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Autore: linasyan    01/02/2008    0 recensioni
Giusy è una giovane ragazza che ha un'unica passione: l'equitazione, ma dopo un dramma questa sua passione viene messa a rischio... ma grazie ad un ragazzo, bello e gentile, Giusy ritroverà il sorriso... e chissà, magari potrà nascere un nuovo amore... Eccomi tornataaaa!!! Spero vi piacerà qst ff!!! E' la secondo ke scrivo nel mondo dell'equitazione... spero di avervi incuriosito... bè leggete e recensite!!! Bax Lina^^
Genere: Romantico, Drammatico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Me ne sto silenziosa a guardare fuori dalla finestra, il sole è limpido, in passato, questa sarebbe stata una bella giornata per fare una passeggiata, nei boschi, il rumore degli zoccoli attutito dal sottobosco, poi, arrivare in una radura, illuminata dal sole, con mille fiori gialli, bianchi e rosa.

Smontare da cavallo e appoggiarsi al tronco di un albero, Ginger che bruca tranquillamente l’erba, non c’è bisogno di tenerla per le redini, tanto, grazie alla fiducia reciproca e all’affetto entrambe sapevamo che non ci saremmo, mai, sottolineo il mai tradite a vicenda…

Ma forse, è giunto il momento di rimpiangersi addosso, perché se non l’accetto con le buone, me lo faranno imparare con le cattive, mettendomi a stretto contatto con i cavalli.

Devo cercare di andare avanti, certo, questo di sicuro non comprende che io torni a montare come se niente fosse, dimenticando la mia Ginger e tutto quello che è stato per me… no, no di certo!

DRIIIIIIIIIIIN

Uff, il telefono, devo per forza andare a rispondere, mia madre è andata fuori con Christopher, ad organizzare il matrimonio…

“Pronto?”,

“Giusy? Sei tu?” riconosco subito la voce, una voce dal tono grave, ma alo stesso tempo quasi acida, è Lucie.

“Sono Lucie, ti ricordi di me?” e come potrei dimenticare? Sbaglio, o sei stata tu a dirmi che Ginger stava male? Proprio ora che volevo dimenticarla, mi vengono in mente le sue parole, “Giusy devo dirti una cosa… Ginger ha avuto una colica”, con un tono che non sembrava minimamente dispiaciuto, come se pensasse già, nel caso in cui il cavallo non ce l’avesse fatta, a chi poteva affittare il box…

“Certo che mi ricordo…” mantengo il tono della mia voce il più piatto possibile,

“ah bene, senti, ti ho dato tempo per riprenderti dal trauma della morte di Gingy ma-“

“Ginger la correggo subito” complimenti, brutta megera, manco il suo nome ti ricordi!

“Vabbè quel che l’è! Ti stavo dicendo, ho bisogno che tu porti assolutamente via la sella e le altre cose, ho bisogno di posto nella selleria, se non lo fai sarò costretta a buttarle, o meglio venderle, però senza il minimo guadagno per te…” ecco che ricomincia a pensare ai soldi.

“Va bene, ci vediamo” riattacco, non voglio più sentire per un secondo, che sia uno la sua voce maleducata.

Così sono costretta a tornare li, a percorrere quel vialetto che avevo già pensato di percorrere per l’ultima volta, ma questa, giuro, sarà l’ultima.

Ma dovrò aspettare mia madre, col mio motorino non riesco a portare tutte quelle cose, almeno che non voglia fare minimo dieci viaggi.

Aspetto meno di dieci minuti e mia madre è già qui, mi dice che deve comunque uscire, quindi può portarmi subito, meglio, via il dente via il dolore.

Percorro la strada un tempo famigliare, e dietro la curva ecco sbucare il maneggio, fa uno strano effetto, pensare , che, circa un mese e mezzo fa, ero felice, entusiasta della cavalcata che mi aspettava,  ma già dopo cinque minuti, le lacrime.

Dico a mia madre di stare in macchina, questa è una cosa che devo fare da sola.

Come, quello che sembra, tanto tempo fa, Ombre e Ombra mi vengono incontro, lui, Ombre, zoppica, chissà come si è fatto a far male…

Spero che Lucie non mi veda, non voglio sentire mai più la sua voce.

Recupero dalla tasca la chiave del mio armadietto con tutte le cose.

Ma prima di passare dalla selleria, devo fare una cosa, vedere chi ha preso il posto di Ginger, quale nuovo cavallo o cavalla sta facendo provare quella sensazione d’affetto che si prova verso questi magnifici animali.

Ogni passo che faccio sembra durare un’eternità, finalmente arrivo, l’ultimo box sulla fila di sinistra.

Mi affaccio, vedo un bel cavallo, grigio, ma si legge negli occhi, non è trattato bene, c’è un velo di sofferenza, i miei occhi si spostano sul mantello, incrostato di fango, almeno non è magro.

Sento dei passi dietro di me.

Spero non sia Lucie.

“Che guardi il mio cavallo?” è la voce nasale di un ragazzo.

Mi giro di scatto, un ragazzo biondo, occhi azzurri, quello che potrebbe essere benissimo un principe azzurro, è arrivato alle mie spalle.

“Io… ehm scusa” balbetto quelle che potrebbero essere scuse, ma non sembrano avere effetto.

“Bè spostati, devo montare quel mulo di cavallo…” mi dice con tono sprezzante.

Non ce la faccio, non resisto.

“Scusa, ma non sono i cavalli ad essere ma le persone, un cavallo può fare qualsiasi cosa, ma per fare questo deve essere stimolato, trattato con gentilezza, fargli fare le cose con gradualità, certo, possono sbagliare, ma è cosa ben rara…  prima di tutto dovresti pulirgli il pelo, e spruzzarli un repellente per mosche, sai, danno fastidio” il ragazzo “mulo” è rimasto a bocca aperta, gli sta più che bene…

“E tu chi sei per dirmi questo? Non i sembra di averti visto montare qui…”

“Io montavo qui… e sono una che, a quanto pare, ne sa molto più di te…” detto ciò giro sui tacchi, sperando, di aver aiutato un ragazzo scemo a comprendere il suo cavalo “non mulo”.

Poi, passo dalla selleria, è strano sentire l’odore ancora impresso nella sella, nei gambali, impugnare di nuovo le redini, chiudere gli occhi e sognare…

Rimuovo dall’armadietto ogni traccia della mia permanenza in questo maneggio, così da non doverci più tornare, tanto, anche Ginger è venuta a casa, con me.

 

Allola, questo capitolo molto corto è solo di “transizione”, nel prossimo ci sarà il trasloco!

Spero che la mia assenza non vi abbia fatto scordare di me! Bax Lina^^

  
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