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Autore: Michaelis Ashley Warblers    21/07/2013    1 recensioni
Raccolta di OS per la Seblaine Sunday organizzata dal gruppo Seblaine events.
Sebastian Smythe, 18 anni e tre rivolte demoniache alle spalle.
Blaine Anderson, 18 anni e Re degli inferi.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe, Un po' tutti, Warblers/Usignoli
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Questa fan fiction partecipa alla Seblaine Sunday, organizzata dal gruppo Seblaine Events

 
 
Prompt: Dystopic!AU The Hunger Games
 

4. The Hunger Games.

 

Blaine Anderson.


Come ogni anno era giunto il momento della selezione per gli Hunger Games, per la precisione le selezioni per i novantesimi Hunger Games.
 
Blaine Anderson viveva nel Distretto Dodici e aveva diciotto anni, questo significava che era il suo ultimo anno utile per essere estratto come sacrificio. Esatto sacrificio perché è quello che erano coloro che venivano estratti per i giochi della morte.
 
Tutti nel distretto conoscevano Blaine perché era un ragazzo affabile, gentile e disponibile con tutti ed era ben voluto da tutti. Era chiamato “il figlio del dodicesimo distretto” perché gli Hunger Games gli strapparono via la madre diciassettenne e venne cresciuto da tutti gli abitanti.
 
Anderson viveva da solo nella casetta di legno ai confini del Distretto, proprio accanto alla recinzione che ne delimitava i confini , di quella che novanta anni prima era una bellissima città. Si guadagnava da vivere facendo ogni sorta di lavoretto disponibile e divideva tutto quello che aveva con chi aveva meno di lui, soprattutto con la famiglia Hummel che viveva accanto a lui e che da poco avevano dato alla luce un bellissimo neonato di nome Kurt.
 
 

Sebastian Smythe.


Come ogni anno era giunto il momento della selezione per gli Hunger Games, per la precisione le selezioni per i novantesimi Hunger Games.
 
Sebastian Smythe viveva nel Distretto Uno ed aveva diciassette anni. Voleva essere estratto per partecipare agli Hunger Game e dimostrare a tutti il suo valore e per nutrire ancora di più il suo enorme ego.
 
Smythe non aveva amici, si circondava solo di persone che lo temevano illudendosi che quello fosse rispetto. Come tutti quelli nati nel primo distretto aveva vissuto una vita agiata e si era allenato molto per partecipare al meglio ai giochi.
 
Essere sempre arroganti e beffardi non aiuta. Sebastian sapeva che nel momento del bisogno avrebbe potuto contare solo su se stesso, l’accademia Dalton per l’addestramento ai giochi celebrativi aveva dato conferma alla sua teoria. Se fosse stato estratto sarebbe stato contento, fiero. Si era allenato per anni e sicuramente avrebbe vinto perché Sebastian Smythe non fallisce mai.
 

Blaine Anderson – Le estrazioni.

 
Puntuali come sempre le guardie di Capital City arrivarono in quella che un tempo era la piazza principale della città, adesso divenuta il Distretto Dodici, e allestirono il palco.
 
Erano velocissimi, comunicavano la voglia di andare via immediatamente da quel posto. Il distretto di Blaine era considerato feccia, visto che la popolazione non era ricca e viveva di umili lavori, ma soprattutto dato che era il distretto che mandava il minor numero di offerte alla capitale, veniva denigrato. Nel mondo dei distretti non c’è posto per i valori e i sani princìpi c’è posto solo per l’apparenza e la corsa alla grazia della capitale attraverso le offerte.
 
All’ora di pranzo il cielo si annuvolò e giunse l’aereo che trasportava Lady Tina Cohen – Chang, la corrispondente inviata dalla capitale e affidata alla rappresentanza del Distretto Dodici.
 
Quando Blaine vide Tina scendere dal suo aereo privato vestita interamente di piume e con un pesante trucco sul volto la ritenne ripugnante, di fronte a tanta miseria era un affronto sfoggiare tutto quel lusso.
 
