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Autore: ichigo_sakura    21/07/2013    8 recensioni
Salve a tutti! Questa FF parla di, ovviamente, Raf e Sulfus! Già, questa storia racconta di come trascorreranno la nostra coppietta il secondo anno di scuola! Cosa succederà? riusciranno a continuare la loro storia in segreto... oppure il loro amore verrà messo alla prova da qualcosa... o da qualcuno? Ma sopratutto "come" trascorreranno l'anno? Beh, insomma: Nuovo anno, nuovi terreni, nuovi amori e nuova storia!! ^^
(è la mia prima FF su Angel's Friends quindi mi piacerebbe avere tanti pareri, ma siate clementi!! ^//^")
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti, Raf | Coppie: Raf/Sulfus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Me lo feci girare e rigirare tra le mani. Nulla. Speravo che quel biglietto… non so, mi rivelasse qualcosa, mi facesse aprire gli occhi, mi dicesse come rimediare all’orribile situazione nella quale mi ero cacciata.
 
Mi concederesti di essere il tuo re Artù?
Sulfus
 
Sulfus… come aveva potuto essere così dolce, gentile e galante pochi minuti prima di avermi quasi fratturato il polso?
Forse era davvero la persona sbagliata, forse Gabi aveva ragione, e io stavo sbagliando tutto.
Ma ché, siamo matti???
Mi rigirai nel letto ancora una volta, appoggiando sul comodino da parte a me il biglietto e prendendo tra le mani il ciondolo di Sulfus, quello che mi aveva regalato. Mi sentivo ipocrita a tenerlo: Se, forse, non ci volevamo più bene come prima, che significato poteva avere continuare a indossarlo?
Guardai la radio-sveglia.
3:12
Ero davvero stanca, ma non potevo dormire, non con tutti quei dubbi. Presi la mia decisione, afferrai il Flyphone e composi l’unico numero che sapevo a memoria, ma l’unico che era così importante da essere ricordato.
Dopo una decina di squilli, all’apparecchio si fece largo una voce assonnata e leggermente irritata.
-Pr... Proontoo?- fece tra uno sbadiglio e l’altro.
-Uriè! Scusami, ma ho bisogno di…-
-Raf?! Perché mi chiami a quest’ora? Oddio, non è che stai male? Devo chiamare il professor Ar…- Uriè si era subito ripresa, e la sua voce da assonnata era passata a squillante e sveglia.
-No… no. Sto bene… quasi…- dissi io un po’ titubante.
-Cosa significa “quasi”? Hai dei problemi con il tuo terreno o… o con Sulfus?- disse col tono di chi sperava che non fosse la risposta giusta, ma in cuor suo sapeva che era così.
-Si, con lui…-
Sentii uno stano rumore all’apparecchio, come di un sospiro, ma di quelli buoni.
-Sputa il rospo!-
 
-Davvero? Oddio… ma non glielo hai detto che lo hai fatto per lui?- chiese Uriè quando ebbi finito di raccontarle tutto.
Scossi la testa, anche se sapevo che attraverso il Flyphone non avrebbe potuto vederlo –No. Non ne ho avuto la possibilità… dovevi vederlo, era… era infuriato!- le raccontai in preda ai ricordi.
-Dovresti dirglielo. Capirebbe, ne sono sicura- fece una breve pausa, me la immaginai a grattarsi la testa, come quando pensava. Lo faceva sempre.
-In fondo, lui ti ama-
-…I-io…-
-E lo ami anche tu. È così palese, che persino un cieco potrebbe vederlo!- sbadigliò di nuovo, ma mi stava sopportando, la ringraziai mentalmente.
-È appunto questo il problema! Se, se ne accorgono tutti, potrebbero allontanarci di nuovo… come l’anno scorso…-
-Ma quest’anno è diverso da quello precedente! Quest’anno potete amarvi come qualsiasi altra coppia di terreni. Devi solo… sì, devi solo seguire il tuo cuore, il cuore è la mappa più rara, quella che porta alla felicità, devi solo sapere come leggerla…-
Ci fu una breve pausa da tutte e due le parti.
-Urie…?-
-Si, Raf?-
-Grazie-.
Si sentì un altro sospiro, come se stesse sorridendo e poi riagganciò.
Ora sapevo quello che dovevo fare e, finalmente, mi addormentai.
 
***

 
Perché mi aveva dovuto mentire? A che scopo tutto questo, questo continuo tira e molla, che ormai, da qualche tempo, rappresentava la nostra relazione?
Non lo sopportavo più… Io l’amavo così tanto! Ogni volta che il mio sguardo incontrava il suo era un fuoco che divampava nei miei occhi, che si riempivano del suo volto, nei miei polmoni, che si riempivano del suo inebriante profumo… nel mio cuore, che si riempiva della sua presenza e del nostro amore.
Nostro… oppure solo mio?
 
