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Autore: LouisDePointeDuLac    19/07/2013    6 recensioni
La convivenza, si sa, è una delle prove più ardue che ci si possa trovare ad affrontare.
Sopratutto con certi soggetti. O con i loro amici. O i loro problematici ed ingombranti drammi esistenziali che vanno a sommarsi a quelli personali, dando vita a risvolti imprevisti e non sempre graditi.
Perché la vita è un cubo di Rubik: molteplici facce, combinazioni, conseguenze e frustrazioni derivanti da ogni singola tessera e i suoi movimenti.
Dove non bisogna stare attenti all'introvabile soluzione, ma a ciò che accade nel mezzo della ricerca.
Sopratutto, a quali tiri mancini il dannatissimo cubo tenta di tirarti.
Genere: Comico, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Madness

 
 
 


Uhm.
D’accordo, ricomponiamoci.
Non è successo nulla.
Solo un tizio carino che hai incontrato per caso perché un tuo amico lo conosce.
Tutto qui.
Non è nulla di che, in fondo, no?
Capita.


Chissà se ha la ragazza.

Micky, non cominciare a sparare puttanate.
Poi parti in quarta, capisci male, fai una figura di merda, rimani scottata ed è sempre la solita storia.
Comprendi?
Ecco.

Chissà che film gli piacciono.
O che band ascolta.
Mi piacerebbe andare ad un concerto con lui, mi sembra una persona piacevole.

Infatti non è lui il problema, imbecille.
SEI TU!

Non mi è parso un tipo superficiale.
Forse…
Un attimo. Che cazzo ne sai? Eh?!
Non sai proprio niente di lui.

Eh già.
Aggiungiamoci il fatto che mentre eravamo da Camus sono rimasta completamente zitta.
Facevo il mimo.
Mimavo una persona seria, equilibrata, sana di mente, in pace con il mondo, ben disposta verso gli altri e dedita all’ascolto.
Anche perché credo di essermi bellamente sputtanata già col primo saluto.
Più che “ciao” suonava più come un “hupajkapeowpfumpf”.
Credo.
 

Potremmo andare allo stadio e…
- Eh…Isaac?! –
- Come? – faccio, tornando brutalmente presente.
- Guarda come ci siamo ridotte per attirare la tua attenzione! – mi riprende Elle con espressione di rimprovero, girando seccata una pagina del suo libro.
Faccio una smorfia, tornando a focalizzare l’attenzione sull’intero clan dell’appartamento riunito in salotto, ben munito di coppette e cucchiaini per l’assalto quotidiano alle vaschette di gelato.
E’ ufficialmente arrivata l’estate e con essa il caldo torrido che ti stronca le gambe e ti chiude lo stomaco.

Odio questa stagione, cazzo.
E a giudicare dalla sua faccia, Hyoga è del mio stesso avviso.
Sono due giorni che si spalma sul divano alla mattina e non si rialza fino a sera.
- Isaac? Quell’Isaac? – ripete Shun, alzando gli occhi dalla sua coppetta.

- Lo conoscete? – fa Elle sorpresa.
- E’ amico di Crystal. – conferma Shiryu.
- E’ l’amico intelligente di Hyoga! – corregge Lili con puro divertimento.
L’amico figo di Crystal.
Zitto, cervello!
- Perché, Hyoga ha amici intelligenti?! – lancia Elle.
- EHI! – protesta Pegasus.
- Coda di paglia, eh?! –
Seiya sbuffa, ignorando il commento ed affermando:
- Comunque sì, è quello mezzo cieco. –
- Sei veramente una bestia, Seiya! – lo riprendo risentita, piantando con disappunto il cucchiaio nel gelato.
- Uh, guarda come s’infervora col fuoco d’amor! –

