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Autore: HisLovelyVoice    19/07/2013    4 recensioni
Molti bambini li guardavano scioccati, e spaventati chiedevano ai genitori perché si stessero rincorrendo. Sono innamorati, tesoro. Rispondevano con aria sognante le mamme, volendo anche loro una relazione del genere.
Sono innamorati. Quella era la pura e semplice verità.
Alcuni signori anziani li guardavano malinconici, ricordando la loro gioventù ormai passata, ma senza rimpianti.
Alcuni uomini li osservavano invidiosi dell’amore che li univa.
Un amore che andava oltre le apparenze.
Un amore che aveva scavato nel profondo, fino a toccare il centro del cuore.
Un amore che nessuno avrebbe mai potuto definire passeggero.
Perché si amavano da otto anni, ogni istante di più. Ogni giorno si sorprendevano avvicenda con una premura, una frase, un semplice gesto.
Erano definiti da tutti due anime gemelle.
Erano destinati a stare insieme.
Se fossero stati divisi, si sarebbero ritrovati, a qualsiasi costo.
Perché si amavano. Il loro amore era puro, come quello dei bambini.
Perché si erano accettati con tutti i pregi, ma anche con tutti i difetti e tutti i problemi.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I need happiness'
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14 Forever
 
Mi svegliai da sola sul divano, avvolta da una coperta. Dovetti sbattere più volte gli occhi per riuscire ad abituarmi alla luce che c’era nella stanza. Era stato solo un sogno? Davvero avevo sognato di tornare con Federico? Eppure mi sembrava tutto così reale. Poi però mi resi conto di essere nuda e, vedendo i nostri vestiti per terra, sorrisi. Ora però lui dov’era?
- ti sei svegliata finalmente. -
Sobbalzai dallo spavento: credevo di essere sola. Guardai mia madre. Era arrabbiata, molto arrabbiata.
- che è successo? - domandai.
- cosa è successo mi chiedi? Ti ho trovata qui mezza nuda, anzi, completamente nuda con solo una coperta addosso abbracciata a Federico, anche lui nudo! - esclamò. - tu dormivi, ma lui era sveglio, così l'ho buttato dentro al bagno per farsi una doccia. Sai cosa sarebbe successo se tuo padre fosse tornato prima? A me va anche bene, più o meno, che voi facciate le vostre cose, avete ventiquattro anni ormai e siete due ragazzi responsabili. Ma almeno abbiate l'intelligenza di chiudervi in camera. A tuo padre sarebbe preso un infarto. - mi rimproverò. Abbassai lo sguardo imbarazzata.
- hai ragione. - mormorai mettendomi a sedere e sistemandomi la coperta per coprirmi meglio.
