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Autore: sana4ever    19/07/2013    5 recensioni
Una missione a dirsi semplice, una livello B per il team Kakashi, se non fosse dato dal fatto che Sasuke rischierà la vita. Tutto per proteggere Naruto.
[Spero di aver incuriosito qualcuno ;)]
Genere: Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
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Non dirlo a Sakura-chan! Quella missione di livello B puzzava un po' all'olfatto più acuto del normale di Kakashi. Mascherò a stento il sorrisino nervoso che gli spuntò accidentalmente su un angolo della bocca quando il quinto, tra brontolii e mugugni nascosti dalle mani davanti al viso, - nella sua classica posa, - gli lasciò una velata minaccia di spedirlo all'ospedale di Konoha se non avesse accettato. E non come visitatore. L'uomo si passò la mano tra i capelli, esasperato. Naruto non faceva che infastidire Sasuke con nomignoli riguardanti le ultime lettere del suo nome, con tanto di battutine sarcastiche e colorite, che facevano infuriare Sakura al punto da intervenire con pugno sulla sua testa e calci ai suoi stinchi. Naruto ovviamente si agitava e sbraitava, con riguardo nei rispetti della sua cotta giovanile, ma appena Sasuke faceva eco o ridacchiava divertito, il biondino tornava a prendersela con lui.
Anche se lo trovava divertente, Kakashi si passò una mano sulla maschera, domandandosi l'ennesima volta a quale divinità avesse pestato i piedi per potergli essere capitato un ninja chiassoso quanto il ragazzo. Magari quella del mare..
Naruto fece una pernacchia a Sasuke e raggiunse il suo maestro, sistemandosi meglio lo zaino sulle spalle.
- Kakashi-sensei? Ma la nostra missione è una B, vero? - l'uomo abbassò l'occhio scoperto dal coprifronte sull'allievo, annuendo soltanto. - Ah, non vedo l'ora! Potrò dimostrare quanto sono migliorato in questi mesi di allenamento! -
Kakashi alzò gli occhi al cielo. Il ragazzo non sarebbe mai cambiato, ne era certo.
Si accamparono nelle vicinanze di alcuni alberi secolari e accesero un piccolo fuoco per tenersi al caldo nel mese di marzo che quell'anno aveva deciso di ritardare il fresco della primavera e tenersi ancora un po' il freddo pungente dell'inverno. Naruto, giustamente, si appollaiò vicino a una Sakura tremante e le domandò con non chalance se avesse voluto essere riscaldata dal suo corpo massiccio. La ragazza, dopo averlo trucidato con lo sguardo, gli sorrise un po' tiratamente, andando accanto al maestro intento nel completare la lettura dell'ultimo libro di Jiraya. Naruto, deluso dall'esito delle sue aspettative, mise un tenero broncio, battendo un paio di volte i piedi a terra, finché Sasuke non si sedette accanto a lui in silenzio. Il biondino lo fissò con astio, poi voltò il capo dall'altro lato. Sasuke roteò gli occhi, ma udì il lieve brontolio della pancia del compagno di squadra, che arrossì stizzito, e gli porse uno spiedino di pesce arrosto. Naruto lo prese riluttante ma, appena annusato il forte odore di carne grigliata, lasciò il solo stecchino in meno di tre bocconi. Sasuke diede degli spiedini anche a Sakura e Kakashi prima di tornare a sedersi vicino il biondino e guardarlo abbuffarsi di pesce, restando in silenzio. Naruto lo guardò e, con la bocca piena, domandò scortese cosa ci fosse di tanto interessante sulla sua faccia da essere fissato così. Il moretto non rispose. Gli tolse solo un pezzetto di polpa di pesce posato all'angolo della sua bocca per poi mangiarlo. Naruto arrossì e abbassò lo sguardo azzurro sul fuoco, mentre Sakura poggiò i gomiti sulle ginocchia, e il mento sui palmi, soffermandosi a guardarli entrambi. Il maestro dal canto suo, li guardò uno per volta, poi scosse il capo, chiuse il libro e annunciò che era ora di riposarsi.

Il mattino seguente all'alba erano già tutti in viaggio per raggiungere il luogo prestabilito dalla missione affidatagli. Naruto continuava a sbadigliare sonoramente; Sasuke teneva le mani in tasca, annoiato e Sakura camminava in silenzio.
- Siete silenziosi quest'oggi. - esordì il maestro, senza apparente interesse.