- Che cazzo hai detto?! – fa Elle, pseudo-strozzandosi con il suo boccone. – E scusa Micky, vorresti forse negare che quel tizio fosse veramente mezzo cieco? L’hai vista la cicatrice che aveva sull’occhio, vero?! –
- Be’ non ci ho fatto molto caso, io…-
- Come sarebbe a dire che non ci hai fatto caso?! Aveva una cicatrice che gli copriva metà faccia! Si vedeva solo quella! –
- Che melodrammatica – le dice Lili. – E comunque Micky quella cicatrice si vede eccome! –
- Non lo nego, però… io…insomma…non…non mi importa di queste cose, lo sapete…- provo a dire.
- Già. Infatti si spiegano molte cose, considerati i soggetti con cui vai in giro. E non sto parlando di noi. – continua la mia coinquilina imperterrita.
Le faccio una linguaccia.
- Scusate, ma voi come conoscete Abadir? – domanda Seiya.
Riassumo brevemente l’incontro a casa di Milo e gli altri, tralasciando la mia evidente e dolorosa figura di melma.
- Non credo sia appropriato che frequenti casa di Camus. – fa Shun.
- Per un libro? Ma dai! Piuttosto Crystal…da quanto conosci Isaac? – cerco d’informarmi con nonchalance.
- Erano in classe insieme al liceo, vero Hyoga? Era pure nella squadra di nuoto della città, se non sbaglio. Con Kanon. – sento domandare da Shiryu.
- Sì. – risponde laconicamente il biondo.
- Campioni regionali per tre anni consecutivi nella staffetta mista. – ricorda Sirio poi. – Farfalla, giusto? –
- Sì. Kanon faceva delfino e stile libero.-  aggiunge Hyoga.

- E meno male, perché a parte quei due gli altri erano delle mezze pippe. Piuttosto, che combina Abadir ora? – domanda Pegasus.
Eh certo. Mezze pippe che vincono i campionati regionali.
Detto da uno che pratica l’alzamento del telecomando agonistico…
- Studia Fisica, proprio come Camus. – rispondo.- Si deve laureare a fine Luglio –
- Ah, quindi voi sapete quando si laurea? Interessante. – commenta Hyoga a denti stretti.

- Colgo dell’amarezza, Crystal. – osserva Lili, ottenendo per tutta risposta una scrollata di spalle. – Vuoi forse parlarci di questo tuo ulteriore problema, oltre al PALESE complesso di Edipo? –
Hyoga le lancia un’occhiataccia, finendo di mangiare il suo gelato in silenzio e andando a mettere la coppetta nel lavello.
Al che l’attenzione generale si sposta sugli altri tre.
- Ehm…Non sono più in buoni rapporti. – dice Shun con esitazione, controllando con la coda dell’occhio di non venire linciato sulla pubblica piazza.
- E perché? – fa Elle con curiosità.

- Eh…c’entra la faccenda dell’occhio…- prosegue Seiya.
- Cosa gli è successo? – domando, rivolgendomi direttamente a Crystal.

- Una rissa in terza liceo. Non ha evitato un pugno particolarmente violento e se l’è giocato. – mi spiega BB dopo un attimo di pausa.

- Com’era successo, tra l’altro? – chiede Shun.

- Colpa di quel cretino di Kira. – spiega Crystal lentamente. – Eravamo in lizza per il posto nella squadra e ha pensato bene di fare del bullismo. Ovviamente ho risposto. –
- Io te l’avevo detto che con la violenza non avresti risolto nulla però. – pigola Andromeda.
- Ne riparleremo quando cercheranno di spaccarti le ginocchia così, per divertimento. – replica il biondino.
- Qualcuno chiami Death Mask! – sentenzia Elle, scandalizzando gli altri.
Vabbè.
- E…quindi? – insisto appena.
...
- Un giorno siamo arrivati alle mani e Isaac si è messo in mezzo. – taglia corto Hyoga. – Con le conseguenze che sapete. -
- E diciamo che Abadir… non l’ha presa bene. – dice Shun.
- Affatto. – è l’aggiunta di Shiryu.
- Non diteglielo! – salta su Lili indicandomi.
- Perché?! – fa Sirio.
- Le parte la sindrome da crocerossina! – è l’allarmato avvertimento, accompagnato da un cenno del capo di Elle.
- Io NON ho la sindrome da crocerossina! – protesto.
- Ah no?! E perché sei l’unica che parla con Andromeda?! – ribatte Lili.
Io e Shun ci guardiamo perplessi.

