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Autore: onedpassjon    21/07/2013    4 recensioni
Ecco come far rimanere di stucco una ragazza senza un barba-trucco.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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WHAT? REALLY U?

'Oh no, sono le 8!' squittisco io vedendo l'ora e cadendo giù dal mio letto.


Mi preparo velocemente, saluto la mamma, e esco di casa.
Corro all'impazzata alla fermata del pullman, ma purtroppo, era già partito.
Mi siedo su una panchina sfinita.
Poggio una mano sopra i miei occhi stanchi, e sospiro.
'Ti serve aiuto?' chiede una voce roca, già sentita.
Scosto la mano dal mio viso, e chi vedo? Ebbene si, il nerd della scuola, Marcel.
*sembri anche secsi senza guardarti* penso io, fissandolo.
'Ti serve qualcosa?' ribadisce lui.
'Ho perso il pullman della scuola, si, mi servirebbe un mezzo di trasporto' farfuglio io alzandomi.
'Possiamo andarci insieme, a scuola' dice lui con un sorriso.
'Emh... io' bisbiglio guardando le mie scarpe.
Non ero una di quelle personcine altezzose, ma, visto che mi prendevano in giro, vedendomi con Marcel l'avrebbero fatto ancora di più.
'Va bene, non preoccuparti, ho capito' bisbiglia lui guardando a terra, e poi girando i tacchi per andarsene.
Sospiro.
Però, cavolo, era stato gentile con me, non potevo fare la cafona. Non ero io.
'Marcel' 
'Si?' dice lui girandosi e guardando nella mia direzione.
'Io... andiamo' bisbiglio io facendo segno. A quel paese le prese in giro.
'Oh... grazie' esclama lui arrossandosi in viso e avvicinandosi a me.
Iniziamo il cammino.
'Tu... allora... sei Katy?' bisbiglia lui timido.
'Si, e tu sei Marcel' dico io ovvia, facendolo sorridere.
Sinceramente, non era così male. Non mi parlava di fisica, chimica o altre cose incomprensibili. Era un ragazzo normale che non sapeva abbinare i vestiti, tutto qua.

'Siamo arrivati' fa segno lui, fermandosi.
'Ora dovrei andare, magari... ci vediamo dopo' dico io sorridendo.
'Oh va... bene' dice lui diventando rosso.
Si gira e cammina verso la sua classe.
'Marcel' lo chiamo io.
'Si, Katy?' bisbiglia lui.
'Mi stai simpatico' dico io andandomene.

POV Marcel

Nessuna ragazza mi aveva mai calcolato, tranne lei.
Sembra dolce, e credo lo sia.
Ora è meglio se vado alla lezione, non posso fare tardi.

POV Katy

5 ore di lezione passate velocemente, per fortuna.
Recupero i miei libri da sotto il banco, e esco dalla classe.
Mi incammino per il corridoio.
Sento chiamare aiuto una voce strana, quasi in pericolo.
Mi allarmo e corro per tutti i corridoi, e mi oriento fino a che la voce non si fa sempre più forte.
Proveniva dal 6° corridoio.
Mi sporgo, e vedo un gruppo di ragazzi con non buone intenzioni.
Mi avvicino un po di più, e vedo che stavano importunando una ragazza.
'Lasciatela stare!' esclamo io con voce tremolante.
Uno dei ragazzi si gira e mi guarda con aria strana.
'Che vuoi ragazzina? Adesso le prendi' dice con aria crudele, avvicinandosi a me.
Non riuscendo a scappare, mi prende un braccio e cerca di picchiarmi.
Io chiudo gli occhi il più forte possibile per non vedere quello che mi stesse facendo.
Ma ad un certo punto, 'SBAM', sento un tonfo.
Cado a terra.
Apro istantaneamente gli occhi e vedo una cosa che non mi sarei mai aspettata.
'Marcel' tremolo io.
Ebbene si, il nerd della scuola, mi aveva difeso.
Lo vedo mentre ha ancora il suo pugno puntato sul viso del ragazzo a terra, inerme.
Marcel? Aveva dato un pugno al ragazzo più forte della scuola e quest'ultimo era disteso a terra?
'Ma... gli hai dato un pugno?' bisbiglio io incredula.
'Non ti dovevo difendere?' dice lui porgendomi la mano.
'Ma io...' bisbiglio alzandomi e fissandolo negli occhi.
'Basta un semplice grazie' dice lui fissandomi, con la sua voce stranamente roca per essere un nerd.
'Oh... allora... grazie' dico abbracciandolo.
Mi era venuto spontaneamente quel gesto, non so perchè.
Ricambia l'abbraccio.
'Dov'è quella ragazza?' esclamo io.
Ci giriamo e vedo quest'ultima seduta in un angolo, piangendo.
Corro da lei, con Marcel.
'Stai bene?' bisbiglio io, sfiorandole una spalla.
'Credo...' dice lei asciugandosi le lacrime con la manica della felpa.
'Hai bisogno di aiuto?' dice Marcel.
'No, ritorno a casa da sola' bisbiglia lei alzandosi.
'Grazie comunque' dice allontanandosi.

