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Autore: crisbygsgs    21/07/2013    5 recensioni
Jane ha 19 anni e lasciato la sua città per trasferirsi a Londra con i suoi genitori. Qui conoscerà molti nuovi simpatici amici e l'amore della sua vita. Le sue migliore amiche, rimaste nella sua città natale, la raggiungeranno nella meravigliosa capitale e insieme condivideranno emozioni e giornate, come una volta.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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'tesoro, scendi! si parte!' urlava mia madre.

Con amarezza presi l'ultima borsa e uscii dalla mia camera. Chiusi la porta e rimasi ferma a fissare la maniglia per un

paio di secondi. Non potevo crederci che non ci sare più tornata lì. 

Fuori mio padre stava mettendo i bagagli in macchina. 

'hai preso tutto? indietro non si torna!'

'grazie per ricordarmelo papà!' 

'dai, sali, dobbiamo partire!'

Il viaggio durò quattro ore. Arrivati aiutai i miei a portare dentro i bagagli. 

'mamma, la mia camera qual è?'

'l'ultima in fondo al corridoio, di sopra.'

'grazie ma, vado a portare le cose!'

Quando entrai, mi ritrovai in una camera abbastanza grande, vuota, c'era solo una specie di letto. I muri erano bianchissimi,

si sentiva ancora l'odore del colore, l'avevano pitturata da poco. Portai dentro le mie valigie e mi buttai esausta sul letto.

Ero triste e stanca. Presi il cellulare dalla borsa e chiamai le mie amiche. 

'oddio Jane, sei tu! Come stai? Sei stanca? Sei appena arrivata? com'è Londra? dai racconta!!' urlò la mia amica dall'altra 

parte.

'ahahaha, se almeno mi lasciassi il tempo, aspetta, chiamo anche Kate!'

Dopo una lunga telefonata passata a ricordarci l'un l'altra tutto quello che abbiamo passato, le salutai e scesi ad aiutare

mia madre. 

'mamma, cosa devo fare con i piatti e i bicchieri?'

'lasciali sul tavolo. A momenti dovrebbe arrivare il camion con i nostri mobili e tutto.'

'ok, vado a pulire le finestre intanto.'

Arriva a fine giornata esausta, con la schiena, le gambe e le braccia a pezzi. Mi distesi sulla mia specie di letto e senza

accorgermene, mi addormentai. 

 

 
La mattina seguente mia mamma arrivò in camera mia. 

'forza Jane, svegliati! Assapora un po' di questa aria londinese!' disse aprendo la finestra.

'mamma, ti prego solo ancora un pochino!' la pregai.

'no, adesso ti svegli, fai colazione e ti prepari, perché andiamo a fare un giro in città e a comprare qualche cosetta per 

la casa!'

'andate senza di me, vi scongiuro! Io sto male, penso che morirò qui su questo letto.' protestai

'Jane smettila, dai su, alzati. Lo vuoi un letto nuovo o no?'

'no'

'ok, allora ti tieni questo!'

'si! no! mamma ti prego!'

'muovi il culo e scendi di sotto, ti aspetto eh!' 

Con molta malavoglia tolsi via le coperte e mi alzai. Mi girava la testa e vedevo tutto strano. Strisciando mi indirizzai verso il bagno. 

Aprii la porta e raggiunsi il lavandino. Guardai la mia faccia allo specchio, avevo gli occhi mezzi chiusi, i capelli arruffati e le righe

del cuscino sul lato destro della faccia. Presi lo spazzolino e schiacciai quel povero tubetto di dentifricio. Aprii il rubinetto 

e mi sciacquai la bocca e comincia poi a spazzolare i denti. Quando finii mi lavai la faccia e corsi in camera a vestirmi. 

Scelsi qualcosa di comodo, una semplice maglietta bianca, i miei jeans preferiti e le mie converse bianche che amavo tanto. Mi spazzolai 

poi i capelli, presi il cellulare e scesi di corsa le scale. Mia madre stava parlando al telefono, così andai direttamente in cucina.

Sul tavolo trovai i cereali e il latte, presi un piatto e mi misi a mangiare. Mentre masticavo quella delizia al cioccolato, entrai su

twitter, per vedere qual era il tema del giorno. Non essendoci niente di interessante, uscii e finii i miei cereali osservando dalla finestra la gente che passava.

Ad un certo punto, notai nella casa di fronte una vecchietta che vendeva le sue vecchie cose. Era tutto molto stile vintage, figo. 

'tesoro, hai finito di fare colazione? dobbiamo andare, papà è già là!' mi interruppe mia madre.

'oh, certo mamma! senti, quando torniamo posso farmi un giro dalla signora qui di fronte? sembra che venda cose molto interessanti.' chiesi.

'si.. non credevo che ti interessassero così tanto i mercatini dell'usato!'

'mamma, quella nonnina è troppo vintage, mi sta simpatica! dai, andiamo adesso.'

