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Autore: 365feelings    22/07/2013    3 recensioni
Sette momenti mancanti, sette sorrisi di Narcissa.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Autrice: KumaCla (Amaranth93)  Titolo: Narciso
Genere: sentimentale, malinconico
Avvertimento: missing moments, raccolta, drabble 
Rating: verde 
Personaggi: Narcissa, Lucius 
Introduzione: sette momenti mancanti, sette sorrisi di Narcissa. 
Numero di parole: 110 + 100 + 110 + 114 + 119 + 108 + 101 
Note
: ho voluto ripercorre la storia di Narcissa e Lucius attraverso alcuni momenti rubati all’intimità della coppia. Essendo entrambi maghi purosangue immagino che frequentassero un ambiente ristretto e che quindi avessero avuto modo di incontrarsi ad un ballo (molto in stile Jane Austen) o a un ricevimento per famiglie come loro. Ho immaginato poi che Druella, soprattutto dopo la fuga di Andromeda, non abbia avuto niente di meglio da fare che progettare la vita matrimoniale della figlia minore (mentre al padre curava solo del successo di Bellatrix). Vita matrimoniale a cui Narcissa è arrivata più che volentieri, senza preoccuparsi troppo degli sforzi della madre, perché in ogni caso lei aveva scelto per sé Lucius. Ho immaginato, anche, che rimaste in due le sorelle Black si siano “divertire” a competere tra loro: da ciò l’orgoglio di Narcissa nell’essere incinta. Si sa che la signora Malfoy non ha mai ricevuto il marchio; quindi ho pensato che abbia vissuto come una sconfitta il fatto che suo figlio alla fine lo abbia ricevuto, perché ha significato gettarlo in prima fila. Infine il tutto si conclude come è iniziato: la guerra è finita da un pezzo, i Malfoy continuano a farsi vedere a qualche evento pubblico ed ecco Narcissa che attende suo marito con i mantelli, un’immagine che desta in lei i ricordi di una vita. 
Altre note: la raccolta era stata scritta questo inverno per un contest di cui poi ho perso le tracce ed è rimasta a fare la muffa. Oggi me ne sono ricordata, ma non avevo voglia di iniziare l'ennesima raccolta a capitoli da dover aggiornare. Quindi beccatevi tutte e sette le drabble in un colpo solo.  
 
 
 
 
 




  1. (110 w)
Nell’androne fa freddo; un brivido risale lungo la schiena di Narcissa mentre aspetta che un elfo domestico le porti il pesante mantello. 
L’unica luce, proveniente dal corridoio che porta all’ampia sala da ballo, si riflette debolmente sulle vetrate; fuori fiocca candida e silenziosa la neve. Anche la musica, sulle cui note ha danzato fino a un secondo prima, arriva attutita. 
Quando sente il caldo indumento calarle sulle spalle, arrossisce: quello non è il tocco di un servitore. 
«Sei pronta Narcissa? Andiamo» sopraggiunge la voce acuta di sua madre, seguita dal resto della famiglia «Oh Lucius, buona serata». 
Mentre tornano a casa la bambina sprofonda nel collo d'ermellino del mantello, una piacevole sensazione l'avvolge e sorride.




2. (100 w)
Lo sguardo si posa distratto sulle unghie perfettamente laccate di rosso di Narcissa Black, comodamente seduta su un divanetto nella Sala Comune, intenta a leggere una rivista e a portarsi alle labbra un grappolo d'uva con aria languida. 
La pelle candida e delicata della mano scompare sotto il polsino del maglione, l'orlo di lana che accarezza il polso sottile. 
Risale fino a scorgere il biancore del collo sotto il colletto della camicia e poi il colorito roseo delle guance piene e vellutate. 
«Lucius andiamo, tocca a noi» lo richiama qualcuno, distogliendolo dalla ragazza. 
Un ultimo sguardo, il tempo di vederla sorridere.