Alle tre del pomeriggio suonò l’adunata e tutti i cittadini si riunirono in piazza, intorno al palco.
 
<< Abitanti del Distretto Dodici, rendiamo omaggio alla nostra magnanima capitale >> esordì Tina dall’alto del palco  <<  Guardiamo insieme questo meraviglioso filmato che celebra la magnificenza e la magnanimità di Capital City. >>
 
Detto questo la corrispondente fece partire il filmato che ogni anno veniva rifilato alle povere vittime di quella atrocità.
 
 “Sono tutte stronzate” pensò Blaine “Come si possono definire giochi tali massacri? Sono giochi divertenti solo per i sadici del Governo capitale”
 
Alla fine del video Tina parlò di nuovo, stavolta per comunicare una novità riguardante il regolamento degli Hunger Games.
 
<< Fortunati abitanti del dodicesimo Distretto, la magnanimità di Capital City viene ancora mostrata in quanto il governatore Figgins ha deciso di modificare il regolamento riguardante il numero dei partecipanti per ogni distretto. A differenza degli altri anni sarà sorteggiato un solo partecipante. Ringraziate cittadini, ringraziate la capitale. >>
 
“ Oh finalmente qualcosa di intelligente, almeno riduciamo i danni al minimo.” Avrebbe voluto contestare Blaine, ma purtroppo non era consentito al popolo di parlare durante la cerimonia di estrazione.
 
<< Procediamo con le estrazioni, senza più indugiare. >> Cohen – Chang parlò di nuovo, interrompendo i pensieri di Blaine.
 
Immagini di volti di bambini, bambine, ragazzi e ragazze cominciarono a scorrere su un enorme schermo dietro le spalle della donna fino a quando non apparve l’immagine fissa del volto di Blaine.
 
Tutti tremarono, il terrore era visibile negli occhi di tutti, ma non in quelli di Blaine. Era convinto che la sua estrazione avesse ridotto i danni, almeno per quell’anno nessun genitore avrebbe pianto la morte di un figlio.
 

Sebastian Smythe – Le estrazioni.

 
Le estrazioni al Distretto Uno erano sempre una festa.
 
Quando l’esercito arrivò per allestire il palco, insieme ai militari vi erano anche chef camerieri e planner che preparavano il ricevimento pre - estrazioni.
 
All’ora di pranzo la piazza principale era un bellissimo prato sintetico decorato con tavoli dalle bianche e inamidate tovaglie e preziose argenterie e cristallerie.
 
Il corrispondente del primo Distretto era Trent Nixon, adorabile ragazzo un po’ pienotto, ma molto timido. Quando fu il momento dell’adunata una melodia allegra si diffuse per le strade della città e ricordò ai probabili partecipanti di recarsi alla piazza – giardino.
 
Sebastian giunse al luogo designato e prese posto al tavolo numero tre, dove era stato posto il suo segnaposto e dove vi erano sedute personalità di spicco come Hunter Clarington, Nick Duvall e Jeff Sterling. Essere il figlio del Pubblico Ministero, addetto anche alle relazioni stampa del Governatore aveva i suoi privilegi.
 
Alle tre in punto, Trent Nixon salì sul palco:
 
<< Abitanti del Distretto Uno, rendiamo gloria alla capitale guardando questo filmato che ne celebra le grandi gesta. >>
 
Un noioso filmato cominciò a riprodursi su un mega schermo posto sul palco, in modo che tutti potessero vederlo. La mente di Sebastian stava fantasticando sulla sua gloriosa vittoria e su tutti gli onori che avrebbe ricevuto al suo ritorno.
 
I pensieri di Smythe vennero interrotti da applausi e grida di adorazione verso la capitale, città che lui stesso trovava insulsa.
 
<< Dopo aver reso omaggio, senza ulteriori indugi, procediamo con la gloriosa estrazione del candidato. >> Trent era timido, ma sul palco la sua timidezza spariva, era stato addestrato per quello.
 
