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Autore: sophomoro    20/07/2013    2 recensioni
Aveva la strana abitudine di capire le persone solo con uno sguardo e forse per questo a 19 anni appena passati, lei si ritrovava a sapere quasi tutto delle persone che la circondavano; a credere che l’universo volesse essere notato, che l'universo fosse inverosimilmente prevenuto rispetto alla consapevolezza, e premiasse l’intelligenza perché contento che la sua eleganza venisse osservata. E chi era lei, che viveva per un segmento brevissimo di storia, per dire all’universo che lui - o la sua osservazione di lui - fosse temporanea? (JG.)
[K]
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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«Perché qualcuno non ha mai preso la parte del nostro ‘subconscio’ cattivo? Quello che dice sempre ciò che bisogna fare? Sembrerà strano ma è così.. cioè fateci caso se io gli avessi dato ragione a questa ora non mi ritroverei davanti ad un assemblea di ragazzi annoiatati a mangiarmi le mani per il nervosismo e la mia timidezza – ammetto mentre qualcuno in sala ridacchia- quindi perdonatemi se questo discorso non sarà al livello delle vostre aspettative ma nonostante i precedenti, io non sono così brava con le parole.. almeno, nell’orale sono una frana –abbozzo un sorriso e sospiro- eh aggiungo che sono lusingata del fatto che il direttore dell’università mi abbia concesso questo incontro con voi ma non sono qua per promuovere il libro, farmi nuovi “fans” –mimo le virgolette- o chissà cosa, voglio solo continuare i miei studi quindi ci terrei molto se mi trattaste come una persona normale e non come chissà chi –alzo le spalle- .. quindi, ci sono domande? –sorrido mentre scelgo una ragazza che sembra avere la mano più altra rispetto ai suoi coetanei-» […]


«Ma che ti salta in mente? –John sbruffa pesantemente mentre con le mani prende a gesticolare- il direttore ti offre una possibilità così grossa e tu ti metti pure a fare complimenti? –e gesticola anche troppo, penso- Woodley, non farai mai carriera se continui così… in questa categoria non devi guardare in faccia nessuno, hai capito? Ehi.. mi stai ascoltando? »

«Uhm.. sì John ti sto ascoltando anche se quelle tue manacce mi distraggono dal prenderti sul serio» ammetto senza fare troppe cerimonie mentre firmo una sottospecie di autografo ad una ragazza che si è avvicinata alla finestra molto timidamente «Woodley, per te sono il Signor Allen non ‘John’» mi riprende lui mentre ringrazio la ragazza e la saluto; «Non sei mica mio nonno, John, devi allentare la presa, sei solo il mio manager e non mi pare nemmeno di averlo richiesto» ribatto tranquillamente e lui impreca contro qualche santo alludendo all’esistenza di questi ultimi e poi «Senti ragazzina, che tu mi voglia o meno, io devo stare con te e non credere che io nutri tutta questa simpatia nei tuoi confronti ma questo è il mio lavoro quindi..» ma prontamente lo interrompo e «che tu lo voglia o meno, stai qui perché ti fanno comodo i soldi che la casa editrice ti da’, QUINDI caro John, -mi giro e lo guardo- non farmi la predica perché ho 19 anni passati e non ho bisogno di un altro cervello per arrivare a capire certi argomenti prendo fiato- e ora fammi il piacere di andar via, per favore., i corridoi dell’università sono riservati ai dipendenti e agli studenti e guarda caso tu non sei né l’uno né l’altro» finisco io per lui mentre riprendo a guardare fuori dalla finestra e lo sento imprecare per la milionesima volta. Posso giurare di averlo sentito mandare a quel paese anche il direttore dell’università quando lo ha incrociato per il corridoio ma non do peso al fatto, anzi mi concentro di più sul paesaggio fuori mentre con le mani mi stringo i lati della testa che pulsa interrottamente –dannazione, chissà perché - . L’Università di Manchester è abbastanza grande: lo spiazzale davanti è completamente ricoperto di ciottolato grigio e bianco, che sì, forma un disegno gigantesco della bandiera inglese mentre per quanto riguarda invece la parte posteriore, è un esplosione di verde, prati ed alberi che secondo me in autunno riescono a far uhm, incantare… sì, incantare chiunque persona con le loro tonalità di arancione come un bambino davanti ad un giocattolo..