Doveva per forza mettersi quella canottierina da bimbo al mare?!
Qualcuno copra quel fisico da antistaminici.
- Tu vorresti quindi negare che non appena vedi una scolopendra ferita ti precipiti in suo soccorso, a costo di rincollarle le zampe?! – mi dice Elle.
- NEGO! – esclamo con decisione.
- Ah sì?! E di chi è stata l’idea di organizzare la spedizione di soccorso di stasera?! –

Apro e richiudo la bocca un paio di volte, colta in fallo, prima di mugugnare un “èperdareunamanoaMilo” che ben smentisce la mia precedente affermazione.
- Sei senza speranza. – commenta Lili. - Anzi, siete. – si corregge, spostando gli occhi su Andromeda.

- Perché a Micky dovrebbe partire la sindrome da…? – azzarda quest’ultimo.
Non dirlo. Non dirlo. Non dirlo.
- Si è presa una cotta per Isaac. – mi sputtana prevedibilmente Elle.
...
- Auguri. – commenta acidamente Hyoga.
Sirio mi lancia un’occhiata dubbiosa.
Quanto a Shun…secondo me non ha capito.
- Non è vero! – rivendico, sentendo il viso andare in fiamme.
- Guardate, è arrossita! – mi indica Pegasus con la sua ben nota delicatezza.
- Piantatela! –
- Perché? Mica c’è da vergognarsi. Finalmente abbiamo la prova che i tuoi ormoni funzionano! – mi riprende Lili.
- Bè Hyoga, potresti anche invitarlo a cena, allora…recuperate il rapporto…e loro due si accoppiano! -
 - SEIYA! – la voce mi sale di due ottave.

Non ho una cotta.
No!
Io neanche ci credo ai colpi di fulmine!
Mai fatto e non inizierò ora.

Però Isaac ha un bel sorriso.
Quello sì…
 

ΩΩΩΩΩΩ

 
- Allora tre pizze, due involtini primavera, spaghetti di soia, gnocchi di riso, frutta fritta, due kebab e…e una fetta di torta al cioccolato?! –
Shion alza lo sguardo dall’ordine, fissandoci con un sopracciglio inarcato.
Non riesco a capire se sia perplesso, sorpreso o schifato.
Probabilmente l’ultima.
- Grossa la fetta, per favore. – specifico.
Shion chiude gli occhi, espirando lentamente, probabilmente per non sbottare come un pazzo.
- Non farò domande. – sentenzia, girandosi ed andando in cucina per controllare se è tutto pronto.
Abbiamo raccolto le richieste  prima e fatto gli ordini via telefono, così ora dobbiamo solo ritirare la rifornitura bellica.
- Che simpatia strabordante. È proprio una di quelle persone di cui si sente la mancanza, quando non c’è. – osserva Lili, seguendo Shion con lo sguardo.
- Concordo. Comunque, veniamo a questioni serie. – cambio argomento.
- Tipo il fatto che ci aspetta una serata massacrante? – fa Elle.
- No. Dobbiamo organizzare le vacanze. –
- Auguri…come diamine le metti d’accordo venti persone? Mare o montagna? Luglio o Agosto? Macchina o…- comincia a dire lei.
- Frena frena frena! Venti persone?! Perché secondo te uno come Shion ci viene? Ma dai! – esclama Lili.
- Forse il campeggio... – ipotizzo.
- Selvaggio, sia chiaro. – specifica Elle immediatamente.
- Sì, certo. Ce lo vedo Aphrodite in mezzo alla natura selvaggia. Viene col trolley, come minimo. – le fa notare Lili.
- Appunto. Portiamolo. La selezione naturale farà il resto. –
Partirono in venti e tornarono in due.
- Elle…- inizio.
- Io non voglio il campeggio selvaggio, io LO ESIGO! – mi interrompe lei.