'Beh... ora dovrei andare a casa' dico io triste.
'Ti accompagno?' esclama lui.
'No, non preoccuparti, magari domani'
'Possiamo trovari domani alla fermata del pullman, e andarci insieme... a scuola' bisbiglia lui sorridendo.
'...'
'Oh scusa, mi sto intromettendo' dice lui guardando in basso.
'No, io voglio' dico sorridente.
'Sicura?'
'Sicura' dico allontanandomi.
'Katy' mi chiama lui.
'Si?' bisbiglio io.
'Mi stai simpatica' dice andandosene.
Forse avevo trovato un amico, che bella cosa.

 


Il giorno dopo...

Apro gli occhi di scatto.
Mi metto seduta nel letto.
Mi strofino gli occhi ancora assonnati.
'Oh ma... che...' bisbiglio io non capendo l'improvviso mal di testa.
Tossisco, e tossisco ancora.
Mi lascio andare nel letto, guardando il soffitto.
Socchiudo gli occhi, e li apro di nuovo prontamente.
Mi rialzo.
'Cavolo, sono le 8!' mi tolgo la calda coperta da dosso e comincio a prepararmi.
Scendo per le scale, saluto mamma e percorro la solita strada per andare al pullmino.
Corro come una pazza appena vedo che stà già partendo, ma purtroppo, lo perdo un'altra volta.
'La fortuna!' urlo io mettendomi le mani tra i capelli.
'Cavolo... mi sento girare' bisbiglio poggiando una mano sulla fronte.
'Io...' farfuglio cadendo, ma penso che non è stata una caduta tragica. Anzi, molto morbida.
'Katy! Katy! Stai bene?' esclama una voce, mentre sento uno strano fruscio fresco sfiorarmi il viso.
'Io...' apro gli occhi lentamente.
'Marcel!' sussulto io, sbarrando gli occhi.
'Ti senti bene?' bisbiglia lui preoccupato.
'Ti sono caduta addosso? Che vergogna scus...'
Mi guarda fisso negli occhi, e mi sfiora il viso.
Un brivido mi aveva appena attraversato la schiena.
Non avevo mai notato che i suoi occhi erano di un verde così chiaro ma allo stesso tempo così intenso.
Colpa di quegli stupidi occhiali a fondo di bottiglia.
Deglutisco e continuo.
'Scusa' dico fievolmente fissandolo.
'Non preoccuparti' dice alzandosi e porgendomi la mano.
'Te la senti di andare a scuola?' mi chiede lui.
'Non... lo so' bisbiglio io guardando le mie scarpe.
'Se vuoi ti posso accompagnare a casa' dice lui con quella sua tipica voce roca, e con un sorriso sincero stampato in viso.
'Ma così marinerai la scuola' esclamai io accigliandomi.
'Non fa niente' 
'Sai è strano sentirlo dire da un ner... studioso' dico io aggiustandomi.
'Volevi dire nerd' dice lui facendo un sorriso falso.
'No no... scusami' dico io sincera.
'Non fa nulla' dice lui sorridendomi.
'Se... magari ci sambiamo il numero?' dico io sorridendolo.
'Ohw... va bene' dice lui arrossendo.
*ci scambiamo il numero*
'Va bene, andiamo?'
'Si' dico io avvicinandomi a lui.
Marcel era davvero un ragazzo carino, anche se considerato nerd, era simpatico e gentile.
Non si deve giudicare prima di conoscere.
Le persone che giudichiamo a volte sono le più speciali, e Marcel me ne ha dato prova.