Sorrido e scuoto la testa per i miei pensieri comunemente infantili e passandomi una mano sulla fronte per allentare il ciuffo di capelli lontano dai miei occhi, mi giro dove sorprendo un ragazzo non troppo altro a fissarmi. «Posso fare qualcosa per te?» chiedo gentilmente, sforzandomi di sorride ed ignorando la testa che pulsa sempre di più. «Oh emh, sì, in realtà sìbalbetta insicuro mentre prende a cercare qualcosa nella sua borsa, vecchia e consumata, a tracollo- lo so che hai chiesto all’assemblea di essere trattata come una studentessa ma, umh, -si ferma ed estrae fuori un libro con una copertina arancione sgargiante.. il mio libro- mia sorella mi uccide, letteralmente, -dice calcando la parola ‘letteralmente’ come se la potesse sottolineare con la voce- se non le faccio autografare la sua copia ..» sorride appena e in me scoppia un moto di tenerezza allucinante «Oh ma certo, nessun problema.. ? Come hai detto di chiamarti, scusa?» chiedo mentre afferro il libro e gli occhi mi cadono sulla mia foto alla destra della pagina con sotto la mia biografia riassunta in 13 o poco più righe: “Se fossi un libro, vorrei certamente essere un libro di John Green, mio caro amico, senza alcun dubbio. Uno dei suoi libri pieni di metafore così come piacciono a me, perché a detta dei miei parenti, io sono una piccola metafora in miniatura. Ho sempre amato chiudermi nei libri (e mai avrei pensato di scriverne uno ma evidentemente avevo ed ho qualcosa da raccontarvi) incuriosita e spinta a vivere altre cento vite oltre alla mia. E a discapito di quello che voi potreste pensare, sono abbastanza timida ma di questo non ne faccio una ‘malattia’, amo scrivere perché a detta mia, la gente scrive per seppellire e non per ricordare. Inoltre se dovessi scegliere una delle mie citazioni preferite, vi riporterei sicuramente la storica citazione della sigaretta di sua maestà Green o quella che mi sono fatta tatuare sul costato, ‘My thoughts arestars i can’t fandom into constellations’ perché, sempre a detta mia, è stata plasmata su misura della sottoscritta. (: “ «Louis, mi chiamo Louis» il ragazzo sorride e delle piccole ed adorabili rughe di espressione si formano ai lati dei suoi occhi. «quindi Louis, -incalzo il discorso- hai una penna? E soprattutto, a chi devo intestare la dedica?» chiedo mentre il mio sguardo si solleva dal libro e cattura gli occhi di un ragazzo appoggiato allo stipite della porta poco lontano da me e il ragazzo con gli occhi color del mare. «Uhm sì, aspetta che la trovo» lo sento mormorare e poi «ecco a te.. mh a lei, signorinasi sporge per leggere il mio cognome sul libro- Woodley» afferma ed io riporto la mia attenzione su questo presunto Louis «chiamami pure Hebony, Louisgli sorrido afferrando la penna e scarabocchiando qualcosa sulla prima pagina- alla mia cara lettrice ripeto mentre scrivo- ..» poi Louis mi interrompe «Fizzy, il nome di mia sorella è Fizzy!» afferma ed io concludo la dodicesima dedica scritta in quella mattinata. «Ecco a tesorrido nuovamente mentre gli porgo il libro e la penna- ora è meglio se vai, il tuo ragazzo mi sta uccidendo con gli occhi» ammetto alludendo al tizio che ho visto prima.

Lui nel frattempo rimette tutto nella sua borsa e scuote la testa interrottamente «Oh no, non è il mio ragazzo!» afferma quasi incredulo per poi «ehi, ma tu come fai a sapere che sono, bhe…?» chiedere spaesato. «Ho un fratello ed anche lui è attratto dai ragazzi, ormai vi riconosco» ridacchio [.. ]











I feel stupid and contagious

Si, se ve lo state chiedendo la risposta è sì, questa è una nuova storia
(e sì, è la frase di una canzone dei Nirvana)
So di averne un’altra in sospeso ma la trovo davvero infantile quindi la devo praticamente riscrivere e quindi ciao, nulla, eccomi qui (:
Questo è un prologo e forse è anche il prologo più lungo che io abbia mai scritto ma ci tengo a precisare che questa non è una delle solite storie di EFP.
Onestamente e senza offesa, mi sono un po’ seccata di leggere sempre la storia della fan che incontra il proprio idolo e BOOM, scopano come criceti quindi questa non sarà proprio così.

Innanzi tutto, è la protagonista quella ‘famosa’ (ha scritto un libro per chi non l’avesse capito) ma lei non vuole avere questa etichetta quindi riprende la sua vita come se niente fosse.
Già in questo capitolo vengono introdotti Louis e un altro (e un altro ancora, in realtà) dei 1D che però non rivelo.. magari ditemi chi pensate voi tramite una recensione (Y)
So nulla… spero ci piaccia.

Ciao belle.

Ps: il banner è figo anche se voi pensate il contrario, è figo.
Ps2: scusate se il testo è piccolo e non è paro ma ho problemi con l'editor di EFP

   
 
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