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Autore: fre_lushi    22/07/2013    0 recensioni
La storia si concentra sulla relazione di due ragazze : Tsuki e Sarah. Dovranno affrontare tanti dissensi da parte della gente che le circonda. Come andrà a finire?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Il sole che splendeva e che illuminava il mio viso mi svegliò. Erano già le 11.30 e Sarah stava ancora accanto a me a dormire. Il suo viso sembrava quello di una bambina ; mi ispirava davvero così tanta dolcezza che non potei resistere e la baciai , prima sulla fronte , poi ,dopo un’altra occhiata le accarezzai la guancia e la baciai , ancora ,  sulle labbra che sembravano sapere  di fragole. Mi alzai per sgranchirmi gli arti e mi diressi verso l’armadio , dove avevo lasciato i miei vestiti , le mie scarpe ed il mio cellulare , che si trovava all’interno della tasta sinistra del mio pantalone. Notai di avere diversi messaggi , tutti provenivano dallo stesso mittente , Cindy. La maggior parte dei messaggi ricevuti sul telefonino era messaggi di chiamate perse,mentre solo due erano stati , effettivamente , scritti da lei. Appena li lessi  ,subito le lacrime mi si formarono agli occhi. Erano messaggi di addio. Aveva scritto che , dopo aver saputo di me e di Sarah e poi aver rimuginato su come aveva agito dopo aver saputo la notizia , tutto le sembrava essere diventato decisamente più orribile : il mondo non le sembrava più lo stesso , pareva avercela con lei , non capirla ; il pensiero di avermi trattata in quel modo orrendo , tutto questo suo sentirsi in colpa e la sua incapacità al perdonarsi non le dava più ragione di vivere. Mi scrisse anche che io non dovevo perdonarla , perché il suo comportamento era stato decisamente scorretto , ma ci chiedeva anche scusa , a me e a Sarah , e ci augurava comunque una vita facile e , soprattutto , felice. L’ultima e unica parola che era stata digitata per il secondo messaggio mi fece raggelare il sangue , facendomi ,consecutivamente , irrigidire. “Addio.” Liberai la mente da tutto ciò che non fosse Cindy o legato a lei , non pensai neanche a svegliare Sarah per dirle che sarei uscita per un’emergenza , non mi cambiai neanche i vestiti: con il pigiama , le pantofole e il cellulare in mano uscii di corsa dall’appartamento della mia ragazza. Corsi  il più velocemente possibile , poteva essere troppo tardi , la casa di Cindy si trovava proprio dalla parte opposta della città , ma dovevo riuscire a raggiungerla il prima
possibile ; nel mentre chiamavo e richiamavo il numero di Cindy che risultava essere sempre spento. Dopo un po’ di tempo , le mie forze mi abbandonarono e colpii le ginocchia a terra , ma ero arrivata. Le lacrime che segnavano le guance erano illuminate da una luce prima rossa e poi blu , che si alternavano fra loro velocemente. Un’ambulanza era ferma davanti alla casa di Cindy e speravo , con tutto il cuore , che la mia amica stesse bene. Mi avvicinai di più alla casa , tremante  e priva di forze , e notai che fuori c’era la madre di Cindy , Olivia , una donna  che conservava ancora la sua bellezza grazie all’applicazione di trucco abbondante , così abbondante da non riuscire a far capire dove finisse il trucco e dove iniziasse la sua pelle , i capelli , ormai tinti di un biondo molto acceso , erano attaccati dietro alla nuca e sembravano formassero una cascata di capelli fino ad un quarto della sua schiena. Il suo viso non era come quello che vedevo , e qualche volta ammiravo , per l’accurata realizzazione del trucco , infatti la signora stava piangendo , lì , fuori casa , accanto all’ambulanza. Mi morsi il labbro inferiore e , mentre ancora tremavo ,  mi dirigevo verso quella casa ,nella quale  molte volte ho passato delle notti a giocare  e divertirmi , dove passavo quasi tutti i miei pomeriggi d’estate , dove ho vissuto momenti felici assieme alla mia adorata Cindy. La madre , quando mi vide , non mi riconobbe subito ; non portava gli occhiali da vista che aveva di solito , e , probabilmente, le  lacrime le rendevano ancora più offuscata la vista. Mi abbracciò forte ed io ,mentre speravo ancora di più che non fosse accaduto il peggio , cercai di ricambiare con una stretta altrettanto energica. Gridava il suo nome disperatamente ; non riuscii a trattenere le lacrime che scesero dagli occhi più numerose. “Cosa..” I singhiozzi insieme all’agitazione e alla preoccupazione aumentavano e facevano sì che tra le parole che pronunciavo ci fossero delle pause strazianti. “Si.. Si è tol---ta la..” , solo queste , solo queste parole , pronunciate dalla madre di Cindy , mi fecero capire tutto. “Non può essere.. Perché? Perché lo ha fatto??” Questo era ciò che mi girò in testa quel momento. Abbandonai le braccia di Olivia e tutto diventò più nero. Mi risvegliai in una stanza grande, bianca (un bianco quasi accecante) , con una piccola finestra socchiusa , dalla quale proveniva dell’aria fresca ed un’altra molto più grande che affacciava su altre stanze simili a quella nella quale mi trovavo , affiancata da una porta spalancata . Vicino a me c’era un comodino abbastanza grande con una sedia adiacente ad questo. Ero sola in quella stanza ,ma intanto vedevo ,dalla porta aperta della stanza , alcune persone dal camice bianco. Cosa era successo? Dove mi trovavo? Un mal di testa tremendo mi costringeva a rimanere stesa e continuare a tenere la testa su quel cuscino che sembrava avere un odore di detersivo. Chiusi gli occhi stanche e intravidi un’immagine; una sagoma. Non riuscivo a capire bene di chi fosse. Poco più tardi la figura si fece più chiara “C-Cindy?” Quella ragazza che adesso vedevo davanti a me era Cindy. Allungai la mano per poter afferrare quella della mia cara amica ,ma sembrava che lei si allontanasse sempre di più , fino a raggiungere una strana luce bianca ,troppo luminosa affinché io la raggiungessi.
L’immagine era scomparsa.
“Cindy!!”
Mi risvegliai di nuovo , sudata e con il fiatone. Il dolore che affiggeva la mia testa era scomparso , ma intanto una nuova , bensì familiare , sensazione mi invadeva : un peso al petto , un nodo alla gola e un senso di incompletezza. Fu allora che la figura di Cindy si fece spazio nella mia mente ; la stanchezza che faceva si che la mia mente non avesse la sua solita lucidità , scomparve all’improvviso , subito dopo il pensiero della ragazza. Sgranai gli occhi lucidi ed il mio grido ruppe il silenzio di quella stanza. Dopo pochi minuti , che succedevano al mio risveglio traumatico , un uomo  in camice bianco si avvicinò a me frettoloso , cercando di calmarmi bloccandomi le braccia con le sue robuste mani. Per qualche motivo , però , non riuscivo a smettere di dimenarmi e urlare ; i miei occhi vedevano solo Cindy.
  
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