Jean non ne poteva più.
Non ne poteva proprio più.
Perché lui, proprio lui, doveva avere a che fare con un nuovo stagista arrivato in ufficio da due giorni e che già da due giorni aveva iniziato a scassare?
(Il fatto che anche lui fosse uno stagista era irrilevante)
[Writober 2025 di Fanwriter.it - Prompt: Office AU]

In un’Eldia dei giorni nostri in cui le vicende dei giganti sono la base dell’epica e della letteratura del paese, un uomo e una ragazza con apparentemente quasi niente in comune s’incontrano nel posto più improbabile possibile, passando insieme una notte che sembra destinata a rimanere un’anomalia nel corso delle rispettive esistenze. Qualcosa però continua a spingerli l’uno verso l’altra, perché dopotutto, chi sa resistere a un mistero?
Modern/Reincarnation AU, Erwin x OC, Levihan, accenni di MikeNana e altre OTP, tematiche LGBTQIA+

Al terzo pugno in faccia, Eren cadde a terra e si portò Jean con sé solo perché il suono della sua testa che sbatteva pesante al suolo gli dava più soddisfazione di riempirsi lo stomaco con una minestra calda.
[Writober 2025 di Fanwriter.it - Prompt: Friends with Benefits]

Reiner e Berthold, amici di infanzia persi e ritrovati, cercheranno di ritrovare la loro vecchia dinamica, tra l'inizio dell'accademia militare e una casa da gestire.
Raccolta di flashfic, modern e college AU, su un fandom ormai morto, su una coppia di cui nessuno parla più? I'm in for it.
Neanche menziono le imprecisioni di luogo e di sistema, ma ci saranno di sicuro!

La guerra non si combatte solo fuori dalle mura. E tra i silenzi, gli sguardi e le ferite mai dette, Jade dovrà capire fin dove può spingersi prima di perdere sé stessa.
Come guerra e melissa è la storia di chi sopravvive al dolore per imparare a respirare di nuovo.
In un mondo che divora tutto, anche la quiete ha il sapore del sangue.

Il fuoco ti scalda, e Levi lo sa bene perché solo un miracolo poteva sciogliergli il cuore, solo un incendio poteva farsi spazio e lasciare l’ennesimo segno sulla sua carne martoriata che pare nata per ricordare ogni insulto, ogni torto, ogni sevizia. Ma il fuoco distrugge. E il fuoco è un dio, ma Erwin, in fondo, è solo un essere umano.
***
Levi fa un passo indietro, ma in piena luce non ci si può nascondere.

Reiner non vede niente. Il nero inghiotte qualsiasi cosa i suoi occhi possano accarezzare. La bocca è asciutta, un colpo di tosse gli gratta il fondo della gola. Braccia e gambe… Non le sente, all’altezza delle giunture il dolore sfrigola e i suoi neuroni non carpiscono altro da manovrare. Un tessuto leggero gli solletica la carne viva. È certo che qualcuno, nel lasso temporale in cui ha perso conoscenza, gliele abbia amputate per prudenza e avvolte con qualcosa per impedirne la ricrescita. Furbo.
{Reiner!centric | Post!Shiganshina | What!if | ReiBert | Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it}

Quei maledetti pantaloni non sarebbero dovuti esistere. Figurarsi essere ammessi come divisa. Men che meno addosso al Capitano Erwin.
Levi pensò per un attimo a come quella considerazione potesse adattarsi in molteplici modi ai suoi desideri e al suo personale piccolo inferno.

E se Levi avesse scelto il Comandante?
[ breve flashfic scritta per la challenge "to a better place" nel gruppo "Hurt/comfort-fanart and fanfiction Italia" ]

Non gli aveva lasciato tempo per discutere o per pensarci, lo aveva avvisato giusto un paio d’ore prima, allungandogli la divisa elegante e intimandogli di indossarla per il gala di quella sera perché lui, volente o nolente, doveva presenziare.
«Altrimenti?», aveva chiesto con uno sguardo omicida.
«Altrimenti ti affido a Sadies e ad Hange, e se ti rifiuti ti faccio mettere in cella di nuovo per insubordinazione. Stavolta con Hortense», Erwin non aveva tentennato nemmeno nel dare quella risposta assurda. Eppure bastò.
Levi era corso a stirare la divisa con una sequela di improperi che Erwin ascoltò con un certo, distorto, divertimento mentre si allontanava.
Aveva smesso di maledirlo solo per dirgli di portargli anche la sua di divisa, perché era certo che stesse marcendo sul fondo del suo armadio.

