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Autore: foreverwithyou    21/07/2013    3 recensioni
Tratto dal cap.11:
« La vita non è nulla senza un po' di amarezza mischiata alla dolcezza.
Il sapore dolceamaro rende i nostri momenti unici e indimenticabili.
Ricordalo sempre, Lily. Dì sempre "grazie" ad ogni boccone, amaro o dolce che sia, che la vita ti offre. »
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Yongguk, Zelo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2

Sono tre ore che sono seduta su questo sgabello. Le scarpe comprate da mamma al mercato si stanno rivelando scomode. Inizio a sudare per il nervosismo e mi sfilo velocemente la giacca rimanendo coperta solo dalla camicia bianca. Poco dopo mi accorgo che la gonna è stretta e che i capelli sciolti mi provocano un fastidioso solletico sulle spalle.
« Tutto a me ! » sbraito alzando la voce.
Invoco un Dio qualsiasi che mi faccia apparire al più presto qualcuno degno del posto da cameriere.
« No, ditemi che non sta succedendo ! » dico tra me e me lamentandomi.
Tutto questo mi fa ricordare la nonna : lei mi raccontava che tra queste mura non ha mai visto il Sole. Da quando aveva comprato questo locale e aveva iniziato a lavorarci nulla è mai andato al meglio, c’è sempre stato qualcosa che ha impedito al ristorante di accelerare l’innovazione. In questa meravigliosa zona balneare di Busan, negli anni ’70, c’erano pochissimi negozi e il primo ristorante che si aprì fu questo … poi con il passare degli anni iniziarono a stabilirsi altri piccoli imprenditori che iniziarono a comprare e, alcuni a costruire degli altri ristoranti e quello di mia nonna iniziò pian piano ad indietreggiare. Gli altri ristoranti erano al passo coi tempi, moderni e la luce tradizionalista che avvolgeva il ristorante della nonna iniziò a spegnersi e, verso l’inizio degli anni ‘90, prima della mia nascita, la nonna abbandonò il locale chiudendolo al pubblico e a se stessa. Non voleva più perdere, non voleva più indietreggiare e decise di cucinare per la famiglia e per nessun’altro.
E’ una storia che mi rattrista sempre, ascoltare le parole semi-sofferenti della nonna quando me la racconta è brutto. Forse è per questo che ho deciso di riattivare il ristorante, perché non ne potevo più. Non volevo vedere mia nonna convivere ancora con la sofferenza e la sconfitta. Ma se nessuno si presenta al colloquio io non posso avviare la carriera e non posso essere l’orgoglio della nonna. D’un tratto sento la porta aprirsi. Scuoto la testa liberandola da quei pensieri opprimenti. Un mio futuro dipendente !
« Salve ! » mi dice timido un ragazzo mingherlino e dall’aspetto buffo.
« Buongiorno mio caro. Io e te faremo grandi cose insieme ! » gli dico con un gran sorriso.
Mi guarda perplesso. Credo sia normale, non si aspettava un tale schianto come capo. Sorride nervoso.
« Non essere timido, dimmi ! » gli dico alludendo al suo curriculum e alle sue qualità.
« Vorrei un’informazione … » inizia a dire.
Aggrotto le sopracciglia facendo sparire il sorriso smagliante.
« … vorrei sapere la strada per arrivare --- » continua ma non lo faccio nemmeno terminare che inizio a lanciare urla isteriche.
Scappa via impaurito lasciandomi sola ad urlare come una matta.
« Perché tutte a me ? » dico lamentandomi quasi in lacrime mentre mi accascio sul bancone con le braccia davanti al viso.
Guardo l’orologio sul mio polso che segna le 14:00. Con un’espressione a dir poco delusa mi alzo dallo sgabello e mi rimetto la giacca. Mi ricompongo per poi prendere la borsa e avviarmi alla porta d’ingresso. Guardo la grandezza del locale con occhi lucidi e affranti per poi iniziare a chiudere le finestre. Chiudendo la prima finestra sento la porta aprirsi alla mia sinistra.
« Yò ! » dice il tizio appena entrato.
Oh mio Dio ! Uno skater-boy nel mio ristorante ?
