La sicurezza che il corpo di Guarnigione le aveva dato fino a quel giorno era ormai crollata e con lei le mura di Trost. In quei anni di servizio al re, non le era mai accaduto di trovarsi faccia a faccia con la dura realtà: I giganti, non sono più soltanto oltre le mura. Per questo in lei nacque qualcosa di nuovo, un desiderio di libertà e lotta si mischiarono; La voglia di non stare più a guardare, non voler vedere morire altri compagni. Doveva cambiare la sua vita e la prospettiva dalla quale vedeva le cose e questo implicava un cambiamento davvero radicale. Il corpo di Ricerca, quello sarebbe stato il primo passo per cambiare pagina in una vita che sembrava già scritta.
Certo era che non si aspettava che oltre a toglierle tanto, il suo trasferimento le avrebbe dato altrettante cose per la quale valeva la pena vivere, gli amici, l’amore e la libertà. L’aria era ancora intrisa dall’odore del sangue e della polvere da sparo dei cannoni, il giovane Eren aveva richiuso la breccia, ma a quale prezzo? Osservava la città dall’alto e desidero soltanto che tutto questo non fosse la realtà.

Quando hai sedici anni, spesso sembra che i sentieri da percorrere siano già tracciati. A Bertholdt pare di essere impotente di fronte al destino che è stato assegnato a lui e ai suoi amici, incapace di reagire al momento necessario per sovvertire quella cattiva sorte di cui sono vittime. La Morte è l’unica amica che conosce e lo segue lungo il percorso della crescita. A sedici anni, quasi diciassette, Bertholdt non sa, però, che è nei momenti bui che la luce appare più luminosa e questo lo incoraggerà a recidere il filo rosso su cui è inciso il suo nome.
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{Warriors!centric | Pairings: GalliRei, onesided!BeruAni, past!SeruAni, side!YumiHisu | accenni lievi al manga}

Aveva una bellezza strana, la quiete ronzante dei cimiteri fuori città, dove si poteva sentire il crepitio della vita tutto attorno e il contrasto con il silenzio che avvolgeva le lapidi. Non era abitudine di Levi frequentare i cimiteri militari al di fuori delle occasioni formali, ma di quando in quando gli era capitato e aveva trovato strano come lo scricchiolio della ghiaia sotto le suole rompendo il silenzio gli aveva dato l’impressione di poter turbare il sonno di qualcuno che, di fatto, non avrebbe più potuto essere turbato da nulla. Eppure la casa gli dava la stessa sensazione.
«Levi hai mai sentito la storia di questa casa?», chiese Erwin con voce piatta.
Levi scosse la testa. «Non sono stato in superficie abbastanza a lungo per le leggende, Erwin».
Erwin sollevò un angolo della bocca in un sorriso storto, mentre iniziava a raccontare e nel contempo a tentare di aprire il cancello del giardino, sotto lo sguardo interessato di Levi.

Reiner e Berthold, amici di infanzia persi e ritrovati, cercheranno di ritrovare la loro vecchia dinamica, tra l'inizio dell'accademia militare e una casa da gestire.
Raccolta di flashfic, modern e college AU, su un fandom ormai morto, su una coppia di cui nessuno parla più? I'm in for it.
Neanche menziono le imprecisioni di luogo e di sistema, ma ci saranno di sicuro!

(Levi/Hanji)
Mike Zacharias ha un sogno: che il resto dei suoi commilitoni riescano ad essere perspicaci quanto lui. Per questo decide di traumatizzarli mettendo sul tavolo l'arcano di cui nessuno si è accorto - tra Levi ed Hanji c'è del tenero. Quali conseguenze potrà mai creare una rivelazione del genere?
oppure
Quel giorno in cui Levi ed Hanji fecero una scoperta sconvolgente.

La guerra non si combatte solo fuori dalle mura. E tra i silenzi, gli sguardi e le ferite mai dette, Jade dovrà capire fin dove può spingersi prima di perdere sé stessa.
Come guerra e melissa è la storia di chi sopravvive al dolore per imparare a respirare di nuovo.
In un mondo che divora tutto, anche la quiete ha il sapore del sangue.

