata la più bella della mia vita. Potevo dirlo. CE L'AVEVO FATTA.
  
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