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Autore: TheBlackWolf97    19/07/2013    1 recensioni
Kane è un lupo. Non un licantropo violento e sanguinario, che perde il controllo delle sue azioni durante le notti di luna piena. Lei è un semplice lupo.
Vive insieme al fratello maggiore in un orfanotrofio in una piccola città, e nessuno sa della sua vera identità. Eppure, tutti i malviventi della città la conoscono con il nome di Diavolo Nero.
...Ciao! Mi fermo qui per non svelarvi tutto, e spero che qualcuno legga questa storia! Ho preso parzialmente ispirazione da Wolf's Rain, ma i personaggi e la trama sono completamente inventati da me! Mi raccomando, commentate!
Genere: Dark, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Seconda Parte

 

 

 

 

 

 

- Finalmente ti sei decisa, lupa. Ti stavamo aspettando.

- Lascia andare mio fratello.

Il capo dei Cacciatori scosse la testa con un sorrisino beffardo.

- Mi dispiace, temo di non poterti accontentare. Vedi, lui mi è utile. È la garanzia che tu farai quello che voglio.

Kane non si scompose, rimanendo immobile e scoprendo i denti, appuntiti anche in forma umana.

- Kane, ti prego, va via- la implorò Ryan, dibattendosi sulla sedia.

La ragazza gli sorrise con l’espressione più rilassata che riuscì a fingere.

- Ryan, va tutto bene. Ti tirerò fuori di qui, te lo prometto.

E questa è una promessa che manterrò, qualsiasi sia il prezzo da pagare.

L’uomo dagli occhi rossi rise amaramente, e Kane riportò l’attenzione su di lui.

Aveva tutto il corpo in tensione, pronto alla trasformazione.

- Ah, l’amore! Un sentimento così potente ma anche così fragile. Che si tratti di amore fraterno o amore tra una coppia, non è che un ostacolo al potere!

- Che cosa ne sai, tu? Che cosa ne sa un mostro dell’amore?- ribatté Kane, acida.

Una nuova espressione si fece largo negli occhi dell’uomo.

Qualcosa che assomigliava molto alla tristezza.

- Più di quanto tu non creda, lupa. Forse non ci crederai, ma anche io sono stato innamorato, una volta.

Il capo dei Cacciatori distolse lo sguardo, facendolo volare fuori dalla finestra della stanza, e perdendosi nei suoi pensieri.

In quel momento, a Kane non sembrò poi così pericoloso.

Tuttavia, non abbassò la guardia.

- Hai ragione, infatti. Non ti credo.

Un sorriso increspò le labbra dell’altro. - Fa come ti pare. Ma forse dovrebbe interessarti, visto che la donna che amavo è stata uccisa a causa di tuo padre.

Questa volta fu Kane a tentennare. Il suo sguardo, fino ad ora così saldo, vacillò e l'uomo se ne accorse.

Fece un passo avanti, ma Kane gli ringhiò contro.

- Tuo padre era un debole. Non meritava di essere il maschio alfa del nostro branco. E quando i Cacciatori ci trovarono e iniziarono a distruggere la nostra foresta, lui non volle combattere.

- Quegli stupidi umani uccisero tutti i lupi del branco, compresa la mia Irina. Ma tuo padre, nonostante questo, riponeva ancora delle speranze negli uomini, e si tirò indietro. Non si vendicò. Non combatté contro i Cacciatori.

Kane poteva sentire l'immenso odio che avvelenava l'anima di quell'uomo, e il suo corpo fu scosso da un brivido.

In quel momento la ragazza si rese conto che quello sarebbe stato un avversario difficile.

- Comunque, io ho avuto la mia vendetta. Ho eliminato quel traditore con le mie mani. E adesso, il mio scopo è distruggere i Cacciatori. Questi stupidi non si rendono conto che la minaccia più grande, per loro, arriverà proprio da quello che loro chiamano “signore”.

Una vocina, nella mente di Kane, le urlava di non ascoltarlo.

I ricordi di quella terribile notte, la foresta che bruciava, la voce disperata della madre, le affollavano la mente minacciando di farla esplodere.

- Ma per fare questo, mia cara- continuò l'uomo dagli occhi rossi, - ho bisogno del tuo aiuto. Unisciti a me, lupa, e insieme formeremo l'impero dei lupi.

