“Hei, Sakura, muoviti,
l’appuntamento è tra 5 minuti!”
Sento una voce familiare
provenire dalla strada, mi affaccio alla finestra e vedo un ragazzo biondo che
mi saluta con la mano.
“Ok, scendo subito!”
Premettendo che i subito di
una ragazza di sedici anni equivalgono a dieci minuti, tutto sommato faccio
abbastanza in fretta a vestirmi, pettinarmi e legarmi il coprifronte a mò di
cerchietto.
Guardo il mio riflesso allo
specchio di camera mia: certo che sono molto cambiata da quando avevo dodici
anni.
I miei capelli rosa mi
arrivano alle spalle e fanno da cornice ad un viso più maturo, da donna; gli
occhi verdi sono più determinati di un tempo ed il mio sorriso è meno
infantile.
Sto per scendere, ma qualcosa
mi trattiene: riguardo la mia immagine allo specchio.
Tutto sommato non sono male:
ho un corpo snello e lanciato, ora valorizzato dal magnifico vestivo azzurro
che indosso per la festa!
In un attimo di follia mi
slego il coprifronte e lascio cadere i capelli sulla fronte: non male.
“Sakura! Siamo in ritardo!”
“Arrivo!”
Scendo di corsa le scale, ma
mi fermo di botto di fronte a Naruto: indossa dei pantaloni neri e una camicia
bianca leggermente aperta sul petto; non lo avevo mai visto così curato!
“Sbrigati, Hinata mi sta
aspettando!”
Certo, per Hinata! Non per
me! Pensare che fino ad un anno fa mi sbavava dietro! E io non ho fatto altro
che respingerlo! Che sciocca!
Vabbè, meglio non pensarci,
tanto sarebbe stato difficile vedere Naruto più di un amico… e poi Hinata è mia
amica!
Ci avviamo velocemente alla dimora
dell’Hokage, parlando vivacemente.
Le luci di tutte le stanze
sono accese e si sente una musica forte provenire dall’interno, misto a risate
ed urli.
Entriamo con almeno dieci
minuti di ritardo e scopro che sono già arrivati tutti gli invitati, ovvero
coloro che hanno contribuito alla salvezza del villaggio all’attacco di
Orochimaru.
Mi sembra strano che sia
tutto finito: Orochimaru morto… e anche Sasuke…
E’ stato importante, lo
ammetto, ma ora ho la testa presa da altro… cioè… da un altro…
Hei, ora che ci penso lui non
si vede; non mi preoccupo: in fondo la puntualità non è mai stata una sua
caratteristica.
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Cavoli, ha cominciato a
piovere… come pioveva quella sera di molti anni prima… quando Obito…
Chiudo gli occhi e stringo i
pugni… in lontananza sento una musica allegra.
La festa, si… ci sono tutti
che si divertono… anche lei…
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Naruto sta ballando con
Hinata, Neji con Tenten, Shikamaru con Temari e Kiba… bhè, Kiba balla con il
suo cane…
Io sono seduta su un divano e
batto col piede il ritmo della musica assordante, fissando annoiata fuori dalla
finestra… sta piovendo… ad ogni minimo movimento sobbalzo, come se stessi
aspettando qualcosa; in realtà sto aspettando qualcuno!
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La pioggia aumenta… sento dei
passi dietro di me… mi volto e riconosco Jiraia.
Lui si mette di fianco a me e
per diversi minuti fissiamo in silenzio i nomi incisi sulla lapide bianca.
Poi lui parla:
“La festa di Tzunade sembra
farsi sempre più movimentata!”
Infatti la musica era
diventata più alta.
Io scrollo le spalle,
restando sempre in silenzio.
“Cosa ti sta succedendo?”
All’improvviso la voce del
ninja è tagliente.
Io resto zitto, ostinato.
“So che è successo qualcosa! Sei
sconvolto! Eppure la guerra è finita! Non capisco che cosa…”
Si interrompe e un sorrisetto
gli invade il volto.
“Pene d’amore?”
Il suo tono non mi piace,
straborda di malizia.
Scuoto la testa con troppa
enfasi e il suo sorriso si allarga! Sono stato smascherato!
Sbuffo e gli rivolgo uno
sguardo da “non ho voglia di parlarne, lasciami in pace”, ma lui insiste talmente
tanto che alla fine cedo!
“E va bene, hai ragione,
contento ora?!”
“E dimmi, come si chiama?
Avrà un nome questa donna...!”
Io abbasso lo sguardo… donna…
no, non ancora… e un nome ce l’ha, e molto bello…
“Allora?!”
