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Autore: _Terens    19/07/2013    3 recensioni
Ero la ragazza perfetta, con una vita perfetta, una famiglia perfetta, la migliore amica perfetta ed un ragazzo perfetto.
Già, tutto perfetto. Ma la vita reale non ha mai un lieto fine... La mia vita mi sembrava un sogno, ma un giorno tutto si è trasformato in un incubo...
E' arrivata lei ed è cambiato tutto... mi ha portato via la mia famiglia, mi ha portato via la mia migliore amica, mi ha portato via il mio ragazzo...
Sono rimasta senza niente... il tutto che avevo da un giorno all'altro si era trasformato nel niente.
Per questo ho cominciato a comportarmi così, per questo sono cambiata.
{Lucefi}
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questione di tempo- Luca's Pov

Il tempo. 
A volte è di finale importanza.
Molti non ne tengono conto. Eppure anche un minuto, un semplicissimo minuto può fare la differenza.
Il tempo dovrebbe essere un nostro strumento. Dovrebbe aiutarci, ma troppe volte sbagliamo i nostri calcoli.
Cinque minuti. Cinque dannatissimi minuti.
Che differenza possono fare?
Per esempio, arrivi cinque minuti prima all'appuntamento con la tua ragazza.
Solo cinque minuti.
E magari la trovi che si bacia con un altro ragazzo.
Tu subito passi alle conclusioni, e non pensi che magari c'era qualche spiegazione. Se fossi arrivato cinque minuti dopo, all'orario giusto, forse quel ragazzo non ci sarebbe stato. Forse lei ti avrebbe raccontato che era stato tutto un tremendo errore, che lei amava solo te. Ma in quei cinque minuti te ne sei già andato via, senza darle la possibilità di farle spiegare.
Anche se arrivi cinque minuti in ritardo le conseguenze potrebbero essere disastrose.
La tua ragazza potrebbe pensare che non la vuoi più, potrebbe avere dei dubbi. Potrebbe andare via.
E in quel momento in cui tu arrivi, non trovi più niente.
E' incredibile come solo cinque minuti possano fare la differenza. Eppure è così. 
Rimane tutto una questione di tempo.
O è sempre troppo presto.
O troppo tardi.
Non riesci mai a cogliere l'attimo giusto.
 
*****
 
Parcheggio la mia macchina in un viale in fondo la casa. Poi scendo sbattendo forte la portiera e comincio a camminare verso casa sua.
Mi sono comportato proprio come un perfetto idiota. E il problema è che lo sono davvero.
Avrei dovuto spiegarle. Lei mi ha chiesto delle spiegazioni, e io sono stato lì, immobile. Guardandola piangere.
Ma le parlerò, anche se non mi vorrà sentire. Lei mi ascolterà comunque.
E se fosse troppo tardi?
Arrivato a casa sua suono il citofono. Un suono. Due suoni.
Niente. Il silenzio più totale. Comincio a spazientirmi così busso insistentemente la porta.
Dannazione.
Qualcuno dovrà pur aprire questa maledetta porta, o no?
-Che ci fai qui?- mi volto mentre Nacho mi squadra dall'alto al basso. Certo. Non gli sono mai andato a genio.
Ma ora sembra davvero come se volesse uccidermi.
Certo. Dico tra me. Ho spezzato il cuore alla sua migliore amica.
-Cercavo Tefi.- rispondo semplicemente non distogliendo gli occhi dai suoi. In un attimo vedo nei suoi occhi un misto tra incredulità, stupore e infine rabbia.
Poi sento qualcosa di solido sul mio volto, mentre si contrae più che dal dolore, dallo stupore. Mi ha appena sferrato un pugno in faccia.
Per la seconda volta.
 