'Ecco, siamo arrivati' dico io dando uno sguardo a casa mia.
Non era nè una villetta lussuosa, nè una bettola, insomma, una tipica casa inglese.
'Molto carina' dice lui fissandomi, con un sorriso.
'Eheh... grazie' bisbiglio arrossendo.
NON ERA PER ME QUEL COMPLIMENTO OK? OK.
'Ora... beh, vado a casa anch'io'
'Come farai a dirlo ai tuoi?'
'Beh... non posso dirglielo'
'E perchè?'
'Non... ci sono più' bisbiglia lui abbassando la testa.
'Oh mamma scusami tanto, non volevo' dico io triste.
Lo abbraccio forte.
Sentivo di voler bene a quel ragazzo, era quasi speciale.
Poi, non è come si dice in giro, Marcel aveva un profumo fantastico, e ogni volta mi faceva piacere abbracciarlo.
'Io vivo con mia zia, ora' dice lui neutrale.
Resto in silenzio.
'Ora meglio che vada' dico io.
'Che ne dici se stasera venissi a casa mia? Così sai, non sono tanto brava in matematica' dico io sorridendo.
'Oh, va bene' esclama lui arrossendo.
'Allora a stasera' dico io aprendo il cancelletto del cortile.
'A stasera' dice lui andandosene.
'Marcel' lo chiamo io.
'Si?'
'Ti voglio bene' dico io arrossendo.
Chiudo il cancelletto e percorro la stradina per andare alla porta.

POV Marcel

Wow, una ragazza non mi aveva mai espresso i suoi sentimenti.
Beh, non erano sentimenti, mi aveva detto solo un semplice 'Ti voglio bene', ma per me era importante.


POV Katy

Corsi dentro casa, aprii la porta della mia camera e mi buttai sopra il mio letto.
Fissavo il soffitto.
E pensavo.
Era stato veramente lui, Marcel, il ner... studioso della scuola, a salvarmi?
Era stato veramente lui a dare un pugno ad un bullo per difendermi?
Lui aveva marinato di proposito la scuola per accompagnarmi a casa?
Iniziavo a pensare che quel ragazzo era davvero speciale.
E il minimo che potevo fare era dirgli 'Ti voglio bene'.
Penso, spero, che anche lui me ne voglia.
Non ho mai avuto un amico sincero, come lui.
Mi passo una mano sugli occhi, e li chiudo istantaneamente.
E mi addormentai.

6 ore dopo...

Apro gli occhi di scatto, e vedo che erano già le 3 del pomeriggio.
'Cavolo!' sussulto io alzandomi.
Corro in soggiorno e scosto la tenda della finestra.
Vedo che un ragazzo era seduto sulla panchina di fronte a casa.
Quel gilèt a quadri era inconfondibile, Marcel.
Che carino, era venuto in anticipo.
Anche se non avevo specificato l'ora, io intendevo alle 4, ma non fa nulla.
Io non specifico mai l'ora.

Vado in camera e mi sistemo un po i capelli, mi metto una felpa.
Fingo un sorriso allo specchio e poi mi dirigo di nuovo in soggiorno.
Apro la porta e i reco in giardino.
'Ehi!' esclamo io aprendo il cancelletto.
Marcel si gira, e gli spunta un sorriso grandissimo.
Si alza dalla panchina e si ferma al cancelletto.
'Posso entrare?' farfuglia lui.
'Oh, ma certo' dico io ovvia.
Ci dirigiamo alla porta per poi entrare in casa.
'Ecco la ia umile dimora' dico io sorridendo.
Marcel resta in silenzio, con un sorriso stampato in volto.
'Allora? Cosa hai portato?' esclamo io.

