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Autore: AliceCutso    20/07/2013    1 recensioni
Dalla storia:
-no ti prego, no- gli porto le mani al petto sanguinante e comincio a singhiozzare -non è nulla, posso aggiustarlo, posso.. posso..- non so cosa dire, non so cosa fare.
Lui mi prende per mano e mi fa avvicinare fino a portare le sue labbra accanto al mio orecchio. Ha il respiro corto e tremante.
-Ora dovrai vincere anche per me principessa- capisco dal suo tono che sta sorridendo.
Comincio anch'io a tremare.
-Claire, sappi che.... non potevo desiderare un'alleata migliore e che...- viene scosso da colpi di tosse e il suo corpo viene pervaso da convulsioni. Non riesce a respirare.
Mi tiro immediatamente su perchè vorrei poter far qualcosa ma rimango impotente mentre i suoi occhi perdono la luce.
Ha paura così gli stringo più che posso la mano.
Vorrei chiudere gli occhi ma non ci riesco e so che non posso, lui ha bisogno di me adesso.
FANFICTION RIPROPOSTA
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Altri tributi, Nuovo personaggio, Presidente Snow
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sessanta secondi. è il tempo che dobbiamo aspettare sulle pedane prima di scannarci a vicenda. Non ho mai capito questa regola ma ora mi rendo conto di quanto quel minuto sia fondamentale. è necessario per orientarsi, per decidere.
Mi volto a destra e a sinistra. Alla stessa distanza di 5 metri da me ci sono, a destra, il ragazzo dell'otto e dall'altra parte la tipa del 6. Poi li cerco. Marck è vicino alla punta della Cornucopia mentre Levia è proprio proprio davanti alla bocca del cono dorato quindi sarà una fra le prime ad arrivare alla montagna di scorte. Per sicurezza cerco anche i Favoriti. Jacob è alla mia destra ad appena quattro tributi di distanza, Joseline è esattamente dall'altra parte del campo con Davon poco lontano mentre Andrius si trova proprio accanto a Marck  e Caterine è sulla destra del dodicenne lentigginoso.
48. 47. 46.
Per un secondo incontro lo sguardo di Marck che sorrise e mi fece l'occhiolino. Che imprudente! E se i Favoriti lo avessero visto? Ricambio con la più svelta strizzata d'occhio per poi tornare a guardarlo trucidamente. Lui ne sembra assai divertito e la cosa mi fa infuriare.
30. 29. 28.
Punto alla montagnola di cibo per disorientare i miei avversari ed è all'ora che sento la ragazza del 6 gemere. Quando mi giro vedo che sta tremando come una foglia. I suoi occhi color ruggine erano lucidi. "che diavolo mi è passato in testa? Il mio istinto è quello di proteggerla, non di ucciderla! Non potrei mai farlo.... a nessuno, neanche a Cristine" ma ormai è troppo tardi.
10. 9. 8. 7.
"Devi sopravvivere. Lo hai promesso".
6. 5. 4.
"Coraggio".
3. 2. 1.
Quando il gong suona io sono già a mezz'aria. Poi successe tutto troppo velocemente. Vedo gli altri scendere e cominciare a correre in maniera confusa. 
"Concentrati sull'obbiettivo!"  accelero.
Arrivo alle armi contemporaneamente con Joseline ma lei sembra non badarmi. Prende un piccolo coltello affilatissimo e se lo lancia alle spalle prendendo in pieno il ragazzo del 3. Il sangue gli fiocca dalla ferita e cadde su se stesso così Joseline lo finisce con un secondo coltello nella schiena.
Con ancora il sangue del tributo negli occhi, mi concentro sulle armi. Ce ne sono di ogni tipo e ciò mi spaventava da morire. Non ricordo un'edizione con così tanto arsenale. Prendo diversi coltelli di svariate misure, un filo di ferro molto sottile (ci sarà utile per la caccia), due accette e un'ascia. Poi, prima di andarmene, afferro anche un arco con la faretra. Armata fino ai denti corro alla ricerca di Marck. Lo trovo quasi subito, intento a recuperare un sacchetto di mele. Dietro di lei c'è una Levia tremante con un thermos stretto in mano. E Caterine, la lancia tesa all'indietro pronta a conficcarsi nella testa di Levia.