Dall'ultimo capitolo:
— Mi serve una squadra scelta — esordì Levi atterrando al fianco di Hange sotto a un grosso ciliegio, innevato ma già punteggiato di gemme.
— Ce l’hai già, mi pare.
— Più ristretta. Tre o quattro membri al massimo. Per un giro di pattuglia fuori. Attiriamo un paio di stronzi verso le torri e rientriamo. — Cosa insolita per lui, sembrava irrequieto, e, cosa davvero inaudita, c’era un che di supplichevole nel tono della sua richiesta. Per un attimo Hange se lo immaginò bambino a chiedere di uscire fuori mentre piove, per poi ricordarsi che lui, da bambino, forse la pioggia non l’aveva mai vista.
- - -
Personaggi: "un po' tutti", oltre a Levi e Hange (a EFP però questo tag non piace proprio);
Ambientazione: da dopo Shiganshina in poi;
Canon compliant, almeno nelle mie intenzioni.
Coppie: può contenere tracce di LeviHan, JeanKasa, EreMika e frutta a guscio.

Isabella è una giovane ragazza determinata, che cerca di vivere con coraggio in un mondo dove il pericolo e la morte sono all’ordine del giorno. Quando incontra Eren Yeager rimane subito affascinata dalla sua intensità e dal fuoco che arde nei suoi occhi. Eren, tormentato da un destino che sente già segnato, non riesce a lasciarsi andare completamente, ma nemmeno a stare lontano da lei. Ogni incontro è intenso, ogni separazione dolorosa. I due sognano un futuro insieme, ma Eren sa che le forze che li circondano e i suoi fantasmi del passato potrebbero separarli per sempre. Quando il destino li costringe all'inevitabile, Eren deve fare una scelta impossibile per proteggere ciò che ama, sacrificando se stesso.

Come sarebbe il mondo se il re venisse rovesciato? Cambierebbero le regole del gioco? Hanji Zoe non si aspettava dei cambiamenti, ma sapeva cambiare a seconda delle circostanze. E ora, pur di restare nei ranghi, avrebbe dovuto sbrogliare il groviglio degli intrighi politici all'interno delle mura. Vedere con occhi diversi ciò che prima le sembrava familiare, combattere la propria coscienza.
E rendersi conto che il suo cuore non sarebbe stato più protetto come prima.

Un racconto circolare, che inizia laddove finisce. Levi attende, nella foresta degli alberi giganti, l' esito sulla sorte di Zeke Jaeger e nel mentre dà vita ai suoi sogni come pure ad una sua personale realtà.
Dal testo:
[ERWIN] “Levi, se ancora non ti è chiaro, io sono un uomo che pensa. Non un uomo che spera. Quando c'è qualcosa che m’interessa, che per me è importante, mi muovo senza esitazione. Non spero che le cose vadano come vorrei. Progetto e agisco affinché tutto funzioni come voglio e basta, variabili incluse”, sbottò in un sol fiato il biondo, improvvisamente spazientito per la diffidenza del corvino.
[LEVI] “Perché sei qui?”
“Perché ho accettato l'incarico?” rispose Barris con un sorrisetto di palese presa in giro. “Perché l'Armata ora è il mio lavoro. Ho famiglia e mi occorre denaro…” chiosó con lieve faccia tosta il biondo. Improvvisamente, decise di cambiare atteggiamento verso il Capitano, respingendo in quel modo la graffiante diffidenza di Levi che, per tutta certezza, era stato bruscamente interrotto nel suo confortante indugiare tra i ricordi piacevoli unicamente di lui ed Erwin.
Canonverse

Sono passati decenni dalla "Guerra tra terra e cielo", i vecchi membri del corpo di ricerca sono tutti radunati, per un momento che avrebbero voluto rimandare il più possibile
[ death!fic ] [un po' tutti, non riesco a mettere il tag]