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Autore: Roly_chan    21/07/2013    2 recensioni
"Dean, Sam e Beth Winchster sono tra i migliori cacciatori al mondo, e dopo aver ucciso Lucifero e fermato l'Apocalisse, sono pronti per una nuova caccia: questo li porterà a Mystic Falls.
All'inizio convinti di poter concludere subito il caso, con l'uccisione di Klaus e tutti gli altri esseri soprannaturali del luogo, si renderanno presto conto che la cosa non è così facile.
Fra scontri, incomprensioni, paure, amicizie, amori, tutti i personaggi cercheranno di rispondere a una domanda: Cosa significa essere umani?"
E' una Damon/ Nuovo personaggio, mentre le altre coppie sono tutte da scoprire.
Si parte dalla 3x16 di TVD e dal finale della quinta stagione di SPN, entrambi modificati per mie esigenze.
Spero di avervi incuriosito e ringrazio tutti coloro che decideranno di leggere questa mia storia. :3
Genere: Mistero, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon, Salvatore, Elena, Gilbert, Nuovo, personaggio, Rebekah, Mikaelson, Stefan, Salvatore
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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<< Posso almeno decidere io chi invitare? >> chiese esasperata Beth

<< Quanto sei difficile! Se lascio a te la lista degli invitati, ci troveremo ad essere al massimo dieci persone. Nelle migliori delle ipotesi. >> ribeccò Rebekah, mentre continuava a dare inviti a destra e manca per i corridoi affollati della scuola.

<< Ma è il mio compleanno! Che senso ha invitare persone che nemmeno conosco? >> protestò ancora la rossa.

<< Cara, tu forse non ti rendi conto che sei fra la cerchia delle più popolari della scuola. Tutti conoscono te. Magari ci sarà qualcuno di interessante. >>

<< E da quando sono fra le più popolari? Non faccio nemmeno parte delle cheerleaders. >>

<< Da quando sei mia amica. E per quanto detesti ammetterlo, anche da quando te la fai con Caroline, Elena. Poi ci sono Stefan e Matt. Sei la sorella del professore più sexy della scuola e del mio Sam. >> spiegò la bionda, lasciandosi andare un sospiro di gioia ed estasi, pensando al suo ragazzo.

Poteva definirlo così, vero?

Ormai lei e Sam erano sempre insieme, e anche se a occhi esterni potevano sembrare un po’ freddi, lei sapeva benissimo invece la complicità che li univa.

E poi tutto sentiva furché il freddo quand’era con lui.

Se fosse stato possibile non l’avrebbe mai fatto uscire dal suo letto…

Ricevette una gomitata sul fianco da Beth, che la guardava con aria disgustata.

<< Attenta, potrebbe scenderti la bava. >> la rimproverò, beccandosi una risata divertita da parte della vampira.

Continuarono a distribuire inviti per la scuola, chiacchierando fra di loro.

L’argomento della "risurrezione" di Sam non fu toccato.

Ogni volta che Beth cercava di parlarne con la sua amica biondissima, quest’ultima deviava sempre il discorso infastidita.

Questo destò molti sospetti nella piccola Winchester e avrebbe indagato di sicuro.

Eppure Rebekah sembrava così allegra e spensierata.
Non aveva per niente l’aria di una che ha fatto qualcosa.

Beth aveva un paio di tesi su cosa poteva essere successo e la più convincente era anche la più terrificante.

Un patto con un demone.

Ma chi poteva averlo fatto?

Dean e Bobby avevano già dato la loro parola di non c’entrare niente in quella storia.

Dubitava che fosse stata Elena.

Nonostante la Gilbert ci tenesse molto a lei e ai suoi fratelli, aveva appena riavuto il suo. Non avrebbe mai rischiato la sua vita.

Quindi restava Rebekah.

Ma di fatto lei era già morta.

I patti con un demone funzionavano che per ricevere qualcosa, in cambio dovevi dare la tua vita, la tua anima.

Come funzionava di preciso?

