Ciao
fanciulle, ora vi starate chiedendo perché questo piccolo
spazio prima del
capitolo… Tranquilla nulla di sconvolgente…
volevo solo avvisarvi che all’interno
del capitolo troverete alcune immagini… questo per non
mettere una raffica di
immagini a fine capitolo XD Detto ciò vi lascio…
ci sentiamo a fine capitolo
per i saluti XD Buona lettura
Epilogo
Gli esami
all’università stavano volgendo al termine, mi
mancavano ancora un paio d’esami
prima di prepararmi per la tesi di laurea. Tutto nella mia vita
sembrava
perfetto, stavo con una ragazza che amavo, mia sorella viveva la sua
entusiasmante storia d’amore col mio migliore amico, il mio
studio, nel quale
avrei lavorato negli anni a seguire, era quasi ultimato. Le pareti
erano
tinteggiate, il pavimento scricchiolante era stato cambiato, le porte
erano
funzionali e per niente cigolanti, l’unica cosa che mancava
era l’arredamento,
ma a quello ci avrei pensato in seguito. Infine per completare il
quadretto,
oggi una delle mie amiche sarebbe andata a farsi una passeggiata
all’altare.
Seduto in
macchina mentre aspettavo la mia dolce metà, mi sentivo
finalmente in pace,
nulla mi sembrava più perfetto e rassicurante della mia
vita, ormai, perfetta.
Non appena
Paola uscii dal palazzo, un sorriso comparve sul mio volto ora ero
certo di una
cosa ero convito che lei sarebbe stata la donna della mia vita, nessuno
riusciva a riempirmi il cuore come lei, nessuno riusciva a
tranquillizzarmi con
due semplici parole come faceva lei.
< Ciao
> disse salutandomi con un bacio non appena entrò in
macchina, finalmente
dopo più di due anni aveva capito qual era il modo giusto di
salutarmi.
< Ciao > ricambiai.
< Sei
allegro oggi > mi fece notare.
< Quando
sono con te sono sempre allegro > commentai mettendo in moto.
< Come
sei dolce > affermò con un sorriso, adoravo il suo
sorriso, in realtà
adoravo tutto di lei, ogni singola smorfia, ogni singolo lineamento.
Per
l’occasione indossava un vestitino blù con una
scollatura a cuore che le
fasciava il seno in modo perfetto, scelto con la collaborazione di
Sammy.
< Non
riesco ancora a crederci di dover far da damigella a Sammy >
commentò Paola,
in effetti all’inizio anche io ero rimasto sorpreso.
<
Perché?
Infondo l’ascia di guerra l’avete sotterrata da
parecchio > affermai.
< Forse
hai ragione! Però che idea carina inserire delle damigelle
nella cerimonia >
< Devi
ricordare che Ben è newyorkese, quindi hanno mescolato le
due tradizioni >
spiegai.
<
Chissà
che vestito ha deciso di indossare >commentò Paola
sognante.
< Lo
scopriremo tra pochi minuti > affermai, era ormai tradizione di
andare a
salutare la sposa a casa, prima che si dirigesse in chiesa, speravo
solo che
Sammy non avesse cambiato idea all’ultimo minuto.
Arrivati a
destinazione ci infilammo nell’ascensore e dopo pochi secondi
ci ritrovammo
davanti alla porta.
< Un
attimo > sentimmo urlare dall’interno, una volta che
avemmo bussato.
< Ciao
> ci salutò Sara aprendo la porta, sembrava alquanto
sconvolta ed
esasperata.
< Che
succede? > le chiese Paola varcando la soglia
d’ingresso.
< Quel
bambino mi fa esaurire… non fa altro che girovagare per casa
e infilarsi nei
posti più assurdi ed io non riesco a stargli dietro >
spiegò.
< Ora ci
siamo noi puoi andare a finire di prepararti mentre noi diamo
un’ occhiata al
piccolo > proposi, notando che aveva un occhio truccato e uno no.
< Accetto
al volo la proposta… > disse senza farselo ripetere
due volte < Mattia…
amore di zia vieni a vedere chi è arrivato…
> continuò guardandosi attorno,
forse per capire dove si era nascosto il nipote. Pochi istanti dopo un
“cagnolino” biondo gattonò ridendo nella
nostra direzione, era incredibile di
quanto somigliasse a Sammy.
