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Autore: DrEaM_    20/07/2013    7 recensioni
Lui e lei erano così. Un giorno si parlavano, quello dopo no. Erano in guerra, in guerra aperta contro lo stesso nemico: la nostalgia. Perchè quando qualcuno ti manca, altre braccia non servono. E loro erano così, lontani e incazzati, con una malinconia che di notte veniva a cercarli, per ricordargli quanto bello era stato godere di quell'abbraccio..
Duncan e Courtney, forse, non avevano ancora capito, che bastava un loro sguardo per riuscire ad innamorarsi di nuovo, ancora e per sempre.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan | Coppie: Duncan/Courtney, Duncan/Gwen
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale
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Capitolo 8: ‘Buonanotte principessa’

Scusate se interrompo la vostra lettura, ma prima di far parlare i protagonisti volevo scrivere un piccolo riassunto: il Fatto si svolge al Resort di Toronto famoso per la sua bellezza e per il suo relax. Qui si trovano Courtney e Bridgette in ‘vacanza’; la prima è stata portata in questo posto dalla sua migliore amica per dimenticarsi di Duncan, il quale, dopo averlo incontrato casualmente in una pasticceria, non ha smesso di torturarle la mente portando al vivo i ricordi di una stagione del reality.
Duncan, ragazzo che non sapeva quello che voleva e che forse tuttora non sa, subisce una lotta mentale tra il Vero Amore, che impersona in Courtney e Gwen, la ragazza che l’ha stregato lasciando così da parte la prima. Un triangolo (?) amoroso alquanto complicato.
Si arriva così a una sera, dove Duncan si dà alla ‘pazza gioia’ e Courtney cerca disperatamente di aiutare l’amica Bridgette.
In un corridoio apparentemente buio illuminato debolmente dalle luci soffuse di alcune lampade, Duncan vede un vestito bianco che gli è familiare e Courtney rivede un luccichio di occhi che non avrebbe mai dimenticato...
Ora potete continuare a leggere, ci vediamo giù per tutto :))


Dal capitolo precedente: Assottigliò la vista e all’improvviso ebbe un sussulto, si fermò e si rese conto di chi era quel ragazzo che non riusciva a stare in piedi. “T-tu?” Esclamò volendosi reggere anche lei per tenere a bada il formicolio nelle gambe.