Un vampiro aveva un’anima? Erano considerati come esseri vivi pienamente? Potevano fare patti?

Finché non avesse avuto risposte alle sue domande era inutile accusare Rebekah.

L’avrebbe tenuta sott’occhi, questo era certo.

<< Per favore, questa festa non è per gli sfigati. >> disse la vampira.

Beth si voltò curiosa e anche arrabbiata.

<< Rebekah! >> la rimproverò.

La bionda aveva strappato da mano a un ragazzo l’invito, dicendo quella frase per niente gentile.

Alla Winchester cose del genere non piacevano per niente.

Quante volte si era sentita chiamare così?
Quante volte non era stata invitata alle feste?

Anzi, la domanda più appropriata era: quando era stata invitata?

La sua breve vita scolastica, prima di diventare una cacciatrice, era stato un vero schifo.

Con un sorriso gentile, offrì un invito al ragazzone che aveva avanti.

Era alto e ben piazzato, con un viso molto carino e un sguardo terribilmente dolce.

<< Tieni. Spero che verrai. >> gli disse.

<< Grazie. >> balbettò l’altro, per poi andarsene.

<< Per quale motivo hai invitato Finn Hudson alla festa? >> chiese indispettita la vampira.

<< Perché non avrei dovuto farlo? E perché è uno sfigato? Non è male. >> commentò la rossa,  mentre vedeva il ragazzone allontanarsi fra la folla.

<< E io che pensavo che l’avessi fatto per una buona causa! Lo vuoi solo perché ti piace! Che approfittatrice! >> l’accusò ironica l’Originale.

Beth non si curò nemmeno di rispondere, ma condivise le risate dell’amica.

Dopotutto si stava divertendo.

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<< Non vedo l’ora di andarmene da questo posto! >>

<< Lo so Bobby, non fai che ripetere questo da quando sei arrivato. >> disse scocciato Dean, sorseggiando la sua birra, mentre erano seduti al bancone del Grill.

<< Se avete deciso di non uccidere nessuno, per quale cavolo motivo siete ancora qui? >> chiese esasperato  il vecchio cacciatore.

<< Abbiamo promesso a Beth di rimanere qui fino al giorno del suo diploma. E poi non è vero che non uccideremo nessuno. Stiamo cercando un modo per fare fuori Klaus. E poi c’è ancora la questione della strega e di quell’Alaric. Il lavoro non manca. >>

Bobby bofonchiò qualcosa che Dean non riuscì ad afferrare, immerso nei suoi pensieri.

Oltre tutto quello che aveva detto, c’era un altro problema.

Castiel.

Il suo fottuto amico, che scompariva tutta la giornata per ritornare solo di sera.

Cosa faceva non si sapeva.

Problemi in Paradiso, rispondeva, non rendendosi conto di quanto risultasse divertente quella frase.

Eppure Dean era certo che nascondesse qualcosa.

Gli stava sfuggendo un dettaglio importante, ma non riusciva proprio a capire cosa potesse essere.

Tutta la situazione era strana.

C’era questa strega, che con l’aiuto di un cacciatore impazzito, voleva morti tutti i suoi figli e di conseguenza tutti i vampiri.

Questa aveva fatto un accordo con un misterioso demone.

Cosa ne ricavava quest’ultimo?

Dean era convinto che quando sarebbe riuscito a rispondere a questa domanda, tutto avrebbe avuto senso.

E aveva il sospetto che anche tutto quello che era successo a Sammy c’entrasse qualcosa.

Che Klaus sapesse più di quello che sembrava?

Ne aveva parlato, in un attimo di disperazione, con Caroline e Rebekah e loro gli aveva riferito che l’ibrido non c’entrasse nulla.

E poi c’era Katherine.

Non c’era momento in cui Elena non lo mettesse in guardia sulla sua doppelganger, eppure quest’ultima finora non stava facendo niente di male.

E questo lo faceva insospettire ancora di più.

Insomma, c’erano troppi nemici in giro nello stesso posto e nello attimo, e questo gli suggeriva che erano tutti collegati in qualche modo.