'Beh... vedi... non sono bravo in matematica a dire la verità' bisbiglia con un sorriso.
Lo guardo divertita, trattenendo un risolino.
'Non è vero' esclamo io.
'Si è vero' esclama lui.
Ci fissiamo e incominciamo a ridere.
'In realtà ho portato chimica... se vuoi' dice lui.
'Oh... beh ok' bisbiglio io sorridendo.
Lo porto alla camera.
'Se vuoi puoi sederti anche sul letto, per me non ci sono problemi' dico sistemandolo un po.
'Va bene' dice lui.
Ci sediamo nel letto.
Lo vedo intento a prendere un grande libro di chimica dallo zaino, lo sfoglia.
Io lo fisso.
'Posso?' dico avvicinando la mano ai suoi occhiali.
'Oh...' dice lui sorridendo.
'Beh ma solo per poco, se no poi divento cieco' bisbiglia.
Gli tolgo gli occhiali.
Sembra un ragazzo diverso.
Era... non lo so, davvero carino.
Mi scappa un risolino.
'Che c'è?' dice lui accigliandosi.
'Stai strabuzzando gli occhi come una talpa' dico io divertita.
'Dai dammi qua' dice lui cercando di riprendersi gli occhiali.
Le nostre mani si sfiorano. Le aveva così morbide.
'Tieni' bisbiglio io porgendoglieli.
Se li mette e continua a sfogliare quel libro.
'Hai mai avuto una ragazza?' dico io completamente disinteressata dalla chimica.
'Oh, emh, no' farfuglia lui.
'Beh, ti do un consiglio' annuisce 'Se magari provi a toglierti questi' dico io togliendoli gli occhiali.
'E questa' dico togliendoli la cravatta.
'E ti sistemassi un po i capelli, saresti perfetto' sorrido io.
'Oh' dice lui sorridendo, incredulo.
'Aspetta qui' dico io alzandomi e correndo fuori dalla stanza.

POV Marcel

Una ragazza non mi aveva mai trattato così, insomma, non mi aveva neanche invitato a casa.
Non si era mai preoccupata di me, come fa Katy.
Forse mi voleva aiutare a migliorare il mio abbigliamento, non lo so.
Eccola che ritorna.

POV Katy

'Tieni' esclamo io porgendogli una scatoletta bianca.
'Lenti a contatto?' esclama lui.
'Si, le usava mia mamma quando era completamente miope' dico io ridendo.
'Ah'
'Tienile, le puoi mettere quando non vuoi gli occhiali' 
'Beh... grazie' dice lui sorridendo.
'Non c'è di che'
Restiamo in silenzio.
'Sai una cosa?' bisbiglio io.
'Cosa?' dice lui fissandomi.
'Non ho voglia di fare chimica' bisbiglio io ridacchiando.
Sorride, guarda il libro e lo mette dentro la sua cartella.
Alza lo sguardo e i nostri occhi si incontrano.
Lui guarda le mie labbra.
Si avvicina, sempre di più.
'O-ora dovrei andare' balbetta distogliendo lo sguardo e alzandosi.
'Oh...' dico io mettendomi un mano tra i capelli.
'Ci vediamo domani alla fermata del pullman?' bisbiglia lui rimettendosi gli occhiali.
'Va bene' dico io alzandomi e accompagnandolo alla porta.
'A domani' dice lui guardandomi, per poi aprire il cancelletto, e andarsene.
Chiudo di repente la porta.
'Ma che stavo per fare?' bisbiglio io dandomi un cinquino in fronte.
*la mamma non è ancora tornata* penso io.
Sento vibrare il telefono.
Lo prendo in mano e lo sblocco.
Era un messaggio.
'Marcel: Ti voglio bene'
Mi scappò subito un sorriso.
Andai in camera e mi coricai sul letto.
Sentivo una cosa fastidiosa dietro la schiena.
Mi sollevai, e vidi che era la cravatta di Marcel.
*aw* penso io.
Aveva un profumo fantastico.
Decisi di non dirgli nulla e di portagliela l'indomani.
Sento vibrare il cellulare, un'altra volta.
Era mia mamma.
'Mamma: Torno tra poco'
Sospirai.
Mi lasciai andare nel letto, mi addormentai.

Il giorno dopo...