<
Eccolo…
buon divertimento > commentò per poi sparire in
camera sua.
< Ciao
piccolino > lo salutò Paola prendendolo tra le
braccia.
< Quanto
è cresciuto > notai.
<
Già
questo piccolino cresce bene > affermò Paola con un
sorriso stampato sul
volto, vederla con un bambino e soprattutto così felice, mi
metteva i brividi…
forse avrei dovuto regalargli un cucciolo per placare per qualche altro
annetto
il suo istinto materno.
< Sara
chi era alla porta? > chiese Sammy uscendo da una delle
innumerevoli stanze
< Ciao > ci salutò non appena ci vide, era
letteralmente radiosa e in più
con quel vestito da sposa era uno schianto. Era un vestito
più corto in avanti
e più lungo indietro con dei volant che comparivano qua e
là e che davano un
po’ di volume a quel corpicino esile.
<
Ciao > la salutammo in coro.
< Sei
stupenda > osservò Paola.
< Grazie
anche tu lo sei! > ribatté Sammy con un sorriso.
Improvvisamente Mattia
iniziò ad emettere un suono del tutto incomprensibile
iniziando a dimenarsi
come un forsennato.
<
Che gli prende? > domandai confuso.
< Niente
vuole solo la mamma > rispose Sammy prendendo il suo adorato
figlio tra le
braccia.
< Che
vuoi rompiscatole? > domandò
con quel
tipico tono da menomati che si usava con i bambini, di tutta risposta
Mattia le
rivolse un allegra risata e si accucciò delicatamente sulla
sua spalla <
Povero cucciolo è stanco > continuò Sammy
con dolcezza, da quando era
diventata mamma era totalmente cambiata, era diventata comprensiva,
dolce,
spensierata e disinvolta. Insomma la maternità le aveva
fatto proprio bene, il
periodo della gravidanza, invece, era stata letteralmente
insopportabile,
piangeva per qualsiasi cosa, non importava se fosse triste, felice,
eccitata o
serena… piangeva di continuo. Ricordavo che una volta
durante una cena, il
povero Ben stava pulendo il pesce in cucina, non appena Sammy vide
quella scena
iniziò a piangere urlando “povero
pesciolino è morto”, inesorabili furono
le risate e le battute dei presenti
tra cui Jeremy che tra una risata e l’altra accusò
l’amico di aver commesso un pescicidio.
< Sammy
non perdere tempo a chiacchierare amorevolmente… Vieni a
finire di prepararti
> urlò la madre interrompendo i miei pensieri, per
fortuna il piccolo Mattia
aveva il sonno pesante e non si scompose minimamente a quelle grida.
< Dallo a
me, tanto sono pronta > suggerì Sara che intanto si
era seduta in salotto,
anche lei aveva indossato un vestito blù, era un tubino
molto aderente
ricoperto di piccoli brillantini, con un velo attaccato in vita che le
cadeva
come una specie di strascico, insomma era un vero schianto e
più cresceva più
somigliava alla sorella.
< Noi che
facciamo ci avviamo in chiesa? > proposi a Paola, era meglio
allontanarsi da
quell’allegro quadretto prima che mi venisse in mente di
creare il mio
quadretto familiare con Paola, d'altronde eravamo troppo giovani per
una cosa
del genere.
< Certo
> concordò con un sorriso. Dopo aver salutato la
sposa e l’allegra
compagnia, uscimmo di casa e ci avviammo a destinazione, fortunatamente
la
chiese era poco distante da casa di Sammy, così decidemmo di
percorrere il breve
tragitto a piedi.
< Non
riesco a credere che si sposino davvero > commentò
Paola entusiasta < Ero
convinta che il giorno del matrimonio Sammy avrebbe fatto i bagagli e
sarebbe
partita per una destinazione ignota insieme a Mattia >
continuò.
<
Potrebbe ancora farlo… in fondo ancora deve mettere piede in
chiesa >
ribattei facendo spallucce, del resto Sammy era imprevedibile. Di tutta
risposta Paola mi lanciò un’occhiata di disappunto
< Dai sto scherzando…
> continuai con un sorriso, sperando di toglierle il broncio.