- Definisci “selvaggio”. – dico.
- Solo natura. Tende da montare. Niente comodità. Falò. Soprattutto falò. – mi spiega la mia coinquilina con aria eccitata.

- Dovremmo parlare di questa tua tendenza piromane, sai? – le fa notare Lili.
- Io con Saga non ci parlo! – esclama l’altra. – Quello ti psicanalizza anche mentre respiri! Ci scommetto che è un freudiano![1]
- Seh certo, e ha fatto la tesi di laurea su suo fratello! – conclude Lili.
- No, per quello ci vuole un dottorato di ricerca. – la correggo.

- Che sia suonata la fanfara! Il cibo è giunto! –

Ecco, anche per questo soggetto ci vorrebbe un dottorato di ricerca.
Più di uno, probabilmente.
- Ciao Dohko. – saluto. – Tutto bene? –
- Tutto ottimamente ottimo! Quali nuove dal mondo dei Babbani [2]?  - risponde il gestore con il classico ampio sorriso.
- Mah, siamo dirette da Camus e gli altri. Milo ha l’esame per l’abilitazione da avvocato domani. – spiego.
- Ah! E come procede il vostro addestramento da maghi? –

- Ehm…bene. – esita Lili.
- Brave! E che fate per le vacanze? -
- Bella domanda. – osservo. – Pensavamo di proporre un campeggio generale. Così…se qualcuno volesse venire…-
- Ma certo che ci veniamo! Quando? –
- Boh, stiamo ipotizzando, forse Agosto…- dice Elle.
- Ottimo! Shion! Ad Agosto andiamo in campeggio coi ragazzi?! – lancia il cinese in direzione della cucina.

Esplosione prevista tra tre…due…
- COSA?! – ruggisce Shion rientrando in sala, lo sguardo di chi ha ucciso per molto meno.
Che palle, sbaglia pure le entrate in scena!
Quando uno è rompiscatole dentro proprio…
- Ma sì dai, chiudiamo un paio di settimane e…- comincia Dohko convinto.
- Eh certo, chiudiamo! Per due settimane! Ad Agosto! Mi sembra un’idea fantastica! – è la raffica di parole di risposta di Shion, che agita convulsamente le braccia.
- Sapevo che avresti approvato! –
- DOHKO! –
 

ΩΩΩΩΩΩ

 
- Non ce la posso fare. Non posso. –
- Milo piantala e ripetimi la questione del rinvio a giudizio nel caso in cui…- riprende Lili.
- Non lo so! –
- E allora guarda dai fogli, dannazione, non hai più una camera! – lo aggredisce lei, indicando con un gesto del braccio le pareti della stanza, tappezzate di fogli A4 fittamente riempiti di appunti e tempestati di colori sgargianti dei vari evidenziatori utilizzati.
Ebbene sì, siamo tutti riuniti nella stanza del greco, in assetto di guerra o quasi.
Abbiamo già fatto sparire due terzi delle provviste forniteci dal Cinque Picchi e non so di preciso chi e quanto stia ascoltando.
Mentre ce ne stiamo sedute a terra, io e Lili ci sforziamo di aiutare Milo a ripassare, invece Elle cerca in tutti i modi di attirare l’attenzione di Lavoisier, intento a gironzolare per la stanza a coda alzata ed ad ignorarla con fermezza.
Shura…be’ Shura si limita a fissare Milo con espressione dubbiosa.
Essendo specializzato in Filosofia Morale (o una roba del genere), stava per partire in quarta con una filippica filosofica da non so quando ad oggi circa etica, diritto e affini, ma l’accendino di Lili vicino alla sua Repubblica di Platone l’hanno indotto a desistere.
Così adesso sta seduto sul letto, in silenzio, con le labbra palesemente tirate in un’espressione di disappunto.
C’è anche Aiolia, posizionato su una pila di vestiti sporchi, le gambe incrociate. 
Sta mangiando come se non ci fosse un domani. Ha già fatto sparire i due kebab, usando la scusa di essere appena arrivato dall’allenamento di calcio.