- 7, GIU!!- entrambi si abbassano subito e io lancio un coltello con tutta la mia forza contro la ragazza. La lama si infila nella sua spalla destra ma anche da qui posso vedere con non è grave.
-VIA, VIA, VIA!- lascio che mi sorpassino così che posso coprire le spalle a Levia. Sento un sibillo e d'istinto mi volto vedendo la coda della lancia vendicatrice di Caterine strusciarmi la guancia. Mi porto una mano alla testa e spintono la mia alleata sotto lo sguardo frastornato di Joseline e Andrius.
Corriamo a più non posso, lontano dallo spargimento di sangue saltando rocce e arbusti. Dopo neanche dieci minuti però Levia non ce la fa più e supplica per una pausa. Mentre lei si riposa seduta su una roccia io constato che la lancia mi ha solo rotto l'elastico e tagliato qualche capello ma nulla di più. Meglio. Sono più a mio agio coi capelli sciolti. Do a Marck l'ascia e un'accetta che lui si assicura alla cintura e in cambio mi concede una mela. La taglio e ne do un pezzo a Levia che mi sorride e ne succhia riconoscente il succo. Il thermos è vuoto.
-è una buona notizia- dico -vuol dire che ci deve essere una fonte d'acqua da queste parti-.
-forse- interviene Marck secco -o forse vogliono farci morire di sete-.
-non credo. I loro giochi durerebbero un paio di giorni. E poi perchè darci un thermos? No, sono sicura che ci sia almeno un ruscello o qualcosa di simile-.
Mi metto l'arco in spalla insieme alla faretra e lego qualche coltello alla cintura. Poi guardo Levia. Capelli castani, lineamenti sottili e dolci, occhi grandi da cerbiatto. Sono quasi certa che abbia la mia età ma sembra più piccola, minuta com'è. Quanto abbiamo corso? 9 minuti? E lei è rossa col fiatone. è il genere di ragazza che non dura a lungo.
-Comunque sia non possiamo fermarci- le dico -dobbiamo mettere più spazio possibile fra noi e i favoriti-.
Lei ci mette un minuto buono a rimettersi in piedi.
Teniamo un passo sostenuto orientandoci con la montagna. Circa due ore dopo cominciano gli spari. Li conto con le dita: sono solo 6 e la cosa ci sorprende tutti. Di sicuro gli abitanti di Capitol saranno entusiasti.
-chi pensate siano?- chiede piano Levia.
-Di sicuro uno è il ragazzo del 3... ho visto Joseline farlo fuori-.
Ci fu un momento di silenzio poi Levia sussurra -Caterine...?-
Scuoto la testa -era una ferita superficiale-.
La vedo sospirare sconsolata.
-Bhe, lo sapremo stasera. Ora però continuiamo-.
Camminiamo senza meta per quella che mi sembra un'eternità finchè tutti non cominciamo a sentire la sete. Decidiamo di non usare un'altra mela e di metterci alla ricerca di una fonte d'acqua. Tocco il terreno : è duro e secco.
-siamo lontani. Qui la terra è troppo riarsa-.
Marck annuisce -anche gli alberi-.
-Proviamo a seguire il profilo della montagna, ci dovrà pur essere una foce-.
Visto che nessuno ha un'idea migliore seguiamo la sua ma la montagna è troppo lontana e quando cala la sera siamo ancora nel fitto della foresta.
-Arrampichiamoci su di un albero. li saremo più al sicuro-.
-ehm... io non so farlo- ammetto.
Marck sbuffa e comincia ad arrampicarsi mentre Levia mi sorrise gentile -ti diamo una mano noi!-.
Anche lei sale sull'albero ma si ferma al ramo più basso, sopra la mia testa e cadde all'indietro. No, non cadde. Si tiene con le gambe e mi tende le mani. Io riluttante gliele afferro e lei solleva tutto il mio peso sul ramo.