< Lo
spero tanto > commentò.
Arrivati
alla chiesa, notammo subito l’incredibile moltitudine di
persone già presenti, speravo
solo di non rimanere in piedi, da lontano potemmo vedere Monica,
Jeremy, Mark e
Camilla intenti in un’accesa discussione.
< Hey che
succede qui? > domandai una volta che ci fummo avvicinati a loro.
< Questi
due bifolchi stanno scommettendo sull’arrivo o no di Sammy
> spiegò Monica.
< E
stanno coinvolgendo tutti gli invitati > specificò
Camilla.
< E quali
sono le quote? > domandai incuriosito.
< Dan!
> mi rimproverò Paola.
< Che
c’è? > le chiesi con finta innocenza.
<
Lasciali perdere, andiamo a trovare dei posti per sederci >
intervenne
Monica prendendo sottobraccio sia Paola che Camilla per poi dileguarsi
oltre
l’entrata della chiesa.
< Ben
come sta? > domandai.
< In
completa ansia > rispose Jeremy.
< Bene e
noi perché non siamo lì a sostenerlo? >
chiesi, povero Ben il nostro modo di
sostenere non era così appropriato, in realtà ci
divertivamo solo a mettere più
ansia, giusto per perdere un po’ di tempo.
< Giusta
osservazione > concordò Jeremy.
Detto
questo ci avviammo verso l’entrata, sull’altare
c’era un agitatissimo Ben che
camminava nervosamente avanti e indietro.
< Hey
sposino come va? > domandò Mark.
< Come
vuoi che vada! > sbottò Ben, non avevamo ancora
iniziato e già si era
innervosito, così non c’era molto gusto.
< Dai sta
tranquillo arriverà > disse Jeremy con un sorriso.
< Io per
sicurezza avrei portato il bambino con me… così
almeno avrei avuto la certezza
che si sarebbe presentata > intervenni. Di tutta risposta mi
arrivò una
terribile occhiataccia da parte di Ben < Sto solo scherzando!
> continuai
in mia difesa, senza degnarmi di risposta Benjamin continuò
la sua inesorabile
passeggiata.
< Mi sono
stufato vado a sedermi > intervenne Mark.
<
Concordo con te! > asserii seguendolo, lasciando così
lo sposo in compagnia
del suo testimone. Con
nostra grande
fortuna Monica e le altre ci avevano mantenuto dei posti a sedere,
tanto a loro
sarebbero serviti poco visto che dovevano adempiere al ruolo di
damigelle, ci
sedemmo accanto a loro in attesa che la sposa si facesse viva.
< Ma
secondo voi viene? > chiese improvvisamente Camilla.
< Ora ti
ci metti anche tu a fare l’uccellaccio del malaugurio?
> chiese Monica
indispettita.
< Era
solo per parlare > rispose Poppy con aria innocente. In quello
stesso
istante il cellulare di Monica vibrò.
<
E’
Sammy… è appena arrivata, ci aspetta
all’ingresso > comunicò. Di colpo tutte
le ragazze si alzarono per andare ai propri posti, mentre io e Mark
restammo
seduti nei banchi. Nonostante non fossimo tanto vicini
all’altare non appena
Sammy mise piede in chiesa, potemmo notare Ban tirare un sospiro di
sollievo.
L’avanzata
di Sammy fu lenta e aggraziata, i suoi occhi brillavano di una luce
intensa,
mentre il di tanto in tanto rivolgeva lo sguardo al piccolo Mattia
serenamente
accoccolato e addormentato tra le braccia della nonna.
