Ti amo, ma non lo saprai mai.

La prima volta che ho visto Harry Styles avevo soltanto dodici anni. E’ stato come un colpo di fulmine per me, anche se ero ancora troppo piccola per sapere di esserne vittima.  Ogni estate era lì, al campeggio “Non ti scordar di me” oh è stato molto difficile dimenticarsi di te, davvero.  Purtroppo – per me -  suo padre e sua madre erano i proprietari di quel campeggio, e la mia famiglia, visto il loro rapporto, era sempre felice di trascorrere qualche settimana insieme.  Infatti è molto strano, ma ricordo solo quell’ultimo anno, anche se ci sarò andata sicuramente negli anni della mia infanzia, forse ero solo troppo piccola per ricordarmene. Mi ricordo ancora che cercavo in tutti i modi di attirare la sua attenzione, continuavo a girare per il campeggio come se mi trovassi a passar di lì, e dopo essere uscita dalla sua visuale mi mettevo a correre per raggiungerlo di nuovo,ma nulla. La sera, speravo che con la musica che usavano le animatrici per intrattenere le persone ci fosse uno sguardo, un sorriso, un qualcosa,ma nulla. Come se non bastasse, c’era anche un suo caro amico, che ogni anno andava lì e giocava con loro, dalla sua altezza avevo intuito che avesse la mia età, o forse anche un anno in più, ma non ho mai potuto assicurarmene poiché non gli ho mai rivolto la parola. Sapevo solo che si chiamasse Louis, Louis Tomlinson, e a dirla tutta, non riuscivo a capacitarmi della loro bellezza. L’ultimo giorno è stato di gran lunga il mio preferito. La giornata è trascorsa normalmente, ma quando una bambina  che aveva più o meno la mia età mi chiese se volevo giocare con gli altri bambini a nascondino, sono rimasta davvero a bocca aperta e cercando di riprendermi subito, ho accettato. Cercavo di camminare normalmente, ma si vedeva lontano un miglio che fremevo di gioia ed eccitazione. Quell’ora è stata la più bella che ho trascorso in compagnia di tutti, soprattutto per il fatto che Harry sia riuscito ad imparare il mio nome, per me considerato un traguardo eccezionale. Il giorno dopo, quando eravamo pronti per andare via e ci dirigevamo al parcheggio, io che camminavo strascicando i piedi per la voglia di rimanere lì, vidi quello che non mi sarei mai aspettata di vedere. C’era Harry, che ci spiava dalla finestra,  con una mano che scostava la tenda, e l’altra sul davanzale. Sembrava che stesse..piangendo? Da quel giorno ogni sera i miei pensieri erano rivolti a lui. Al perché stesse piangendo, al perché mi stesse spiando, e inevitabilmente divagavo nei miei pensieri, sperando che lui ricambiava i miei sentimenti. Ma era totalmente impossibile, come poteva lui, se era anche di due anni più piccolo di me?
Anche se sapevo che non poteva essere vero, in cuor mio ci speravo ancora.