Quando le foto dei candidati cominciarono a scorrere sullo schermo sui volti dei presenti si dipinse la speranza di veder scelto il proprio. Dopo interminabili minuti di attesa sullo schermo si fermò una foto con accanto scritto:

Sebastian Smyte,
Età: 17 anni,
Provenienza: Distretto Uno.
 

Applausi, acclamazioni e commenti d’invidia riempivano l’aria mentre sul volto del prescelto si dipingeva un ghigno soddisfatto. La consapevolezza di appartenere al Distretto Uno, di avere una preparazione eccellente e di essere Sebastian Smythe l’infallibile, dettero al ragazzo la certezza di vincere.
 

Blaine Anderson – Il viaggio verso Capital City.

 
Il Distretto Dodici era quello più lontano da Capital City, per raggiungere la capitale occorrevano circa dodici ore di viaggio.
 
Dopo che Blaine ebbe preparato i bagagli, raccolto le sue cose e salutato gli abitanti e la sua città venne scortato dai soldati fino al treno che lo avrebbe portato verso il suo destino. Quando salì sul treno non si aspettava di vedere tutto quel lusso a lui sconosciuto, ma soprattutto non si aspettava di vedere Tina Cohen – Chang.
 
<< Salve candidato Blaine Anderson, Sono Tina Cohen – Chang corrispondente del Distretto Dodici e tua responsabile fino alla fine dei giochi. >>
 
<< Blaine Anderson. Sacrificio annuale. >>
 
<< Blaine, tesoro, non è questo l’atteggiamento giusto per partecipare e cercare di vincere. Devi fare colpo sugli sponsor se vuoi avere più possibilità. Io ho vinto gli ottantesimi giochi grazie ai gentili doni degli sponsor. Se vuoi vincere mira a quelli. >>
 
<< Lei ha vinto gli ottantesimi Hunger Games? E per quale Distretto gareggiava? >>
 
<< Dammi pure del tu, mi fai sentire molto vecchia così. Come ricorderai Blaine, un tempo esisteva anche il Distretto Tredici, prima che la capitale decidessi di eliminarlo dalle carte geografiche e dal mondo intero. Io partecipai come ultimo sacrificio di quel distretto per puro diletto dei governanti. >>
 
A sentire quella storia Blaine si ammorbidì un po’.
 
<< Mi dispiace, scusa Tina, non lo sapevo. Per curiosità quanti anni hai? >>
 
<< Blaine, non si chiede l’età ad una signora. Comunque mi sei simpatico quindi te lo dirò. Ho venticinque anni, partecipai ai giochi all’età di quindici anni. >>
 
<< Posso sapere come mai sei diventata rappresentante del mio distretto? >>
 
<< Sei un tipo curioso eh. Sono diventata rappresentante del tuo distretto perché, come ti ho detto prima il mio distretto non esiste più. Per mostrare la loro finta magnanimità i governanti e Figgins mi hanno concesso di essere ricordata come unica vincitrice del Distretto Tredici. Adesso agli occhi del mondo sono la ragazza orientale che si impegna per il Distretto Dodici. >>
 
<< Capisco, beh mi dispiace. Brutta storia. >>
 
<< Già comunque Blaine, è l’ora di cena. Mangia più che puoi e riposati molto. Arrivati a Capital City non avrai molto tempo per te stesso. Diventerai il giocattolo dei ricchi. >>
 
Una voce annunciò la cena e dopo aver mangiato fino a scoppiare Blaine seguì il consiglio di Tina, si recò in camera sua fece una doccia e si coricò.
 

Sebastian Smythe – Il viaggio verso Capital City.

 
Il Distretto Uno distava circa un’ora di viaggio da Capital City, quindi si decise di far partire il candidato un giorno dopo gli altri data la breve distanza.
 
Sebastian, dopo essere stato sorteggiato, tornò a casa ghignando e pieno di sé. Quando comunicò la notizia alla famiglia questi ultimi non fecero una piega. In casa sua funzionava così, lui era felice i suoi genitori impassibili. Le soddisfazioni di Sebastian non erano soddisfazioni per la famiglia.
 