Mentre ero in macchina accesi la radio. 'bbc radio 1' si sentiva nella sigletta, e poi cominciò let her go dei passengers. Mi immersi nei miei pensieri

ascoltando la canzone e ammirando la bellezza di Londra da dietro il finestrino. 

'tesoro, mi sono dimenticata di dirti, sta sera andiamo ad una festicciola organizzata dai nostri vicini, una festa di benvenuto!' mia madre interruppe i miei tristi ricordi.

'cosa? no, non ho voglia.'

'non cominciare come sempre! perché non vuoi? prima mi ha chiamato Reven, ha detto che è tutto pronto per sta sera, che ci aspettano!'

'mamma, odio stare con gente che non conosco!'

'beh, la festa è stata fatta per noi, tu ci andrai e basta. capito?' 

'vedremo!'

'vedremo niente, devi farti nuovi amici!'

'io ho già i miei amici, solo che per colpa vostra li ho persi!' urlai.

'smettila, sai bene che non è così. non è colpa nostra se tuo padre ha trovato finalmente un lavoro decente in una bellissima città come questa! dovresti

essere fiera di lui e felice di stare qui, sei così ingrata di tutto questo! ti abbiamo dato nuove possibilità e di sicuro anche un miglior futuro!' mi rimproverò

lei.

'si e vi ringrazio, ma io ho lasciato tutto a Newquay, voi non mi capite! Ho diciannove anni mamma, potevo rimanere là, so badare a me stessa!' ribattei.

'no, sei tu che non capisci Jane! Sai che noi ti vogliamo bene e che sei la nostra unica figlia!'

Decisi di rimanere zitta e di non risponderle. Sapevo che avrebbe ripetuto sempre le stesse cose che ormai da giorni mi diceva. 

Arrivate al mega gigante negozio di mobili trovammo mio padre che stava parlando con un addetto. 

'ciao pa, allora, trovato qualcosa?'

'si, venite a vedere! che ne pensate? è molto bella come cucina, ha tanti ripiani, mensole, cassetti! poi è fatta bene, è ottima!'

'a me non piace il colore, questo blu-grigio è orribile!' protestai. 

'il colore si può scegliere, io direi che marrone sia il migliore!' disse mio padre.

'si, marrone e bianco dai. Prendiamo?' mia madre sembrava abbastanza soddisfatta. 

Dopo ore e ore passate a guardare mobili e mobili, finalmente uscimmo da quel negozio. 

Tornai a casa distrutta ma con un nuovo letto che però non avrei avuto in camera fino al giorno seguente. Bene. Mi distesi sul divano e accesi la tv.

Stavano facendo pretty little liars, non ero una fan accanita di quel telefilm, ma quando capitava lo guardavo, così come ho fatto quel giorno. 

Ad un certo punto mi venne in mente la nonnina vintage e così decisi di fare un salto da lei. Mi alzai dal divano e avvisai mia madre dell'uscita. 

Chiusi la porta dietro di me e mi diressi verso la casa di fronte alla mia. 

'Blake's shop' c'era scritto sul cancello. Sorrisi e suonai. Vidi la porta di casa aprirsi e spuntare fuori una donna anziana, con un grazioso vestito 

rosa pastello. Mi venne incontro urlando un caloroso :'Hellooooo, come in!' 

Sorrisi ed entrai. La nonnina mi chiese quale fosse il motivo della mia visita e le risposi che ero lì per vedere cosa vendeva. Rimase molto stupita dal

mio interessamento alle cose vecchie che vendeva, disse che nessuno della mia età prima d'allora si era interessato a questo genere di cose. 

Le spiegai che le cose in stile vintage mi piacevano molto e che mi sarebbe piaciuto comprare qualche oggetto da mettere nella mia nuova camera, per riempire

quel brutto vuoto. La nonnina mi mostrò molte cose, tra cui molti portagioielli e scatoline, cornici per le foto e quadri. Aveva un'ampia scelta di cose, tutte

molto belle e pregiate e le dava via a prezzi molto economici. Alla mia domanda per quale motivo vendesse le cose a così poco prezzo e come facesse ad avere 

tutti quegli oggetti, mobili e vestiti, lei mi rispose che suo marito era figlio di un nobile ricco e che quando è morto tutti i soldi sono rimasti a lei e con

loro anche tutti gli oggetti, che per lei erano praticamente inutili, uno spreco di spazio. Naturalmente, in casa teneva quelli che contavano per lei e che 

avevano un grande significato, quelli non li avrebbe mai mai mai venduti, disse. Dopo una bella chiacchierata, decisi di comprare una bella cornice per le foto e salutai 

la nonnina, promettendole che sarei tornata. 

Rientrata in casa e trovai mia madre con la signora Reven in salotto. 

'Buongiorno' salutai.

'Ciao Jane, piacere di conoscerti, sono Reven, la vostra vicina! Oddio come sei bella!'