Armin, Mikasa ed Eren partono in vacanza. Lungo la strada si perdono in un bosco ma, purtroppo, quella che doveva essere una semplice gita fuori porta si trasformerà in un'esperienza da brivido.
Tratto dal testo:
Non capisce cosa sia successo, mentre era sul ponte. Ha osservato con attenzione ogni passo che ha compiuto, senza scollare gli occhi dalle assi, finché non ha percepito qualcosa attorcigliarglisi ai piedi. Corruga le sopracciglia ed inclina il capo di lato, mentre osserva lo sconosciuto dal naso adunco che sproloquia sull’entità del pericolo che rappresenta il ponticello.
Da dov’è uscito quell’individuo? Perché non l’ha visto prima? Era troppo concentrato su dove mettere i piedi, per accorgersi della sua presenza?
{Questa storia partecipa all'Horror Month indetto dal forum 'La Torre di Carta'}

In un momento di nostalgia, osservando le onde, Hange ripensa al passato
[ scritto per il gruppo FB "Hurt/comfort Italia-fanart e fanfiction" ]

È da un paio di giorni che Levi si sente osservato.
Mentre si allena. Mentre mangia. Mentre osserva da angoli in penombra la danza del formicaio del Corpo di Ricerca nel Quartier Generale. Mentre mormora con i suoi amici il piano per prendere i maledetti documenti che devono ottenere.
È una sensazione sotto pelle che lo accompagna sempre e Levi è troppo furbo e troppo esperto delle ombre per non sapere che qualcuno lo sta osservando davvero.
Non è nemmeno difficile intuire o individuare chi.
È una testa bionda che, non appena Levi volta leggermente il viso o sposta lo sguardo nell’angolo degli occhi e nella periferia del campo visivo, cattura un barlume di oro per poi sparire nell’ombra dove Erwin si rintana.

Jean non ne poteva più.
Non ne poteva proprio più.
Perché lui, proprio lui, doveva avere a che fare con un nuovo stagista arrivato in ufficio da due giorni e che già da due giorni aveva iniziato a scassare?
(Il fatto che anche lui fosse uno stagista era irrilevante)
[Writober 2025 di Fanwriter.it - Prompt: Office AU]

In un’Eldia dei giorni nostri in cui le vicende dei giganti sono la base dell’epica e della letteratura del paese, un uomo e una ragazza con apparentemente quasi niente in comune s’incontrano nel posto più improbabile possibile, passando insieme una notte che sembra destinata a rimanere un’anomalia nel corso delle rispettive esistenze. Qualcosa però continua a spingerli l’uno verso l’altra, perché dopotutto, chi sa resistere a un mistero?
Modern/Reincarnation AU, Erwin x OC, Levihan, accenni di MikeNana e altre OTP, tematiche LGBTQIA+

Al terzo pugno in faccia, Eren cadde a terra e si portò Jean con sé solo perché il suono della sua testa che sbatteva pesante al suolo gli dava più soddisfazione di riempirsi lo stomaco con una minestra calda.
[Writober 2025 di Fanwriter.it - Prompt: Friends with Benefits]

Il fuoco ti scalda, e Levi lo sa bene perché solo un miracolo poteva sciogliergli il cuore, solo un incendio poteva farsi spazio e lasciare l’ennesimo segno sulla sua carne martoriata che pare nata per ricordare ogni insulto, ogni torto, ogni sevizia. Ma il fuoco distrugge. E il fuoco è un dio, ma Erwin, in fondo, è solo un essere umano.
***
Levi fa un passo indietro, ma in piena luce non ci si può nascondere.

Reiner non vede niente. Il nero inghiotte qualsiasi cosa i suoi occhi possano accarezzare. La bocca è asciutta, un colpo di tosse gli gratta il fondo della gola. Braccia e gambe… Non le sente, all’altezza delle giunture il dolore sfrigola e i suoi neuroni non carpiscono altro da manovrare. Un tessuto leggero gli solletica la carne viva. È certo che qualcuno, nel lasso temporale in cui ha perso conoscenza, gliele abbia amputate per prudenza e avvolte con qualcosa per impedirne la ricrescita. Furbo.
{Reiner!centric | Post!Shiganshina | What!if | ReiBert | Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it}

Quei maledetti pantaloni non sarebbero dovuti esistere. Figurarsi essere ammessi come divisa. Men che meno addosso al Capitano Erwin.
Levi pensò per un attimo a come quella considerazione potesse adattarsi in molteplici modi ai suoi desideri e al suo personale piccolo inferno.