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Autore: uadjet    19/07/2013    1 recensioni
Barbara Gordon sta vivendo in una fase di stallo, distrutta nel fisico e nell'animo dal Joker, che la ridusse su una sedia a rotelle un anno prima. Ora le cose vanno meglio, tra gli impegni di Oracolo e la storia d'amore con Dick.
Ma qualcuno non si è dimenticato di lei.
E tornerà per reclamarla.
Genere: Angst, Horror, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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MIO FRATELLO. IL MIO PEGGIOR INCUBO


1.

Barbara Gordon era veramente stanca.
Possibile che il sabato sera non ci fosse nulla di decente per tv? Anzi, ancora meglio, possibile che il sabato sera non ci fosse nulla da fare?
Dick era impegnato in una missione coinvolgente il fuggitivo Due Facce, evaso da un giorno dall’ospedale criminale Arkham Asylum, Bruce l’aveva assolta dai suoi incarichi di Oracolo per tutto il weekend (“Devi riposare, cara”, “Certo, mammina”) non aveva pensato di prendere in prestito qualche libro dalla biblioteca e ora si ritrovava bloccata in casa senza un programma preciso, a parte fare zapping tra un canale e l’altro.
Il problema era un altro.
Era decisamente un altro.
Il problema era che aveva bisogno di qualcosa da fare, qualcosa che le impedisse di pensare, un divertissement; invece quell’immobilità totale non faceva altro che incanalare i suoi pensieri verso la sua situazione attuale.
Sola, senza lavoro, e, per giunta disabile.
Distrutta nel fisico e nella mente da un malato psicotico con i capelli verdi.
Quante volte l’aveva combattuto, con la determinazione e la sventatezza tipiche di Batgirl, suo alter-ego? Quante volte aveva ingaggiato lotte con lui e la sua compagna Harley Quinn?
E non era nemmeno riuscita a spostarsi quando lui le aveva sparato a bruciapelo.
Non aveva protetto suo padre.
Già, suo padre.
Un’altra persona che ora stava cercando di evitare a tutti i costi.
Non poteva più sopportare il suo sguardo pieno di compassione, rimorso e pietà per una figlia irrimediabilmente perduta. Come quello di sua madre.
Almeno Bruce e Dick la trattavano come una persona capace di cavarsela da sola (più o meno): perché altrimenti avrebbe accettato il ruolo di Oracolo?
Dick, poi ….. Ne era certa, lui era, e sarebbe sempre stato, l’amore della sua vita: le aveva aperto il suo cuore mentre era su un letto d’ospedale, l’avrebbe amata nonostante le sue incapacità,  le aveva persino impedito di mettere fine alla propria vita.
Uno squillo la riscosse dai suoi pensieri, facendola quasi sobbalzare.
Un messaggio.
Guarda il notiziario.
Il mittente, Bruce.
Con qualche difficoltà dettata dall’ingombrante mole della sedia a rotelle la rossa raccattò il telecomando e girò su un canale qualsiasi: sembrava fosse successo qualcosa di grave, perché in tutti i canali c’era uno speciale del Tg di Gotham.
“Notizia dell’ultima ora: è certa l’evasione dal carcere di Gotham del pericoloso criminale James Gordon Jr, figlio del Commissario e possibile nuovo sindaco di Gotham City James Gordon. Le dinamiche non sono ancora state accertate, ma si contato due morti ….”
Quello che seguì la giovane non lo ascoltò nemmeno, tanto lo shock era immenso.
Il telecomando si schiantò sul pavimento, senza che ci fosse una reazione da parte della proprietaria.
Il suo cervello era bloccato, come un disco che ripropone sempre la stessa canzone.
James Gordon Jr.
James Gordon Jr.
James Gordon Jr.
Non lui.
Il suo fratellastro. Il fratellastro che amava torturare, squartare e ammazzare la gente per divertimento. Quello che aveva sbudellato il suo coniglietto quando aveva dieci anni. Quello che aveva costretto la madre ad abbandonare la famiglia, la quale sperava che le cose andassero meglio per lei e suo padre. Quello che Bruce aveva dovuto sbattere ad Arkham per aver a lungo seviziato un uomo che aveva rapito.
Perché era evaso? Perché?
Lei conosceva già la risposta.
Per lei.


Driinnn.
Driiiinn.
Driiiinn.
Per la seconda volta in una sera si riscosse. Il suo telefono. Qualcuno la stava chiamando. Chi? Suo padre? Bruce? Dick?
Doveva subito andare al computer e fare qualche ricerca, ciononostante rispose.
“Pronto?”
Nulla.
“Pronto?”
Silenzio.
“Chi è?”
Respiro affannato dall’altra parte del telefono.
Paura.
E consapevolezza.
Barbara sapeva chi era al telefono.
Decise di lasciare che la telefonata andasse avanti, mentre, cercando di fare meno rumore possibile, si recava verso il computer.
“Barbara?”
Il panico improvvisamente lasciò il posto al sollievo.
“Dick?!”
“Sì, scusami, c’è poco campo qui …”
“No, no, figurati!” rispose lei con la voce di un’ottava più alta del normale, ridendo quasi istericamente di infinito sollievo, “Hai bisogno di qualcosa?”
“Non io” ribattè lui preoccupato, “ma tu chiuditi con la catena, per favore … Bruce mi ha detto di James, e non voglio che ti accada nulla di male…”
“Non ti preoccupare, l’ho già fatto” lo rassicurò lei, “ e poi credi veramente che verrebbe subito qui?”
“Non lo so, ma non mi fido lo stesso” rimarcò lui il concetto, “vuoi che venga per la notte, così mi posso assicurare che tu sia al sic-”
La chiamata era stata interrotta.
“Nessun campo…”
Poco dopo venne staccata la luce.
C’era solo il buio.
Barbara non riusciva a muoversi.
Rumori dal corridoio.
Passi.
Non poteva vedere nulla, ma le pupille si stavano ormai abituando al buio; prese così la statuina ornamentale presente sul comodino vicino alla tv e la pila a batterie posizionata lì vicino, aspettando l’intruso in silenzio.
Rimase in quella posizione per quelle che sembrarono ore, fino a quando non riconobbe un altro respiro oltre al suo.
Le parole che uscirono da quella bocca la raggelarono.
“Ciao, Sis. Ti sono mancato?”



Note: Sì, lo so, fa schifo, però avevo voglia di cimentarmi in questo fandom, e volevo farlo con Barbara, il mio personaggio preferito in assoluto, e J. Gordon Jr, che mi affascinava come cattivo di questa long, soprattutto per il rapporto malato che ha con la sorella …. XD quindi fatemi sapere che ne pensate XD
Uadjey
  
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