Nonostante il costante ronzio che le affollava le orecchie, Kane riuscì a sentire il lamento sommesso uscito dalle labbra di Ryan, poco distante da lei.

Fu quel suono, come una secchiata d'acqua gelida, che la riportò alla realtà.

La ragazza alzò gli occhi e li puntò in quelli del capo dei Cacciatori, e la sua espressione non era mai stata così igniettata di rabbia.

- Sei un pazzo- disse, la voce dura e ferma. - Non è stato mio padre a tradire la nostra razza. Lui ha sempre creduto nella pace e nella libertà, e ha continuato a sognare per noi lupi un mondo migliore. È morto per difendere questi ideali, e io sono orgogliosa di lui.

- Sei tu il traditore. Hai ucciso il tuo alfa, e anche molti altri lupi innocenti. Sei solo un lurido cane.

L'uomo e la ragazza scattarono in avanti nello stesso istante, trasformandosi a metà del balzo e azzannandosi a vicenda.

La lupa nera atterrò e con una rapida torsione del corpo tornò a ringhiare contro il suo avversario.

Il capo dei Cacciatori era un grosso lupo rossiccio, con il mantello striato di nero e gli occhi rossi che spiccavano in mezzo al muso.

Aveva le labbra arricciate in un ringhio e la coda ritta.

Kane si lanciò nuovamente in avanti, mirando alla gola del lupo, ma questi si ritrasse con uno scatto e subito dopo caricò contro di lei, le zanne sguainate.

Il morso raggiunse il petto di Kane, lacerando un lembo di pelle e lasciando una grossa ferita sanguinante.

La lupa nera guaì e fece un salto all'indietro, atterrano qualche passo più in la.

Il dolore della ferita lasciò subito spazio alla rabbia, e la lupa ripartì all'attacco.

Questa volta, le sue zanne riuscirono ad arrivare alla spalla del nemico, e Kane affondò i denti fin quando sentì la resistenza solida delle ossa.

Prima che potesse spezzarle, però, il lupo rosso fece guizzare il muso di lato e le morse un fianco con la potenza che solo la rabbia e l'odio potevano dare.

Un dolore lancinante percorse il corpo della lupa nera, che fu costretta a mollare la presa.

Le zampe posteriori cedettero sotto le zanne dell'avversario e Kane finì a terra, il mantello macchiato dal suo sangue scarlatto.

Il lupo dagli rossi la sovrastava, le zanne sguainate in un ringhio e gocciolanti di liquido rosso.

- Kane! NO!

Il grido di Ryan esplose nella mente di Kane, donandole nuova forza, spronandola a reagire.

Ti ho promesso che ti avrei salvato, Ryan. E lo farò, lo giuro.

La lupa nera scattò, e poco dopo sentì il sapore dolce del sangue scorrerle lentamente giù per la gola.

Aveva afferrato la pelle morbida del fianco del lupo rosso, e quello emise un guaito di puro dolore.

Cercò di sottrarsi a quel morso, ma Kane non mollò la presa, mentre l'adrenalina sembrava rinforzarle le mascelle.

Era talmente concentrata sulla lotta che udì a malapena il rumore sordo della porta che si spalancava.

Ma la voce che sentì in seguito sembrò farla rinascere.

- Kane! Ryan!

La lupa nera lasciò andare il fianco del nemico e voltò la testa, incontrando gli occhi di Graham.

Il sergente di polizia e la lupa si guardarono, e lui non ebbe dubbi su quello che doveva fare.

Afferrò la pistola, la puntò contro il lupo rosso e premette il grilletto.

 

 

La signora Lovenly stringeva Ryan e Kane in un abbraccio commosso.

Il viso arrossato e solcato da lacrime era increspato da un sorriso, e i due ragazzi si stringevano a lei più che potevano.

Graham osservava la scena in disparte e in rispettoso silenzio. Aveva lasciato i suoi uomini ad occuparsi della carcassa del lupo e si era offerto di accompagnare Ryan e Kane all'orfanotrofio.

La direttrice si scostò dai due fratelli per osservarli con attenzione, e il suo sorriso si incrinò quando vide la ferita sul petto di Kane.

- O mio Dio, che cosa ti è successo?

La ragazza sorrise e le prese la mano. - È tutto a posto, signora Lovenly. Sto bene.