<< Saremo fieri e soddisfatti solo se vincerai e porterai onore alla tua famiglia e al tuo Distretto. >> si limitò a commentare suo padre.
 
La sera stessa Sebastian uscì con gli amici, o almeno con quelle persone di cui suo padre lo circondava e lo obbligava a chiamare amici, per festeggiare il suo successo. Essere stato scelto per gli Hunger Games era un grande onore.
 
Il ragazzo tornò a casa su di giri, i festeggiamenti erano stati meravigliosi, non erano suoi amici ma sapevano come festeggiare di questo doveva dargliene atto. Quando si mise a letto osservò il soffitto e cominciò a pensare. La direzione che stava prendendo il suo pensare non gli piaceva:

“ Sicuro di voler partecipare a quei giochi e rischiare di perdere la vita? A te piace vivere. Chi ti da la certezza che tornerai? ”
 
La voce della sua coscienza era difficile da reggere. Raramente ci faceva i conti  ma sapeva che non poteva averla vinta con lei quindi ci si confrontava raramente, non poteva permettersi in questo momento di dargliela vinta.
 
Si addormentò. L’indomani si sveglio alle dieci, si fece una doccia, si guardò allo specchio e disse a se stesso:

“ Sebastian Smythe, sei forte. Sei stato addestrato. Puoi vincere. Devi vincere. Devi farcela.”
 
Alle undici e mezzo prese il lussuoso treno super veloce che lo portò a Capital City in un’ora.
 

Blaine Anderson e Sebastian Smythe – La sfilata dei tributi.

 
Blaine arrivò nella capitale e venne subito assalito da giornalisti che pretendevano dichiarazioni, foto e quant’altro. Grazie a Tina riuscì ad evitare tutto quello e arrivarono nella stanza a lui assegnata.
 
<< Blaine, da oggi sarò anche la tua addetta stampa, qualsiasi dichiarazione tu voglia fare la comunicherai e pattuirai con me. Ti risparmio volentieri tutta la farsa. >>
 
<< Grazie Tina, ti ho molto rivalutata sai? Inizialmente credevo che fossi inutile e montata. >>
 
<< Grazie. Viva la sincerità. Qualità che apprezzo in una persona, ma dimenticatela. Qui a Capital City non è ben accetta. Blaine adesso dobbiamo prepararci per la sfilata dei tributi. >>

<< La che? No aspetta Tina ho ancora molte cose da chiederti. Come posso attrarre gli sponsor? Io voglio vivere Tina, non voglio finire i miei giorni qui. Non così. >>
 
<< Oh Blaine. La sfilata dei tributi è un evento che dura circa un’ora. Ti prometto che quando sarà finita parleremo di tutto. Ricordati solo di sorridere e apparire sicuro di te per il momento.
 
Quando Sebastian arrivò a Capital City fu scortato da Trent Nixon, suo corrispondente e responsabile, presso la sua stanza.
 
<< Signor Sebastian, tra poco dovrà prepararsi per la Sfilata dei tributi. >>
 
<< Sì, lo so non c’è bisogno che tu mi ricordi le cose ogni venti minuti. Puoi lasciarmi solo adesso? Grazie. >>
 
Il tono strafottente di Sebastian non lo aiutava nei rapporti umani, ma a lui non interessava. Si prese tutto il tempo per sistemare i suoi averi e i suoi vestiti nell’armadio.
 
La Sfilata dei tributi era uno degli eventi più eccitanti per gli abitanti della capitale e come ogni evento riguardante gli Hunger Games veniva trasmesso a tutti i distretti attraverso i mega schermi montati.
 
I carri sfilarono uno dopo l’altro tra urla e applausi. I due carri più acclamati furono il primo e l’ultimo trasportanti rispettivamente Sebastian e Blaine.
 
Sebastian, primo carro, tributo del primo distretto, era stato vestito con uno smoking nero a fasce lucide e il suo carro era trainato da un cavallo purosangue nero. Il suo essere beffardo lo rese degno di attenzione e fu subito apprezzato da buona parte degli sponsor, metà opera era completa restava solo da vincere.
 
