Serie TV > Squadra Speciale Cobra 11
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Autore: Iuccy_97    21/07/2013    1 recensioni
Una banda di criminali, un ricatto e un multimiliardario. Ben, Kondrad, Alex e Jason, quattro vite e quattro passati in cui scavare per risolvere il caso. E questa volta Semir sarà solo per salvare il suo collega…
 “...ma perchè? Se la troverai mio fratello e gli altri non ci saranno più speranze né per te né per Ben! Lo uccideranno!- -Forse. Ma io non ho intenzione di fallire di nuovo. Andrò là e lo salverò. E non riuscirete a fermarmi- con uno sguardo deciso fissò il capo...”
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ben Jager, Nuovo personaggio, Semir Gerkan
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Davanti alla casa di Charlie Shuckworth c'erano quattro ambulanze con le sirene spiegate e una folla di curiosi. I vicini l'avevano sempre considerato il ragazzo serio e responsabile, e tutti pensavano lavorasse in una libreria in centro Colonia, nessuno l'avrebbe mai immaginato come un rapitore.
La gente mormorava mentre i responsabili caricavano sulle barelle i corpi di Rick, Charlie e Ben.
Kondrad si era salvato grazie al giubbotto antiproiettile che la Kruger gli aveva dato, la caduta era dovuta più allo spavento che ad altro, ma lo volevano comunque portare in ospedale per accertamenti.
Semir era elettrico. La Kruger sembrava sparita e quelli delle squadre speciali non volevano dire niente.
Strattonò il primo agente che gli passò davanti e gli rubò la relazione che aveva appena scritto. “Come sono organizzati quelli delle squadre speciali” pensò “è finita da cinque minuti e hanno già tutti i documenti a posto...non come noi che ci mettiamo dei mesi a fare il verbale di una riunione”. Gli vennero alla mente le ore sprecate in commissariato perchè le battute di Ben lo distraevano ...ma quel pensiero gli fece male e cercò di allontanarlo.
Il documento era lungo e dettagliato, e l'ispettore cercò il punto che gli interessava leggendo qualche frase sparsa.
Irruzione nella casa alle ore 15:35...
...ostaggio nel locale soppalcato...
Tre proiettili andati a segno.
Il cuore del poliziotto per un attimo si fermò.
Cercò di dedicare più attenzione a quella parte.
Michael Tench, un colpo alla gola. Morte istantanea.
Jason Berger, suicida, un colpo in mezzo alla fronte, uno allo stomaco.
Un bagliore di speranza illuminò la mente di Semir. Con un sorriso ebete restituì il foglio al proprietario e capì.

 Ben non era ancora morto. Mentre tutti erano distratti Jason si era suicidato, ma non aveva pensato di portare con sé nell'aldilà anche Ben. Anzi, l'aveva lasciato cadere a terra, poi si era sparato cercando di centrare il cuore. Ma dato che non c'era riuscito aveva tentato alle tempie. E finalmente ce l'aveva fatta. Infine era caduto anche lui, addosso al suo povero collega.
Provò una di seguito all'altra, tutte le emozioni, dalla gioia per la fine della storia all'eccitazione per la salvezza di Ben, dall'odio per Jason all'orgoglio per Kondrad, dalla preoccupazione per lo stato di salute del collega all'ansia per quello che sarebbe potuto capitare.
Frastornato si avvicinò alle ambulanze, dove finalmente trovò la Kruger, che con un gesto lo fece avvicinare. Insieme salirono sul mezzo dove c'era anche Ben e che partì correndo per le strade di Colonia.