Ma perché? Cosa volevano davvero?

E così ritornava al punto di partenza.

<< Ci mancava solo lui. >> sentì commentare Bobby.

Cercando di capire a chi si riferisse, alzò lo sguardo dal bancone e si scontrò con la faccia da schiaffi di Damon.

Il vampiro si era accomodato a uno sgabello, poco distante da loro, e sorrideva malizioso alla cameriera.

Da voltastomaco.
Lui aveva più classe. Non a caso il numero della ragazza era già salvato nella rubrica del suo cellulare.

<< Hai finalmente capito che quella tua giacca era da bruciare? >> chiese sardonico il biondo all’indirizzo del bel moro.

La cameriera si allontanò e così il maggiore dei Salvatore, poté dedicare il suo sguardo altezzoso al cacciatore.

<< Credimi Ken, quella giacca vale più di tutti gli stracci che hai mai avuto in tutta la tua vita. >>

Bobby alzò gli occhi al soffitto, stufo delle frecciatine che i due si lanciavano.

<< Sembrate due femminucce. >> commentò, andandosene.

Dean e Damon si guardarono, concordando tacitamente che forse era meglio smetterla su quel discorso.

<< Come mai così in tiro? >> chiese curioso il biondo e per togliersi un dubbio.

<< E’ la festa di tua sorella, come vuoi che mi vesta? >>

Lo sapeva! Non ci poteva credere, ma lo sapeva!

Perché  l’aveva invitato?
Per quale ragione?

Damon prese il bicchiere che la cameriera gli aveva portato, e lo scollò tutto d’un fiato.

Poi si alzò, aggiustandosi la giacca e sorridendo divertito per la reazione del cacciatore.

<< Io vado. Ho un regalo da prendere e non voglio arrivare in ritardo. Ci vediamo più tardi. >> lo informò, con l’unico scopo di infastidirlo.

E ci riuscì alla grande.


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Era per quel motivo che Beth non voleva che ci pensasse Rebekah alla festa.

Troppa gente e questo le impediva di trovare chi davvero le interessava.

Continuava ad essere strattonata e baciata.

Sorrisi e auguri, da persone che non aveva mai visto in vita sua.

E l’unico, quello che davvero le importava, non si era ancora fatto vivo.

Sospirò sconsolata, osservando però con una punta di soddisfazione le sue lucide scarpe altissime.

Erano davvero state poche le volte in cui si era vestita in modo così carino.

Le piaceva come si era personalmente preparata.

Si era fatta dare qualche consiglio solo da Elena.

Osservò come Rebekah e Caroline si erano conciate e si disse che aveva fatto bene a non chiedere a loro.

Quello non era per niente il suo genere.

<< Ciao. >> si sentì dire, mentre delle dita delicate le toccavano il braccio scoperto, per richiamare la sua attenzione.

Beth alzò lo sguardo e si scontrò con le iridi nocciola di Finn.

<< Sei venuto. Mi fa piacere. >> disse subito, sorridendogli.

Aveva un qualcosa che le piaceva.

Sembrava la bontà fatta in persona, in questo le ricordava un po’ Matt.

<< Già. Buon compleanno. >> fece l’altro, sorridendo imbarazzato.

<< Grazie. >> rispose lei, con lo stesso tono.

Non capiva perché quel ragazzo fosse così timido con lei.

Forse lo era di natura, ma questo la faceva sentire molto in soggezione.

<< Tieni, è per te. Spero che ti piaccia. >> fece lui, dandole una piccola bustina.

Ora si che era in imbarazzo!

La maggior parte degli invitati probabilmente non sapeva nemmeno chi era lei.

E lui le aveva fatto il regalo.

Dolce, gentile ed educato.

Da dove era uscito?

Beth aprì la bustina, e poi lo scatolino, scoprendo finalmente cosa aveva avuto.

Un braccialetto.

Era molto semplice. Un sottile filo argentato e un pallina brillantata.

Rimase estasiata.

Rispecchiava esattamente i suoi gusti e aveva anche qualcosa di familiare.