Blaine, ultimo carro, tributo del dodicesimo e ultimo distretto, era vestito con uno smoking bianco con le fasce della giacca verde acqua. Il suo essere timido lo fece risultare anonimo fino a quando dalla criniera del suo purosangue bianco non furono sparati fuochi d’artificio multi color. Questo lo fece sorridere e agli sponsor apparve come segno di sicurezza, anche lui aveva fatto colpo su alcuni di loro.
 
Dopo la Sfilata i tributi si riunirono in una stanza dove c’era un buffet, venne spiegato loro che quella era un’occasione per conoscersi. All’inizio Blaine rimase sconvolto nel vedere la giovane età degli altri tributi, ma poi notò il tributo del primo distretto starsene in disparte.
 
<< Blaine Anderson, Distretto Dodici. >> si presentò e porse la mano a quel ragazzo che se ne stava in disparte.
 
Sebastian alzò gli occhi e gli rivolse uno sguardo di superiorità.
 
<< Sebastian Smythe, Distretto Uno. >> si limitò a dire senza nemmeno stringergli la mano.
 
Tornando in camera Sebastian e Blaine si sorpresero a pensare ognuno rispettivamente all’altro. Il primo si chiedeva come fosse possibile che uno del dodicesimo distretto si presentasse a lui così tanta facilità, il secondo si chiedeva come fosse possibile che un ragazzo del primo distretto cresciuto nel lusso avesse qualcosa che lo spingesse a starsene in disparte.
 
Ironia della sorte le loro camere erano vicine.
 
Quando Blaine tornò in camera affrontò con Tina il discorso iniziato in precedenza e gli rimasero impresse le parole di quest’ultima:
 
“ Blaine, nessuno vuole morire qui, ma purtroppo i giochi sono strutturati in modo che sopravviva solo una persona. Vedrai la morte ovunque. Non potrai fidarti di nessuno. Piangerai la morte di qualcuno ogni cinque minuti. È molto egoistico quello che sto per dirti, ma pensa a te. Devi far di tutto perché gli sponsor ti aiutino. Ce la devi fare “
 
Quelle parole sarebbero risuonate nella sua testa per sempre.
 
Nella stanza accanto Sebastian si faceva coraggio addormentandosi e ripetendosi:
 
“ Ce la farai Sebastian, sei il migliore. “
 
Le sue certezze vacillavano.
 

Blaine Anderson e Sebastian Smythe – L’inizio dei giochi.

 
L’inizio dei giochi era sempre celebrato con una maestosa cerimonia. Secondo gli abitanti della capitale era simbolo della magnificenza della città, secondo i distretti più poveri era inutile sfoggio di ricchezza e beffa nei loro confronti.
 
Per Sebastian quella cerimonia rappresentava la celebrazione del suo ego e della sua vittoria.
 
Per Blaine quella cerimonia rappresentava la morte di qualcuno.
 
I giochi cominciarono subito dopo la cerimonia.
 Fu subito una caccia spietata. Corse al cibo, corse agli armamenti, corse ai rifugi. Era tutto un correre, correre per la vita.
 
Alla fine della serata di dodici partecipanti ne rimasero solo otto. Erano caduti i tributi del distretto due, sei, nove, undici. Tutti ragazzi di età compresa tra i tredici e i quindici anni, il cuore di Blaine era in pezzi non aveva retto il colpo, il suo animo fragile era tornato a galla. Le lacrime solcavano il suo viso.
 
Essere Sebastian Smythe significava mettere una corazza intorno al cuore e relegare i sentimenti in un angolo remoto del cuore. Le vittime lo avevano sconvolto, la giornata per lui era finita relativamente bene dato che non aveva dovuto uccidere nessuno.
 

Blaine Anderson e Sebastian Smythe – Il gioco del favore.

