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Autore: jawaad_eyes    19/07/2013    2 recensioni
Elisabeth ha perso la sua strada, il padre abbandona la famiglia e lei non regge il colpo.
cosa le accadrà?
ormai ha perso le sue emozioni, ha perso il suo carattere.
tutto viene sostituito dalla depressione.
ma entrerà un nuovo componente in famiglia che sconvolgerà la sua vita.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Prologo.

Elisabeth Point of View
Poggiai la punta della matita sul foglio iniziando a tracciare varie linee, sfumando e calcando per aggiungere dei particolari.
Tracciai i contorni di una semplice ragazza di spalle sotto la pioggia, mentre camminava lungo una strada di mattoni senza meta, in una specie di città fantasma..
Quella giornata sarebbe stata la solita.
La solita noia....e la solita depressione, che non stentava a lasciarmi sola.
La solita routine.
O disegnavo o me ne stavo semplicemente li, sul mio letto a pensare.
Pensavo a mio Padre.
Pensavo a quanto fosse stato spregevole da parte sua abbandonare me e mia madre.
Ormai i miei genitori erano separati da 3 anni.
Mia madre era caduta in depressione e non badava più a nulla, oltre al suo lavoro stava in salotto a bere alcol e a piangere tutto il giorno come se servisse a qualcosa.
Ma io non mi facevo poi tutti questi problemi, avevo represso le lacrime, avevo capito che non servivano a nulla, e che non mi avrebbero riportato la mia famiglia.
poi avevo represso anche ogni singolo sentimento, si poteva dire che il mio cuore era pari a quello di un Robot.
Erano anni che i miei litigavano e avrei dovuto aspettarmi le conseguenze.
Presi un pastello nero e iniziai a colorare le ombre, ombre che avvolgevano gran parte del disegno.
I miei disegni rispecchiavano molto il mio stato d'animo, riempivo quaderni su quaderni di schizzi vari, come per sfogare la mia frustrazione.
Sbuffai quando sentii la porta spalancarsi, mia madre era sulla soglia e mi guardava mentre ero intenta a dare vita al mio disegno.
Non sopportavo quando le persone mi fissavano.
Elisabeth” fece una pausa “ti ho già parlato di zia Grace.” sospirò.
Io feci un cenno con la testa distrattamente.
Zia Grace, sorella di mia madre, era morta in un incidente stradale con il marito, e detto in poche parole mio cugino, di cui oltretutto non conoscevo l'esistenza, verrà a stare da noi.
Mi resi conto solo in quel momento quanto amassi la mia noiosa routine, personalmente non volevo quell'estraneo in casa mia.
Avrebbe sconvolto tutto.
E io non avevo voglia di cambiamenti.
ecco...vorrei parlarti un po' di tuo cugino dato che verrà qui da noi, non mi sembra giusto che tu debba condividere casa con un ragazzo che non conosci.” disse con un mezzo sorriso che scomparve poco dopo.
Magari torneresti ad uscire o che so io...ti farebbe bene” continuò.
Io sospirai girandomi con la sedia verso la sua direzione, non mi importava nulla di lui, se mia madre pensava seriamente che con qualcun altro in casa iniziassi a cambiare e ad aprirmi...beh si sbagliava di grosso.
Mamma non mi importa, non voglio sapere nulla su questo mio presunto cugino che non ho mai ne visto ne sentito nominare.” le dissi secca per poi tornare sul disegno.
Lei si sedette sul mio letto a fissare il pavimento, senza proferire parola, e le fui grata per questo.
stai disegnando, è da molto che non te lo vedo fare.” asserì con voce calma per poi avvicinarsi a me.
Ed ecco che tornava a parlare.
Che cos'è?” chiese appoggiando le mani alla scrivania.
Io posai il pastello nero e iniziai a spiegare per levarmela di torno.
Vedi, questa è una ragazza che cammina per questa strada senza una meta. ha smarrito la via e ha perso tutto.” iniziai a parlare più a me stessa che a mia madre.
però non può più tornare indietro, e deve affrontare la pioggia, il costante buio che la circonda, tutto da sola.”sospirai.
non c'è nessuno a cui chiedere aiuto, e comunque non le serve. lei resta in piedi. Lei non ha bisogno di nessuno per andare avanti.
Non sa cosa il futuro le riserverà ma ad ogni modo continua a camminare per quella strada cosi vuota e infinitamente lunga” finii senza aggiungere altro.
Abbassai lo sguardo ripensando alle mie parole.
La mia vita si rispecchiava in tutto e per tutto con ciò che creavo con la mia matita.
E speravo che mia madre non si accorgesse che quello che avevo appena descritto era tutto quello che credevo di essere.
Una ragazza che ha perso tutto, e che ora si dirige dalla parte sbagliata.
Improvvisamente ricordai che mia madre era presente, cosi alzai lo sguardo per vedere i suoi occhi lucidi fissare la parete bianca.
chi è questa ragazza Elisabeth.” chiese senza guardarmi.
Alzai le spalle. “non so...vedi tu.” dissi alzandomi dalla sedia mentre richiudevo il quaderno.
Mia madre annui per poi uscire dalla stanza.
Io mi distesi sul letto facendo sparpagliare i miei capelli rossi in disordine sul cuscino.
Avevo lo sguardo perso nel vuoto della mia camera e pensavo a mio padre nonostante cercassi di non farlo.
Non mi mancava più ormai, ero indipendente, i sentimenti non mi servivano, come le cure di mia madre.
Se mangiavo bene, se saltavo i pasti non importava.
Strizzai le palpebre contro i miei occhi, come a scacciare i miei pensieri per poi afferrare il mio portatile dal comodino li accanto e accenderlo, avevo deciso di scrivere una lettera a mio padre, per dirgli che poteva anche andare all'inferno.
Era sempre nei miei pensieri anche se ormai avevo iniziato ad odiarlo.
Cosi le mie dita picchiettarono sulla tastiera.

