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Autore: ArmoniaDiVento    21/07/2013    2 recensioni
La storia di una ragazza speciale, Verity.
“No, non sei una ragazza, mostro! Non avvicinarti a me, lasciami stare!”
Parole che le rimbombavano in testa da sempre.
Così al quarto anno aveva lasciato Hogwarts, contro la volontà dei suoi genitori.
Si sentiva un’emarginata...
Sono uno zero... anzi no. Sono un mezzo... una a metà...

La storia di una che non si è arresa. La storia di una che, nonostante tutto, ce l’ha fatta a sorridere alla vita.
[Partecipa al Contest One flash, One third character di GinevraCorvino]
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro, personaggio, George, e, Fred, Weasley
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Nick autore su EFP:  ArmoniaDiVento
Nick autore su ffz:  ArmoniaDiVento
Personaggio: Verity (assistente di Fred e George al negozio Tiri Vispi)
Titolo: Verità
Citazione:  da “Harry Potter e il Principe Mezzosangue”: Una giovane strega con biondi capelli corti sbucò dalla tenda; Harry notò che indossava anche lei la veste magenta del personale.
“C’è un cliente che cerca un calderone finto, signor Weasley e signor Weasley” annunciò.
Harry trovò molto strano sentir chiamare Fred e George ‘signor Weasley’, ma loro non batterono ciglio.
“Grazie, Verity, vengo” rispose subito George.”
Genere:  angst, triste
Rating: giallo
Introduzione:  La storia di una ragazza speciale, Verity.
“No, non sei una ragazza, mostro! Non avvicinarti a me, lasciami stare!”
Parole che le rimbombavano in testa da sempre.
Così al quarto anno aveva lasciato Hogwarts, contro la volontà dei suoi genitori.
Si sentiva un’emarginata...
Sono uno zero... anzi no. Sono un mezzo... una a metà...
La storia di una che non si è arresa. La storia di una che, nonostante tutto, ce l’ha fatta a sorridere alla vita.
NdA: Appena ho pensato a lei, a Verity, mi è venuta in mente questa triste storia, un messaggio di speranza per chi è considerato diverso, per chi ha perso la speranza. Non so dire se mi piaccia o meno, so solo che si è delineata chiara nella mia testa ed eccola qui... Buona lettura! :)


[Partecipa al Contest One flash, One third Character di GinevraCorvino]





 
 







«Una giovane strega con biondi capelli corti sbucò dalla tenda; Harry notò che indossava anche lei la veste magenta del personale.
“C’è un cliente che cerca un calderone finto, signor Weasley e signor Weasley” annunciò.
Harry trovò molto strano sentir chiamare Fred e George ‘signor Weasley’, ma loro non batterono ciglio.
“Grazie, Verity, vengo” rispose subito George. »
[da Harry Potter e il Principe Mezzosangue]

 

 


 
Verità




 
La ragazza tornò al negozio, cercando di stamparsi un sorriso in faccia e di sembrare soltanto la gentile, anonima e assolutamente ordinaria assistente dei due gemelli Weasley.
Rise amaramente tra sé, riflettendo. Ordinaria: era proprio così che avrebbe voluto essere.
Ma lei non lo era. Non lo era mai stata.
Fin da quando era piccola, fin da quando quell’incantesimo andato male l’aveva trasformata. In un mostro.
 
Mostro.
Così la chiamavano i suoi compagni a Hogwarts, il primo anno. La prendevano in giro, la evitavano come se avesse la peste. Lei aveva cercato di nascondere il suo segreto, aveva tentato di essere il più discreta possibile, finché un giorno la scoprirono.
D’altronde sapeva che sarebbe successo, era inevitabile.
 
“Verity, dai, esci, devo fare la pipì, muoviti!”
“È occupato, aspetta, la sto facendo io!”
“Alohomora!”
 
Quel maledetto Alohomora.
Quello che le aveva cambiato la vita.
 
 
Da allora Selena, la sua compagna di dormitorio e migliore amica, non l’aveva più guardata in faccia, e così tutte le altre ragazze di Corvonero.
Da quando tutti avevano scoperto che Verity era per metà un uomo, nessuno voleva più rivolgerle la parola, ma le sussurravano mostro quando passava e, se in un primo momento la deridevano, poi sembrò che avessero addirittura paura.
Paura di lei.
 
“Dovresti stare nel dormitorio dei maschi!”
“Non posso, sono una ragazza. Gli insegnanti lo sanno, e hanno deciso così. Ti prego, ascoltami! Sono sempre io!”
“No, non sei tu, tu... non sei una ragazza, mostro! Non avvicinarti a me!”
 
Parole che le rimbombavano in testa da sempre.
Parole intrise di disgusto e di terrore.
Parole malvagie, a cui aveva cominciato ad abituarsi.
 
 
Così al quarto anno aveva lasciato Hogwarts, contro la volontà dei suoi genitori.
Si sentiva un’emarginata...
Sono uno zero... anzi no. Sono un mezzo... una a metà...
 
Un giorno vagava per Diagon Alley e aveva notato il negozio.
Conosceva i gemelli Weasley di fama, sapeva che erano delle persone geniali ed estremamente simpatiche; vide il cartello che annunciava i colloqui per l’assunzione del personale e, senza pensarci due volte, entrò nel retro e si candidò per il posto.
 
“Verity, Verity... con un nome come il tuo, devi essere senz’altro una persona limpida come l’acqua!” aveva esclamato Fred.
“Già, una di quelle senza segreti e senza scheletri nell’armadio... un’amante della verità!” aveva ribattuto George, ridacchiando.
La ragazza era arrossita fino alla punta dei capelli, poi aveva deciso che era stufa di nascondersi, e aveva subito detto loro la verità.
 
La risata dei gemelli alla sua confessione era stata la cosa più bella del mondo: di quel giorno gioioso ricordava ancora le pacche sulle spalle, i larghi sorrisi e gli incoraggiamenti dei due Weasley, che avevano da subito iniziato a chiamarla ‘collega’.
 
“Ce la farò”,si ripeteva da quel giorno, come un mantra.
Verity aveva iniziato a sorridere alla vita.
E lavorare in quel negozio, dove lo scopo era far ridere, tirare su il morale alla gente che non credeva più, beh... era l’unico posto dove si fosse mai sentita felice.
 
 
 
  
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