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Autore: Niallbestshirt    22/07/2013    3 recensioni
“Niall!” urlai, quasi disumanamente, rischiando di svegliare qualcuno. Il biondo aprì la lucida porta blindata verde, con sguardo confuso. Era evidente che stesse dormendo, con i capelli arruffati e gli occhi spenti, che si accessero non appena incrociarono i miei, grondanti di lacrime. Mark era ancora indietro, non aveva visto dov’ero, ma continuava a urlare. Niall mi prese tra le sue enormi braccia e, baciandomi tra i capelli, mi rassicurò. Era solo un piccolo gesto, ma lui era il ragazzo che mi faceva sentire la regina del mondo.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Mi fai male! Basta, basta!” dissi con le lacrime agli occhi. Il mascara colato. La tristezza che palpitava nel cuore. Volevo una serata con le amiche, qualcosa che avrebbe lasciato il segno. Il mio addio al nubilato. Anche se ero consapevole che il mio matrimonio non sarebbe stato felice. Certo, quando si parla di matrimonio tutti pensano “wow, si amano” oppure “wow, bambini”. In testa mi rieccheggia ancora la voce di mia madre “Oh tesoro.. sei così giovane”. Già. Mi sposo a 19 anni.

“Dove sei andata, eh? Ti avevo detto di rimanere qui a casa, troia!” la sua voce rimbombava tra le pareti color crema della stanza, mentre mi prendeva a calci il ventre. Cercavo a malapena di coprirmelo con le mani, ma invano. Il dolore penetrava ogni centimetro di pelle. Era la mia serata. Volevo godermi la mia libertà prima di diventare la schiava. Io non volevo sposare Mark. È tutta colpa del denaro, è tutta colpa di quelle società che si dovevano unire. Ma no, non di devono solo unire le società, mi devo unire anche io, ad un uomo che non amo.

Striscio lentamente verso un angolo della stanza, quello vicino alla porta, approfittando del momento in cui lui si era girato a bere un sorso di Vodka. La apro. E corro, sento quella sensazione delle ali ai piedi, dovevo correre senza pensare al dolore, dovevo correre per essere felice. Sentivo i suoi passi trascinati. Era ubriaco, e confuso dalla vodka. C’era solo un luogo lì nelle vicinanze, un luogo dove ogni volta che ci andiamo, sentivo fosse mio. Il mio castello.

“Niall!” urlai, quasi disumanamente, rischiando di svegliare qualcuno. Il biondo aprì la lucida porta blindata verde, con sguardo confuso. Era evidente che stesse dormendo, con i capelli arruffati e gli occhi spenti, che si accessero non appena incrociarono i miei, grondanti di lacrime. Mark era ancora indietro, non aveva visto dov’ero, ma continuava a urlare. Niall mi prese tra le sue enormi braccia e, baciandomi tra i capelli, mi rassicurò. Era solo un piccolo gesto, ma lui era il ragazzo che mi faceva sentire la regina del mondo.
“Cosa ha fatto stavolta?” mi sussurrò all’orecchio, mentre ero tra le sue braccia, seduti entrambi sul divano. Sussultai sotto il suo tocco vicino alla pancia. “Ti ha picchiata? Ancora?” ruggì, visibilmente arrabbiato. Niall era il mio migliore amico. Sapeva tutto di me. Bhe, non tutto. Non sapeva che lo amavo. Era sempre così premuroso... il fratello maggiore (e il ragazzo) che desideravo avere al mio fianco. Cominciai a piangere, a singhiozzare. Io non volevo tutto questo. Io volevo solo scalare il monte, e arrivare alla felicità. Ma qualcuno mi stava tenendo la gamba, impedendomi di compiere l’ultimo passo con Niall. E quel qualcuno erano Mark e mio padre. Per mio padre, un autoritario amministratore della sua società, sarebbe stato un colpo l’annullamento delle nozze. Ma a me non importava. Volevo Niall. Ero innamorata di lui.

Niall raccolse una lacrima che scorreva vicino al mio mento. E poi una seconda che stava appena uscendo. Era così vicino alle mie labbra. “Non devi piangere mai più. Se piangi tu...” la voce gli venne a mancare. Guardò verso il basso, come se stesse cercando le parole giuste. Ma l’amore non aveva bisogno di parole. Così, nello stesso momento le mie labbra furono tra le sue, e sentivano tutto il suo desiderio. Un bacio appassionato, un bacio che chiedeva di più, un bacio d’amore. “Oh Becky... io... io... mi dispiace!” urlò quasi istericamente. “So che domani devi sposarti, ma vedi, io non ce la faccio più! Io quando ti vedevo con lui, esplodevo, perchè sapevo che quando uscivamo ridevate insieme, ma era tutto falso, perchè il suo amore per te era fatto di calci e pugni. E quando lo vedo, vorrei solo prenderlo a pugni perchè... vorrei esserci io al suo posto. Io... ti a...” cominciai di nuovo a piangere... ma ero felice... “Niall, io ti amo! Sono innamorata di te da quando eravamo ancora colleghi di lavoro... eravamo così giovani... ricordo ancora come ci siamo conosciuti...”