 Tenendo la mano al collega commentava a mezza voce le frasi della Kruger. Dopo il casino che gli era scoppiato in testa, ora l'unica emozione superstite era la preoccupazione.
Il commissario intanto cercava di fare conversazione per distrarre Semir dai suoi pensieri.
-Non capisco perchè Jason si sia suicidato. Non ne aveva motivo. Era ad un passo dalla vittoria...-
-Era pazzo capo, questo basta-
-Già ma mi sfugge qualcosa...-meditò un po' poi esclamò -potrebbe essersi accorto, in un momento di lucidità di avere due Jager morti in mano, che non gli sarebbero serviti...non poteva immaginare che Kondrad avesse il giubbotto antiproiettile e che Ben sia così incredibilmente fortunato-
-Non c'è niente da spiegare per me- la interruppe l'ispettore.
Per tutto il percorso non aveva staccato gli occhi dal corpo del collega, come se smettere di guardarlo fosse significato perderlo per sempre.
Sospirò e chiuse gli occhi, abbassando la testa. La mano della Kruger gli si posò sulla spalla.
-Tranquillo Semir. Tranquillo. Tra poco arriveremo in ospedale...-
Lui annuì, poco convinto. Aveva un nodo allo stomaco e non sentì il cellulare, tanto che rispose solo perchè la donna glielo fece notare.
-Pronto?-
-Semir? Sono Julia. Oh, grazie al cielo, almeno tu sei vivo! Nessuno mi risponde al cellulare!- l'ispettore tremò -Come sta Ben? E' con te?-
-Sì, sì, siamo in ambulanza. Stiamo andando al St. Jacob hospital, devono operarlo-
-Oh mio Dio! Arrivo subito!-
Chiuse la chiamata e sbirciò sopra l'adesivo opaco che copriva i vetri per vedere dove fossero arrivati.

 Nella sala d'attesa Julia camminava avanti e indietro, sventolando la borsa a tracolla. Semir era incastrato su una microscopica poltroncina tra la Kruger e la macchinetta del caffè.
Dei passi pesanti arrivarono dal corridoio e dopo pochi secondi videro entrare Kondrad, del tutto incolume, che si precipitò ad abbracciare la figlia. Si sedettero vicini, dall'altro lato della sala, teste unite e cominciarono a parlare sottovoce.
Lui aveva il volto contratto in un espressione tesa, mentre lei alternava espressioni di stupore a un sorriso o un sospiro triste.
Semir era convinto che stessero parlando dell'avventura appena conclusa,ma era troppo lontano per averne la certezza. Si massaggiò il gomito dolorante su cui la pallottola lo aveva colpito, e guardò con attesa il corridoio. Nella saletta cadde il silenzio quando entrò il chirurgo.
-Siete parenti di Ben Jager?-
-Sì, sì, io sono il padre, e lei è la sorella- esclamò Kondrad alzandosi.
Il medico squadrò Semir e la Kruger e borbottò:-Sono autorizzato ad informare solo i famigliari-
La Kruger non ne poteva più e stava per protestare, quando il padre disse di voler autorizzare la diffusione della notizia.
Il chirurgo sospirò e iniziò a giocherellare coi fogli del fascicolo che teneva in mano.
-Allora?- chiese Semir.
-Il signore aveva un proiettile nel corpo, poco sotto i polmoni, ma ha tre costole rotte. Aveva un'emorragia interna, dovuta dal fatto che il proiettile non è uscito, ma siamo riusciti a tamponarla e limitarla...-
Semir non si convinse:-E poi? Ci avevano detto che aveva un'infezione!-
Il medico si rivelò infastidito dall'interruzione, ma continuò:-Già, appunto. Ma le sue condizioni sono già troppo critiche, non abbiamo voluto fare altri interventi che le avrebbero potute peggiorare...- prese un bel respiro. Non gli piaceva dare quel tipo di notizie -L'abbiamo messo in coma farmacologico-
Julia si lasciò scappare un gridolino e nascose il viso sul petto del padre.
La Kruger chiese:-Lo possiamo vedere?-
-Sì, ma solo uno per volta-

 

Angolo autrice
Buongiorno mondo!!
Aggiorno oggi perchè domani parto di nuovo per la montagna...:)
Quindi...pensavate veramente che avrei ucciso Ben? Non sono ancora così crudele, e poi come farei a scrivere un possibile seguito se lo uccido? Perché purtroppo per voi ho un po' di idee per un possibile seguito ;) Dovrete sopportarmi ancora un po'!!
Scusate per questo capitolo assolutamente inutile, era questo che non sapevo se mettere o no, purtroppo l'ho inserito. Okk, ammetto che sono troppo pigra per modificare il prossimo quindi ho messo questo schifo.
Se dopo questo capitolo non avete avuto sintomi quali vomito, svenimenti o malori di vario tipo, al prossimo!!
Saluti!!:) 

   
 
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