-Cosa dovrei fare?- non mi interessava molto, eppure lo sguardo in quei ragazzi mi fece venire voglia di sapere.
-Semplice. Ci stai un po' insieme, la fai innamorare e la molli.- mi rispose senza giri di parole uno.
Misi una maglia che avevo portato da casa, visto che l'altra era impregnata di sudore. Era appena finita l'ora di educazione fisica.
-Già poverina. I suoi sogni sul principe azzurro verranno magicamente infranti.- disse un altro per poi scoppiare in una risata sprezzante.
Gli altri tre si unirono a lui quasi subito.
Io restai lì in silenzio, non sapendo se accettare o meno. Quella ragazza. Era quella della festa.
Era carina e poi gli piacevo. Avrei potuto usarlo a mio vantaggio.
-Allora?- riprese parola il primo, impaziente.
-E in cambio?- chiesi, così giusto per curiosità.
Quello mi scoppiò a ridere in faccia, guardandomi dall'alto al basso -Beh, è una scommessa. Se davvero la mollerai davanti a tutti, beh hai vinto. Soldi, niente di che.-
-Ci penserò.- rimasi sul vago, non dicendo cosa pensavo di fare.
La discussione si chiuse lì. Una volta finito di cambiarmi uscii dallo spogliatoio, mentre una mano mi aveva afferrato e mi strattonava indietro.
-Che pensi di fare?- all'inizio non lo riconobbi, poi lo identificai come il ragazzo che aveva portato via Tefi, quando era ubriaca, dalla festa.
Intanto i ragazzi sono usciti dallo spogliatoio e ci hanno accerchiato, cominciando con degli stupidi coretti.
-Non ti devi azzardare a fare una cosa del genere a lei, ok?- la sua serietà nel volto mi lasciò perplesso. Gli piaceva? 
Non ne ero sicuro, ma mi volevo divertire un po' -Dimmi. E perchè non dovrei? Ora ho capito. Ti piace e non sopporti vederla con qualcun'altro...-
Potevo aspettarmi di tutto, sul serio. Ma davvero non avevo previsto la sua mano chiudersi sul mio volto. E aveva colpito pure forte!
-No!- una voce femminile che attirò l'attenzione di tutti quanti. La sua voce.
 
-No!- torno alla realtà solo quando sento un urlo. Eppure non è Tefi.
E' Melody che ha appena raggiunto Nacho. Non mi sono neanche accorto della sua presenza. La bionda tira il suo amico per la maglia -Non ne vale la pena.- 
Lui mi lancia un ultimo sguardo pieno di odio per poi allontanarsi. Melody non lo segue, anzi rimane a fissarmi.
-Tefi è andata in aeroporto.- non lascia trasparire nessun'emozione dal suo tono di voce.
-Dove va?-
-A New York. Da una sua zia, passerà tutta l'estate lì.-
E se mi stesse mentendo? Magari è una sua tattica per tenermi lontano da lei.
Forse non sono tutti come te
Ignoro la voce nella mia testa e le chiedo -E come mai lo dici proprio a me?-
In un attimo, soltanto un attimo mi sembra di vedere un lampo di rabbia attraversare i suoi occhi, ma poi riprende il tono neutrale di poco prima -Senti Luca, so quello che hai fatto a Tefi e non mi piace. Eppure adesso sei qui, sei venuto da lei. Quindi deve esserci qualche spiegazione, no?-
Io non dico niente, mentre Melody sembra stia per perdere la pazienza -Maledizione quanto sei idiota! Il suo aereo partirà alle 18,00. Hai due ora di tempo per andare da lei e dirle cosa provi realmente!-
Ci rifletto un po' su. Sta per partire, passerà tutta l'estate fuori. Magari si schiarirà le idee, e forse allora mi concederà una seconda possibilità. Forse non dovrei andare.
-Ci stai davvero pensando? Credi che per lei esisti solo tu? Ci sono miliardi di ragazzi nel mondo, e lei passerà tre mesi a New York. Potrebbe essere troppo tardi quando tornerà. Potrebbe aver già trovato qualcun'altro!-
Potrebbe aver già trovato qualcun'altro... è una sensazione fastidiosa quella che sento adesso nello stomaco. Così ho preso la mia decisione.
-Grazie Melody!- la lascio così per strada mentre corro verso la macchina. Metto subito in moto e spero davvero di arrivare presto all'aeroporto.
Comincio a pensare a come ci siamo conosciuti. Ad una festa, e io inizialmente neanche l'avevo notata.
Almeno non prima che ha urlato a tutti che sono bello. Non potei fare a meno di sorridere compiaciuto.
Di certo non mi aspettavo di rivederla a scuola. Di certo non mi aspettavo che nascesse qualcosa tra di noi... da una scommessa.
Eppure non l'avrei mai lasciata, glielo avrei detto a quei ragazzi...
Il fatto è che non mi sentivo così da... non so nemmeno io. Forse da quando era viva mia madre. Lei era tutto per me, mi amava, si preoccupava per me.
E poi è morta.
Da quel momento non ho incontrato nessuno che mi ha fatto sentire importante per lui. Fino a che non ho incontrato lei...
Mi ricordo quando l'ho buttata in acqua, quando credevo che stesse affogando. Ero terrorizzato, perchè se le fosse accaduto qualcosa io non me lo sarei mai perdonato.
 