Mi svegliai alle 8, feci la solita routine.
Mi preparai, vidi che mamma era già tornata, la salutai e uscii di casa.
Arrivai alla fermata, e vidi un ragazzo seduto nella panchina, Marcel.
'Eccomi' esclamo io.
'Eccoti' dice lui alzandosi.
'Andiamo?' 
'Si'
Iniziamo la camminata.
A un certo punto, un foglietto rosa vola in viso a Marcel, mi scappa un risolino.
'Cos'è?' esclama lui togliendosi il pezzo di carta dal viso.
'BALLO DELLA SCUOLA INVERNALE: mercoledì 7 febbraio 2013 alle 21.00, non mancate!' esclamo io.
'Oh, ma è stasera'
'Io non ci vado mai' bisbiglia lui triste.
'Perchè quest'anno non fai un'eccezzione?' dico io sorridendo.
'Non saprei con chi andare'
Resto in silenzio.
Mi guarda.
'V-vorresti venirci con m-me?' balbetta tenerissimo arrossandosi più del solito.
'Oh ma certo, mi farebbe molto piacere' esclamo io sorridendo.
Resta in silenzio, guarda il foglietto e gli si stampa un sorriso in viso, diventa di nuovo rosso.
'Siamo arrivati' dico io.
'Ci vediamo dopo?' dice lui sorridendo.
'Certo' esclamo io recandomi nella mia classe.



5 ore passate per il meglio, tranne che, i miei compagni mi stavano prendendo in giro, perchè mi avevano vista con Marcel.
Ma sinceramente, a me poco fregava.
Volevo bene a quel ragazzo, nulla e nessuno poteva farmi dire il contrario.
Uscii dalla mia classe.
Andai nel giardinetto, incontrai Marcel, e andammo verso casa mia.

'Vengo a prenderti stasera... verso le 20.30?' dice lui arrossandosi.
'Si certo, va bene' dico io aprendo il cancelletto.
'Oh' esclamo io. 'Segui i miei consigli' gli dico facendogli l'occhiolino.
'Certo' dice lui sorridendo e allontanandosi.

Entro in casa, felice.
Sinceramente? Non avevo la più pallida idea di cosa mettermi.
Ero abbastanza alta, non più di Marcel.
Avevo occhi azzurri e capelli neri.
Qualcosa che abbinasse con questi dovevo assolutamente trovarla.
Mi fiondai in camera mia, e scelsi qualcosa tra tutti i vestiti che avevo.
Decisi di vestirmi così.


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Sinceramente non sapevo che altro fare prima delle 20.30.
Ero un po emozionata e non sapevo come si sarebbe combinato Marcel.
Sinceramente, gli avevo dato dei consigli per migliorare il suo aspetto, ma per me era perfetto già così.
Certo, vale molto anche l'aspetto esteriore di una persona, ma per contava quello interiore.
Era davvero una brava persona, mi sentivo fortunata ad averlo incontrato.
A pensarci se mi fossi svegliata prima, avrei preso il pullman e non l'avrei incontrato.
Per una volta devo rendere grazie alla mia poltronaggine.
Pensando e girando per la camera, vidi che erano già le otto.
Feci in fretta a prepararmi, e mi aggiustai allo specchio.
Arrivarono le otto e mezza, e sentii suonare il campanello.
Ero un po agitata.
Presi un respiro e aprii la porta.
'Ciao Marc...' mi bloccai di colpo.
'C-ciao' mi disse.
'Scusa... tu... non sei...' bisbiglio io fissandolo negli occhi.
Ebbene si, era lui, Marcel il ner... lo studioso.
Aveva addosso un abito scuro, con una cravatta nera stretta, camicia bianca, niente gilèt a quadri.
Le sue scarpe erano nere lucide.
Lo guardai in viso, niente più occhiali.
Ma la cosa che mi aveva stupito di più, erano i suoi capelli.
Lunghi e molto ondulati, quasi ricci.
Stentavo a credere che fosse lui.
'S-sono io, Katy, sono Marcel' balbetta lui.
'Wow, sei... cambiato' dico io con la bocca aperta.
'Ho provato a seguire i tuoi consigli' dice lui, con quella sua voce roca.
'Beh... li hai seguiti bene' esclamo io con un risolino.
'Tu... sei stupenda' dice lui arrossandosi. 'Queste sono per te' bisbiglia tirando fuori da dietro la schiena, un mazzo di rose rosse.
Lo prendo in mano, stupita.
'G-grazie' balbetto io guardandolo negli occhi.
'Non c'è di che' dice lui sorridendomi.
'Andiamo?' esclama, mostrandomi la sua macchina.
'Tu guidi?' dico io stupita, uscendo da casa.
'Beh... diciamo di si' dice lui portandomi alla macchina.
'Prego' mi apre gentilmente la portiera.
Io annuisco con un sorriso.
Entro in macchina.
Sospiro felice.
Entra anche lui, mette in moto e partiamo.
Io non riesco a non fissarlo.
Era... cioè, cambiato radicalmente.
'C'è qualcosa che non va?' dice lui sorridendo e guardandomi.
'N-no no' dico io arrossandomi e abbassando lo sguardo.

