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Autore: _gurochan    19/07/2013    3 recensioni
Quando non sai neanche tu cosa stai facendo, qualsiasi cosa potrebbe prenderti e metterti al tappeto.
E se quel qualcosa è un bel ragazzo, la sconfitta può essere anche piacevole.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non era certo la prima volta che mi svegliavo in un letto sconosciuto. A vent'anni è normale volersi divertire senza pensare alle conseguenze, non trovate? Se poi a quest'euforia si aggiungono una buona quantità d'alcol e un locale affollato, il gioco è fatto.

Credo che fosse primavera, fuori dalla finestra il cielo era di un piacevole grigio-azzurro poco intenso; ricordo che le tende chiare si intonavano stranamente bene all'atmosfera ovattata al di là dei vetri e che insieme trasmettevano un tale senso di sicurezza e di tranquillità da distrarmi totalmente per i primi minuti dopo il mio risveglio.

Perché mi ero messo a guardare il cielo? Cosa poteva importarmene del suo colore, del suo essere pieno di nubi o completamente terso? Forse volevo solo salvarmi da uno di quei tremendi attacchi di malinconia che mi stava prendendo come al solito all'improvviso, pronti a rovinarmi l'umore e l'intera giornata senza un vero e proprio motivo.

La morbidezza delle lenzuola mi aiutò a tornare alla realtà e a spostare l'attenzione sulla stanza, insolitamente bella per essere una camera da incontro casuale come quelle a cui mi sono abituato: l'arredamento non era di lusso ma comunque gradevole, la luce entrava senza colpire direttamente il letto rendendo più piacevole il risveglio e da quel che potevo notare l'unica nota stonata erano i miei vestiti sul pavimento. I miei.. Sarebbe meglio dire i miei e quelli di qualcun altro che non ricordavo e che non avevo ancora guardato da quando avevo aperto gli occhi. Mi misi a sedere, lasciando che le lenzuola mi coprissero ancora un po', prima di voltarmi verso la persona che avevo accanto; sistemandomi sentii un leggero dolore al fondoschiena, ma fu talmente lieve che non me ne curai.

“ Che tipo sarà stavolta? Di sicuro non si cura dei soldi, altrimenti sarei nel solito mot- ”

Il corso dei miei pensieri si interruppe appena vidi chi mi stava dormendo accanto.

Nonostante gli stessi facendo ombra col mio corpo, non potei far altro che pensare che fosse bello. Dormiva con la bocca appena socchiusa ed i capelli corvini gli coprivano in parte il viso, eppure non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso. Fui solo in grado di spostare lo sguardo dal volto, che avrei voluto osservare meglio, al corpo, meno coperto dalle lenzuola rispetto al mio; non era esile ma nemmeno troppo muscoloso, la pelle era leggermente abbronzata e, da quel che potevo vedere, notai un grande tatuaggio colorato sul fianco sinistro.

Non ricordo bene per quanto tempo restai ad osservarlo dormire ma capitemi, ero stupito e stregato allo stesso tempo: era la prima volta che mi svegliavo accanto ad un ragazzo, aggiungeteci che avrebbe fatto innamorare chiunque ed il gioco è fatto. Per un attimo mi sentii persino bruttino, cosa inusuale data la mia elevata autostima, con i miei capelli d'un banale castano e un fisico nella media.

Avrei voluto aspettare che si svegliasse per poter scambiare due parole e magari ricostruire la serata precedente almeno un minimo, ma quando riuscii a posare lo sguardo sul cellulare lasciato acceso pensai che forse era ora di andare, che non potevo certo stare lì per sempre.

Scesi dal letto in silenzio e recuperai i miei vestiti, trovandoli fortunatamente tutti ed integri (perché sì, mi è capitato il contrario); vestendomi, continuai a lanciare occhiate alla mia ultima fugace conquista e a rendermi conto compiaciuto che piaccio anche agli uomini, senza volere poi!

Con questo pensiero in mente mi assicurai di non aver perso nulla per poi andare verso la porta ed uscirne in tutta calma, facendo mente locale sui miei impegni della giornata. Non feci però in tempo ad abbassare del tutto la maniglia che una voce mi fermò, senza però suonare prepotente o fastidiosa.
« Già te ne vai? Potevi almeno salutare.. » e concluse la frase con un sonoro sbadiglio.
Per i primi secondi rimasi a corto di parole.

Si era girato sul fianco tatuato per potermi guardare con quegli occhi che fino a poco prima erano rimasti chiusi, per mia fortuna. Erano di un marrone intenso, quasi confondibile col nero; non penso che mi avrebbero colpito di più se fossero stati chiari, perché quel colore che su tanti poteva risultare banale nel suo caso donava quel qualcosa di particolare ed estremamente seducente.
Come descrivere il suo sguardo.. Felino, decisamente felino. Capace di avvolgerti solo posandosi su di te, di attirarti senza far nulla. Mi chiesi come diamine faceva a farmi quell'effetto, ma ovviamente non trovai risposta.

Comunque, dopo aver ritrovato chissà come la parola, mi schiarii la gola.

« Non volevo svegliarti, non mi sembrava cortese.. »

« E ti sembrava più cortese andartene senza dire una parola? », ribatté pronto con una risata.

« Dai, non prendertela a male.. Volevo almeno ringraziarti per la nottata, è stata piuttosto divertente », aggiunse con un sorriso che lasciava intendere tante, troppe cose.

« Ecco, a proposito della scorsa notte.. », dissi cogliendo la palla al balzo e avvicinandomi appena al letto, « Posso chiederti cos'è successo? Non ricordo nulla e questa situazione per me è abbastanza nuova.. ».

« Cosa vuoi che sia successo, », rispose mettendosi a sedere, « hai bevuto parecchio e ti sei fatto convincere a passare un po' di tempo assieme ».

“ Probabilmente mi avrebbe convinto anche da sobrio.. ”, non potei fare a meno di pensare.

« Stai tranquillo però, avevo capito che eri alla tua prima volta! Ci sono andato piano, e come prova hai il fatto che riesci a camminare senza tanti problemi », concluse con un sorriso divertito.

Ecco cos'era quel dolorino lì dietro.

« ..Mi stai dicendo che sono stato.. Sotto..? »

Annuì.

« Di mia volontà?.. »

« Non credo si possa dire così, non sapevi bene cosa fare e quindi ho deciso io per entrambi. A dire la verità però la cosa non sembra esserti dispiaciuta, anzi! », ridacchiò con un che di beffardo.

Sentii le guance arrossarsi appena, tanto la cosa mi aveva preso alla sprovvista e mi aveva effettivamente imbarazzato. Mi era piaciuto davvero? Non lo avrei mai pensato.. Pensandoci bene però non avrei neanche mai pensato di finire a letto con un ragazzo, quindi forse non dovevo sorprendermi così tanto.

Cercai di recuperare velocemente il contegno, cosa impossibile dato che il solo stargli vicino mi stava mandando all'altro mondo, e mi schiarii di nuovo la gola, più per bisogno psicologico che fisico.

« Non mi resta che ringraziarti allora della bella serata e della scelta dell'albergo, hai decisamente ottimo gusto », riuscii a dire sorridendogli appena.

Tentai di dire qualcosa per salutare e di allontanarmi, ma senza rendermene conto mi ritrovai di nuovo sul letto, preda inerme di quella magnifica pantera.

« Dove pensi di andare? », chiese con tono malizioso per poi sorridermi, « Io pretendo un secondo round ».

   
 
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