La funzione
fu lenta e commovente, come da bravo newyorkese, Ben invece del solito
“Si, lo
voglio” iniziò con la sua promessa… “ Mi
cara Sammy, mai avrei immaginato di trovarmi qui, in un altro paese a
sposare
la donna più testarda e attraente sulla quale abbia posato
gli occhi… Ma sta di
fatto che non appena ti vidi sapevo perfettamente che eri una persona
speciale
e non mi riferisco al nostro primo incontro nei corridoi di un albergo. I miei
occhi si sono posati su di te molto prima… ma tu eri
così glaciale con il mondo
che ti circondava che non ho potuto fare altro che osservarti da
lontano. Poi
un giorno tutto è cambiato ero stanco di fingere di
incontrarti per caso e tu
che neanche mi riconoscevi, quindi ho deciso di farmi avanti, forse in
un modo
un po’ strano e inopportuno ma l’ho fatto. E ora
che sono qui a sposare la
donna che amo, la quale mi ha regalato un piccolo angelo, non posso che
essere
grato a Dio per avermi condotto da te. Tu sei il mio raggio di sole che
mi
riscalda nei periodi più freddi, il mio chiaro di luna che
mi illumina la
notte, il fuoco della mia passione… la ragione della mia
esistenza. Ti amo con
cuore e anima e ora qui d’innanzi a tutti giuro solennemente
di esserti fedele
e di amarti sempre come oggi, e di superare tutti gli ostacoli che la
vita
vorrà metterci d’innanzi con te al mio fianco,
promettendo di non ferirti mai
poiché ferendo te ferirei la mia anima.”
Il discorso commosse tutte le donne presenti e anche io ad
essere
sincero avevo gli occhi lucidi, ero felice che finalmente Sammy e Ben
si erano
uniti, il loro amore era indissolubile e ora ne avevamo la prova. Sammy
tra una
lacrima e l’altra cercava di rispondere alle romantiche
parole di Ben, ma con
la voce rotta dalla commozione era difficile comprendere cosa stesse
dicendo.
Quando la
cerimonia finì, tutti gli invitati erano in visibile
eccitazione, anche il
piccolo Mattia ormai più che sveglio correva avanti e
indietro con i suoi,
giovani zii che non smettevano di lanciarsi tenere occhiate…
che tra Sara e
London stesse nascendo del tenero??? Bah meglio distogliere lo sguardo
e farsi
i fatti propri.
< Bella
funzione > commentò Mark una volta che ci trovammo
tutti insieme.
<
Già Ben
è stato così romantico… > disse
Camilla con aria sognante, povera sorellina
sapeva perfettamente che Mark non era per niente il tipo da frasi
romantiche e
grandi manifestazioni d’amore.
< Guarda
che tutti sono in grado di mettere due parole insieme >
borbottò Mark.
< Certo
tutti tranne il mio adorato ragazzo! > ribatté
Camilla con un sorriso, ormai
era abituata a non sentirsi dire certe cose.
< Stai
insinuando che io non ne sarei in grado? > le chiese Mark
dubbioso.
< Ne sono
convinta visto che neanche un “Ti amo” riesci a
dire… > rispose Camilla.
< Io te
l’ho detto qualche volta… >
commentò Mark.
< Si ma
preferisci rispondere “Anche io!” le volte che me
l’hai detto si contano sulle
dita di una mano e per farlo dovevamo restare da soli per paura che
qualcuno ti
potesse sentire > spiegò Camilla < Ma
tranquillo non è un problema io ti
amo anche per questo > continuò con un sorriso.
Intanto io e
Paola seguivamo confusi quel discorso non sapendo cosa dire, per
fortuna
l’argomento così come era nato, morì
senza lasciare strascichi.
< Allora
ci mettiamo in macchina? > proposi in fondo dovevamo arrivare al
ristorante
e arrivarci dopo gli sposi non mi sembrava tanto educato.
<
Certo…
forza ragazzi andiamo… > mi supportò Paola
raggiante.
Arrivati a
destinazione, notammo subito l’eleganza e la cura dei
dettagli di quel posto,
di sicuro c’era lo zampino della madre di Sammy, tutto era in
perfetto ordine,
anche gli uccelli sembravano accogliere gli ospiti con i loro canti
melodiosi.
Percorremmo il giardino per arrivare all’entrata del
ristorante, dove subito
dei camerieri ci accolsero indicandoci il tavoli e servendoci un
bicchiere di Bellini.
< Cerca
di non bere molto, non vorrei portarti ubriaca a casa > dissi
all’orecchio
di Paola, sapevo perfettamente che le bastava poco per andare su di
giri.