'Siamo arrivati' esclama lui parcheggiando.
Scende dalla macchina, fa il giro e apre la mia portiera.
'Vieni' dice tendendomi la mano, per aiutarmi a uscire.
'Oh' esclamo io, inciampando con la scarpa, e trovandomi tra le sue braccia.
Ci fissiamo.
Lui guarda le mie labbra.
Ci stiamo avvicinando sempre di più.
'Katy!' squittisce una voce già sentita.
Ritorno nel mondo reale e mi allontano da lui.
'Oh, ciao Pamel' dico io disgustata.
Pamel. Era la ragazza più popolare della scuola, che non mi calcolava mai.
Pft.
Si avvicina.
'Chi è questo bel ragazzo?' dice lei squadrandolo dalla testa ai piedi.
'Sono un suo amic...'
'Lui è Marcel' lo interrompo io.
'Cosa?' esclama l'oca incredula.
'Si, è lui'
'Il nerd?' bisbiglia con la bocca a terra.
'Lo studioso, Pamel. Se permetti, ora noi andremo' dico altezzosa.
Lo prendo a braccietto e ci dirigiamo verso l'entrata.

POV Pamel

Ceh, no, ok. Quella Katy con il nerd, che poi nemmeno lo era perchè era bello da morire.
Posso anche svenire sapete? Pft.

POV Katy

Entrammo nella sala da ballo, erano tutti, e dico tutti, a fissarci.
'Ehi, ciao Katy' dice un mio compagno, Josh.
'Ciao Josh'
'Chi è il tuo amico?' 
'Marcel, sono Marcel' dice lui.
Si mette a ridere.
'Scherzi vero? Il ner...'
'Lo studioso' esclama Marcel.
'Si' dico io fiera.
'Andiamo' dice Marcel facendomi proseguire.
Vedevo tante persone parlare tra di loro e guardarci.
A me non importava.
'Che ne dici se andiamo in giardino?' dice lui con quella sua voce attraente, sorridendomi.
'Va bene' esclamo io sorridendo.
Ci dirigiamo verso il giardino.
'Oggi c'è una luna bellissima' dico io osservando quella sfera bianca.
Mi sento osservata, vedo che Marcel mi stava fissando.
Sorrido.

Marcel sposta un ciuffo di capelli dal mio viso, fissandomi le labbra.
Ci avviciniamo, sempre di più.
Mi guarda dritto negli occhi.
'Posso?' chiede gentilmente, arrossandosi.
Lo guardo intensamente, lui mette la sua mano sopra il mio viso, ci avviciniamo e le nostre labbra si sfiorano.
Ci diamo un bacio speciale, la mia schiena era piena di scosse.
'Katy' dice allontanandosi di un millimetro.
'Si?' dico io guardandolo negli occhi.
'Ti amo' bisbiglia, continuandomi a baciare.
'Ti amo anch'io, Marcel' bisbiglio, continuandolo a baciare.
Amavo quel ragazzo studioso e lui amava me, semplice ragazza.

 

Beh, che dire, non giudicare se non hai mai provato!
E ricorda, le persone che evitiamo poi possono essere le più speciali!
bye bye, onedpassjon

THE END



Ehi, u! Yes, u!
lol
Ho finito l'OS su Marcel, spero vi sia piaciuta!
Non ho voluto fare una storia a capitoli, sarebbe stata troppo corta.
Ora vado, e recensite mi raccomando,
byee
onedpassjon

   
 
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