FLASHBACK

“Ehi rossa, passami la mostarda!” gliela passai, guardando con gli occhi quasi fuori dalle orbite il panino chilometrico che si stava preparando. Era nuovo qui, ma sembrava un esperto. “Ma quel panino è per...” “me, vedi i vantaggi di lavorare qui?” addentò il panino, non riuscendo a trattenere una risata. “Niall e tu sei? Pippi calzelunghe?” “Uhm, divertente” dissi, prendendo in mano una treccina, non riuscendo a non sorridere. “Mi chiamo Rebecca, chiamami Becky” gli porsi la mano. Lui la strinse, ma subito la ritirai indietro con una smorfia. “Ma è piena di ketchup!” “Piaciuto lo scherzetto?” ghignò trionfante. “Horan, Banks! Che state facendo!?” La voce del mio capo mi fece sobbalzare.
Quando uscimmo fuori dal negozio scoppiammo a ridere, pur sapendo che eravamo stati licenziati. Però Niall poteva anche non dire che il motivo per cui stavamo ridendo era il suo panino mostruoso. Ridemmo ancora, lui in ginocchio sul marciappiede e io piegata in due, cercando di contenerci. “Sai, qualche volta potremmo vederci...” disse Niall, asciugandosi una piccola lacrima. “Perchè no? Ti do il mio numero”. Dopo esserci scambiati i numeri un’enorme Volvo nera si fermo davanti a noi. Il finestrino si abbassò e Mark mi prese per un polso, trascinandomi verso lui e l’auto, facendomi urtare. Niall guardava tutta la scena. Accennai un silenzioso saluto, cercando di non peggiorare la situazione. La macchina partì velocemente, quasi quanto le bestemmie, e le parolacce, e gli schiaffi che mi fuorno inflitti qualche secondo dopo. L’ultima volta in cui fui veramente felice.

FINE FLASHBACK

Osservavo i suoi occhi. Avevo smesso di piangere. Ricordai ancora quell’episodio e sorrisi. Chi l’avrebbe mai immaginato che da una cosa tanto sciocca sarebbe nato l’amore? Ebbene, l’amore arriva sempre inaspettato, sotto forma di amicizia e sboccia sempre nei momenti di dolore. “Avresti bisogno di una doccia... sembri distrutta.” Osservò, continuando ad accarezzarmi. “Fai la doccia con me” sussurrai con un filo di voce. Volevo ancora le sue carezze, volevo ancora il suo tocco, a dire il vero, l’avrei voluto per tutta la vita. Niall mi guardò con occhi sgranati, ma dopo qualche istante mi sollevò senza fatica, portandomi in bagno. “...Cosa mi fai...” disse, cominciandomi a baciare la clavicola, risalendo verso il collo. “Non mi ero mai sentito così... innamorato” sussurrò all’orecchio, mordendomi il lobo. Mi portò nella cabina della doccia e mettendomi a terra, posò un leggero bacio sulle mie labbra. Aprii l’acqua, lasciando che una pioggia d’acqua tiepida bagnasse i nostri corpi. La canottiera di Niall era ormai fradicia, e così... aderente. L’avevo sognato così tante volte, il mio amore. Mi alzai in punta di piedi, baciandolo e chiedendogli di più. In fretta ci spogliammo, ci desideravamo, ma eravamo sempre stati costretti a reprimere tutto. Era stato così frustrante, ed era come se ora stessimo liberando tutto. Il suo corpo premeva contro il mio, eravamo così vicini. Posò le sue grandi mani sui miei fianchi e con dolcezza entrò dentro di me, continuando le sue carezze lungo il mio corpo, pieno di macchie violacee. Ma ora non pensavo al dolore. Ora stavamo facendo l’amore, che era diverso da tutte le altre volte che io e Mark lo avevamo fatto. Non era amore nè per me, nè per lui. Lui mi scopava solo, come se fossi una puttana. Ma i movimenti che Niall faceva, il modo in cui mi toccava... era delicato, era con dolcezza. Lo amavo da morire.

Dopo circa un quarto d’ora eravamo sul suo letto abbracciati. Mi aveva asciugato con premura i capelli, mentre continuava a baciarmi, e a sussurrarmi cose dolci all’orecchio. Ora il mio orecchio, aveva un posto d’onore sul suo cuore, mentre lo sentiva battere ad un ritmo irregolare. Era felice? Era imbarazzato? No, lui era innamorato. Mi prese la testa tra le mani, baciandomi sulla fronte. “Non hai idea di quanto sia felice in questo momento.” “Sono tua”. Sussultò a quelle parole, ma poi sorrise. Mi prese la mano. “Sai, penso che ci apparteniamo.” Sentii quelle parole, ma un pensiero mi oscurò il viso. “Domani però mi sposo.” Niall sobbalzò. “Non devi!” era quasi disperato. “Ti prego, fuggi con me!” “E dove andremo?” sussurrai, delusa, ma alquanto interessata. “Ho qualcosa da parte. Noi... noi... andremo in America!”. “Niall, non dire sciocchezze...” “Becky, le persone che avevi intorno, non ti amavano, amavano i tuoi soldi! Ti hanno impedito di essere felice e...” Lo abbracciai. Era troppo. E fu così che finì il mio vecchio mondo. Basta denaro, basta finanze, basta tutto. Ora era lui il mio mondo. Ci addormentammo felici, guardandoci negli occhi, guardando ogni dettaglio di noi, come se fosse per sempre, consapevoli che avremmo iniziato una nuova vita, la nostra.

MY CORNER

Buonsalve gente :3 rieccomi in pista con una mia nuova OS. Lo so, le amo troppo, e mi piace scrivere, che ci posso fare? però non sono ancora pronta per una FF quindi per ora mi limiterò a queste. Che ne pensate? Io la amo, so che sono poco modesta ma è così... mi fa provare qualcosa. Ringrazio l'amore mio, @stylesoxygen per avermi sempre supportata. Amo la sua FF, passateci 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2013417 la trovo bellissima. E detto questo, grazie per aver letto, e se vi è piaciuta la mia OS recensitela, fatemi sentire che ci siete e continuerò a scrivere. seguitemi su twittah, @liamsblouse . Grazie per il supporto <3

-Niallbestshirt
  
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