< Nel
caso dovessi farlo… potresti anche non portarmi a casa
stanotte > suggerì
con uno sguardo piuttosto accattivante.
< Posso
lo stesso non portarti a casa… non c’è
bisogno che domani ti svegli con un
terribile mal di testa > proporsi levandole il bicchiere da mano.
< Ci
penserò! > commentò con un sorriso.
Poco dopo
arrivarono anche gli sposi che vennero accolti con notevole entusiasmo,
immancabili furono le foto e gli auguri di tutti quelli che non erano
riusciti
a venire alla funzione nuziale.
Il cibo che
ci venne servito era squisito, mi piaceva quel posto e magari un giorno
tra
qualche anno sarei seduto a centro della sala a festeggiare il mio
matrimonio.
< Ti
piace questo posto? > domandai a Paola.
< Si lo
trovo molto romantico, magari un po’ troppo raffinato per i
miei gusti… >
rispose.
< A
quello si può sempre rimediare, in fondo gli addobbi si
possono sempre
cambiare… > suggerii.
< Che
vuoi dire? > mi chiese confusa.
< Che
magari tra qualche anno potremmo trovarci di nuovo qui solo non
più in veste di
invitati > spiegai.
< Dan Di
Mauro questa sembra una vera proposta di matrimonio >
commentò Paola.
< Forse
ma quando te la farò… la farò per bene
> chiarii dandole un piccolo bacio a
stampo. i matrimoni mi facevano veramente male, mi rendevano
più romantico del
solito, forse era meglio darci un freno.
<
Comunque si mi piace questo posto > disse Paola con un sorriso.
Il pranzo
passò velocemente tra cibo, balli e le corse del piccolo
Mattia che ogni tanto
andava a nascondersi sotto i tavoli facendo impazzire i genitori.
< Allora
ragazzi come va? > domandò Sammy sedendosi al nostro
tavolo.
< Tutto
bene devo dire che il posto è splendido e il cibo
è fantastico > commentò
Jeremy.
< Non
avevo dubbi che per te il cibo fosse buono… ma per quello
devi ringraziare Ben,
ha scelto lui il menu > spiegò Sammy.
< Tu come
stai? > domandò Monica.
< Felice
e spensierata > rispose Sammy con un sorriso.
< Sammy
l’ho riperso > intervenne Ben avvicinandosi a lei,
aveva l’aria sconvolta di
certo stava facendo avanti e indietro con il figlio visto che gli
adorati zii,
Sara e London avevano dato forfè per appartarsi.
<
Tranquillo si sarà nascosto sotto qualche tavolo…
> disse Sammy.
< Ma
perché non sta mai fermo! > commentò Ben.
<
Perché
ha dormito per tutta la funzione non puoi pretendere che stia fermo
anche qui
> spiegò Sammy.
< Non
puoi chiamarlo? > domandò Ben < Sai che non
sto tranquillo a non tenerlo
d’occhio > continuò.
< Ok
>
disse Sammy semplicemente.
< Scusa
perché non puoi cercarlo tu? > chiese Mark
incuriosito.
<
Perché
non mi da retta… > rispose Ben facendo spallucce.
<
Perché
sei rammollito > intervenne Jeremy ridendo.
< Non
sono rammollito e solo che non riesco a rimproverarlo e quindi non mi
prende
mai sul serio > spiegò Ben, in poche parole era un
rammollito ma forse era
meglio non punzecchiarlo d’altronde era sempre il suo
matrimonio. Dopo pochi
secondi dal richiamo della madre Mattia sbucò ridendo da
sotto un tavolo
iniziando a gattonare nella nostra direzione.
< Eccolo
qua il tesoro di mamma > commentò Sammy prendendolo
tra le braccia
< Ora ti
calmi un po’? > gli domandò Ben. Di tutta
risposta il piccolo lo guardò per
qualche secondo poi si adagiò sulla spalla della madre
fingendo di dormire.
< Ti
prende proprio per i fondelli > osservò Camilla.
< Lo so
> ammise Ben < Scusate ma ora devo fare una cosa >
continuò per poi
allontanarsi.
< Che
deve fare? > domandai curioso.