- Siamo solo concentrati per la missione, sensei - rispose Sakura, guardando i compagni in cerca di sostegno.
- Assolutamente d'accordo con Sakura-chan! - proruppe il biondo sistemandosi il coprifronte e sfoggiando un enorme sorriso. Sasuke alzò le sopracciglia e rispose con un 'sì' strascicato.
- Bene, mi fa piacere saperlo, dato che entro questo pomeriggio avremo raggiunto la nostra destinazione e dovrete essere pronti a tutto.
- Signorsi, signore! - risposero in coro la ragazza e Naruto, con un saluto militare. Il moretto si limitò a un grugnito appena accennato.
Il team si avventurò tranquillo nella foresta. A forza di camminare era passato mezzogiorno e lo stomaco di Naruto reclama già del cibo. Sakura lo maledì ad alta voce e il ragazzo si giustificò dicendole che non era colpa sua se ogni tot di ore doveva rifocillarsi. Kakashi chiamò il silenzio all'improvviso, ma Naruto non sentì. Andò davanti a Sakura che si era zittita all'ordine, e avanzava a passo felpato imitando il maestro.
- Sakura-chan, capisco che sei arrabbiata, ma potresti anche risponder.. - il ragazzo non finì la frase che un kunai lanciato a tutta velocità gli recise qualche punta dei capelli biondi e sbarazzini.
- Un'imboscata! State pronti! - avvertì il maestro, mettendosi in posizione d'attacco. Sasuke, Sakura e Naruto si disposero schiena contro schiena l'un l'altro, mentre Kakashi controllava la situazione. D'un tratto uscirono fuori dai cespugli una decina di ninja, tutti vestiti di nero e armati fino ai denti. Era un piano ben strutturato: sei uomini attorno al maestro e quattro attorno ai ragazzi.
- Naruto io blocco i due di fronte a me.. - bisbigliò Sasuke all'orecchio dell'altro. - Tu quello alla tua destra, e Sakura quello di fronte a lei. -
- Perché io uno solo e tu due, scusa? - polemizzò il ragazzo, sistemando meglio la posizione di difesa.
- Perché sono il più forte avendo lo sharingan, dobe. -
- Tu e il tuo dannato sharingan, ti faccio vedere io! - e scattò in avanti verso due uomini.
- Naruto, no! - gridò Sakura.
Lo scontro fu inevitabile. Naruto riceveva più colpi di quante volte colpisse i ninja. Sasuke doveva difendere la propria vita e quella dei due compagni, dato Kakashi doveva occuparsi degli altri sei che, a giudicare dalla loro divisa, erano più potenti di quelli che avevano circondato i ragazzi. Sasuke diede fondo a tutte le sue forze per raggiungere Naruto. Aveva inseguito un ninja uscito dalla foresta, diretto verso un ponticello sospeso nel vuoto di un enorme burrone. Il ragazzo continuava ad ingaggiare un potente scontro con il ninja più grande, che riusciva con facilità a parare i suoi colpi. Sasuke sfoderò un chidori contro un nemico che nel contraccolpo colpì un suo compagno. Aiutò Sakura ed entrambi raggiunsero Naruto, asserragliato tra l'uomo e il burrone. Quando l'avversario diede una spinta al biondino si protesse con le braccia, ma accadde qualcosa talmente in fretta che quasi non se ne accorse: Sasuke aveva spinto di lato il ninja vestito di nero; afferrato l'amico per il polso e rilanciato in uno slancio sul terreno. Naruto lo fissò, incredulo per la sua velocità. Sasuke lo fissò col fiatone e Uzumaki sorrise grato, ma il nemico, che aveva perso l'equilibrio e stava cadendo nel burrone, aveva afferrato la maglia blu con lo stemma degli Uchiha del ragazzo. Gli occhi color dell'onice si spalancarono all'invero simile, cadendo all'indietro.
Sono spacciato, pensò amaramente, precipitando, e tutto per colpa di Naruto. Chiuse gli occhi un istante, ma la sua faccia sbatté violentemente contro qualcosa di duro, facendolo quasi urlare di dolore. Alzò lo sguardo verso l'alto e non credette ai suoi occhi. Naruto si era slanciato verso di lui, afferrandolo per le braccia e tenendolo saldo.