Quando me la caricai sulle spalle, cominciò a scalciarmi sulla schiena e a urlarmi contro -Mettimi immediatamente giù Luca.-
Che grinta che ha la ragazza! Pensai.
Lui comincia a ridere divertito dalla situazione: "E se non volessi farlo?"
-Dai per favore mettimi giù!- mi dovetti ricredere quando cominciò a supplicarmi.
-Ok, se proprio insisti!- le risposi divertito buttandola dentro l'acqua.
Aspettai che risaliva per godermi al pieno la sua espressione. Ma non accade.
Si dimenava in acqua, agitando le braccia convulsamente, cercando di rimanere a galla. Tornava giù e risaliva per sputare fuori l'acqua.
Cominciai ad agitarmi. Poteva davvero succederle qualcosa, e sarebbe stata tutta colpa mia.
Così mi tuffai in acqua e subito sentii qualcosa afferrarmi la gamba e in meno di un secondo mi ritrovai sott'acqua.
Tefi riemerse in acqua, rimanendo perfettamente a galla, scoppiandomi poi a ridermi in faccia. Rimasi piuttosto scioccato. E io che credevo davvero stesse affogando.
Continuò a ridere per un po', poi notando la mia espressione si irrigidì un po' -Non dirmi che te la sei presa. Era soltanto uno scherzo!-
-Uno scherzo di pessimo gusto!-
-Se vogliamo metterla così, anche il tuo è stato uno scherzo di pessimo gusto!- ribattè lei acida.
Mi avvicinai molto guardandola negli occhi -Ero preoccupato per te. Se ti fosse successo qualcosa io...- lasciai in sospeso la frase. Che cosa avrei fatto?
-Scusa- mi sussurrò lei sinceramente dispiaciuta. Mi voltai l'ennesima volta a guardarla e alla fine accennai un sorriso -Non fa niente. Ma se devi veramente vendicarti di me, per favore. La prossima volta non mettere in mezzo la tua vita.-
-Dai guarda come sono diventata per colpa tua! Sembro un panda!- mi disse riferendosi al trucco colato, tentando di sdrammatizzare.
Dopo quello che aveva detto scoppiai a ridere. Finse di essersi offesa poi rise anche lei insieme a me.
-Adesso sono orribile!-
Smisi di ridere poi prendendola per un polso l'avvicinai a me.
Con le labbra le andai a sfiorare l'orecchio -Per me rimani sempre bellissima.- E lo pensavo sul serio, lo penso tuttora.
Le sue guancie si colorarono un po' di rosso -Anche così. Quando arrossisci sei perfino più bella.- Era vero. C'era qualcosa in lei che mi piaceva. Era bella perchè a volte si sentiva a disagio. Era bella quando rideva. Quando arrossiva. Lo era sempre.
Poi annullai completamente le distanze tra noi. All'inizio sembrò irrigidirsi da quel contatto, ma poi si sciolse rispondendo al bacio.
Mise le sue braccia intorno al mio collo e comincio ad accarezzarmi i capelli, mentre io posai le mie mani a cingerle i fianchi.
 