< Non ne
ho idea… > rispose Sammy.
< Io lo
so… > intervenne Jeremy, lo guardammo tutti con aria
interrogativa in attesa
di una risposta che non arrivò, non ci restava che aspettare
e vedere cosa
aveva in mente. Lo vedemmo dirigersi verso l’animatore che
con un sorriso
mormorò qualche cosa di incomprensibile.
< Salve a
tutti spero che la serata sia stata gradevole, perché adesso
non lo sarà più
visto che il nostro sposo ha deciso di cantare… >
iniziò l’animatore
suscitando le risate di tutti i commensali.
< Vedete
prima che lui inizia a cantare devo pregarvi di essere clementi, questo
povero
ragazzo sono settimane che prova questa canzone quindi apprezziamo lo
sforzo e
cerchiamo di non criticarlo troppo sulla pronuncia visto che il nostro
inglesino ha fatto un grande sforzo per imparare una canzone italiana
>
continuò per poi passare il microfono a Ben.
< Dopo questo grande incoraggiamento mi verrebbe voglia di cambiare idea e di tornare a sedermi > borbottò Ben < Ma visto che ora farei una pessima figura sono costretto ad andare avanti, prima però vorrei specificare che questa canzone l’ascoltavo spesso quando ammiravo da lontano, la straordinari donna, che oggi è diventata mia moglie… avrei voluto dedicargli era prima ma non ne ho mai avuto l’opportunità… > continuò.
Osservai Sammy che aveva gli occhi pieni di
commozione in attesa di
ascoltare le parole del suo adorato marito, anche il piccolo Mattia si
era
calmato per ascoltare con attenzione il padre. La canzone
iniziò e subito
iniziarono le grida d’approvazione avendo riconosciuto la
canzone “Oggi sono
io”, inevitabile furono le lacrime di Sammy che in questo
giorno la sua
commozione era arrivata alle stelle. In effetti la canzone era
abbastanza
azzeccata soprattutto quando diceva “Come
vorrei poter parlare senza preoccuparmi, senza quella sensazione che non mi fa dire, che mi piaci per davvero
anche se
non te l'ho detto, perché è squallido provarci
solo per portarti a letto e non
me ne frega niente se dovrò aspettare ancora per parlarti
finalmente dirti solo
una parola… ma dolce più che posso come il mare
come il sesso, finalmente mi
presento...” Quando
la canzone finii
scattarono automaticamente gli applausi e l’incitamento al
bacio.
Tutto il
resto della serata passò velocemente e ormai era arrivata
l’ora di tornare a
casa, dopo aver salutato gli sposi Io, Paola, Mark e Camilla ci
infilammo in
macchina.
< Bella
serata > commentai.
<
Già è
stato un bel matrimonio > concordò Paola.
< Io sono
stanchissima > borbottò Camilla con uno sbadiglio.
<
Concordo > disse Mark appoggiando la testa sullo schienale.
Dopo una
buona oretta arrivammo sotto il palazzo di Mark, la prima tappa del mio
taxi
era arrivata.
<
Buonanotte > lo salutammo in coro.
<
Buonanotte > rispose uscendo dalla macchina, stavo per ripartire
quando
improvvisamente lo vidi tornare indietro.
<
Avrà
dimenticato qualche cosa… > commentai.
<
Probabile > concordò Camilla iniziando a guardarsi
intorno per cercare di
capire cosa aveva dimenticato.
<
Camy…
> la chiamò Mark avvicinatosi al finestrino.
< Si
aspetta
qui non si vede niente… sto cercando di capire cosa hai
dimenticato > disse
Camy continuando a guardarsi attorno.
< Camy
guardami… > le chiese Mark.
< Si
aspetta un attimo > ribatté mia sorella, secondo me
non era tornato indietro
perché aveva dimenticato qualche cosa.
< Camilla
Erminia Di Mauro alza quella dannata testa, non ho dimenticato nulla
>
sbottò Mark, anche lui quando era infuriato usava i nomi per
intero.
< Allora
che c’è? > domandò Camilla
confusa.
< Ti amo
> disse per poi fuggire e infilarsi nel suo palazzo prima che
mia sorella
potesse aprire bocca.