Secondo me non ha niente in casa e né lui né Shaka hanno fatto la spesa.


Gli conviene stare lontano dalla mia fetta di torta.
Quanto a Camus…
Camus è implacabile.
Appena Milo esita o comincia a farsi prendere dal nervosismo gli spara un’altra domanda, così, senza dargli il tempo di riflettere.
E il greco riparte, di botto, come una trottola, senza nemmeno rendersi conto che ci sta ripetendo cinque anni di Giurisprudenza applicata e approfondita.
Scambio uno sguardo con il francese, abbozzando un sorriso.
Non ci giurerei, ma mi pare che gli angoli della sua bocca si siano alzati a loro volta, per quanto stia attento a non farsi vedere da Milo.
-…e tra l’altro ci sono casi in cui…LAVOISIER LEVA IL TUO CULO PELOSO DA LÌ! – urla ora quest’ultimo in direzione del gatto, che si sta sistemando sui vestiti che il ragazzo ha scelto di mettersi domani.
L’animale ovviamente lo ignora e comincia a tastare il tessuto della camicia, così il proprietario degli indumenti fa per andare nella sua direzione a grandi passi.
- Lavoisier.- chiama Camus.
Il gatto gira un orecchio nella sua direzione, decidendosi ad abbandonare la terra conquistata solo dopo alcuni secondi di orgogliosa rivendicazione.
Sotto lo sguardo omicida di Milo si dirige verso il padrone e si raggomitola ai suoi piedi, facendo ondeggiare pigramente la coda.
- …gattooooo…gattoooooooo…- riprova Elle sottovoce.
Milo spolvera nervosamente la camicia, riprendendo a camminare in tondo per la stanza.
- Noncelapossofarenoncelapossofarenoncelapossofare….- comincia a bisbigliare a raffica.
- Milo…- provo a rassicurarlo.
- I presupposti per l’omicidio colposo! – lancia Camus, secco e deciso.

Aiuto.

ΩΩΩΩΩΩ

 
- Gli auguro di calmarsi e andare a dormire, altrimenti non ce la farà seriamente. – osserva Elle mentre torniamo a casa a piedi.
Ormai è l’una di notte e stavamo dando tutti i numeri più di Milo.
A parte Shura che dopo un po’ si è palesemente addormentato con la testa reclinata all’indietro sulla sedia e Aiolia che stava per seguirne l’esempio.
Se l’è cavata con la scusa del dover guidare per rientrare.
Se non fosse che abita abbastanza lontano da noi avremmo potuto scroccare un passaggio…
- Disse quella che prima degli esami dorme tre ore, eh?! – sento ribattere da Lili in direzione di Elle.
- Elle dorme SEMPRE tre ore. – osservo io.

- Tentavo di farla sentire meno disturbata di quanto effettivamente sia. – è il commento stanco di Lili.
- Che bella opinione che hai di me – dice l’altra sullo stesso tono.
- Lo scopri ora? –
Elle si stringe nelle spalle.
Siamo troppo stanche per proseguire questa conversazione, così tacciamo per un po’, svoltando l’angolo e non vedendo l’ora di abbracciare i cuscini, mettendo a tacere qualsiasi riferimento al diritto e alla legge per un bel po’.
- Ma…quelli non sono Aphrodite e Death Mask? – domando, cercando di mettere bene a fuoco le due figure che scorgo camminare davanti a noi in lontananza.
Vi ho già detto che sono miope?
Uhm, mi sa di no.