Decisamente indimenticabile quella giornata al mare. Mi ero dimenticato di tutto.
Dei miei problemi, di mia madre. Della scommessa. Non ho mai finto, per me è sempre stato tutto reale nonostante tutto.
Accelero un po' e controllo l'ora. Sono le 16,30. Ho un'ora e mezza per sistemare tutto.
Sono stato un completo idiota. Dovevo dirle tutto subito. Avrebbe capito, le avrei risparmiato tutto quel dolore...
Lei si fidava di me. E io l'ho delusa.
A casa mia aveva notato che c'era qualcosa che non andava, e io avrei potuto dirle qualcosa. Che codardo che sono stato.
Ma anche io mi fidavo di lei. Non mi ero mai aperto con nessuno come con lei.
Il fatto è che è sempre stata così sincera, così comprensiva che alla fine le raccontai tutto. E mi sentivo patetico, ma lei non mi aveva giudicato.
Con lei potevo essere me stesso. Scuoto la testa determinato.
Devo parlarci. A tutti i costi.
Ora che ho capito quanto è importante per me non voglio perderla.
E' solo questione di tempo. 
Potrei arrivare tardi e lei sarebbe già partita. A quel punto si potrebbe anche dimenticare di me. Potrebbe tornare con un altro.
Continuo a guidare velocemente, finchè non arrivo a destinazione dopo mezz'ora.
Un'ora. 
Ho esattamente un'ora per trovarla e dirle tutto.
Entro subito in aeroporto cominciando a correre e a scansare gente in modo poco educato.
Nella folla cerco subito una chioma scura, ma è praticamente impossibile perchè la maggior parte delle persone ha i capelli scuri.
Dannazione!
Continuo a camminare, non badando a chi ho davanti, e ricevendo insulti e imprecazioni dalle persone intorno. Allora provo a chiamarla, anche se probabilmente non mi risponderà.
Niente. C'è la segreteria telefonica.
Non deve andarsene prima di sapere la verità. Solo ora mi accorgo che stupido che sono stato.
Ho avuto tantissime occasioni per dirle la verità ma ho preferito tenerle tutto nascosto.
Eppure non mi pento di aver accettato quella scommessa. Voglio dire, se non l'avessi fatto probabilmente per me Tefi non vorrebbe dire nulla adesso.
O probabilmente si.
Probabilmente mi sarei innamorato lo stesso. Perchè si, la amo. Dovevo solo capirlo un po' prima.
Prima di spezzarle il cuore.
In fondo cosa mi aspetto? Che mi perdoni e che tutto ritorni come prima.
Non accadrà mai. Forse.
Ma lei non è come me, non lo è mai stata. Lei potrebbe davvero perdonarmi, deve solo volervo.
Così, animato da questa speranza continuo a cercarla. Ma non devo solo limitarmi a cercarla.
Io devo trovarla.
E' proprio buffo che ci accorgiamo di quello che abbiamo solo quando lo perdiamo...



Angolo dell'autrice:
Eccomi! Dopo solo una settimana! E' passato un secolo da quando aggiornavo così velocemente :3
Comunque eccoci arrivate alla fine (è il penultimo capitolo)... vi è piaciuto il pov di Luca?
Spero che ora si sia chiarito tutto su di lui. E aveva ragione Chiara... tutto è nato da una scommessa ma lui si è innamorato sul serio.
Sinceramente non so come sia venuto il capitolo, e mi scuso per eventuali errori, ma ho appena finito di scriverlo.
E il prossimo è l'epilogo. Secondo voi cosa succederà?
Spero di essere di nuovo veloce perchè non voglio farvi aspettare tanto tempo. Grazie mille a chi continua a seguirmi <3 <3
Un bacione <3
  
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