Ventotto Centimetri
Ventotto centimetri.
Ventotto,
dannatissimi, lontanissimi centimetri lo dividevano da quello che era
definibile come il suo “compagno”.
Ventotto centimetri
che erano tutto fuorché poco evidenti, soprattutto quando si trovavano
l’uno al fianco dell'altro.
Detestava ricordare
a se stesso di essere così minuto ma, razionalmente
parlando, era palese.
Allora perché,
maledizione, ogni mattina era costretto alle peggiori
acrobazie, tirandosi su –invano, per altro!- in punta di piedi mentre tentava
disperatamente di afferrare il pacco del caffè? Quale gusto sadico suggeriva a
quell'altro di riporre così in alto qualcosa che tanto era consumato da
entrambi? Eppure, non gli sembrava neppure uno sforzo tanto gargantuesco,
quello di limitarsi a riporlo nella mensola sottostante!
Si morse le labbra,
aggrottando le sopracciglia fini sugli occhi affilati e già vispi sin di prima
mattina. Ah, ma la sua altezza non l'aveva mai avuta vinta, e non l'avrebbe avuta vinta neppure quella mattina. Si allungò ancora
di più sulle punte già al limite della sopportazione,
arrivando finalmente a sfiorare la bramata confezione…
… quando il tepore
di una mano posta all'improvviso sul suo fianco lo distrasse dal suo intento, e
una seconda superò il suo palmo teso al limite per
consegnargli il pacco di caffè.
“Buongiorno, Levi.”
Questo sussurro si insinuò caldamente nel suo orecchio destro, accompagnato
da un bacio fugace sulla guancia. Il ragazzo si mise nuovamente con entrambi i
piedi fermi a terra, stringendo le dita sulla carta della confezione che
scricchiolò quasi minacciosamente.
“Sei un idiota,
Irvin.”
Ventotto centimetri.
Ventotto,
dannatissimi, lontanissimi centimetri lo dividevano da quello che era
definibile come suo “compagno”, colui che tanto si
divertiva a rendere irraggiungibili cose altresì perfettamente raggiungibili
con il solo obiettivo di farlo dipendere da lui, almeno nei gesti più semplici,
laddove le strategie militari e la forza bellica non erano necessarie.
Ventotto centimetri
che erano tutto fuorché poco evidenti, e che in fondo non gli pesavano neppure
così tanto.
More like Rea smetti di inquinare ogni fandom
in cui metti piede e vedi di darti una mossa a scrivere le cose che devi
effettivamente scrivere
E, se al titolo
avete pensato male, siete dei bricconcelli. ( ͡°
͜ʖ ͡°) In
realtà mi sono resa conto un po’ troppo tardi che era fraintendibile ops…
Comunque, yay! Anche io mi sono gettata a
capofitto su AoT! Premettendo che
1. Sì,
sono tra quelli che per ora seguono ancora l’anime, e che pertanto
2. Il
primo che mi fa spoiler muore ma tipo muore sul serio
sappiate
che ho scritto questa flashfic nonappena
ho capito che la Eruri era diventata la mia otp di questa serie (NON SO NEMMENO SE IN
SNK CIRCOLI IL CAFFÈ AIUTO E NEL CASO NON SO NEANCHE COME SI ATTREZZINO PER
PREPARARLO I MIEI DUBBI SUL PUBBLICARE QUESTA STORIA SI MOLTIPLICANO), quindi siate clementi pls.
Ad ogni modo! Grazie
in anticipo a coloro che leggeranno ed eventualmente favoriteranno o recensiranno! Al solito, ogni tipo di
commento è ben accetto ~ bye!