Be’ sono miope.
Sappiatelo.
Parecchio miope, tra l’altro.
Che ci fanno in giro quei due?
Ah un attimo, siamo vicino a casa loro…


PER LA MISERIA!
Una tuta.
Aphrodite in tuta?!
Ha legato i capelli?!!
E gli occhiali?! Con quella montatura spessa poi!
- Oh cazzo, Phro è diventato hipster! – esclama Elle.
- Una ragione in più per sopprimerlo! – aggiunge Lili in tono baldanzoso mentre ci avviciniamo.
Death Mask, manco a dirlo, sta fumando selvaggiamente, bello tranquillo nei suoi jeans e nella sua canottiera bianca.
- Ma come cazzo è conciato dai! Non ci credo che è lui! – esclamo, ma è palese che non mi sto riferendo al gestore del JJ.
- Guarda che secondo me Aphro in realtà è…come posso dire…una sottospecie di vichingo vestito da principessa. –  è l’osservazione di Elle.

- Come scusa?! – domanda Lili.
- Sì! In realtà fa tutto il figo e il curato ma è camionista svedese inside! Vero, Principessa  Lars? – prosegue Elle con un sorriso fintamente innocente.
- Tu invece sei camionista dentro e fuori. E basta. – è il saluto di Aphrodite.
Lili fa per ribattere e mi accingo a sventare lo scontro, quando scorgo una piccola figura zompettare nervosamente attorno ai piedi del biondo.
- Ma siete con un cane?! – faccio, piacevolmente sorpresa.
- Be’ sì, perché…- comincia Aphrodite.
- Bello! Ciao bello! – esclamiamo io e Lili inginocchiandoci in direzione del soggetto in questione.
Ci piacciono un sacco gli animali e…
COME NON DETTO!!!!
- Cristo santo, cos’è questo affare???! – urla quasi Lili, quando una sottospecie di ratto assatanato con occhi spiritati e bava alla bocca le va incontro.
- Sir Charles Edward Theodore Maximilian III Windsor De Châteauneuf – dice Phro con una smorfia di disprezzo sul viso, estraendo e leggendo palesemente dallo schermo del telefono.
- Puzzetta – sintetizza Death Mask dopo una lunga boccata di fumo. – Pussa via, bestiaccia! – lancia all’indirizzo del cane, che si è messo a mordergli e sbavargli l’orlo dei jeans.
Un bel calcio e l’essere viene scaraventato ad almeno tre metri, ruzzolante, per poi rialzarsi sulle quattro zampe e saltellare di nuovo con gli occhi spiritati in direzione di DM.
- Strano a dirsi, ma pare tu gli piaccia. – osserva Aphrodite in direzione del coinquilino. – Ugh. –
- Staccalo! Staccalo o giuro che lo ammazzo! – ribatte l’altro scuotendo vigorosamente la gamba a cui Sir Coso è tornato ad attaccarsi.
- Prova a farmi perdere il posto di lavoro e avrò i tuoi testicoli! –
Uh. Phro diventa volgare quando vuole.
- Rimango della mia idea. Lars il Vichingo vestito da principessa. – sentenzia Elle.
Scuoto la testa.
- Aphro ma come diavolo ti è venuto in mente di…lavoro?! - azzardo.
- Quest’essere non è mio, è del mio capo. – si affretta a specificare lui.

