Tregue necessarie [settembre 1977]

«Quel maledetto idiota di Potter è diventato Caposcuola! Ma vi sembra una cosa degna? Normale? No, non lo è, non lo è!» urlò una furia rossa entrando nel dormitorio femminile del settimo anno.

Emmeline la guardò leggermente turbata: Lily sapeva essere spaventosa, quando arrabbiata.

«Tesoro, calmati, non è il caso!» cercò di tranquillizzarla Alice, invano.

«E’ un tale indisciplinato! Perché dovrebbe avere la facoltà di togliere punti agli altri, quando lui ce ne ha sempre fatti perdere a quintalate?»

«Perché il signor Albus Silente ha deciso così, cara Evans!» esclamò Mary, sdraiata con le gambe che scalciavano per aria, senza un preciso motivo.

«Era così bello quando ero il Prefetto e Remus mi teneva compagnia! Insomma, perché non lui? E’ certamente più responsabile di Potter» e spuntò fuori quel nome come se fosse un insulto «Lo voglio uccidere con le mie mani!»

Marlene scosse la testa, sconsolata.

In quel momento, un gufo picchiettò sulla finestra del loro dormitorio, impaziente di farsi aprire.

Andò Emmeline, perché nessuna delle sue compagne era così bendisposta dopo un lungo viaggio e un banchetto così abbondante, slegò un piccolo biglietto dalla zampa del rapace, fece per accarezzarlo, ma questo la beccò.

«Ma che… maledetto di un gufo! Spero che vada a sbattere da qualche parte, quell’infame! Comunque, Lily, è per te questo messaggio» e glielo porse.

La rossa lo afferrò con veemenza, lo aprì e lo lesse, per poi lasciarsi cadere a peso morto sul letto.

«Di chi è, di chi è?» saltò su Mary.

Siccome Lily non accennava a volersi rialzare, Marlene le strappò il bigliettino di mano per dargli un’occhiata.

Gentile signorina Lily Evans,

che ne dici di lasciarci alle spalle i nostri dissapori?

Sarebbe gentile da parte tua trattarmi in modo gentile

ora che siamo effettivamente colleghi.

Immensamente & infinitamente & per sempre tuo,

James.

«Non c’è che dire, questa è una vera e propria caduta di stile!» sentenziò Mary, dopo che il biglietto fosse passato tra le mani di tutte.

«Rispondigli per le rime, Lily!» esclamò Alice, battendo un colpo sul materasso.

*

«Ehi, Ramoso! Credo che la Evans abbia risposto!» borbottò Sirius, appena uscito dalla doccia e quindi con indosso solamente un asciugamano.

«Vai ad aprire al gufo, allora, quadrupede da strapazzo!»

Sirius si indicò e poi lanciò un’occhiata eloquente all’amico, ma quello non solo non si mosse di un millimetro, nemmeno lo degnò di uno sguardo.

Rassegnato, il giovane Black si trovò a dover aprire la finestra per far entrare il gufo, che si rifiutò categoricamente. Porse la zampa, attese che Sirius prendesse il pezzo di pergamena che c’era legato e gli beccò un dito con violenza inaudita, poi se ne andò.

«Se lo ribecco quel gufo… gli stacco tutte le piume ad una ad una e le brucio davanti ai suoi occhi!» e imprecò, succhiandosi il sangue.

Porse il biglietto a James, che lo aprì e lesse, mentre i suoi occhi s’ingigantivano sempre di più, dietro le lenti.

Poi il giovane cacciatore, lo lanciò addosso a Sirius, che non poté far altro che leggerlo e scoppiare a ridere. E a pensare che c’era lo zampino della MacDonald.

Impertinente signor James Potter,

potrei cominciare a smettere di detestarti

nel momento in cui tu morissi, razza di deficiente.

 E in secondo luogo, ho istruito questo gufo affinché

 ti becchi un dito, fammi sapere se ci riesce.

Immensamente & infinitamente & per sempre mia,

Evans.

NdA: Non so proprio che cosa dire, quindi non romperò a lungo ;)

Niente, è la prima FF che pubblico e già è un traguardo per me. Se vi fa schifo, insultate pure quella dolcissima idiota di Simona_Lupin (l'autrice più figa della terra ♥), è lei che tempo fa mi ha spinto a pubblicare questa specie di... come chiamarla? questa specie di cosa.

Ultima cosa, questa non è una long, ma una raccolta di OS su ciò che secondo il mio umile parere può essere successo nei sette anni di Hogwarts ai Malandrini e company. E vi avviso che potremmo passare dal primo anno all'ultimo nel giro di due capitoli.

Sono fatta così. Sono matta.

Au revoir ;)

Ele