 
Il giorno seguente non cominciò nei migliori dei modi, altri due tributi erano caduti, il distretto quattro e il distretto cinque piangevano i loro figli.
 
La strategia di Blaine era primitiva, forse troppo scontata per gli Hunger Games, ma per il momento era l’unica cosa che gli era venuta in mente: scappare e salvarsi la vita. Si arrampicò in cima all’albero più alto della radura in cui si era rifugiato e cominciò a costruire un rifugio con tutto quello che trovava in giro: tronchi, rami, foglie. Ad un certo punto qualcosa attirò la sua attenzione: Sebastian lo scorbutico tributo del Distretto Uno si trovava in difficoltà, aveva una ferita alla gamba che si stava infettando. Doveva aiutarlo, il suo essere buono gli imponeva di aiutarlo. Si guardò in giro assicurandosi che oltre al ragazzo ferito non ci fosse nessun altro e scese. Prima di scendere si ricordò del consiglio di Tina: “ Fai affidamento sugli sponsor. “
 
<< Cari sponsor, vorrei ringraziarvi per il vostro appoggio e adesso vi chiedo un favore. Sebastian del primo distretto è ferito, vorrei aiutarlo perché in lui vedo un valido avversario da portare in finale e servirvi uno scontro epico. >> Blaine fece la sua richiesta ai suoi protettori, mascherandola un po’, ovviamente voleva aiutare il ragazzo per carattere non per portarlo in finale e ucciderlo.
 
Dopo pochi secondi gli venne recapitato un kit di pronto soccorso. Era sconvolgente come le persone in nome di uno scontro epico facessero qualsiasi cosa.
 
Blaine si diresse verso Sebastian che si era rifugiato dietro un cespuglio di Felci e trovò il ragazzo con un coltello sguainato sulla difensiva.
 
<< Tranquillo sono qui per aiutarti. >>
 
<< Blaine, non essere sciocco, chi mi assicura che in questo gioco tu voglia aiutarmi? >>
 
<< I miei sponsor, Sebastian. La Trotymouth company e la Lopezskydrive. Sono stati loro a mandarmi il kit, così facendo metti in dubbio il loro onore. >>
 
<< Non mi permetterei mai. Chiedo scusa ai signori sponsor, ma come sapete questo è un gioco per la sopravvivenza. E sentiamo come mai mi vuoi aiutare? >>
 
<< Per portarti in finale ed offrire agli spettatori uno scontro epico. >> disse Blaine, facendo un leggero occhiolino che lasciò l’altro spiazzato. Avrebbe voluto dirgli che lo aiutava perché era umano, ma non poteva.
 
Dopo avergli curato la ferita alla gamba fece per andarsene ma un’affermazione del ragazzo lo bloccò:
 
<< Ti restituirò il favore lo giuro sul mio nome. Avrai il tuo finale epico. >>
 
Blaine non sapeva cosa rispondere e se ne andò in silenzio tornando a costruire la sua capanna.
 
Nel corso dei giochi molte volte Sebastian e Blaine si erano trovati spalla a spalla combattendo contro gli altri tributi, forse il fatto di combattere in due alleviava il senso di colpa che opprimeva i due ragazzi.
 
<< Non ti ho ancora restituito il favore Blaine. >>
 
<< Smettila Sebastian, lo sai che non mi interessa. >>
 
Combattendo fianco a fianco erano diventati più intimi: a Sebastian non interessava più la gerarchia dei distretti e a Blaine non nuoceva più il carattere di Sebastian.
 
Blaine sapeva dove si nascondeva Sebastian e Sebastian sapeva dove si nascondeva Blaine, era una specie di patto stipulato per tener fede alla promessa dello scontro epico al finale dei giochi.
 

Blaine Anderson e Sebastian Smythe – La fine dei giochi.

 
Erano passati dieci giorni dall’inizio di quella storia. Uno dopo l’altro i tributi sono caduti e come promesso erano rimasti solo Sebastian Smythe del Distretto Uno e Blaine Anderson del Distretto Dodici.
 