3. (110 w)
Sorride Narcissa, mentre ricorda il bacio di Lucius, e si sfiora le labbra e le guance - cerca tracce di quel calore che l'ha avvolta poco prima. 
Qualche studente, incuriosito dall'aria distratta e dal luccichio nei suoi occhi, la guarda - la fissa più del dovuto - ma questa volta non se ne cura e si dirige nel suo dormitorio con passo leggero e aggraziato. 
Una volta in camera, nell'intimità di quelle mura ormai familiari, ha la cura di appendere il mantello prima di prendere in mano la penna. 
Ma proprio mentre l'inchiostro traccia le prime parole, Narcissa decide di tenere per sé quel bacio. Non è necessario che sua madre lo sappia.




4. (114 w)
Sin da quando ha sentito sua madre parlare per la prima volta della famiglia Malfoy, Narcissa ha capito cosa si sarebbe dovuta aspettare dal suo futuro - quale vita l’avrebbe attesa come ricompensa delle sue fatiche. 
Per questo non è stupita di vedere Lucius nel salotto, di sentirlo chiedere a suo padre la propria mano. 
Sa già quale sarà la risposta, Druella ha dedicato anni alla preparazione di quel momento - anni di incontri casuali, di feste e the, di sorrisi e di inviti. 
Quando sente la voce roca di suo padre concederle di sposare il rampollo di casa Malfoy, Narcissa sorride - un sorriso compiaciuto, il sorriso di un gatto che ha conquistato la sua preda.




5. (119 w)
È con orgoglio che Narcissa fa il suo ingresso nel salotto, al braccio di suo marito. 
Non indossa gioielli, ha lasciato a casa gli anelli costosi e le preziose collane. Veste un abito sobrio, di un azzurro tenue, uno sbuffo color cielo che si allarga sotto il seno e sfiora le caviglie sottili. I boccoli biondi sono raccolti in uno chignon morbido da cui scappano riccioli dorati e non c’è traccia di belletto sul volto candido. 
Ed è raggiante la giovane Narcissa, mentre gli sguardi dei presenti si focalizzano sulle sue forme morbide, sul ventre appena pronunciato che le pieghe del vestito non possono o non vogliono celare. 
Sorride compiaciuta all'occhiata rabbiosa di Bellatrix, all'attenzione di tutti - perfino di suo padre.




6. (108 w)
Le labbra dipinte (perché neanche la guerra può permettersi di sciupare la sua bellezza) si increspano in un sorriso stanco, triste, che sa di sconfitta. 
Accarezza distrattamente i capelli biondi di Draco, quei crini così chiari che alla luce paiono bianchi. 
Suo figlio riposa sotto il suo sguardo attento, preoccupato. Pensa a quanta fatica ha fatto per mantenere i suoi avambracci intonsi e poi guarda quel marchio nero che spicca sulla pelle bianca di Draco - il fallimento più grande, come madre. 
«Era davvero necessario?» sussurra, sentendo la silenziosa presenza di suo marito al suo fianco - un vago sentore di narciso nell'aria. 
«Non c'era altra soluzione» risponde Lucius, stringendole la mano.




7. (101 w)
Nell'androne Narcissa attende suo marito con i mantelli. Fuori nevica e nella stanza male illuminata fa freddo.
Tutto questo alla Strega è familiare: l'attesa, la musica lontana, poi il calore dell'indumento e la voce di sua madre, il ritorno a casa, una piacevole sensazione che palpita tiepida. 
Narcissa sorride e una lacrima sfugge al suo controllo - sono passati così tanti anni. 
Quando sente l'ermellino sfiorarle il collo si gira, osserva il volto di Lucius (è invecchiato - sono invecchiati - ma ai suoi occhi rimane sempre l'uomo più bello) e lo bacia. 
«Che succede?» chiede accarezzandole la guancia. 
«Niente» risponde con un altro sorriso «Ricordavo».
   
 
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