“D-Duncan sei tu?” ripeté Courtney osservando il ragazzo con un braccio appoggiato al muro, lo sguardo fisso a terra e i capelli scompigliati.
“P-principessa...” Disse lui mentre il cuore gli batteva all’impazzata. Era ubriaco e non era certo che quello che stava accadendo fosse davvero reale. Eppure non era una domanda, ma una certezza che voleva dare a se stesso. Courtney si sentì avvampare dopo quel soprannome, poi ritornò sui suoi passi e disse “Che ci fai qui? O meglio, sei ubriaco?”
Domanda stupida ovviamente, si morse la lingua. Il cervello aveva il cartello con scritto ‘in ferie’ mentre il cuore bussava alla sua gabbia toracica cercando di uscire.
“Principessa... Sssei tu?” richiese lui.
“Si Duncan, sono io, Courtney.” Duncan non riuscì a frenare le sue gambe che crollò al suolo, ma Courtney lo riuscì a sorreggere per un braccio e lui dopo quel contatto si fece forza, una forza dettata dal suo cuore e impartita da quello di Courtney.
“Ti accompagno in camera, ok? Con chi sei, Duncan?” improvvisamente gli venne in mente l’idea che potesse essere con Gwen, così ferita gli lasciò la presa e disse “Ehm, ora devo andare.”
Duncan fu più veloce di lei e la prese imprigionandola tra lui e il muro. Courtney riusciva a sentire l’alito alcolico, ma percepì il SUO odore mascolino che lo rendeva semplicemente unico.
“Sbaglio o dovevi accompagnarmi in camera?”
Non riusciva a notare il suo volto, immaginava, però, il suo ghigno divertito. Così sbuffò e commentò: “Sempre il solito Duncan? Uno pensa che sia lì a terra stremato senza forze inerme e cerca di aiutarti evitando le sciocche e inutili battute che fai e invece ti osti...”
Duncan la interruppe mettendole un dito sulle labbra e sussurrando vicino all’orecchio “Stai un po’ zitta per favore? Mi scoppia la testa!”
Un brivido le percorse la schiena, il cuore stava impazzendo sul serio, non percepiva il comando di Duncan, ma soltanto il suo respiro sul collo e tra i capelli. “Accompagnami in camera. Numero 123.”
Al sentire quel numero ebbe un altro colpo: la sua era la 125!! In pratica erano stati vicini senza saperlo e in quel momento il tentativo di distrazione consigliatole da Bridgette si rivelò nullo.
“PP-puoi ripetere?” Balbettò. Courtney, forse aveva capito male, forse era 133...
“Hai capito benissimo... Allora?” rispose Duncan sempre vicino al suo orecchio. Il ragazzo poteva sentire il suo profumo e il calore della pelle. Percepiva che al suo contatto ogni fibra di lei vibrava e si drizzava eccitata. Sapeva di fargli quell’effetto e questo lo mandava in bestia poiché affermava quello che lui ardentemente voleva sapere, rendendolo succube come mai nessuno lo aveva reso. Desiderava riempirle il collo di soffici baci e arrivare fino alle labbra, farle sue, morderle e poi continuare quel piacere approfondendo.
Courtney gli prese un braccio e se lo portò dietro alle spalle tenendogli la mano, così da conferirgli più stabilità.
‘Si può sapere perché ti sei ridotto cosi? E Gwen dov’è? Perché siete qui? E perché continui a chiamarmi con quello stupido soprannome dopo tutto quello che mi hai fatto?’
Questo avrebbe voluto chiedere a Duncan, ma stette zitta rispondendosi da sola. Gli occhi si riempirono di lacrime quando, arrivati alla sua stanza, dovette lasciarlo e sentirlo pronunciare “sei bellissima Courtney”: puro, semplice, casto e bellissimo, dannatamente bellissimo. Lui era tutto quello che desiderava, niente di più, niente di meno.
Il mondo le crollò addosso e il desiderio di dormire lì accanto a lui era alle stelle, ma resistette. “Buonanotte principessa” era solo ubriaco, solo questo.
Il giorno dopo non si sarebbe ricordato di niente e lei avrebbe ricominciato a stare male, peggio, e piangere perché era l’unica cosa che voleva fare.
Lasciò la stanza chiudendosi la porta alle spalle e ritornò nella sua atterrando con la schiena al muro e la testa fra le mani per scacciare i pensieri riguardanti quegli attimi.

“Oh andiamo! Non ti farai male!”
“Si invece, idiota! Non vedi che è rosso?” Duncan stava cercando di toglierle una spina dalla pianta del piede, ma lei proprio non capiva di stare ferma e zitta. L’avrebbe imbavagliata e legata pur di farla tacere! Lo faceva impazzire... e questo gli piaceva.
“Ahia! Stupido!”
“Ringrazia almeno!!” disse lui prendendola per i fianchi e attirandola a sé.
“Prima o poi mi lascerai i segni!” Commentò lei ad un centimetro dalle sue labbra.
“L’unica cosa che ci farà male davvero Courtney è quando ci separeranno.”


Peccato che era lui ad averli fatti separare. E giù altre lacrime amare.














NdA (colorata):
Ciaoooo a tuttii, sono tornata con l'8 capitolo *si pulisce la fronte dal sudore*. Finalmente i due protagonisti hanno avuto un mini-dialogo e smebrano scioccati entrmbi. Duncan, ovviamente, è ubriaco e spara cose che fors neanche lui si rende conto, mentre Courtney sta male per quello che le dice, dato che sa che non si ricorderà nulla. E sarà cosi? 
Come vedete, mie care, sono riuscita a mettere una fotina ^^ non è niente di che, ne metterò altre ad ogni cambio di capitolo ** mi piace troppo questa coppia *occhi a cuoricino*. 
Sono contenta che questa storia stia avendo un 'successone' date le 21 recensioni: siete fantastiche! 
Voglio ringraziare tutte voi per essermi così di supporto in questa valle di ispirazione (?) si, sto dando i numeri. 
Comunque sia voglio ringraziare: 
a) le
21 recensioni che sono stupende e tutte le correzioni che mi fate :) 
b) le
1051 ragazze che leggono la storia ** 
Grazie a tutte davvero, alla prossima 
-DrEaM_ <3 
  
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