L'anziana donna deglutì rumorosamente, senza riuscire a staccare gli occhi dalla grossa cicatrice.

Kane capì che la sua mente si stava sforzando per assimilare tutto quello che era successo.

Alla fine, le aveva raccontato tutto.

Non ce la faceva più a fingere, e dopo il rapimento di Ryan era diventato praticamente impossibile.

- Il Diavolo Nero... non avrei mai immaginato di poterlo conoscere.

Ryan sorrise stancamente, ma Kane si irrigidì.

- Non credo che sarò più il Diavolo Nero- sussurrò abbassando gli occhi.

Sapeva bene quello che doveva dire, ma le parole sembravano essere incastrate nella sua gola e riluttanti ad uscire.

Fece un respiro profondo.

- Non posso restare qui. Ormai troppa gente è a conoscenza del mio segreto.

La signora Lovely strabuzzò gli occhi.

- Ma che dici, Kane? Oramai il capo di questi Cacciatori è stato sconfitto, non devi più preoccuparti!

La ragazza sorrise amaramente. - È proprio per questo che devo andarmene. È vero, il loro capo è morto, ma i Cacciatori sono ancora nascosti da qualche parte. Quanto ci metteranno a trovare il lupo che ha ucciso il loro signore? La mia presenza è diventata troppo pericolosa per voi.

Kane cercò lo sguardo del fratello, ma Ryan teneva gli occhi inchiodati al terreno, le mani strette a pugno.

- Ma... questa è casa tua.

Nuove lacrime appannarono gli occhi tristi della direttrice dell'orfanotrofio, e a Kane si spezzò il cuore nel vederla così.

- Kane ha ragione.

Tre paia di occhi si puntarono su Graham, che aveva fatto qualche passo in avanti e si era affiancato alla ragazza.

L'uomo teneva gli occhi fissi in quelli di Kane, che lo guardava con un misto di stupore e paura.

- La sua presenza nell'orfanotrofio è diventata troppo pericolosa, oramai i Cacciatori sanno che si trova lì.

Kane abbassò lo sguardo.

Anche se erano vere, quelle parole facevano male. Specialmente se dette da lui.

- Ecco perché lei e Ryan verranno a vivere da me.

Il cuore della ragazza eseguì una perfetta capriola nel suo petto.

Kane attese qualche secondo e poi, con una lentezza che non credeva possibile, sollevò la testa.

Graham le stava sorridendo radioso, come se avesse detto la cosa più naturale del mondo.

- Come?- dissero contemporaneamente la direttrice dell'orfanotrofio e Ryan, altrettanto stupiti.

Nel rispondere, tuttavia, il sergente di polizia si rivolse solo alla ragazza.

- Io e Teresa ne abbiamo parlato a lungo, e siamo giunti alla medesima conclusione. Abbiamo trovato il figlio, o meglio i figli che cercavamo. Voi due, Kane e Ryan, siete due ragazzi speciali.

- Inoltre, se Kane ha bisogno di un nuovo posto dove vivere, saremo felici di offrirvi la nostra casa. Insomma, vi sto dicendo che io e mia moglie vogliamo adottarvi.

Kane non riusciva a credere alle proprie orecchie.

Quante volte aveva sognato di sentirsi dire quelle parole? Forse anche quello era un sogno?

Se lo è, non voglio svegliarmi.

Senza farsi notare, si diede un pizzicottò sul braccio, aspettando di aprire gli occhi e ritrovarsi nella sua camera.

Ma non successe. Era tutto reale.

- Graham... io...

Persino Ryan era esterrefatto. La sua voce era titubante, come se le sue parole potessero rompere quell'incantesimo.

Ma Graham si rivolse alla signora Lovenly. - Immagino che ci siano delle carte da firmare per l'adozione.

La direttrice sobbalzò, come se si fosse appena risvegliata da una trance.

- Si, certo. Mi segua- E si diresse dentro l'orfanotrofio con passo tremante.

Prima che l'uomo potesse seguirla, Kane riuscì a trovare la forza per dire: - Graham, grazie.

Lui le sorrise e si infilò dietro la signora Lovenly, ma sulla soglia del portone si fermò di nuovo.

Si voltò e guardò i due fratelli con un sorriso.

-Ah, un'altra cosa. Da questo momento chiamatemi papà.

  
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