- Come, prego? – chiedo perplessa. – Da quando sei dog-sitter? –
- Non lo è, infatti. Il Senzapalle qui presente si fa mettere sotto da quella…- inizia DM.
- È il mio capo. O questo o mi gioco il posto. – lo interrompe bruscamente Aphrodite con aria risentita, fissando il cane come per incenerirlo col solo sguardo.
- Ah. Per quanto tempo avrai questo mostriciattolo in casa? – domanda Lili.
- Per tutta l’estate di sicuro. Candice è alle Seychelles. –
- Per due mesi?! –
- Più o meno. Poi si sposta in Polinesia. Forse fa un giro a Los Angeles. – spiega brevemente Aphro. – Tutto ciò non le impedirà di rompermi l’anima, comunque. –
Nel frattempo, siamo ormai giunti al portone di casa dei due, il ca…pipistrello che corre ansiosamente avanti e indietro tra il portone e noi.
- Che, adesso hai fretta di rientrare? Brutto stronzo, hai rotto le palle che volevi uscire per non so quanto…!- commenta Phro.
- Ha voluto uscire a quest’ora?! – sentiamo dire da un’altra voce.
Ci voltiamo, avendone riconosciuto il proprietario.
- Ciao Al! Da dove arrivi? – domando.
- Ciao ragazze! Arrivo dal lavoro, ho appena finito il turno. – ci spiega brevemente lui, per poi aggiungere: - Fuori a quest’ora? –
- Sì, arriviamo da casa di Milo. Sessione intensiva di ripasso per l’esame. – spiego.
- Uhm. E quei disgraziati vi hanno fatto tornare da sole? – commenta lui, lanciando uno sguardo perplesso a Puzzetta che gli sta annusando le scarpe con dei suoni inquietanti.
- L’alternativa era Ioria. – risponde Elle. – Carino il tuo nuovo coinquilino. -
- Lascia perdere. Abbiamo la porta del frigo tappezzata con le istruzioni di come ci si prende cura di Sir…Sir…ehm, Phro, mi ripeti velocemente il nome…? –
- Puzzetta, Aldebaran. Puzzetta andrà benissimo. – dice lo svedese con una scrollata di spalle.
- Spero tu ti faccia rimborsare il costo delle scatolette. – sentenzia Elle, fissando il cane ora intento a girare su se stesso per mordersi a coda, ansimando come un camionista turco fumatore.
-  Cibo in scatola?! Io devo cucinare per questa bestia! –
- Ecco, così usi la cucina nuova, no? – butta lì Death Mask con un sorrisetto sadico.
- Scusa Death, ma tu cosa ci fai fuori? – gli domanda Aldebaran.
- E me lo chiedi?! Non mi fai fumare in casa, maledetto! E poi dovevo portar fuori Aphrodite. Shura lo trascura, ultimamente. –
- Piantala, coglione. O giuro che ti piazzo il pipistrello in stanza quando non ci sei. – fa l’altro, indicando con un gesto del capo il cagnolino, tornato alla carica verso le stringhe del siciliano  – Tanto ti ha già preso in simpatia. -
- Io no. E se non la pianta di sbavarmi sui jeans giuro che…MA MUORI, MALEDETTO! – urla DM esasperato poi, lanciando il primo oggetto che gli capita sotto tiro, ovvero il mozzicone della sigaretta che ha appena finito, nel buio.
Puzzetta comincia ad ansimare e si mette a correre, attraversando la strada per inseguire ciò che rimane della suddetta sigaretta.
- Speriamo che non torni. – è l’unica osservazione di Death Mask mentre ne estrae una nuova, subito seguita  dall’accendino.
- Già. – concorda pigramente lo svedese, massaggiandosi stancamente il collo a occhi chiusi.



Per poi sgranarli di colpo come due fanali e partire di corsa, urlando:
- IL MIO POSTO FISSO!!!! –
 
 
 
 
 
N.B:
[1]un freudiano è uno psicologo che segue la linea di pensiero di Freud;
[2] I Babbani  sono le persone senza poteri magici, nell’universo di Harry Potter.
 
 
 
 
 
 
NdA:
Ciao a tutti!
Carino Puzzetta, nevvero?
Ah, povera Micky…Isaac sarà un bel problema! *autorechefaspoiler*
Forza Milo!
Louis spera che stiate passando una buona estate e vi augura che prosegua per il meglio.
Ovviamente di diritto non so nulla e ho bellamente improvvisato.
Grazie ancora a tutti coloro che leggono, seguono e recensiscono questa storia, per quanto incasinata sia.
Non tutto è come sembra! ;)
Impegni, casini e voglia di vivere permettendo…Al prossimo aggiornamento!
Ossequi ^_^
 

 
 
 
 
 
 
 
   
 
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