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Autore: Linda1990    19/07/2013    2 recensioni
Può un incontro cambiarti la vita? E cosa farai se la vita ti metterà di fronte a cose del tutto inaspettante, a nuove emozioni, a nuovi sentimenti?
Avrai il coraggio di viverli?
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Ero a dir poco euforica, mi sentivo gasata come una bottiglia di Coca Cola appena sbattuta, pochi minuti e sarebbe arrivato Marco.
Qulla mattina mi ero svegliata ancora prima che la sveglia suonasse, avevo riordinato un pò, caricato la lavatrice con conseguente montagna di panni da stirare, avevo pranzato e poi avevo iniziato a preparmi.
Una doccia veloce mi aveva rimessa al mondo, nonostante fosse maggio l'afa era opprimente.
Il momento drammatico arrivò quanto giunsi davanti l'armadio.
"Che mi metto?" pensai.
Forse era un problema solo mio ma puntualmente ogni volta che dovevo andare da qualche parte ogni cosa non mi sembrava sbagliata o inappropiata.
Alla fine optai per una camicia leggera bianca, un paio di jeans chiari e degli stivaletti neri con le borchie. Non era granché ma tanto mica dovevo andare io sul palco no?
E ora eccomi qui, nell'atrio del palazzo ad aspettare il mio amico.
L'unica nota dolente della giornata era stata la chiamata del mio capo.
Aveva saputo della mia visita all'ospedale e mi aveva dato delle specie di ferie per darmi modo di "ritrovare un pò di tranquillità" parole sue ma in quel momento non mi andava di pensarci troppo, mi avrebbe solo incrinato l'umore.
Un colpo di clacson segnalò l'arrivo di Marco.
"Salve signorina, ci aspetta una serata molto emozionante me lo sento" disse mentre salii in macchina e allacciai la cintura.
"Io per ora sento solo un caldo allucinante" risposi sarcastica "Quindi dacci dentro con l'aria condizionata sennò mi si scioglie quel poco di trucco che ho" continuai.
"Come desideri" rispose ridendo mentre si dirigeva verso il luogo del concerto.
Il tragitto fu breve e passammo il tempo ipotizzando ciò che sarebbe successo da li a poco.
Appena arrivammo in prossimità del palazzetto rimanemmo colpiti dalla marea di gente ammassata contro i cancelli pronta per entrare nella struttura.
C'era chi aveva striscioni, chi palloncini, chi cartelloni...erano tutti pronti per sostenere le due cantanti americane e l'entusiasmo era alle stelle.
Parcheggiamo l'auto senza non poche difficoltà e avviandoci a passo incerto, non sapendo bene dove andare.
"Da dove pensi che dobbiamo passare?" mi chiese Marco.
"Mentre stavamo cercando parcheggio ho visto che c'è un'entrata riservata super blindata, proviamo li" risposi.
"Figo!! Come i vips!" ribatté felice.
"Che cretino!" scoppiai a ridere e gli tirai un pugnetto sulla spalla.
Superammo i cancelli che delimitavano l'area privata e quattro bodyguards si misero tra noi e l'entrata.
"Dove credete di andare?! Di qui non si passa" disse minaccioso quello rasato con il tatuaggio sul volto.
Li scrutai a lungo e nonostante tutto non riuscii a capire chi era il meno simpatico dei quattro.
"Abbiamo i pass, eccoli!" ribatté il mio amico sbattendogli praticamente in faccia i biglietti.
"Va bene passate" rispose gelido Mister Simpatia.
Gli superammo soddisfatti e varcammo la soglia dell'entrata guardandoci attorno.
"Qualche altra brillante idea su dove andare?" mi chiese Marco.
"Andiamo di qua, mi sembra di sentire dei rumori" dissi incamminandomi lungo il corridoio alla nostra destra.
Lo percorremmo interamente, salimmo una rampa di scala e ci trovammo esattamente nel cuore del backstage.
Gente che correva da una parte all'altra, parucchieri, truccatori, tecnici di vario tipo, musicisti, ballerini...le mie aspettative vennero di gran lunga superate.
"Sbalorditivo eh? Sembra di stare a Hollywood" disse Marco visibilmente eccitato "Al concerto mancano due ore, ci conviene restare qui e vedere che succede" continuò.
Ci appoggiammo al muro e per circa un'ora non successe nulla, sempre il solito via vai di persone, niente degno di nota insomma.
Una moltitudine di giornalisti e fotografi improvvisamente uscì da una stanza, sembrava ci fosse stata una specie di conferenza stampa.
Forse la nostra pazienza stava per essere ripagata, forse.
Per qualche minuto non accadde nulla fino a quando una chioma bionda fece capolino alle spalle di quella che doveva essere un'assistente personale, era Taylor Swift.
Appena la vide sul viso di Marco comparì un sorriso enorme.
"È lei!!! È bellissima!!! "Dai che andiamo!" disse entusiasta trascinarmi con lui verso di lei.
"Io passo, é tutta tua. Non credo starà qui attorno per molto e visto che non sono esattamente sua fan vai tu cosi hai piú tempo" dissi "E poi tanto la vedo pure da qui" gli sorrisi.
"Ok" ribatté felice "Augurami buona fortuna" disse teso.
"Dov'è finito tutto il tuo coraggio?" lo provacai "Su corri" lo spinsi ridendo.
Imbarazzato e titubante come mai prima in vita sua, si avvicinò a Taylor.
Le diede un leggero bacio sulla guancia per salutarla e cominciò a parlarci.
Da quella distanza non riuscivo a capire cosa si stessero dicendo ma a vederla sembra disponibile e cordiale, non una bambolina bionda che si credeva chissà chi.
"Stavi aspettando me per caso? Di solito quando c'é lei nei paraggi nessuno rimane in disparte" disse una voce femminile proveniente dalle mie spalle.
Mi girai e la vidi.
Era lei.
Demi Lovato.
   
 
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