- Ti ho preso.. - esalò con un sorriso affaticato per lo sforzo. Rinsaldò la presa, strizzando gli occhi. - Sei ben pesante, Sasuke. Mai pensato a una dieta? -
Il moretto non rispose, abbassò solo lo sguardo all'udire il suono della sua maglietta che si strappava a reggere un peso cui non era abituata. Il ninja fece per aggrapparsi alla schiena di Sasuke, ma la maglia si strappò prima, facendolo precipitare nel vuoto con un urlo. Sasuke rialzò lo sguardo su Naruto, che stringeva i denti.
- Mi si devono essere stirati i muscoli. Se mi muovo rischio di perdere la presa, perciò non muoverti Sasuke, okay? Ti tirerò su in un qualche modo te lo prometto! - e aumentò ancora la stretta. Sasuke lo fissò in viso, senza trovare le parole adatte, ma sentiva di sfuggire alla presa di Naruto. Le mani sudate per il combattimento non aiutavano granché, poi, e se davvero aveva i muscoli strappati stava soffrendo incredibilmente. Eppure non lo lasciava andare.
Sasuke fece un sorriso di scherno - Il solito dobe -
- Cosa hai detto? - urlò adirato il biondino. Ora la sua presa stava cedendo. Se ne accorsero entrambi. Naruto sgranò gli occhi. Sasuke li socchiuse appena. - No, no.. non cedete ora.. non cedete ora! - sgridò le proprie braccia, poi guardò Sasuke. Stava sorridendo.
- Ciao dobe. -
- No, Sasuke, no! - urlò disperato quando l'amico stette per lasciare la presa, ma un paio di braccia forti lo afferrarono all'improvviso.
- Ci penso io, Naruto -
- Kakashi-sensei! - gli occhi azzurri si illuminarono di gioia e Sasuke, senza farsi sentire, sospirò di sollievo.

Naruto venne preso tra le braccia del maestro, mentre Sasuke prendeva una maglia di ricambio dal suo zaino sotto lo sguardo estasiato della rosa. Il gruppetto avanzò sul ponte e poi camminò ancora fino a sera a raggiungere un piccolo villaggio composto da sì e no una ventina di casette di legno. In quel villaggio avrebbero dovuto recuperare un carico da riportare poi a Konoha. Naruto non riusciva a muovere le braccia, e quando Kakashi lo posò a terra nella camera che avrebbe diviso con l'altro ragazzo, il biondino mugolò appena. Il maestro cominciò a passargli un unguento preparato da Sakura, per poi bendargli strette le braccia.
- Non dovrai muoverle per una settimana, mi hai capito? -
Naruto lo fissò sgomento. - Ma così non potrò né allenarmi, né mangiare! -
Kakashi si tappò un orecchio all'urlo dell'allievo. - Verrai imboccato da Sasuke e Sakura. - I due ragazzi sobbalzarono all'idea di quel gesto un po' troppo per coppiette, ma sotto sotto il maestro nascondeva un sorrisetto divertito. - Ora preparatevi. La cena è già pronta. - si alzò e uscì.
I due compagni si alzarono e andarono nell'altra stanza. Sakura aveva già cenato in fretta e furia, quindi porse due ciotole ai suoi amici. Sasuke guardò la propria, come Naruto la sua, poi si guardarono e all'ordine impartitogli prima dall'uomo arrossirono di stizza.
- Sakura mi imbocchi tu? - sorrise a trentadue denti il biondino, guardando poi la ragazza con occhi teneri. Lei storse la bocca, ma poi accettò. Si sedette di fronte a lui e prese ad imboccarlo.
Appena Sasuke ebbe finito di cenare scostò la sedia e annunciò avrebbe fatto un bagno. Naruto lo seguì con lo sguardo a bocca aperta; Sakura con il boccone a mezz'aria. I due rimasti poi si guardarono e alzarono le spalle.
- Avresti potuto rompere il naso a Sasuke-kun, sai? - brontolò lei infilandogli il boccone in bocca.
- Bé Sakura-chan, meglio un naso quasi rotto che non rivederlo più, no? - sorrise a labbra strette.