E’ un ragazzino snello e alto, molto alto con una chioma biondo platino che gli incornicia il suo visetto d’angelo...  E’ vestito in modo curioso e colorato.
« Non do informazioni su niente ! » gli dico acida dopo averlo squadrato dalla testa ai piedi per poi continuare a chiudere la finestra.
« In verità sono qui per il colloquio. » mi dice con una vocina sottile.
« I colloqui sono finiti 5 minuti fa, ragazzino. » gli sputo ancora acida.
« Lo so, ma ero a scuola e non potevo venire prima. » dice giustificandosi.
« Quanti anni hai ? » gli domando curiosa guardandolo in viso.
« Diciassette. » mi dice sincero.
« E cosa vuoi fare in questo ristorante ? Accalappiarti una babysitter ? » gli domando ironica.
« Sono qui per lavorare, ho una grande passione per la cucina. » mi dice per poi sorridere.
« Salve a tutti ! » urla un altro tizio entrando nel ristorante.
Dovevo far iniziare adesso i colloqui.
« … E tu chi sei ? » domando stupita nel vederlo : è abbastanza alto anche lui, indossa un capello con la visiera e dei grossi occhiali da sole scuri. Anche lui è vestito in modo improbabile. Lasciamo andare …
« Bang Yong-Guk, tesoro ! » mi risponde questa sottospecie di fungo selvatico mentre si toglie gli occhiali e mi lancia uno sguardo seducente.
Alzo un sopracciglio allibita.
« E tu ? » domando allo skater.
« Kang Jun-Hong. Ma puoi chiamarmi Zelo ! » mi risponde sorridendo.
« E perché hai il collare ? Sei il cane di qualcuno, Zalo ? » gli domando sgranando gli occhi.
« Ma non ti chiamavi Zelo ? » domanda il terzo tizio.
« Sì, mi chiamo Zelo e comunque non sono il cane di nessuno. Questo non è un collare ! » risponde toccandosi quell’affare al collo e accennando una risata.
Scoppio a ridere di rabbia.
« Certo ! Io, comunque, mi chiamo Yoon Lily. » esclamo per poi recarmi dietro al bancone.
« Aspetta. Allora: mi assumi ? » domanda inseguendomi lo skater.
« Ovvio che no ! » gli rispondo rassegnata incrociando le braccia sul petto.
« Bionda … ti ricordo che la popolarità di un ristorante si basa sui suoi dipendenti e, dato che da stamattina non sei riuscita ad accaparrartene uno ti conviene assumerci senza fare storie ! » mi dice il moro ammiccando.
« E tu … tu come lo sai ?!? » domando terrorizzata sgranando gli occhi.
« Mi sei sembrata così carina e ho pensato che un po’ di protezione non ti avrebbe fatto male così sono rimasto di fronte al ristorante a sorvegliarti ! » risponde insolente.
« Grazie per il pensiero ma io non ho bisogno di un bodyguard, ho bisogno di un cameriere. » gli rispondo seccata con un falso sorriso accennato sulle labbra.
« Facci avere il lavoro … per favore ! » mi dice, quasi implorandomi, il biondo.
Lo guardo intensamente. Ha degli occhi davvero dolcissimi ! Accenno un sorriso intimidito … Se sorrido un altro po’ mi manderanno in carcere per pedofilia !
« Allora: ce la diamo una mossa ? » domanda spazientito il moro rovinando tutto.
« Aish ! Va bene. Vi metto in prova per qualche giorno e poi si vedrà … » dico seccata ma decisa.
« A tutti e due ?!? » domanda incredulo il moro.
« Sì, e devi ringraziare solo Zalo ! » gli dico velenosa.
« Mi chiamo Zelo ! » mi dice correggendomi per poi abbracciarmi.
« Ma cosa fai, idiota ?!? Lasciami. Accuccia, Zalo ! » gli dico stizzita mentre soffoco tra le sue braccia.
« Sì, abbraccio di gruppo ! Il team Sweet & Bitter si è formato ! » urla contento il moro venendoci addosso.
« Ora vi licenzio, stupidi ! » dico sottovoce per poi accennare un sorriso rilassato.



Bang Yong-Guk.


Kang Jun-Hong.


Spazio Autrice, sempre io :
Grazie per aver letto il secondo esilarante capitolo della mia fanfiction.
Spero che la storia stia catturando, a poco a poco, la vostra curiosità.
Vi aspetto nel terzo capitolo. Per vedere il video della FF fatto da me :

Cliccate qui. ♡


Komawoyo
foreverwithyou

 

   
 
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