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Autore: Angie _    21/07/2013    2 recensioni
Sentimenti che non dovrebbero esserci. Cugini che non dovrebbero esserlo.
ROXOUIS.
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Weasley, Roxanne Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nuova generazione
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“I loved her against reason, 
against promise,
against peace, against hope,
against happiness,
against all discouragement that could be.”  




 
 
 
 
“Sai che ti amo.” Le disse, come se nulla fosse, come se non fossero a casa dei loro nonni, distesi sull’erba dei prati di fronte la Tana, come se non fossero cugini.
“Lo so, Ragazzino Confuso. Mi ami come ami Rose, Lily e Molly.” La ragazza non si scompose alla sua affermazione, non era la prima volta che suo cugino esternava i sentimenti in questo modo e non lo faceva solo con lei, ma Roxanne non aveva notato il tono nella voce di Louis, troppo intenta a leggere di Plimpi e Gorgosprizzi sul Cavillo.
“Ti ho detto che ti amo, Rox.” Louis, quella volta, sembrava più insistente del solito, non sembrava accontentarsi della risposta della cugina.
“E io ti ho detto che lo so, Louis. Non disturbarmi mentre leggo di animali molto più interessanti di te.”
Si punzecchiavano, Louis e Roxanne, sin da bambini sembravano l’uno il giocattolo preferito dell’altra, non esisteva conversazione nella quale evitassero strani soprannomi e frecciatine su tutto ciò che di strano c’era in loro.
Louis era un ragazzetto fastidioso con Roxanne; troppo protettivo e geloso, asfissiante, quasi.
Roxanne accettava di buon grado questo lato di Louis e si divertiva a innervosirlo; sapeva i suoi punti deboli e non esitava a prendersi gioco di lui.
Louis Weasley era anche un ragazzo particolarmente permaloso; quando le persone non lo prendevano sul serio, si offendeva come un bambino e non parlava per ore. Si alzò e, dopo essersi spazzolato i pantaloni, se ne andò. Sapeva che Roxanne non lo avrebbe seguito, non era da lei.

 


*****


Ore dopo Louis era stravaccato sul suo letto alla Tana, nella camera che era stata di suo padre e di suo zio Charlie. Stava seriamente pensando a quello che aveva detto a Roxanne. Sapeva che quello che aveva fatto era sbagliato, che lei era sua cugina e che non sarebbe stato giusto nei confronti della sua famiglia, ma Roxanne era Roxanne. Non si poteva non amarla e ancora stentava a credere che la ragazza fosse sola e apparentemente felice di esserlo.
“Avanti.” Biascicò quando qualcuno bussò alla porta. Quel qualcuno si rivelò essere, ovviamente, Roxanne.
“Ehi, Principino, non ti sarai mica offeso?”
Louis si sforzò di non rispondere in maniera scortese, perché sapeva che quando lui e Roxanne incominciavano a litigare sul serio si ferivano, ma i suoi quindici anni non erano fatti di razionalità.
“Mi sono offeso, sì!” Sbottò, alzandosi e avvicinandosi alla cugina. “Vuoi sapere perché? Ti ho detto che ti amo, Merlino! TI AMO.” Lo aveva detto di nuovo, lo aveva urlato e lo aveva fatto conscio del rischio che chiunque potesse sentirlo. Continuava a guardare sua cugina che per tutta risposta non aveva fatto altro che inarcare un sopracciglio, mentre lui respirava affannosamente.
Non era possibile che Roxanne non dicesse niente, che stesse semplicemente lì a guardarlo, vedendo solamente il suo cuginetto e non un ragazzo che era stato così stupido da dichiararsi alla ragazza che amava.
“ Ma ti senti quando parli? Mi ami? Siamo cugini, razza di cerebroleso! Cugini! Abbiamo lo stesso sangue! Cosa ti viene in mente? Cosa speravi di ottenere, Louis?”
“Lo so bene che siamo cugini. Credi che non lo sappia? Credi davvero che ti abbia detto quello che ti ho detto a cuor leggero? E non venirmi a dire che mi vedi ancora come il bambinetto che ti tirava i capelli, Roxanne Weasley. Non ci credo. Non può essere a senso unico.”
Roxanne aveva spalancato la bocca e sbattuto le palpebre, sorpresa dall’ultima affermazione, ma non aveva avuto tempo di rispondere, perché Louis si era avvicinato a lei e le aveva posato un leggero bacio sulle labbra.
“RAZZA DI IDIOTA!”
Roxanne urlava, ora e continuava a colpire Louis con la sua copia del Cavillo, rossa in volto. Così come era sbottata, Roxanne si calmò, gli lanciò un ultimo sguardo e se ne andò sbattendo la porta.
Louis si ributtò sul suo letto, per niente sorpreso dalla reazione di sua cugina.
“Stupida scimmia.” Mormorò, accennando un sorriso.
Dall’altra parte della Tana, Roxanne si stava sedendo a terra, il Cavillo ancora in mano.
“Stupido ragazzino.” Mormorò, accennando un sorriso.









L'angolo della Pazza.
Li shippo troppo per tenere tutto per me, scusate per lo scempio.
  
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