Mia madre sospirò scuotendo la testa. - ora io devo andare da tua nonna, glielo avevo promesso e sono già in ritardo. Voi due vedete di non fare qualcosa di stupido. Torno verso le quattro. - disse avvicinandosi. Annuii. Lei mi diede un bacio sulla testa e, dopo aver preso le chiavi e la borsa, uscì di casa. Rimasi qualche istante immobile sul divano, poi sentii il rumore dell'acqua della doccia. Così mi allacciai meglio la coperta e mi alzai in piedi, andando verso il bagno. La porta non era chiusa a chiave, allora l'aprii ed entrai dentro. Vidi la tenda della doccia tirata, e Federico sembrava non avermi sentito, così mi tolsi la coperta ed entrai nella doccia. Gli circondai la vita con le braccia. Lui all'inizio sobbalzò per lo spavento, poi però si rilassò e si girò verso di me sorridente.
- ben svegliata. - mormorò con voce roca. - tua madre mi ha quasi ucciso. -
- lo so, mi dispiace. Ma tu lasciala stare. - dissi. Mi avvicinai ancora di più a lui fino ad entrare sotto il getto d'acqua. Lui abbassò il suo volto e mi baciò.
- ti amo. - disse stringendomi a se.
- anche io. -
Quando ci allontanammo, Federico prese del sapone e lo mise su una spugna, per poi passarmela.
- vuoi? - domandò come se si trattasse di un bicchiere d'acqua. La presi sorridente e feci un po' di schiuma, che poi gli posai in testa. Scoppiai a ridere, era veramente buffo: sembrava indossasse un cappello. Ne presi un altro po' e la spalmai sulle sue guance e sul mento, come fosse barba.
- ti stai divertendo? - chiese lui prendendomi per i fianchi.
- molto. - risposi. Lui si sgrullò di dosso il sapone e si tuffò sulle mie labbra. Infilai le mani tra i suoi capelli bagnati, mentre lui mi poggiava contro il muro, premendo leggermente il suo corpo contro il mio. Sentivo cosa voleva, e lo volevo anche io, ma non potevo.
- vorrei fare di nuovo l'amore con te, solo che ho detto a mi madre che non avrei fatto nulla di stupido. - mormorai.
Federico si allontanò da me. - per te fare l'amore è qualcosa di stupido? - domandò perplesso.
Scossi immediatamente la testa. - no! Non intendevo quello. Mia madre mi ha detto di non fare nulla di stupido, e lei intendeva: non farete nulla di osceno fino a quando starete sotto questo tetto. - dissi cercando di imitare la sua voce. Scoppiammo entrambi a ridere.
- e questo non rientra nelle cose "oscene"? - domandò.
- macché, è solo una doccia. - esclamai.
- in due. - puntualizzò lui.
Scrollai le spalle. - sono dettagli. -
Federico mi prese il volto tra le mani e mi riempì di baci. Sulle guance, sulla fronte, sulle palpebre, sulle labbra, ovunque. Poi iniziò a scendere, baciandomi il collo.
- sei tutto ciò di cui ho bisogno. Se ho te, ho il mondo intero. - mormorò sulla mia pelle mentre io incrociavo le mie mani dietro al suo collo. - ti amo tanto. -
- ti amo anche io. -