Doveva l’aveva già visto?

<< Grazie Finn. Davvero. E’ stupendo. >>

<< Vieni, ti do una mano a metterlo. >> propose lui, sorridendola.

Eh sì, era davvero carino.

Damon aveva osservato tutto quel teatrino, stringendo fra le mani il suo di regalo.

<< Non essere geloso. Dovevi aspettartelo se continui a correre dietro a quella gattamorta di Elena. >> gli rinfacciò Rebekah.

Il vampiro la osservò con un sguardo da assassino, ma lei era impegnata a osservare fuori dalla finestra.

Seguì il suo sguardo, ma non vide nulla.

<< Stai bene? >> chiese sconcertato.

<< Certo. >> rispose l’altra, girando i tacchi.
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<< Tutto chiaro? >> chiese ancora una volta Esther.

<< A fine festa lei sverrà, probabilmente anche prima e tu, Alaric, la prenderai e la porterai da Esther, che si farà trovare da Nicklaus. Nel frattempo lui penserà alla vampira bionda, così che poi potrete continuare i vostri piani. >> ripeté uno dei demoni lì riuniti.

<< Esatto. Adesso vai e completa la tua missione. >> disse la strega e questo annuì, per avviarsi a casa di Rebekah Micaelson, dove si sarebbe svolta a breve la festa.
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Ormai non sapeva nemmeno da quanto tempo fosse seduto lì con Finn.

Di tanto in tanto sorseggiava la coca che aveva nel classico bicchiere rosso da festa, si sistemava meglio il vestito e osservava il centro della sala dove tutti ballavano e bevevano.

Probabilmente già ubriachi.

Poi c’era Finn, che affianco a lei sorrideva e le spiegava chi era tizio e chi caio.
Gli era molto simpatico e si stava davvero divertendo.

Tutti i problemi che l’affliggevano erano sempre lì, ma almeno era più facile tenerli a bada.

<< E ora mettiamo un po’ di musica più calma e invitiamo la festeggiata al centro della pista! Un applauso a Beth! >>

Maledetta Rebekah!

Si stava così rilassando con Finn, perché non poteva avere un po’ di pace?

Cercò con lo sguardo uno dei suoi fratelli, Castiel.. anche Bobby!

Uno qualsiasi che potesse ballare con lei e non farla sentire come una deficiente al centro della pista.

<< Ti prego, accompagnami. >> supplicò al ragazzo seduto affianco a lei.

<< Oh no. Io non so ballare. Renderei anche te ridicola. >> rispose lui.

Beth stava per ribattere, ma poi alcuni ragazzi l’afferrarono e l’obbligarono a alzarsi dalla sua sedia.

La stavano letteralmente spingendo e ad un tratto sentì una mano scivolare nella sua e stringerla.

Quel gesto le diede alla testa!

Chi si permetteva tali confidenze?

Eppure una scossa di elettricità l’attraversò tutta, quando questo sconosciuto fece intrecciare le loro mani.

Alzò lo sguardo per vedere di chi si trattasse e si scontrò con gli occhi azzurro intenso di Damon.

Dal giorno in cui l’aveva consolata, al fiume, non l’aveva più rivisto.

La cosa la rendeva un po’ arrabbiata con il mondo intero.

Si diceva che invece di cadere nello sconforto, era meglio stare in quel continuo stato di rabbia.

Anche se non le faceva bene alla pelle, come le aveva ripetuto all'infinito Rebekah.

Ma da un lato preferiva così.

Oltre l’imbarazzo per l’essersi fatta vedere in quello stato di debolezza, c’erano ancora molte questioni irrisolte.

Non aveva di certo dimenticato di quando lui aveva cercato di morderla.

Anzi! Qualche volta aveva anche sognato quel viso trasformato.


Spalancò gli occhi, con il respiro quasi che le mancava.

Dannazione a Damon, i suoi disturbi di personalità e a lei!

Si alzò dal letto, e sbuffando, si diresse in cucina.

Ma a quanto sembrava qualcun altro era sveglio.