-D'ora in poi è abbastanza semplice. Metti mani e piedi dove li metto io-.
Poi comincia ad arrampicarsi per davvero con grazia e agilità mentre io la seguo come posso. A dieci metri d'altezza troviamo Mark appoggiato al tronco mentre scruta l'orizzonte. Ci prendiamo un ramo a testa e ci assicuriamo con le due corde che erano riusciti a recuperare. 
Il sole scompare completamente e nel celo risplende il sigillo di Panem mentre l'inno parte. Le foto dei tributi morti di oggi ci guardano dall'alto del celo. Sono entrambi quelli del 3 e del 5, la ragazza del 6 e il ragazzo del 12. Poi ci fu di nuovo l'inno e infine la quiete.
-Allora il ragazzino ce l'ha fatta- dice fra se Marck.
Mi ci vuole un bel po' per capire che parla del 12enne del 9.
-forse si è accucciato nell'erba alta e nessuno lo ha visto- ipotizza Levia.
Cominciano a parlare ma io non riesco a seguirli perchè la ragazza-che-tremava-come-una-foglia del 6 mi invade la mente.
Marck si offre volontario per il primo turno di guardia e io cerco di dormire.
Sono davvero stanca e mi aspettavo un sonno senza sogni ma invece trovo ad attendermi incubi su incubi, tutti raffiguranti possibili morti del tributo del 6. Alcuni sono macabri, con sangue e interiora che escono ovunque mentre altre morti sono fin troppo rapide, improvvise e inaspettate. E forse sono proprio quest'ultime che mi fanno più paura.
Alla fine ci rinuncio e mi isso sul ramo di Marck -Vai a riposarti, ti do il cambio-. Gli lancio la corda.
-che succede principessa? Il letto non è di suo gradimento?-.
-Oh, no il letto va benissimo. è la situazione che non è di mio gradimento-.
-abituatici- mi rilancia la corda -tieni, a me non serve-.
Poi scese fino al ramo di Levia e si assicura che avesse fatto bene il suo nodo. Ci avrebbe messo un infinità di tempo a fidarsi di me e forse non ci sarebbe mai riuscito. Mi chiedo cosa ne pensi il suo mentore della nostra alleanza. Probabilmente Lexy avrà già scagliato un tavolino contro il televisore più vicino e posso anche sognarmi che mi inviasse qualunque cosa gli sponsor avrebbero voluto che ricevessi. Forse se mai riuscirò a sopravvivere mi ucciderà lei stessa.
Improvvisamente un rumore a terra mi riporta all'orribile presente. Quando abbasso lo sguardo vedo solamente Marck scendere cautamente con l'ascia in mano. Quando tocca terra si guarda intorno e si abbassa. Dopo poco mi fa cenno di raggiungerlo. 
Per sicurezza mi infilo un coltello nella manica e scendo cercando di non produrre alcun rumore. Mi fermo sul ramo da dove Levia mi aveva fatto salire per avere in ogni caso un vantaggio su di lui. Marck indica qualcosa sul terreno e quando la vedo mi viene la pelle d'oca. Un'impronta grande quanto la mia testa è impressa nel fango. Quando sto per chiedere di cosa può trattarsi si sente un colpo del cannone seguito da un ruggito. Un brivido scuote entrambi e ci arrampichiamo in alto. Quanto siamo stati vicini alla morte?
Marck si ferma sul ramo di Levia che non si era accorta di nulla. è un'altra caratteristica di chi dura poco. Mi chiedo perchè Marck l'avesse messa come condizione alla nostra alleanza.
"forse erano amici nel loro distretto. O forse avevano una storia" da come lui la guarda, come si guarda la cosa più preziosa del mondo, decido per la seconda ipotesi. Vorrei dirgli che mi dispiace per loro ma non credo che gli sarei di conforto.
Ritorno alla mia postazione ad aspettare una mattina che non sono affatto sicura di vedere.
  
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