Stavo seduto nel parchetto a qualche isolato dalla scuola, a quell’ora del mattino era vuoto e tetro. Il sole non era ancora sorto, solo qualche lampione malmesso illuminava lo stretto sentiero alberato, il che rendeva ancora più agonizzante la mia pena… la mia solitudine.
Estrassi un pacchetto di sigarette, tutto schiacciato, dalle tasche dei pantaloni. Quando ebbi il pacchetto tra le mani sorrisi: era da quando l’avevo conosciuta e mi ero innamorato di lei che non fumavo più.
Nel tentativo di aprire il pacchetto, in preda al nervosismo, lo stracciai. Ne presi due, una me l’appoggiai tra le labbra e l’altra la misi sopra l’orecchio per dopo.  Feci un profondo respiro e cercai di rilassarmi, mi appoggiai allo schienale della panchina e con la mano libera m’arruffai i capelli scuri e disordinati.
 
Immersi la mia mente nei ricordi… nei ricordi di quando io e Raf stavamo assieme… Quando, durante il torneo di luci e ombre, Reina ci mandò in chissà quale epoca… in quel periodo eravamo felici, volavamo in cielo e sembrava tutto così perfetto. Però, era una farsa. Noi non siamo mai stati assieme, era tutta una presa in giro… perché, anche se in quel periodo il suo amore era sincero, nulla era destinato a durare… e che senso può avere un amore come il nostro se non dura in eterno? Io fino ad all’ora avevo contato su quello, ma Raf aveva ragione… una volta finito lo Stage le nostre strade si sarebbero separate inevitabilmente e tutto sarebbe finito.
Feci l’ultimo tiro assaporandolo per bene, poi misi il mozzicone tra l’indice e il pollice e lo scaraventai, ancora fumante, a qualche metro da me. Presi la seconda dall’orecchio e l’accesi.
 
Dalle cinque alle sette e mezza della mattina, passai il tempo a pensare, pensare così intensamente che mi sarei aspettato vedere fumo uscire da naso e orecchie. Ma dopo tutto quello sforzo ero arrivato ad una conclusione… anzi a due: La prima era che senza dubbio Raf aveva mentito, ma non a me, bensì a Gabi! Non poteva non amarmi, ormai lo sentivo quasi come fosse la mia mente, dopo tutto quello che avevamo passato, dopo tutto quello che avevamo provato… non poteva non amarmi, era una certezza, il punto ora era scoprire perché aveva dovuto dire quelle cose a quell’Angel da strapazzo (Tra parentesi, sì. Mi sono pentito amaramente di non averlo pestato a sangue quando ne avevo la possibilità).
La seconda conclusione, al contrario, era terribile… e non avrei mai voluto arrivarci ma…
-SULFUS!-
 