 

Caro papà.
Sai, sono ormai 3 anni che non ci vediamo, è strano per me ritenerti ancora tale.
Non dirò che mi manchi perchè non è cosi.
Ma non dirò nemmeno che ti odio, o forse si...
bhe non puoi biasimarmi.
Mi hai abbandonata, quando avevo bisogno di te, non c'eri, e non ti sei nemmeno preoccupato di sapere come sta la tua “piccola”.
Da quanto non mi chiami cosi...o anche solo mi parli.
I ricordi non vogliono abbandonarmi, forse sono l'unica cosa che mi rende una persona normale.
Penserai che per colpa tua ho versato e continuo a versare lacrime in quantità industriale, ma sai una cosa?
Ho capito che non ne valeva la pena per uno come te.
Cosi non ho mai lasciato scappare dai miei occhi nemmeno una goccia di dolore.
Una persona cosi egoista che pur di non vedere più sua moglie scappa e cambia il numero di telefono, facendo sparire le sue tracce non merita la mia sofferenza.
Papà. stavo notti sveglia solo a chiamare quel fottuto numero, anche con la consapevolezza che fosse ormai inesistente.
Per sentire la tua voce.
solo per sapere se stavi bene, solo per non sentirmi sola.
Ho quasi tentato il suicidio, la depressione mi aveva consumato da dentro lacerandomi lentamente.
solo ora mi rendo conto di quanto fossi stata stupida.
Ho provato a tagliarmi.
Ho provato a farmi del male.
Ma ho sempre avuto la lucidità per fermarmi prima.
Poi ho smesso di provare qualsiasi tipo di sentimento.
Ho smesso di mangiare e mamma ha saputo solo rimanere in silenzio.
La mia vita quando sei sparito è sprofondata in un baratro.
Abbracciavo il mio cuscino e le notti stavo sveglia a tormentarmi con un pensiero fisso.
Sono stata io la causa della tua fuga?
Ora sono qui per dirti che mi disgusti, e che non voglio più vederti.
A scuola sono stata praticamente esiliata.
Si può dire anche che mi sono isolata da sola.
le mie amiche continuano tuttora ad invitarmi fuori, so che hanno buone intenzioni ma io sono dipendente dalla mia solitudine.
Non rispondo nemmeno ai loro messaggi.
Mamma ormai è vicina ad un esaurimento.
Lavora, lavora, lavora e lavora.
Poi quando torna a casa beve tutto l'alcol che può e sprofonda nel sonno più completo.
Ma d'altro canto a me non importa di lei, potrebbe farmi pena se provassi qualcosa.
Tua figlia non è più quella bambina dai capelli rossi disordinati, con le lentiggini sulle guance e gli occhi azzurri come quelli di mamma.
Per non parlare del mio sorriso, sparito nel nulla, quello che ti piaceva tanto.
Solo guardandomi allo specchio vedo te, le mie lentiggini sono opera tua.
Ma nonostante tutto, sono qui a scriverti questa lettera sperando che la tua e-mail sia ancora questa.
Anche se non so nemmeno io perchè ti sto scrivendo.
Sono sola, ma forse non è poi cosi male.
L'ho capito solo adesso dato che deve arrivare Liam.
Mio cugino, o cosi dice la mamma. Farà un viaggio dall'America fino a qui solo per rovinarmi la routine.
Pensandoci bene e riflettendo sulla nostra “famiglia” quel ragazzo deve essere un grandissimo sfigato.
Potrei anche divertirmi a stuzzicarlo o cose del genere.
Sai...non sono brava con le parole.
Ma forse è meglio cosi.
In questo modo non capirai in maniera completa come mi sento.
Nessuno può distruggere le mie barriere.

 
Ciao papà

 

Elisabeth.

 
Guardai l'orario per poi rendermi conto che era davvero tardi.
dovevo riposare, il giorno dopo avrei dovuto andare con mia madre a prendere mio cugino.
Sospirai.
Non ero seriamente brava con le parole e avevo la tentazione di eliminare tutto.
Ma decisi di lasciarla salvata nel mio computer, stranamente non avevo il coraggio di mandarla.
Appoggiai il mio portatile al suo posto e mi infilai tra le coperte riparandomi dal freddo dell'inverno.
Anche se il mio cuore restava ghiacciato.
Non avrei fatto leggere quella lettera a nessuno.
Li è spiegato il mio dolore e nessuno poteva vedermi fragile.
Nessuno.

 

 SPAZIO AUTRICE.
Salve gentee eccomi con la mia prima fan fiction, fkgjgf hahahah
allora mi scuso per eventuali errori e mi scuso anche per il capitolo se è un po' corto ma questo è solo di passaggio c:
allora Elisabeth è una ragazza depressa che ha smesso di provare qualsiasi tipo di emozione.
è convinta di essere indipendente e di non aver bisogno di nessuno, ma ne siamo sicuri?
voi cosa ne pensate?
Passando al padre c'è poco da dire che non sia già specificato.
Dopo svariate litigate ha deciso di abbandonare la moglie Abbey e la figlia.
per motivi ancora poco chiari per Elisabeth.
La lettera l'ho fatta per mettere in chiaro un po' il passato della protagonista.
Ok se avete domande fatele pure qui e vi chiedo di recensire per darmi dei consigli su come migliorare o anche per introdurre delle vostre idee che potrei inserire nel primo
capitolo OuO

 

Twitter: @jawaadsvoice

 
questo è tutto, alla prossima :)
- Chiara

  
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