La fase finale degli Hunger Games consisteva in un cambio di scenario e nuove armi da scegliere, di solito duravano in media quattro giorni, ma nessuna delle precedenti edizioni ha avuto come protagonisti Sebastian e Blaine.
 
Quando lo scenario cambiò definitivamente Sebastian e Blaine capirono che di li a poco sarebbe giunto il momento di tener fede alla promessa fatto al pubblico: un finale epico.
 
Sul campo di battaglia vennero fatte apparire delle armi tra le quali i due contendenti avrebbero dovuto scegliere la più adatta a loro: Blaine scelse un arco e una faretra contenente ventuno frecce, Sebastian un machete.
 
Blaine era il tipo riflessivo tra i due, Sebastian preferiva passare all’attacco senza pensare. Per rimandare di qualche giorno la fine di tutto i due decisero, in separata sede, di trovarsi dei rifugi e prendere tempo senza destare troppo sospetto.
 
Dopo due giorni nessuno dei due era ancora passato all’attacco e la gente cominciava a spazientirsi, così gli sponsor mandarono una lettera di richiamo a entrambi i loro protetti.
 
Blaine decise di prendere la situazione in mano per la prima volta nella sua vita. Andò alla ricerca di Sebastian e lo trovò vicino ad un fiume mentre riempiva la sua borraccia. Noto subito il cambio di arma, evidentemente gli sponsor avevano provveduto, machete si era trasformato in un fucile di precisione.
 
Per movimentare la situazione Anderson decise di scagliare due frecce verso Sebastian, stando bene attento a non colpire punti vitali e a non creare ferite profonde. Fece finta di sbagliare la mira e scappò via, Sebastian fece lo stesso, ma un colpo colpì accidentalmente il ragazzo in fuga al polpaccio.
 
Dopo essersi curati le ferite entrambi andarono ai rispettivi rifugi per fingere una ripresa dai danni subiti.
 
I successivi scontri si svolsero in maniera fugace fino a quando gli sponsor decisero di non elargire più nessun tipo di cure. A quel punto capirono che la situazione era critica. Il gioco stava lentamente giungendo alla fine e loro non potevano farci niente.
 
Passarono altri tre giorni senza cure e il numero di danni andava solo aumentando.
 
Il dodicesimo giorno Sebastian e Blaine si incontrarono accidentalmente in una radura. Era giunto il momento. Per molto tempo i due si fissarono imbracciando le loro armi.
 
Si scambiarono numerosi colpi fino a quando non restò un solo colpo a testa. Sebastian puntò il fucile e Blaine l’arco. Nessuno aveva il coraggio di scagliare il primo colpo. Quando Blaine tese ancora di più la corda del suo arco Sebastian tremò e capì che era giunta la sua ora, non avrebbe mai scagliato il colpo per primo e questo lo infastidiva, doveva ammettere che Blaine lo aveva cambiato nel profondo.
 
Ad un certo punto Blaine abbassò l’arco e disse:
 
<< Questo è il finale epico che tutti volevano. Spara Sebastian, io non sparerò. Ti voglio troppo bene per farti del male. Il mio carattere non me lo permetterebbe. Questi giochi sono contro la mia natura. >>
 
Sebastian puntò il fucile verso Blaine e mise il dito sul grilletto, ma nello stesso istante che pensò di fare fuoco una lacrima gli solcò il viso. La prima della sua vita. Anche lui depose l’arma e guardò in silenzio Blaine.
 
<< Anche io ti voglio bene. Sei la prima persona a cui lo dico. Mi hai cambiato la vita Blaine Anderson. >>
 
<< Eccoci, questo è il nostro finale epico. Siamo noi i vincitori. Se al pubblico non va bene che ci uccida pure. A patto che nessuno dei due resti vivo. Sebastian io non ti voglio bene. Provo qualcosa di molto più forte del semplice affetto, io ti amo. Non potrei mai ucciderti. Ti prego sparami e vivi. Poniamo fine a questi giochi. >>
 
<< Non lo farò mai. Anche io ti amo Blaine. >>
 
Nessuno si mosse dalle proprie posizioni. Ognuno aspettava il verdetto del pubblico.
 