****

Un'ora e molti baci dopo uscimmo dalla doccia. Gli prestai un asciugamano, mentre io misi il mio accappatoio. Poi uscii dal bagno e recuperai i nostri vestiti. Ritornai da Federico, glieli passai e ci cambiammo. Mi misi un asciugamano anche intorno ai capelli e, dopo aver asciugato alcuni schizzi d'acqua per terra, uscimmo.
- dobbiamo rimanere qui dentro, non possiamo uscire. Che facciamo? - domandai.
- dato che è l'una e mezza, potremmo preparare il pranzo. - propose.
Annuii. - perfetto. -
Andammo in cucina e iniziammo a cercare qualcosa da mangiare.
- i tuoi tornano a pranzo? - mi chiese.
- no, mio padre lavora e mia madre torna verso le quattro. -
Dopo aver cercato ovunque qualcosa da mangiare, decidemmo di ordinare la pizza. Chiamai la pizzeria più vicino a casa e ordinai due pizze margherite. Tornammo in camera da pranzo e ci sedemmo sulle sedie intorno al tavolo.
- che facciamo? - domandai nuovamente.
- io un'idea ce l'avrei, ma non va bene, perciò tocca a te trovare qualcosa da fare. -
- ma te pensi solo a fare sesso? - domandai divertita.
- mia cara, dobbiamo recuperare otto anni. - rispose semplicemente.
Alzai un sopracciglio. - lo avresti fatto anche a sedici anni? -
- con te? Si. Sentivo che eri quella giusta. -
Gli sorrisi e mi alzai in piedi. Mi misi di fronte a lui e, dopo aver preso il suo volto tra le mani, lo baciai. Lui posò le sue mani fredde sulle mie gambe nude, provocandomi dei brividi.
- quanto siamo stati separati? - chiesi allontanandomi un po'.
Federico fece spallucce. - non so, a me sono sembrati secoli. -
- e invece sono stati solo... - presi il telefono che si trovava sul tavolo e guardai a quando risaliva la prima minaccia che mi era arrivata. - ...tre giorni. -
- così tanto? - domandò prendendomi per la vita e facendomi sedere in braccio a lui. Posai la schiena sul suo petto per poterlo guardare meglio.
- si. Così tanto. -
- sono stati i tre giorni più brutti della mia vita. - mormorò.
- e quando sono entrata in coma? - chiesi.
- quei giorni sono stati orribili, ma almeno sapevo che mi amavi. - rispose posando il volto sulla mia spalla.
- scusa. - sussurrai.
- di nulla. -
Rimanemmo un po' di tempo così, poi suonarono alla porta. Mi alzai in piedi e, seguita da Federico, aprii la porta. Sulla porta c’era una ragazza bionda con la divisa della pizzeria. Guardò me sorridente, poi, quando spostò lo sguardo su Federico sbarrò gli occhi.
- ciao. - salutò guardando sempre Federico.
- ciao. - rispose lui.
Non ci stavo capendo nulla. - vi conoscete? - domandai perplessa.
- oh, si, è la mia nuova vicina di casa. - spiegò Federico. - si chiama... -
- Camilla. - concluse la ragazza.
- anche io mi chiamo Camilla. - dissi sorridendo.
- io sono Federico. - si presentò il mio ragazzo.
- non vi eravate presentati? - chiesi nuovamente perplessa.
- no, andavo di fretta. Ero andata a casa sua per chiedergli se aveva del caffè. - rispose la ragazza. - comunque, queste sono le pizze. - disse porgendomele.
Stavo per tirare fuori i soldi, ma Federico mi precedette. Come al solito.
- ecco qua. - disse dandole i soldi e prendendo le pizze.
- perfetto. Ci vediamo! - esclamò lei allontanandosi.
Chiusi la porta e andai in cucina.
- volevo pagare io. - borbottai.
- in una famiglia i soldi sono in comune. Quindi è come se avessi pagato anche tu. - rispose dandomi un bacio sulla guancia.
- ma non siamo ancora sposati. - protestai.
- è uguale. -
Iniziammo a mangiare in silenzio.
- non sei gelosa? - mi chiese improvvisamente. Ingoiai il pezzo di pizza che avevo in bocca.
- dovrei essere gelosa di quella là? - dissi per poi scoppiare a ridere. - non vi eravate nemmeno presentati. - gli feci notare.
- solo io sono geloso di tutti i ragazzi che ti girano intorno? - borbottò.
Annuii. - e fai male. Secondo te, io andrei con il primo che passa? - chiesi.
- no. -
- e io sono sicura che tu non andresti mai con la prima ragazza che incontri per strada. - constatai. - per questo non sono gelosa. Certo, se ti avesse accarezzato il petto, le braccia, i muscoli o il viso, l'avrei scaraventata a terra, dicendole che tu sei solo mio e che non ti condivido con nessuno. - affermai sorridendo. - ma, fortunatamente non è successo. - dissi scrollando le spalle.
- sono solo tuo, quindi? - chiese con in mano uno spicchio di pizza. Annuii. - e allora tu sei solo mia. -
- per sempre. - dissi guardandolo fisso negli occhi.
- per sempre. -




HEI!
okay, non chiedetemi con che coraggio pubblico questo capitolo....
ero indecisa se pubblicarlo ora o domani, e alla fine ho optato per ora.
siete felici che la vicina di casa si chiami Camilla? :D è un nome molto diffuso, a quanto pare lol
fatemi sapere cosa ne pensate!!
beh, ringrazio coloro che hanno inserito la storia tra seguite/preferite/ricordate, coloro che leggono silenziosamente e coloro che recensiscono.
ci sentiremo con il prossimo capitolo solo a settembre
mi mancherete tutti!
per favore, non mi abbandonate.
un bacio
Giulia xxx

  
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