<< Castiel. >> disse.

L’angelo era appoggiato al ripiano della cucina, con una birra in mano.

Una birra?

<< E’ successo qualcosa? >> chiese lei, stranita.

<< Niente in più del solito. >> disse lui, ostentando un sorriso.

<< Per bere una birra alle tre di notte, ci deve essere un  qualcosa. Sai che puoi parlare con me. >> lo invitò la rossa, afferrando una fredda bottiglia di quella bionda.

Al diavolo tutto!

<< Posso dire lo stesso di te. >> le fece notare l’altro, inclinando la sua bottiglia così che potessero fare una sorta di cin-cin.

Beth bevve prima un lungo sorso e poi aprì bocca:<< A volte non mi capisco. >>

Castiel la guardò perplesso, in attesa che continuasse.

<< E che voglio essere una persona forte e indipendente, ma allo stesso voglio qualcuno che si prenda cura di me. Deve essere difficile stare al mio passo. >> finì sarcastica, sorseggiando un altro po’.

<< Tutti noi ci prendiamo cura di te e resti comunque una ragazza in gamba. >>

<< Certo ma… vorrei qualcuno di diverso da un familiare. Capisci cosa intendo? >> a volte risultava sfiancante parlare con Castiel.

Come faceva a non notare il sarcasmo e i sottomessaggi?

Ma, per una volta, l’angelo sembrò capire.

<< Penso che quel qualcuno l’hai anche trovato. >> insinuò l’altro.

Insinuare? Che passi da giganti che stava facendo!

<< Credo. Cioè… può darsi. Ma non voglio che questo mi renda debole e patetica. >>

<< Non me ne intendo di queste cose ma… forse ti fai troppi problemi. >> la spronò l’amico.

<< Se ti dicessi tutto quello che è successo, non la penseresti ancora così. - mormorò lei, per poi continuare- Allora? Vuoi dirmi a te cosa succede? >>

<< Sto cercando di aggiustare le cose, ma non so se il mio metodo è giusto. E non mi chiedere in cosa consiste!  >> disse lui, mettendole una mano sulla bocca.

Beth cercò di parlare lo stesso, ma poi annuì infastidita.

Chi sa cosa stava combinando…


D’un tratto sentì un braccio circondarle la vita e si trovò a una distanza pericolosa dal petto e bacino di Damon.


Forse era meglio rimanere nel mondo dei suoi pensieri, avrebbe gestito meglio le cose.

Partì una musica dalle note… caraibiche?

Non ne aveva idea, sapeva solo che questo comportava inevitabilmente un contatto troppo fisico.

<< Che.. che… che stai facendo?! >> riuscì a dire infine.

<< Ballo con la festeggiata. Complimenti e io che ti facevo un pezzo di ghiaccio. >> rispose lui, con il solo tono ironico.

Col cavolo che pensava quello!

In realtà aveva sempre immaginato Beth come un vero fuoco.

E a quanto sembrava, anche il suo amichetto giù nei pantaloni era dello stesso parere.

Per rispondere alla domanda che gli aveva fatto però non sapeva cosa dire.

<< Che cavolo ti sta passando per la testa? >>

Quelle parole, dette dal saggio e noioso Stefan, lo continuavano a tormentare.

Non ne aveva idea.

Convinto di amare Elena, non riusciva a spiegare a se stesso perché continuasse a ronzare intorno alla rossa.

Gli sembrava di essersi rincretinito.
Eppure si convinceva dicendosi che: lui non era un santo, era un egoista.

Elena non si decideva? Be, era un uomo con le sue esigenze.

Nonostante ciò però, non riusciva a immaginare Beth come una semplice valvola di sfogo.

<< Sono due belle ragazze, non capisco tutti questi problemi. Secondo me se proponi una cosa a tre ci stanno. >>

Gli aveva suggerito Katherine, origliando la conversazione che aveva avuto con Stefan.


Quella maledetta… aveva delle ottime idee… ma non poteva!

<< Mai una volta che sei serio. >> si lamentò lei, sbuffando.

