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Autore: maryku    01/02/2008    4 recensioni
Questa one-shot si svolge dopo il mancato matrimonio e parla di Ryoga. "Cercava a stento di dimenticare ciò che era successo quel giorno. Akane era bellissima in quel vestito bianco all’occidentale e il suo mazzolino di fiori. La mente di Ryoga aveva faticato a credere che quello non fosse altro che un suo sogno piuttosto che realtà. Ma non poteva che essere realtà poiché la ragazza non si era vestita così per lui, ma per quello stupido di Ranma"
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome, Ryoga Hibiki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Allora, mentre aspettate un nuovo capitolo dell’ altra mia fanfiction ‘una nuova amica’, vi ho scritto questa qui. L’ho scritta in un momento un po’ triste, quindi non mi vogliate male se non vi piace. Fatemi sapere cosa ne pensate. Alla prossima.

 

 

Camminava stentatamente sul terreno, faticando a mettere un piede dopo l’altro. Tenendo il suo ombrello rosso in mano, continuava ad andare sempre avanti faticosamente. Aveva voglia di rivedere il suo viso candido, le sue labbra rosee e i suoi occhi nocciola. La sua aria ingenua era bellissima per Ryoga. Cercava a stento di dimenticare ciò che era successo quel giorno. Akane era bellissima in quel vestito bianco all’occidentale e il suo mazzolino di fiori. La mente di Ryoga aveva faticato a credere che quello non fosse altro che un suo sogno piuttosto che realtà. Ma non poteva che essere realtà poiché la ragazza non si era vestita così per lui, ma per quello stupido di Ranma. Quanto lo odiava, oh se lo odiava. Da quando l’aveva conosciuto la sua vita era un inferno e inoltre aveva costretto Akane a sposarsi per quella stupida acqua delle fonti maledette, gli interessava più quella di Akane.

Ryoga fece un sospiro profondo. A cosa serviva fingere ancora? Solo a farlo stare ancora più male di come non stava già. Ormai lui l’aveva capito che quei due erano fatti l’uno per l’altra, anche gli altri pretendenti l’avevano capito. Eppure… eppure quel giorno erano andati al dojo Tendo lo stesso per rovinare il matrimonio. Kodachi e Kuno erano due pazzi, era normale che non capissero, Ukyo non era stata a Jusenkyo poteva ancora stare un po’ nella sua ingenuità e ignoranza, seppur anche lei, sospettava Ryoga, aveva capito da tempo l’affetto che legava i due ragazzi. Ma Shampoo che era con lui davanti alla scena di Ranma in lacrime per lei?? Come poteva ancora solo pensare di avere una possibilità?? Quei due si amavano e gli unici a non capirlo erano proprio loro.

Ecco che gli riprendeva quel groppo allo stomaco. Pensare ad Akane ormai gli faceva quell’effetto. Lui avrebbe solo voluto tornare da Akari oppure viaggiare per mete infinite pur di dimenticarsi di quei due e lasciarli in pace, almeno dalla sua presenza, finchè non gli fosse passata, invece il giorno del matrimonio si era ancora una volta ritrovato sotto il dojo Tendo proprio mentre si scatenava il caos più totale. Proprio come ora.

Eccola di nuovo davanti a lui, peggio della maledizione che portava, era come una condanna. La sigla diceva “Tendo, scuola di arti marziali indiscriminate”.

Non voleva ritornarci, ma più cercava di allontanarsi, più l’insegna della palestra Tendo lo tormentava apparendogli davanti agli occhi.

 “Ryoga! Che bello rivederti.”

Akane. Sempre così bella e perfetta. Così… innamorata del suo acerrimo rivale… e amico. Si! Ranma Saotome, erede della scuola di lotta di arti marziali indiscriminate Saotome, era suo amico. Oramai lo vedeva più come una sorta di amico che come un rivale. Ryoga sapeva di non poterlo battere ne in lotta, ne tantomeno in amore. Ci aveva rinunciato. Ma gli piaceva come suonava quella parola… amico… amico… amico. Incredibile come dopo un matrimonio fallito cambino tante cose.

“Hei Ryoga! Sei venuto qui per sfidarmi?”

Eccolo. Il codinato. Bello, fiero e orgoglioso come sempre. Ma anche sensibile e, anche se non lo ammetteva, premuroso nei confronti di Akane. Già, Ranma avrebbe dato la vita per salvare quella di Akane. Forse proprio per questo lui pensava che Ranma era la persona perfetta a cui lasciare Akane. D'altronde anche lei lo amava.

Ryoga non potè fare a meno di sorridere per qualche istante per poi andare contro Ranma, intento a cominciare un combattimento.

Sferrò un pugno che Ranma scanso abilmente. Una serie di calci, ma Ranma scansava stutti i suoi colpi senza attaccare.

Un pugno di Ryoga si fermò a due millimetri dalla faccia di Ranma.

“Prenditi sempre cura di Akane e non farla soffrire, senno te la vedrai con me.” Sussurrò Ryoga all’amico. Aveva deciso di dirglielo senza tanti giri di parole, senza l’interferenza di altri, solo loro due. Ryoga lesse sorpresa negli occhi di Ranma, belli come il mare in tempesta. Si, ormai aveva deciso tutto, l’avrebbe lasciata per sempre a lui. Ma questo non voleva dire che non poteva prendersi una piccola rivincita su Ranma.

Negli attimi della sua confusione ne approfittò per sferragli un pugno che andò a segno.

Mentre lui si rialzava, Ryoga si girò per andare verso Akane.

“Forse un giorno ci rivedremo, Akane.”

Akane era stupita, ma non potè rispondere perché il ragazzo già si stava allontanando verso l’uscita di casa Tendo.

Ranma si avvicinò piano ad Akane e, con una mossa che sorprese anche lui, le circondò il fianco con una mano diventando rosso come un peperone maturo. Anache Akane appena si sentì afferrare divenne rossa.

E così Ryoga si allontanava dall’abitazione, lasciando dietro di se due ragazzi innamorati che si abbracciavano imbarazzati e lo salutavano, mentre lui intraprendeva un altro viaggio. Verso una meta sconosciuta. Verso una nuova VITA.

 

Fine.

 

   
 
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