Per la prima, ed ultima, volta nella storia gli Hunger games ebbero due vincitori: Sebastian Smythe e Blaine Anderson.
 

Blaine Anderson – La vittoria.

 
Dopo essersi dichiarato a Sebastian e dopo essere stato proclamato vincitore della novantesima edizione dei giochi non aveva avuto la possibilità di rivedere il suo amico. Tra una festa e l’altra, le interviste e i servizi fotografici la sua giornata passava lentamente ed era sempre occupata e quando giungeva la sera era distrutto e crollava subito dopo cena.
 
Era giunto il momento di tornare a casa con il trofeo della vittoria e il premio in denaro che avrebbe condiviso con le persone a lui care.
 
Sebastian non si era ancora fatto vedere. Fu una delusione. Sarebbe dovuto tornare a casa con il rimorso più grande della sua vita.
 

Sebastian Smythe – La vittoria.

 
Lo aveva sempre saputo che avrebbe vinto, ma non avrebbe mai immaginato di innamorarsi di un ragazzo del Distretto Dodici. I suoi genitori non avrebbero mai approvato, come non avrebbero mai approvato qualsiasi cosa lui avesse fatto.
 
L’aver vissuto per ventitré giorni come in un film a tu per tu con la morte lo aveva cambiato. Dividere il senso di colpa per aver ucciso qualcuno lo aveva cambiato. Blaine lo aveva cambiato.
 
Già Blaine. Il ragazzo di cui si era innamorato, ma che non aveva più rivisto. Di li a poco sarebbe tornato a casa e non aveva avuto la possibilità di riparlare con lui e questo non poteva permetterselo.
 
Decise di uscire.
 
Blaine Anderson e Sebastian Smythe – Il rientro a casa.
 
Blaine andò a cercare Sebastian nella sua stanza, ma non lo trovò. Gli dissero che aveva già preso le valige e che era partito in anticipo.
Questo fu un duro colpo non se lo aspettava. Dopo tutto quello che avevano passato insieme, cominciò a sospettare che ogni momento, ogni azione, ogni parola di Sebastian fosse calcolata in base all’esito del gioco, in fondo lui voleva solo vincere con qualsiasi mezzo.
 
Si diresse verso la sua camera, prese i bagagli e si fece accompagnare alla stazione, dove salutò Tina e la invitò al Distretto Dodici come turista e non come corrispondente. La ragazza accettò, ma si riservò di decidere la data della visita in seguito.
 
Blaine salì sul treno, cerco un posto libero e dal finestrino salutò Tina.
 
<< Scusi, è libero questo posto? >>
 
Una voce riportò Blaine alla realtà.
 
<< Certo >>
 
Quando vide che era Sebastian ad averglielo chiesto rimase interdetto.
 
<< Bas, che ci fai qui? >>
 
<< Torno a casa >>
 
<< Ma casa tua è il Distretto Uno. Questo treno va al Distretto Dodici, hai sbagliato. Ti conviene scendere alla prossima fermata e cambiare treno. >>
 
<< Blaine, torno a casa con te. >>
 
A quelle parole i dubbi di Blaine  svanirono.
 
Si guardarono negli occhi per un lungo istante poi si sorrisero e Sebastian prese posto accanto a Blaine.
 
 

Angolo delle note.

Salve rieccomi qui.
 
Parto chiedendo scusa a Blaine e Sebastian, che se leggessero questa roba mi ucciderebbero a furia di solletico.
 
Spero che vi sia piaciuta, essendo la mia prima crossover spero sia venuta fuori bene.
 
Recensite, recensite, recensite! Le recensioni fanno bene alla salute :)
 
Un ringraziamento speciale alla Beta santa KlaineItachi che si è letta tutto questo  <3
 
Ringrazio chi mi segue, chi mi preferisce e chi mi ricorda, ma ringrazio anche chi mi legge.
 
Un bacione.
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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