Damon l’osservò, indeciso sul da farsi.

Prendersi gioco di lei o meno?

Magari poteva parlare prima con Elena e poi decidere.

Sì, sembrava una cosa accettabile.

<< Vedo che hai fatto nuove amicizie.. >> osservò lui, riferendosi a Finn.

<< Già. Nuove amicizie, umane. >> sottolineò l’ultima parola, l’altra.

<< C’è qualcosa che vuoi dirmi, mia cara? >> chiese sarcastico il vampiro, facendole fare un giro su se stessa e poi afferrandola per la vita e stringerla di nuovo forte a se.

Beth si scontrò di nuovo con quel petto marmoreo e rimase a fissarlo negli occhi, con un’espressione sbalordita.

Non sapeva se lo era per l’atteggiamento lunatico dell’altro o per la sua incredibile bellezza.

L’eterna lotta fra mente e ormoni, insomma.

Eppure da come il cuore le batteva, per le mani sudate e la strana sensazione allo stomaco, si disse che forse non era solo una questione di ormoni.

Una mano le se appoggiò sulla spalla, rompendo quello scambio di sguardi.

Beth si girò e trovò il sorriso imbarazzato di Finn.

<< Non volevo disturbare ma… >> iniziò, ma venne interrotto dalla voce tagliente di Damon:<< Bé, l’hai fatto. >>
 
Detto ciò, il vampiro si voltò e si allontanò dalla pista.

La musica era diventata di nuovo più forte e le luce si erano soffuse per creare la classica atmosfera da discoteca.

<< Me ne devo andare fra un po’ e volevo chiederti un ballo. >> urlò il ragazzo per sovrastare i rumori.

In un primo momento Beth accettò pure, appoggiando le sue mani sulle larghe spalle dell’altro ma poi scosse la testa.

Che stava facendo?

<< Scusami, ma .. devo andare. >> mormorò, e corse via da lì.

Doveva parlare con Damon, non poteva andare avanti così.

Era timida, certo. Ma non riusciva più a tenersi tutto dentro.

Aveva il bisogno di sapere se c’era una possibilità per loro.

Avrebbe dimenticato quello che era successo, avrebbe fatto funzionare le cose.

Spinse un po’ di gente per farsi largo fra la folla, e prese un grande respiro quando finalmente uscì fuori.

L’aria era fredda e si pentì di essersi vestita così leggera.

Ma tutto passava in secondo piano, doveva trovare Damon.

Si guardò intorno, ma non vide nessuno.

Dove poteva essersi cacciato?

Un brivido le percorse la schiena e si sfregò più volte le mani sulle braccia, troppo bianche.

Si guardò le mani, pallide e con le punta viola.

Cosa le stava succedendo?

Si toccò le guancie, attestando con orrore quanto anche esse fossero gelide.

Sentiva il ghiaccio nelle vene.

La vista incominciò ad annebbiarsi, mentre in lei si susseguivano brividi di terrore e di freddo.

Stava per cadere all’indietro, ma due forti braccia l’afferrarono.. con aggressività.

Chi era il suo aggressore?


Voleva voltarsi, ma le palpebre non ne volevano sapere di rimanere aperte.

<< Da… >> cercò di dire, sapendo che lui sarebbe stato l’unico a sentirla, anche se non era vicino.

Ma non riuscì a terminare che sprofondò in quel che sembrava un incubo.
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<< Mi sento quasi in colpa. >> sospirò Sam, mentre riempiva di baci il collo della sua vampira.

<< Beth si starà divertendo. Ho visto Damon che la portava al centro della pista. >> rispose Rebekah, riuscendo a togliere quella camicia al suo compagno.

<< Devo ancora capire se fidarmi o meno di quel tipo. >> osservò l’altro, sollevando il vestito aderente della bionda.

Lo fece arrivare molto sopra, così da lasciare le lunghe gambe scoperte, che afferrò con forza, facendo scontrare le loro intimità.

Rebekah sentiva le dita del cacciatore premere con pressione sulla sua pelle. E non erano solo le dita a premere.