< Ta
ta?> borbottò Camilla sotto shock, di certo non si
sarebbe aspettata una
simile “dichiarazione”, Mark non era per niente il
tipo che faceva cose del
genere, per quanto semplice potesse essere per lui era un grande
sforzo, forse
questo era un segno che si stava sbloccando ma era meglio non cantare
vittoria.
< Forse
meglio ripartire > commentai con un sorriso.
<
Già tua
sorella non mi sembra in grado di parlare > osservò
Paola rivolgendo uno
sguardo al sedile posteriore.
< Ta Ta?
> continuava a ripetere la mia shoccata sorellina.
<
Vabbè
mi sa che ci vorrà tempo per riprendersi >
commentò Paola con un sorriso.
< Lo
credo anche io > concordai < Paola lo sai che Ta Ta?
> continuai.
< Lo
so…
Ta Ta anche io… >
Ciaooo
ragazze siamo giunte al finale della
mia storia… singh singh mi viene da piangere! Ma tranquille
sono in elaborazione
del seguito XD ( sempre che non vi stanchiate di me XD)
E difficile
dire addio a questa storia, perché è stata una
delle prime che ho scritto…
Ringrazio con tutto il cuore tutte voi che mi avete sostenuto, consigliato e stimolato in questa piccola avventura! Un grazie a tutte voi che avete letto silenziose, che magari avete seguito la mia storia grazie al gruppo di "Panna Montata".
Ora che la
storia è finita posso ringraziare al meglio tutte voi che
avete inserito la mia
storia nelle ricordate, seguite e preferite! Quindi iniziamo:
Grazie a:
1 - Alessandra_
2 - Be who you want to be
3 - canta_storie
4 - cris91
5 - cyn
6 - Destiny_hope69
7 - franci0305
8 - giangygiangy
9 - GiovaneStella
10 - gnometta19
11 - Help me I am destroying
12 - Iwannagofast
13 - jasmine95
14 - Kristina Styles
15 - loveyasnokey
16 - mariagrazia96
17 - Martina Nucci
18 - megghi_
19 - Memy17
20 - Panna Montata
21 - sere09
22 - serry1228
23 - tatyna11
24 - xitsperfectvato
25 - _Renesmee Cullen_
Che hanno
inserito la mia storia nelle preferite <3
Grazie a:
1 - alessia_bill98
2 - Ale_piccola_16
3 - AngelG
4 - athousandyears4ever
5 - cardie9980
6 - Cigno Nero
7 - ciuciu
8 - clara125
9 - claudia15
10 - cris91
11 - danysasy
12 - DreamyDrop
13 - elspunk93
14 - Erinda
15 - errewaylove4ever9
16 - Fifty shades 50
17 - Frafry94
18 - FreeGirl
19 - gabrilisa
20 - giangygiangy
21 - gnometta19
22 - HollySmith
23 - hurry
24 - ian1991
25 - ilaperla
26 - Killigrew
27 - Krystal Darlend
28 - lara1980
29 - lauraanzini
30 - LauraG86
31 - margherita986
32 - megghi_
33 - mery_gio
34 - MikyBloodyBreeze
35 - Minelli
36 - morganab
37 - MyLandOfDreams
38 - nadja_chan
39 - nicoledina
40 - NothingElseMatters
41 - Palli19
42 - pam93
43 - pillina28
44 - PinkyCCh
45 - reggina
46 - salma_elf
47 - Sarita la meuz
48 - so91bi
49 - sof13
50 - tatyna11
51 - titty27
52 - trudy317
53 - Valenx24
54 - Vavi22
55 - ventola
56 - Yukari87
Che
hanno inserito la mia storia nelle seguite <3
Grazie a:
1 - ally42
2 - dreamever98
3 - Fifty shades 50
4 - IdaL
5 - jekagnegne
6 - Lady Scissorhands
7 - martarossiforever
8 - megghi_
9 - tatyna11
10 - thankyouidols_
11 - this_is_anna
12 - tina369
13 - __ Stellina __
Che
hanno inserito la mia storia nelle ricordate <3
Grazie
di cuore a tutte voi e spero che la vostra presenza sarà
presente anche in
seguito!!!