'piacere mio signora! hem.. grazie!' sorrisi

'oh, dammi del tu per favore, altrimenti mi sento vecchia!' scherzò.

'mi scusi' dissi imbarazzata. 

'ci sarai sta sera?' mi chiese.

'certo' risposi.

Salutai poi Reven e mia madre e corsi di sopra, in camera. Entrai sbattendomi la porta alle spalle e pesando alla serata imbarazzante che mi aspettava. 

Mancavano poche ore alla festa e io non sapevo che cosa indossare. Il tipico problema delle donne insomma. Dopo aver provato centinaia di combinazioni, optai

per un semplice vestito nero. Mi feci una veloce treccia ai capelli, mi misi un po' di mascara sulle ciglia e un filo di rossetto rosa sulle labbra. Indossai 

un paio di ballerine nere e mi spruzzai un po' di profumo, alla fin fine dovevo dare una buona impressione ai vicini. Scesi di sotto, in salotto e mentre 

aspettavo che i miei finissero di prepararsi, accesi un po' di musica e inviai un messaggio alle mie amiche. 

'ciao bellas! sto per andare ad una festa organizzata dai nostri vicini per noi. una festa di benvenuto. ho scaga lol spero di dar loro una buona impressione!

comunque oggi ho conosciuto una nonnina troppo figa. Vende oggetti vintage molto belli, ho comprato una cornice per le foto. Pensavo di metterci una nostra foto 

dentro. bene adesso vi saluto. ci sentiamo presto. baci, J'. 

'tesoro, andiamo?' disse mia mamma entrando in salotto, aveva indossato un meraviglioso vestito color panna, lungo fino a terra. 

'si mamma.' risposi. 

La festa era nel giardino di Reven, c'erano candele accese tutto attorno alla recinzione del giardino, c'erano molti palloncini e la gente già ballava. 

Uno striscione gigantesco stava sospeso sopra alla tavolata con il cibo. Sopra c'era scritto 'benvenuti nuovi vicini'. Era tutto molto bello e pensai che se non

fossi venuta me ne sarei pentita. Reven ci raggiunse per prima e ci accompagnò al tavolo, ci fece accomodare e fece un discorso di benvenuto per noi da parte 

di tutta la via. Tutti ci guardavano con facce sorridenti, c'era pure un uomo, sulla trentina che continuava a farci foto. Dopo una ottima cena a base di carne 

grigliata, si avvicinò a me una ragazza alta con i capelli castani e gli occhi verdi. 'ciao! sono Grace, piacere di conoscerti!' disse sorridendo.

'Jane, piacere mio!' risposi, cercando di sembrare il più possibile tranquilla.

'vieni, ti faccio conoscere un po' di gente!' mi prese per mano e mi condusse in un angolo, lontano dalla musica, al buio.

una mano accese una torcia e mi puntò la luce in faccia. 'ciao! come ti chiami?' disse una voce maschile.

'Jane, puoi per favore spegnere quella cosa?' chiesi infastidita

'oh certo, scusami, eh che non riuscivo a smettere di ammirare la tua bellezza' disse

'huh, lecca culo al massimo' risposi. 

'dai John, smettila, fai l'educato almeno per una volta nella tua vita' lo rimproverò Grace.

'ok, scusami, sono partito con il piede sbagliato. Sono John, ho 20 anni e vendo hot-dogs il sabato pomeriggio a Trafalgar Square, piacere!'

'piacere John.' dissi sorridendo.

'io invece sono Nicholas Peter Nick Grimshaw, per gli amici Grimmy, ho 29 anni e lavoro alla bbc radio 1, piacere!' disse un altro ragazzo.

'non ci credo, oggi ho ascoltato bbc radio 1, magari c'eri pure tu che parlavi, wow!' dissi abbastanza emozionata.

'no, oggi era il mio giorno libero, hai un po' di sfiga insomma, ti sei beccata le peggio canzoni allora!' scherzò

'al contrario, mi sono piaciute molto!' dissi.

'abbiamo gusti diversi bambola!' provocò.

'Marcel, tu non ti presenti?' chiese Grace

'hem, si! Sono Marcel, ho 19 anni e suono in un mini gruppo chiamato 'Free Fall'' disse lui.

'piacere mio!Anche io ho 19 anni, però al contrario vostro non faccio niente. tu Grace?'

'oh beh, io ho 20 anni e vado all'università e lavoro da Nando's' rispose

'bello, mi piace. E tu, come ti chiami?' chiesi ad una ragazza che si era appena unita a noi.

'ciao bellissima! sono Jesy e ho 19 anni, sono la fidanzata di Marcel e lavoro come commessa in un negozio!' 

'oh, piacere Jesy, sono Jane io!' le dissi.

Passammo la serata tra chiacchiere, stupidi racconti di John, risate e canti. I ragazzi poi mi diedero i loro numeri di telefono e mi invitarono ad

uscire tutti insieme la sera dopo, all'esibizione dei 'Free Falls' in un pub. 

 
  
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