Dio, la avrebbe mandata al manicomio prima o poi.

Lo afferrò per il collo, facendo così scontrare le loro bocche.

Era tutto così perfetto.

Si staccarono, solo per guardarsi meglio in viso.

Rebekah scattò giù dal letto e si appiattì alla porta.

Quello non era il suo Sam!
La sua faccia… era quella di quel demone!

Un ringhio di cane le perforò i timpani, tanto che fu costretta a stringere, quasi con convulsione, le mani sulle orecchie.

<< Rebekah! Rebekah! >> si sentì chiamare, da quelle che sembrava la vera voce del Winchester, ma non aveva il coraggio di controllare.

<< Aprì gli occhi, sono io! Sam! >> tentò di nuovo il ragazzo, preoccupato per la reazione della bionda.

Decise di provare, aprendo solo un occhio, ma adesso vedeva il viso di Alexander, il suo primo fidanzato umano.

<< Non è possibile.. >> biascicò, aprendo la porta e scappando via.

<< Rebekah! >> la richiamò il cacciatore, per poi afferrare la sua camicia e rincorrerla.
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Bobby era nella cucina, della grande villa dell’Originale, quando si vide proprio quest’ultima addosso.

Subito Dean gli si avvicinò, stranito e in allerta.

<< Hey, ragazza. Cos’è successo? >> chiese perplesso il vecchio cacciatore.

La vampira alzò lo sguardo e si scontrò con la faccia di suo padre.

<< Lasciami stare! Prenditi la mia anima e vai via! >> urlò, scaraventando Bobby dall’altra parte della stanza.

Dean rimase a bocca aperta, non sapendo spiegare a se stesso cosa stesse succedendo.

Il viso della vampira era quello di un mostro.
Denti appuntiti, grosse vene che contornavano gli occhi e quest’ultimi, rossi come il sangue.

Scattò contro il cacciatore, puntando alla gola, ma lui non si fece trovare impreparato.

Nella tasca aveva una di quelle siringhe, che gli aveva dato Jeremy, piene di verbena.

Non sapeva se questo sarebbe servito per fermare l’Originale, ma le iniettò tutta la dose.

Ma mano questa si calmò, fino a cadere sul pavimento.

Dean si appoggiò alla penisola, passandosi una mano nervosa sulla faccia.

<< Amico, stai bene? >> fece all’indirizzo di Bobby.

<< Sì, cos’è appena successo? >> chiese l’altro.

<< Forse abbiamo la soluzione alla miracolosa risurrezione di Sam e questo non sarà un bene per nessuno. >> asserì serio il Winchester.













Ormai scusarmi per i ritardi è inutile. Ma lo faccio lo stesso: sorry, sorry, sorry!
Allora questo capitolo doveva essere moooooolto più lungo, ma ho preferito tagliare qui... va a finire che poi non mi vengono più idee e finisco prima di arrivare a 50 xD
Non penso che ci sia molto da dire, oltre al fatto che verrà tutto spiegato nel prossimo capitolo.. dove avremo finalmente il nome di questo famoso demone!
Il personaggio di Finn non è stato creato per durare (anzi magari un occhio più attento capirà anche chi è davvero lui ;D), in realtà non doveva nemmeno esistere ma diciamo che è un omaggio all'attore da poco scomparso Cory Monteith. In realtà volevo proprio chiamarlo così, ma poi vedrete come andranno le cose e quindi non mi sembrava opportuno. Quindi ho deciso di dargli il nome del personaggio che interpreta in Glee.
Detto ciò, spero che il capitolo vi possa essere piaciuto, ringrazio tutti quelli che continuano a seguire questa storia, i nuovi arrivati e le mie care recensitrici <3 
Spero di aggiornare prima possibile, così da terminare la storia prima delle mie vacanze esistive :3
Un bacio, alla prossima c: 
Ps: risponderò alle recensioni appena mi connetto domani! E' tardi e sto per addormentarmi sulla tastiera ç_ç 

  
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