Jiraia è proprio invadente!
“Ascolta, non mi sembra il
caso… io…”
Lui mi interrompe:
“Ascolta lo hanno capito
tutti che in questi giorni hai qualcosa di strano! Naruto è pure venuto a
chiedermi se sapevo qualcosa!”
“Naruto? E cosa ne vuole
capire lui?!”
Jiraia ridacchia:
“Già, Naruto non capisce
proprio niente di donne… ti ricordi quando è tornato dall’addestramento e
Sakura…”
Sakura. A quel nome sobbalzo.
Il mio cuore batte contro il petto velocemente.
Jiraia ha notato tutto questo
e mi guarda con una strana espressione, a metà tra lo sconvolto e… si, il
disprezzo.
“Sakura?”
E’ un sussurro tagliente.
Io non nego, rimango zitto,
ma uno strano gelo si sta impadronendo di me.
“Tu non puoi… Sakura… è… una
bambina!”
Io mormoro:
“Ha sedici anni”
“E tu trenta”
Mi volto, questa
conversazione sta prendendo una brutta piega.
“Aspetta, Kakashi”
Io mi fermo, ma non mi giro.
Non credo di avere il coraggio di sostenere lo sguardo di Jiraia.
“Che ti prende, non è
possibile che tu… proprio Sakura, è pure una tu allieva! Lo sai che succederà
quando lo sapranno tutti, vero?!”
Io mi volto e lo guardo negli
occhi.
“Io la amo”
Poi corro via.
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Tzunade si siede di fianco a
me, accaldata. Mi sorride e io cerco di risponderle, ma non mi esce altro che
una smorfia fredda.
Lei mi guarda preoccupata e
mi chiede se sto bene… si, benissimo… va tutto bene… a parte…
“Quell’espressione l’ho vista
tante volte… dimmi, chi è il fortunato?!”
“Co… no, non hai capito… non
c’è nessun…”
Tzunade sorride maliziosa e
mi chiede:
“Dai, me lo descrivi… è un
bel ragazzo?!”
Mio malgrado sorrido e
rispondo:
“E’ più che un bel ragazzo,
è…”
“Si?”
“E’ un uomo.”
Tzunade mi guarda perplessa.
“In che senso un uomo? E’ più
grande di te?”
Io scrollo le spalle… più grande
di me? Un pochetto…
Tzunade si alza, ma ritorna
subito dopo con due bicchieri in mano, me ne porge uno e sorseggia lentamente
l’altro.
“Mi stavi dicendo… quanti
anni ha?”
“Trenta”
“Come?!”
Il mio bisbiglio non è
udibile sopra il frastuono della musica… oppure Tzunade crede… spera… di non
avere capito bene.
“Trenta”
Questa volta la mia voce è
udibile e l’Hokage rimane pietrificato.
“Trenta?! Ma… potrebbe essere
il tuo maestro…”
A quelle parole ho un tremito
incontrollabile; guardo Tzunade con occhi supplichevoli, ma lei mi sta fissando
sconcertata:
“Oddio… è… è Kakashi?!”
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Non può succedere proprio a
me! Sono sempre stato distaccato, quasi freddo… non ho mai dato troppa
confidenza a nessuno… il giusto necessario.
Ma lei… la sua allegria, il
suo coraggio, la sua intelligenza, il suo profumo, le sue labbra, le sue forme…
No, basta pensare a lei!
Forse ha ragione Jiraia, ha
solo sedici anni… in fondo fino a due anni fa era innamorata pazzamente di
Sasuke.
Ma era cambiata: non solo nel
corpo ( e che corpo! ) ma anche nel carattere; era più donna, ora.
Cammino, perso nei miei
pensieri, fino a quando mi trovo di fronte a casa di Tzunade.
Sicuramente c’è anche Sakura
alla festa… ma non posso mancare, per rispetto verso i miei compaesani.
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Tzunade mi sta ancora
guardando sconvolta… è raro vedere l’Hokage senza parole:
“Giura che non lo vedrai più…
io… non so cosa è successo e non voglio saperlo… ma… lui è un uomo!”
Io distolgo lo sguardo e… lo
vedo: è appena entrato e i suoi capelli sono tutti bagnati.
La camicia nera a colletto
alto è stropicciata, ma nel complesso ha un’aria così elegante… e per me, solo
per me… era lì solo per vedere me!
Tzunade lo vede e mi guarda
minacciosa, ma io sorrido e mi alzo di scatto.
“So cosa vuoi dire,
Sensei… Ma io…”
Respiro affannosamente,
sempre sorridendo.
