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Autore: Elezaria    20/07/2013    2 recensioni
Lei temeva. Non temeva Lui, temeva PER Lui. Perché se Lui non viveva, lei era polvere...
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Peter Minus, Voldemort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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VERITÀ CELATE La donna si rannicchió e prese una manciata di terra portandosela alla bocca. Ne saggió la consistenza, l'odore, il sapore. Poi si rialzó e sputó i granelli. Inizió allora a fiutare l'aria come un abile cane da caccia e chiuse gli occhi. Tutto a un tratto si voltó di colpo e, come in trance, scattó correndo tra gli alberi. Corse a lungo, le vesti lunghe e nere le si strapparono e i rovi le lacerarono le gambe. Ma non le importava, perché Bellatrix aveva il solo compito di salvare il suo Padrone, colui che l'aveva trovata, protetta e istruita, l'unico che avesse il potere di farla calmare o di ordinarle di uccidere. Questa era la prima volta che Bella prendeva una decisione in autonomia. Fino alla tenera età di 11 anni sua madre aveva sempre deciso per lei, le aveva sempre detto cosa era importante (il sangue puro, la nobiltà, servire il piú potente) e cosa era, invece, da disprezzare (la feccia, i sanguemarcio, i traditori della famiglia). Poi a scuola aveva conosciuto Lui, che con il suo fascino magnetico naturale unito al fatto che era piú vecchio di 6 anni, l'aveva conquistata completamente, rapendola con le sue idee e i suoi progetti. E ora Lui stava male, forse era morto o moribondo. E Lei doveva salvarlo, perché se lui non viveva, lei non aveva niente, era polvere. Bellatrix si arrestó appena entró in una radura buia. Lui era lí. Lei lo sapeva. Lo poteva sentire. Sentí dei passi dietro di sé ma non vide nulla. Camminó lentamente sul confine dello spiazzo. Un raggio di luna illuminó una parte di radura e lei con orrore e con speranza vide cadaveri di animali dilaniati. Si avvicinó, affascinata da ció che il suo Padrone era in grado di fare anche senza poteri magici: tutti i corpi era stati prosciugati di ogni goccia di sangue. Cercó con lo sguardo la familiare forma del mago ma non la trovó. Allarmata, spostó le carcasse e frugó nel sottobosco. Ormai disperata,di accasció al suolo. Perché non c'era? Dov'era? Era... Morto? Era forse trasfigurato? Dov'era? Era stato tutto inutile? La sua corsa attraverso 5 continenti per trovarlo si sarebbe quindi conclusa qui? Con un fallimento? La catena di pensieri della donna fu interrotta da un acuto sibilo prolungato. Bella voltó la testa e guardó dietro di sè, dove un grosso, pesante serpente era acciambellato per terra. Bellatrix non era una rettilofona, ma l'Oscuro Signore sí... E se..? Si avvicinó cautamente all'animale, che svolse le sue spire e le lasció intravedere un fagotto nero. Il cuore le batteva tanto forte che pensava che scoppiasse. Senza badare alle zanne della serpe, infiló le braccia tra le spire e prese il fagotto, non pesava quasi nulla. Lo strinse a sé e svolse lentamente gli stracci. La donna lanció un urlo e per poco il fagotto non le cadde dallo spavento, dal terrore e dalla repulsione. Se quello era davvero il Signore Oscuro,dell'antica bellezza glaciale non rimaneva nulla, solo un teschio con poca pelle attaccata. Il profilo, una volta aristocratico, era appiattito, il naso ridotto a due fessure, gli occhi erano piccoli e sproporzionati, celati dalle palpebre sottili. Il bel corpo statuario aveva lasciato posto ad un ammasso confuso di ossa e tendini, non un muscolo dava vita al corpo della dimensione di un neonato. O cosí pareva, infatti subito il mostro aprí gli occhi e sveló le iridi color del fuoco con la pupilla verticale. Una cosa era rimasta la stessa, lo sguardo penetrante che raggeló Bellatrix e le guardó dentro. La donna si voltó con il fagotto stretto sotto il mantello, decisa a tornare a Grimmauld Place per soccorrere il Padrone ma di colpo un'accecante luce rossa le brilló davanti agli occhi e lei cadde a terra, senza sensi. Un uomo basso si avvicinó cautamente e la rigiró a pancia in su con un piede. Poi estrasse il fagotto dalle sue braccia e mormoró "Oblivion..." . Dopodiché si allontanó a passo svelto inoltrandosi nella foresta. Questa era la storia che tutti avrebbero conosciuto, non Bellatrix, LUI aveva salvato il Signore Oscuro dopo che era caduto per la prima volta, LUI lo aveva trovato, LUI lo avrebbe riportato in forze. No no, stavolta la cara Bellatrix aveva fallito e il fatto piú interessante era che non lo avrebbe mai saputo. Stavolta, era il povero, stupido, incapace Peter Minus a vincere e il sapore della vittoria era buono, molto buono.
   
 
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