***

 
Nonostante fossi riuscita a prendere sonno, non dormii per molto e, così, incapace di fare altro mi alzai e mi vestii. Erano le sette meno un quarto.
Sapevo cosa dovevo fare… solo non capivo quando farlo. Quindi, prima di tutto pensai di percorrere una strada famigliare, soprattutto per avere uno scopo, non mi piaceva vagare a vuoto… mi ricordava brutti momenti dell’anno scorso. Decisi, quindi, di andare a scuola. Percorsi tutta la strada a testa bassa, per evitare lo sguardo di passanti curiosi.
Sapevo a memoria la strada per la scuola, ogni centimetro di asfalto era fotografato e ricordato nella mia mente… per questo mi stupii quando mi ritrovai dall’altra parte del quartiere, a guardarmi intorno spaesata.
Beh, proprio spaesata spaesata no. Sapevo dov’ero e, in realtà, non mi sorprendeva neanche essere arrivata fin lì senza accorgermene. Ero a un incrocio, l’incrocio a dirla tutta. Quello dove io e Sulfus ci eravamo conosciuti, di fronte a me c’era il palo alla quale si era appoggiato mentre si prendeva gioco di me. Lì. Invece, in mezzo a strada, dove ora non passava un’anima viva ero stata “investita”.
E, al di là della strada c’era un parco.
Parco?! Non me n’ero mai accorta!
In realtà, prima di formulare quel pensiero avevo già cominciato ad attraversare la strada. Poi, però, ebbi un buon motivo per addentrarmi nel parco.
-SULFUS!- urlai a un paio di panchine di distanza da lui.
Sembrava immerso nei suoi pensieri, non appena alzò lo sguardo lo vidi sgranare gli occhi e battere i piedi sul terreno, come se volesse andare.
-Raf…- sussurrò quando gli fui vicina, con voce rauca.
-Non sapevo che fumassi…- non era quello che volevo dire e mi maledissi in tutti i modi per avergli detto come prima cosa quello!
-Ci sono tante cose che non sai di me- lo disse a voce bassa, quasi impercettibile.
-Cosa ci fai qui?!- chiese poi, riprendendo tono. Sembrava volesse essere scontroso, ma non gli riuscii bene. I suoi occhi lo tradivano.
-Potrei farti la stessa domanda!- risposi fissandolo.
Ci fu un secondo di silenzio interminabile, sembrava fosse una sfida a chi si arrende per primo. E mi arresi io.
-Non riuscivo a dormire…- gli confidai con un piccolo sospiro.
Aspettai una sorta di risposta che non arrivò e così continuai.
-Stavo pensando… a noi, anzi, a te!- gli dissi sedendomi vicino a lui. Sulfus si mise il mozzicone tra l’indice e il pollice e lo scaraventò via con noncuranza, per poi fissarlo spegnersi.
-Guardami, ti prego!!- lo supplicai io prendendogli le mani, ma lui si sciolse dalla presa e le mise in tasca, traduzione: Non voglio essere toccato.
-Okay… io capisco che tu sia arrabbiato! Ma non… non è vero niente, io ho mentito a Gabi e mi dispiace tantissimo… io-io non avrei mai voluto che tu…- iniziai a singhiozzare, i miei occhi bruciavano e la voce tremava. Lo amavo troppo per perderlo.
-Senti Raf io…- cominciò lui guardandomi per la prima volta, veramente.
-No! Ti prego, lasciami finire… non voglio che mi lasci… non voglio perderti! Ho dovuto mentirgli, oppure lui… oppure ci avrebbe separati… ho dovuto dirgli che non sentivo più nulla per te…-
-Raf, calm…- ma non lo feci finire, se mi avesse interrotto non avrei avuto il tempo di dirgli la cosa più importante… e la nostra storia sarebbe finita così.
-… Ma è stata la più grande bugia che… io abbia mai detto in vita mia!!! Perché io TI AMO!!!! Ti amo tanto che potrei morire… tanto che non m’interessa niente se tutto il mondo ci viene contro, mi basti tu!! E che possa colpirmi un fulmine in questo istante se ciò che dico non è vero!!!- dissi ancora singhiozzando con le lacrime che m’impedivano la vista.
-Lo so-.
-Che cosa?- chiesi io cercando di asciugarmi le lacrime nelle maniche della camicia.
-Lo sapevo… che avevi mentito a Gabi, o almeno, ci sono arrivato ora- disse sorridendomi, ma ancora non mi toccava.
-E come…? Perché non me lo hai detto subito? Io… Mi dispiace comunque, immensamente, ma…!-
-Hei, tranquilla. Ora ho capito perché lo hai fatto. Anche io ti amo e se fossi stato nella tua stessa situazione avrei detto e fatto cose ben peggiori!- disse abbassando lo sguardo come se fosse stato davvero lui a mentire.
-Oh Sulfus! Ti prometto che non ti mentirò più! Resterò sempre con te, non ci separerà niente e nessuno!- dissi abbracciandolo, ma con mia grande sorpresa fui respinta immediatamente.
-Non possiamo!- disse abbassando lo sguardo.
-Cosa? C-che… che cosa stai dicendo?- chiesi incredula.
-Una cosa giusta l’ho detta l’altro giorno: Ero invidioso, anzi, geloso di Gabi…- cominciò, ma io sorrisi e lo interruppi.
-Geloso di lui? Perché? Lui non potrà avere nulla di quello che tu possiedi già… compresa me- sussurrai le ultime due parole con imbarazzo.
-No, non hai capito… lasciami finire. Come gli ho già detto, lo trovo disgustoso, un verme del genere non può altro che farmi pietà. Ha smesso di ingelosirmi da un pezzo. Ma ciò non toglie che ci sono mille miliardi di Angel con la quale tu potresti stare liberamente, con la quale potresti essere felice… potresti amarli e dimenticarti per sempre di quel Devil per la quale avevi preso una cotta durante lo Stage…-
-La mia non è una cotta, io ti amo! Perché mi stai dicendo questo? Cosa significa…?-
-Non capisci, Raf? Lo sto facendo per te… per concederti un’esistenza migliore, non voglio vederti soffrire al mio fianco. Dovresti rinunciare alla tua famiglia, alla tua casa, ai tuoi amici… per un Devil? No. Non lo permetterei mai!-
-Io rinuncerei alla mia stessa vita per stare con questo dannato Devil! Preferirei essere dannata anche io piuttosto che lasciarti!- dissi convinta, tirando fuori tutte le mie energie e afferrandolo per la maglietta, ma lui volse lo sguardo dall’altra parte.
-Non ti rendi conto di quello che dici!- disse staccandomi le mani dalla sua maglietta con tanta delicatezza da farmi infuriare ancora di più!
-Io so perfettamen…!!!-
-Basta, Raf!!- Urlò lui alzandosi.
 
-È finita-.

 
 
 
 
Ciao a tutti!!!!
Spero abbiate gradito il capitolo. Ma mi scuso se l’avete trovato un po’ incasinato o deprimente… non è il mio periodo migliore, mi stanno capitando un sacco si problemi e sono un po’ depressa, per l’appunto… ma mi riprenderò in fretta!!
Fatemi sapere che cosa ne pensate, le vostre recensioni sono manna dal cielo e mi fanno sempre sorridere (credo sia così per ogni autore)!!
Un bacio e grazie a tutti per aver letto,
Ichigo_sakura 

  
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