“Io lo amo”
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Sakura sta venendo verso di
me… come è bella… bellissima… e mi sorride… tutte le promesse che mi ero fatto
prima di entrare stanno andando a farsi fottere!
Ma non posso cedere!
Distolgo il mio sguardo e
cambio direzione.
Lei si blocca, il sorriso si
fa più incerto:
“Kakashi…”
La sua voce è limpida, non
posso fingere di non averla sentita.
La guardo negli occhi e le
sussurro:
“Stammi lontano…”
Lei mi guarda sofferente e il
suo dolore è anche il mio, se non più grande… la amo, la amo più di me stesso,
ma il nostro è un amore impossibile…
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Perché mi sta facendo questo?
Per tutta la serata mi ha ignorato, ci stava addirittura provando con Shizune…
che rabbia!
Non lo sopporto più! Corro
fuori, nella pioggia… mi è parso di sentire la voce di Tzunade chiamarmi…
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La festa è finita… per
fortuna… mi dirigo svogliato verso casa… il cuore mi fa male… un dolore più
forte di una ferita fisica.
E lei è la… sotto casa mia,
con gli occhi gonfi di pianto… perché vuole complicare le cose?!
Si avvicina lentamente e mi
avvolge in un abbraccio dolcissimo.
Io la lascio fare, ma poi
sento la voce di Jiraia dirmi “è solo una bambina!”, allora la allontano
gentilmente, ma lei mi ristringe sempre con più forza.
Non c’è altro modo… deve
odiarmi, per dimenticarmi…
“Sakura… Sakura, dimmi che mi
ami…”
Lei mi guarda, gli occhi traboccanti
di lacrime…
“Ti amo!”
Io avvicino il mio viso al
suo, fino sfiorarle lievemente le labbra, e le sussurro attraverso la maschera:
“Io no”
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Lo odio… lo odio nello stesso
modo in cui lo ha amato… cioè con tutto il mio cuore… I giorni adesso sono
vuoti, che senso ha continuare a vivere?! Ho appena finito una missione
difficile e sono seduta su una panchina, fuori dallo studio di Tzunade.
Cosa sono queste gocce sulle mie
mani?
Sono lacrime.
Che strano, non mi ero
accorta di avere iniziato a piangere.
Sento uno guardo sulla mia
nuca: è Tzunade.
Mi alzo, asciugandomi le
lacrime e mormoro:
“Buongiorno, Sensei.”
Lei mi mette una mano sulla
spalla, proprio come aveva fatto lui anni addietro, dopo lo scontro tra Sasuke
e Naruto…
Le lacrime si fanno sempre
più fitte.
“Ci tieni a lui?”
Io annuisco disperata.
“E lui lo sa?”
“Si”
“Ma ti ha respinto, giusto?”
Annuisco di nuovo.
Tzunade sospira:
“Ho parlato con Jiraia… mi ha
detto che ha fatto un discorsetto a Kakashi, dicendogli di non vederti più…
deve aver perso fede alle sue parole… ma lui ti ama davvero, lo so…”
Io rimango zitta… cosa vuole
dirmi con questo?!
“Vai da lui e digli quanto lo
ami.”
Ora capisco.
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Non sopporto più di vederla
soffrire… la amo… ma non posso dirlo… forse sono peggio di mio padre.
Sento qualcuno bussare alla
porta e io svogliato la apro: è lei. Sakura.
Non piange, ma ha un
espressione determinata.
“Ti amo!”
Se me lo dice un’altra volta
impazzisco!
“Ti amo!”
Stai zitta, ti prego!
“Ti amo… e se tu non mi ami…”
Tira fuori un coltelli dalla
tasca e lo punta verso il suo petto.
“Vuoi ucciderti?”
“No, voglio uccidere te!”
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Mi scaglio su di lui come una
belva, colpendolo con tutte le mie forze… ma lui è Kakashi, il mitico Kakashi,
mi ferma senza troppa difficoltà… i nostri corpi sono vicinissimi, posso
sentire il suo calore…
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Perché fai questo, Sakura,
perché?
“Ti amo”
Me lo dice un’altra volta e
lo ripete ancora e ancora… il mio cuore sta scoppiando.
Mi slego il coprifronte,
lasciando scoperto il mio occhio sinistro.
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Che sta facendo? Mi sta
bendando gli occhi con il suo coprifronte… ha il suo profumo…
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Abbasso la maschera, fino a
scoprirmi il viso… mi avvicino sempre di più a lei…
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Sento il suo respiro lento sul
mio viso… e poi mi bacia…
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Spero che questo le faccia
capire quanto la amo.