La ragazza lo guardò, poi abbassò lo sguardo sulla ciotola. - Hai ragione Naruto. Ti ringrazio per averlo aiutato. -
Mandò giù il boccone, poi sorrise apertamente. - L'ho fatto perché Sasuke è il mio migliore amico. Lui avrebbe fatto lo stesso per me. - Lei lo guardò, un po' titubante. - Sei tanto cresciuta Sakura-chan! Sei anche più carina! -
Arrossì di imbarazzo, stringendo le labbra, e inforcando un altro boccone. - Come fai a dire certe cose con tanta naturalezza, Naruto? -
- Perché è la verità! Io dico sempre la verità! -
Il soggetto del discorso precedente scostò il pannello e tornò lì da loro. - Sakura? Se vuoi farti un bagno io ho finito. Aiuterò io Naruto. -
Sakura e Naruto sgranarono gli occhi sorpresi. Lo fissarono increduli. Sasuke voltò il capo, tamponandosi ancora i capelli umidi e bofonchiando - Glielo devo. -
La ragazza lo guardò a lungo, senza dire nulla, e Sasuke non distolse gli occhi neri dal suo smeraldo. Allora lasciò le bacchette vicino al piatto e lo raggiunse, poggiandogli una mano sulla spalla. Lui rimase fermo, poi abbassò appena il capo a nascondere gli occhi con i ciuffi neri. Sakura sorrise e gli raccomandò di prendersi cura di lui, prima di uscire.
Sasuke si sedette al posto dell'altra, posandosi l'asciugamano sul collo. Naruto lo fissò corrugando le labbra in una smorfia. - Proprio tu, eh? -
- Ah, sta zitto, dobe. - prese un boccone e glielo infilò in bocca a forza.
- Sas'ke! Fa piano, dattebayo! - masticò un po', prima di ingerire. - Mi fai male! - Il moretto tremava appena di nervosismo. Il biondino era capace di lamentarsi pure in quelle condizioni. - Ah? Sas'ke? -
Lo guardò. - Che c'è? -
- Grazie. -
Alzò appena le sopracciglia. - Per cosa? -
Il biondino abbassò lo sguardo sulla ciotola. - Per avermi salvato.. - sussurrò un po'.
Sasuke rimase a fissarlo, senza avere di nuovo parole per ribattere. Lui aveva salvato Naruto, ma se così fosse, il ragazzo cosa aveva fatto per lui? Sasuke era ben più pesante dell'altro, ma Naruto aveva rischiato comunque di finire oltre il bordo con lui, pur di salvarlo. C'era qualcosa in Naruto che lo spingeva a essere meno arrogante e meno scorbutico. Ogni volta che lo guardava in viso, con quel suo sorriso smagliante, quei muscoli che crescevano giorno dopo giorno. Si morse il labbro, pensieroso. Forse era lui a doverlo ringraziare.
Naruto continuava a tenere lo sguardo basso, ma quando lo risollevò sul ragazzo di fronte a lui, sobbalzò un poco, allo sguardo intenso nei suoi occhi scuri come la notte. Le sue guance si tinsero di un tenero color pesca, ma comunque non distolse l'azzurro dalla notte. Sasuke allungò una mano diafana verso il suo viso coperto di taglietti ormai rimarginati. Posò i polpastrelli freschi sulla sua guancia, provocandogli dei brividi lungo la schiena. C'era qualcosa di non detto nell'aria. Qualcosa che non capivano, né comprendevano, ma sapevano che c'era.
- Sas'ke.. io.. - esordì Naruto, a bassa voce.
- Shh, non parlare.. - fece per avvicinarsi, ma la porta scorrevole venne di nuovo aperta. Il moretto tornò alla sua posizione sulla sedia.
Kakashi fece capolino dalla porta. - Appena avete finito venite a letto. Domani bisogna alzarsi presto. - e la richiuse.
Naruto e Sasuke, dopo aver guardato la porta richiudersi, si guardarono e, all'unisono, sospirarono.
- Ehi Sas'ke? -
- Mh? -
- Non dirlo a Sakura-chan, ma preferisco che imbocchi tu. - sorrise teneramente, sotto lo sguardo sorpreso del ragazzo.
Non era ancora tempo per capire davvero.

































Hi!
Non so come mi sia uscita questa scena, ma di sicuro da un'idea malsana *risatina sarcastica*
Non ho granché da dire, solo volevo fare un accorgimento. Ho scelto la 'divinità del mare', in base al fatto che io shippo la coppia KakashixIruka e Iruka in giapponese significa 'delfino'. Come idea mi pare carina (almeno spero).
Bé grazie a chiunque lascierà una recensione, o anche chi solo leggerà.

Sayonara, minna!
  
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